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Autore: 2210    29/11/2016    1 recensioni
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo uno
Era un giorno qualunque, identico alle settimane e mesi precedenti. O  almeno cosi credevo. mi trovavo a fissare il ticchettio delle lancette dell'orologio della cucina, non vedevo l'ora  che arrivassero le undici e mezza per avere una scusa e andarmene finalmente a letto, prendere il mio kobo e tuffarmi a capofitto in una nuova storia. Non mi interessa se è un romanzo rosa o giallo oppure fantasy, basta che mi fa evadere dalla mia realtà, e fuggire dalla litania delle discussioni dei mie zii con i miei genitori.  è questo che stavo pensando, quando vengo riportata alla realtà dal bussa alla porta. cerco di pensare chi possa essere alle dieci di sera,  ma visto che i mie zii già erano li senza motivo apparente, non ne avevo proprio idea.
"E adesso chi è?" chiede mia madre mentre si alza per andare ad aprire. " Jes aspetti qualcuno?" mi domanda con un sorriso ironico.
La guardo storta "chi diavolo vuoi che mi cerca e per giunta a quest'ora" sussurro.
"Deve essere una delle vicine" dico ad alta voce, omettendo impiccione. Vivo in un palazzo, in cui su ogni piano ci sono quattro appartamenti, quindi ho tre vicine  una più pazza e impicciona dell'atra.
Tendo l'orecchio per sentire chi è e vedere se ho ragione. Ma non riesco a sentire cosa sta dicendo mia mamma ma sono più che certa che la voce del suo interlocutore non appartiene a nessuna delle mie vicine,  perche è una voce maschile sconosciuta. Mi incomincio ad agitarmi alla pensiero di chi possa essere, odio se cercare di capire chi ha bussato alla porta di casa alle dieci di sera  è la cosa più emozionante che mi sia capitata in tutta la giornata, credo di essere messa davvero male, anzi ho toccato proprio il fondo. Mi lascio andare ad un profondo sospiro di frustrazione. In quel momento mi rendo conto che mamma e rientrata in cucina ed non e da sola ma dietro di lei c'è un ragazzo. Rimango scioccata e lo fisso letteralmente a bocca aperta, alto al incirca uno e novanta, capelli neri come la notte scompigliati ad arte, occhi grigioazzurro penetranti da fami rabbrividire, la maglietta nera a maniche lunghe aderisce ai muscoli slanciati, abbinata a dei jeans altre tanto neri infilati in un paio di anfibi.
Oh mio dio. mi incomincia a salire il panico che accidenti ci fa lui qui?, in casa mia per giunta.
"Ehi, Bambi" mi saluta con stampato in faccia  un ghigno inquietante e sexy allo stesso tempo. Si apogia allo stipite della porta in modo rilasato, come se fosse casa sua. dio cinque secondi che lo vedo e due parole, e già mi sta irritando. Ho il cuore a mille, mi stano sudando le mani e ho l'afano come se avessi coso una maratona.
 Mi giro a guardare,con occhi spalancati e la bocca socchiusa in cerca di aria, prima i miei genitori, che a loro volta mi fissano in modo accigliato e confusi, poi i mie zii che ricambiano con uno sguardo smarrito. Riguardo i miei genitori cercando di riprendere un briciolo di controllo. Chiudo gli occhi prendendo un profondo respiro, quando il riapro fisso finalmente quei occhi di giaccio.   
 "Andreas?"
  
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