Allora,
spiegare come è nata questa minific è strano...
Quasi quanto l'argomento su cui è incentrata!xD
Semplicemente,
domenica pomeriggio, le mie cugine erano da me...
La maggiore, scrutando il calendario dei Jonas appeso al muro
della mia camera, su cui, questo mese, fa bella mostra di sè il faccione in
iper-primo piano di Joenostro ha esordito così: "Deve farsi le
sopracciglia!". xD
Il
giorno dopo (ieri) io ho riportato testuali parole alla mia adorata 3, alias
Miss President, alias Agatha e dall'unione delle nostre menti bacate, tra un
"te lo immagni" e l'altro è nata la trama di questa mini-shot senza
troppe pretese.
Quindi,
questa volta è d'uopo dividere la dedica a metà: a Gaia, inconsapevole
ispiratrice di questa follia che, forse,
non leggerà mai e a Karin, che ne ha fatto una vera e propria storia. Con tutto
il cuore. *lovva*
Hope you'll like it!x3
Eyebrows
Joe scrutò il suo
riflesso, sfregandosi la pelle con le dita.
Poi allungò lo
specchietto a muro un po' più verso di se e lo inclinò in modo che gli offrisse
una visuale perfetta della sua tempia destra.
Soddisfatto afferrò la
pinzetta di acciaio lucidissimo e se la portò alla fronte, cominciando, con
millimetrica precisione, a spiluccare la zona attorno al sopracciglio.
Un peletto, poi un
altro e un altro ancora, fermandosi ogni tanto per controllare il proprio
operato.
Quando sollevò il
righellino di plastica colorata, abilmente trafugato dall'astuccio di Frankie,
e se lo appoggiò di piatto appena sotto la folta frangia, Nick, che stava
sdraiato sul letto del fratello, si lasciò sfuggire un versetto soffocato, a
metà tra una pernacchia e una risatina.
- Che hai da ridere? -
Ringhiò, senza nemmeno voltarsi.
- No, niente...! -
Replicò il minore, tamburellando le dita sul piumone. - Mi chiedevo se Hulk
avrebbe mai immaginato di finire a farsi una nuotata in mezzo ai tuoi pelacci
ispidi! - Joe rimase un attimo immobile, prima di capire dove volesse andare a
parare.
Osservò il faccione
verde del supereroe stampigliato sul righello sorridergli in maniera quasi
beffarda, prima che il suo braccio rispondesse con enfasi all'impulso di
lanciarlo addosso all'altro.
Nello stesso momento,
Kevin si affacciò oltre la porta della stanza prendendo ad osservare con aria
interessata il fratello di mezzo.
"Che fa?"
Sillabò all'indirizzo
di Nick, senza emettere alcun suono. Quello, per tutta risposta, mimò con le
mani l'atto di spiluccarsi la fronte, concludendo con un muto "Si spidocchia...".
Il che lo costrinse a
coprirsi la bocca con entrambe le mani e ad innumerevoli, altri sforzi
sovrumani, per evitare di scoppiare in una fragorosa risata, mentre l'altro si
rotolava convulsamente sul letto e ficcava la testa sotto al cuscino.
- Sei ancora lì che
ridi, Cosino? - Soffiò Joe,
strappando con un gesto compunto l'ennesimo peletto.
- No, Joey..! - Mugolò
Nick, mordendosi la lingua per soffocare l'ennesima risata, prima di riemergere
dal suo nascondiglio.
Appena in tempo per
intercettare nuovamente lo sguardo birichino di Kevin che, dopo avergli fatto
segno di rimanere zitto, prese a camminare in punta di piedi in direzione
dell'altro fratello.
Gli si avvicino quatto
quatto, arrivandogli a poco meno di una spanna di distanza e aspettò che Joe
avesse riposizionato le punte della pinzetta poco sopra il proprio naso, prima
di lanciare un urlo belluino.
- JOEYYY! - Ululò,
facendo compiere all'altro un salto di almeno dieci centimetri in verticale.
- UAAAAARGH! - Il
fratello di mezzo piombò sulla moquette con un tonfo sgraziato, prendendo a
contorcersi febbrilmente fra le risate chiassose degli altri due. - KEVIIIIIIIN!
-
- Sì? - Trillò il
maggiore, asciugandosi la lacrima di una risata, mentre Joe si alzava, tenendo
il braccio destro ben teso davanti a sè.
Si riportò davanti
allo specchietto e, dopo aver dato un'occhiata tremante al proprio viso
riflesso, si voltò di scatto verso il carnefice.
C'era una
chiazzetta... Una piccola macchietta di peli più radi, proprio all'estremità
del suo sopracciglio destro che, ora come ora, appariva visibilmente più corto
dell'altro... Sbocconcellato, smozzicato...
Desolatamente sinistrato.
- Guarda cos'hai fatto...! Mi... mi hai deturpato... Hai rovinato la mia
immagine! - Esalò, stringendo in mano la pinzetta con i peletti incriminati
ancora incastrati tra i becchi.
Kevin si battè una
mano sulla fronte con fare teatrale, piegando leggermente il capi all'indietro.
- Diiiiio... - Esclamò, in un assurdo falsetto. - Come potrò mai
perdonarmi...? -
Mentre Nick scoppiava
nuovamente a ridere, stringendosi il cuscino al petto, finse di arrancare, lasciandosi
cadere ai piedi del letto su cui stava quest'ultimo.
- Che cosa diavolo ti
prende ora?!? - Abbaiò Joe, tornando subito dopo a scrutare la pinzetta, quasi
con i lucciconi.
- Il senso di colpa mi
divora...! - Soffiò quello, col fare di un'eroina tragica.
Il fratello lo guardò
quasi con disgusto, mordendosi il labbro tremante.
- Crepa...! - Sibilò, poi, lanciando pinza e peletti sul pavimento in
un gesto plateale.
***
"Joe Jonas
diventa Emo?!?"
Joe chiuse l'ennesima
rivista, archiviando nel cestino della spazzatura quello che doveva essere per
lo meno il centesimo articolo che tentava di indagare sul suo nuovissimo look.
Si guardò nel grande
specchio del camerino che era stato a loro destinato, soffocando un gemito.
Orrore. Orrore e raccapriccio.
Sbuffò, solleticando
il lungo ciuffo corvino che, da ormai quindici giorni a quella parte, copriva
quasi completamente il suo occhio destro e nascondeva il sopracciglio
sinistrato.
- E' tutta colpa tua!
- Abbaiò, puntando un dito contro il fratello maggiore, in piedi alle sue
spalle. - Ora quei maledetti giornalisti passeranno il loro tempo ad insinuare
sui miei capelli e del film 3D in uscita se ne infischieranno tutti! - Esclamò
poi. - Sarà la nostra rovina...! Il tracollo dei Jonas Brothers... La fine di
tutto!!! -
Kevin, per tutta
risposta, gli si avvicinò saltellando, con un sorrisino sornione dipinto in
faccia.
Si chinò leggermente,
abbassando il viso alla stessa altezza del suo.
- Se chiedono
qualcosa... Posso dire che soffri di alopecia
alle sopracciglia? - Gongolò, scostandosi agilmente per evitare la fulminea
gomitata che Joe tentò di vibrargli.
Dall'altro lato della
stanza, Nick quasi si strozzò con la light-cola che stava sorseggiando. Iniziò
a ridere incontrollabilmente, tossicchiando e sputacchiando poco elegantemente,
prima di accasciarsi contro il muro alle sue spalle.
Le dita di Joe si
strizzarono intorno al tubetto di gel che teneva in mano.
Mentre il suo viso
superava le tonalità del rosso per approdare a quelle del viola, uno spruzzo
del liquido trasparente guizzò verso l'alto, cozzandogli contro il naso con un
sonoro "splat".
Kevin e Nick, a quel
punto, entrarono in una rapida ed inesorabile apnea da risata che, purtroppo
per lui, non era destinata ad esaurirsi tanto presto.
***
- Grazie per l'intervista, è stato molto
gentile da parte vostra. -
Circa un'ora dopo, Joe
strinse calorosamente le mani di una dozzina tra uomini e donne, esibendo un
sorriso a trentadue denti, mentre ringraziava silenziosamente tutti i santi del
calendario per aver fatto sì che l'argomento "look" non venisse
nemmeno sfiorato, durante la conferenza stampa.
Meglio del meglio.
Si alzò gioendo dalla
sedia, facendo per seguire i suoi fratelli fuori dalla sala conferenze, ma, a
metà strada, una mano ferma calò sulla sua spalla, bloccandolo con decisione.
Reprimendo un brivido,
si voltò lentamente, tornando ad incrociare uno di quei visi rotondetti e
all'apparenza tutti uguali...
- Sì? - Soffiò,
stirando le labbra in una mezza smorfia poco convinta.
- Un'ultima domanda,
Joe! - Cinguettò il cronista, riaprendo il suo taccuino ad anelli. - Una cosa
che sta molto a cuore alle nostre lettrici... - Sentì distintamente la risatina
di Kevin, alle sue spalle e si appuntò mentalmente di ucciderlo quanto prima.
Provocandogli il
maggior dolore possibile.
Continuò a fissare
l'ometto, nella speranza, più che vana, che non stesse per chiedergli quello
che pensava stesse per chiedergli...
- Il tuo ciuf... -
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!
- Senza nemmeno lasciarlo finire, si voltò e prese a correre all'impazzata
verso la doppia porta.
Nel frattempo, il
giornalista aveva ripreso a scrivere, mentre Kevin gli borbottava qualcosa che
suonava spaventosamente come "alopecia".