Salve
amici di EFP!
Eccomi di nuovo qui, con una nuova Destiel.
Spero
vi piaccia.
Buona lettura!
Dean
Winchester aveva tutto quello che un uomo potesse desiderare; bellezza,
stabilità, una casa e una fidanzata con tanto di bambino a
carico, giusto per
non farsi mancare proprio nulla.
Viveva
in un piccolo quartiere di Albuquerque da qualche anno, lavorava come
meccanico
di moto presso l’officina gestita da lui e da suo fratello
Sam e da un anno
Lisa, sua fidanzata ai tempi del liceo, era ritornata nella sua vita
come un
uragano portando con sé suo figlio Ben, nato da una
precendente relazione.
Si
erano frequentati per qualche mese, Dean aveva fatto la conoscenza di
Ben ed
erano tornati insieme, tanto da decidere di far trasferire madre e
figlio
definitivamente nella casa del Winchester.
Insomma
Dean, alla soglia dei 30 anni, aveva una vita perfetta, stabile e piena
di
amore.
Era
domenica ed era il compleanno di Lisa. Dean, quella sera, aveva
organizzato una
bella festa a sorpresa nel giardino sul retro della casa, prendendosi
cura di
ogni minimo dettaglio aiutato da Ben, suo fratello e da sua cognata
Ruby, la
moglie di Sam.
Aveva
preso così tanto a cuore questa festa di compleanno
perché dietro c’era tutta
un’altra organizzazione.
Quella
festa sarebbe servita a Dean per fare a Lisa una proposta molto
importante; le
avrebbe chiesto di diventare sua moglie. Di fatti il suo regalo per
Lisa era un
anello di fidanzamento.
-Dean,
andrà tutto bene coraggio.- lo rassicurò suo
fratello quando lo beccò ad armeggiare
per l’ennesima volta con la scatolina di velluto contente
l’anello.
-Si
hai ragione. Lisa mi ama, io la amo e tutto andrà bene.-
disse scrollando le
spalle e cercando di darsi una calmata.
-Forza
andiamo di la, gli invitati iniziano ad arrivare e dobbiamo nasconderci
tutti
prima che Lisa torni dal lavoro.- aggiunse Sam prendendo Dean per una
spalla e
trascinandolo in giardino.
-Si,
andiamo.-
-Sono
a casa!- la voce squillante della donna di casa arrivò
allegra dalla porta
d’ingresso.
-Ciao
piccola, buon compleanno.- le posò un dolce bacio sulle
labbra, prontamente
ricambiato.
-Dov’è
Ben?- chiese una volta separatasi dal suo uomo.
-E’
in giardino.- rispose visibilmente ansioso.
-In
giardino?! Dean, dimmi che non ha rovinato le mie piante giocando a
calcio!!- urlò
Lisa sull’orlo di una crisi di nervi.
-Dio,
non ti si può nascondere nulla.-
Lisa
si precipitò in giardino e fu -SORPRESA!- Lisa
sobbalzò a quell’urlo
collettivo. Vide gente uscire da sotto ai tavoli, da dietro le piante e
le
sedie; ed erano tutti lì: i suoi genitori, i suoi colleghi,
la sua migliore
amica Meg, Sam con sua moglie Ruby e, cosa più importante,
Dean e Ben.
Dopo
essersi cambiata ed essere tornata in giardino, Lisa si godè
la sua festa in
compagnia di tutti i suoi amici.
Dean
era sereno e si stava divertendo, quando sentì il campanello
della porta
suonare. Sicuro che non mancasse nessuno all’appello degli
invitati, scettico,
andò ad aprire la porta.
Dean,
credeva di aver chiuso definitivamente quel capitolo della sua vita,
mai si
sarebbe aspettato che il suo passato bussasse alla sua porta, per di
più nel
giorno del compleanno di Lisa.
-Castiel.-
esalò, la bocca improvvisamente asciutta.
-Ciao
Dean.- l’uomo lo salutò con un piccolo sorriso.
-Va
via.- disse deciso.
-Dean
noi dobbiamo..-
-Non
qui, non stasera.- Dean lo supplicò con gli occhi. -Per
favore Castiel.-
Castiel
annuì e abbandonò la soglia di casa Winchester,
non senza prima aver lasciato
al padrone di casa un biglietto con il suo numero di telefono per
essere
richiamato.
Dean
chiuse la porta e vi si appoggiò con la schiena.
Tra
le mani, stringeva il biglietto datogli da Castiel. Prese un respiro
profondo,
mise in tasca quel pezzo di carta e tornò alla festa.
-Tutto
questo è opera tua?- gli chiese dolcemente la sua ragazza
avvicinandolo.
-In
parte, mi hanno aiutato.- le rispose sorridendole e cingendole le
spalle con un
braccio.
Per
tutta la serata i pensieri di Dean furono occupati da un paio di occhi
blu.
Occhi
che anni addietro aveva amato alla follia, occhi che mai avrebbe
dimenticato,
occhi che quella sera erano tornati a guardarlo.
Arrivò
il momento di aprire i regali e, quando arrivò il suo turno,
Dean si sentì
preso da una strana sensazione. Ma decise di ignorarla e di procedere
nel suo
piano, così, prese parola davanti a tutti gli invitati.
-Questa
festa l’ho organizzata con l’aiuto di mio fratello,
di mia cognata e… di mio
figlio.- le ultime parole gli bruciarono in gola. Amava Ben e aveva
sempre
desiderato averlo come figlio ma, chissà perché
quella sera quelle parole che
voleva dire da tanto, gli fecero male.
-Ma
non è solo per festeggiare i magnifici ventisette anni della
mia Lisa, no.
Questa sera voglio che sia Lisa a fare un regalo a me.-
deglutì a vuoto e,
preso coraggio, si inginocchiò.
-Lisa
Breaden.- iniziò il suo discorso avanti ad una Lisa in
lacrime per l’emozione.
-Vorresti concedermi l’onore di diventare mia moglie?-
chiese, la voce che tremò
sull’ultima parola. La ragazza annuì vigorosamente
e una volta alzatosi, gli
gettò le braccia al collo per attirarlo in un lungo bacio
seguito da un -Ne
sarei più che onorata, ti amo Dean.-
La
festa procedette nel migliore dei modi e Lisa continuava a sfoggiare il
bellissimo anello che le aveva regalato Dean.
Una
volta finita la festa, aver mandato a casa gli invitati e messo a letto
Ben,
Lisa circondò il collo di Dean con entrambe le braccia
baciandolo
appassionatamente e trascinandolo fino alla camera da letto.
Dean
si lasciò trasportare per un momento da quel bacio
passionale ma, quando riaprì
gli occhi si fermò.
-Che
c’è?- chiese la donna confusa dal suo
atteggiamento.
-Ehm..
Scusa Lisa è che..-
-No
scusami tu, devi essere molto stanco.- disse la ragazza passandogli le
mani sul
petto.
-Si,
in effetti così. Mi dispiace.-
-Non
scusarti, abbiamo tutta la vita davanti.- sussurrò Lisa,
scoccandogli un dolce
bacio a fior di labbra.
Aveva
pensato a tutt’altro per tutta la serata, anche nel momento
della proposta di
matrimonio e quel “tutt’altro” portava il
nome di Castiel.
***
Si
girava e rigirava quel pezzo di carta tra le mani, indeciso sul da
farsi.
Prese
un respiro profondo e compose il numero di Castiel.
-Pronto?-
chiuse gli occhi appena sentì la voce dell’altro
attraverso il cellulare.
-Castiel,
Sono Dean.- mormorò. -Incontriamoci al parco, vicino alla
fontana. E’ l’unica
occasione. Prendere o lasciare.- disse con voce dura.
-Arrivo.-
Esattamente
dieci minuti più tardi, Dean vide la figura di Castiel
avanzare verso di lui.
Erano passati gli anni ma per lui, l’uomo era sempre di una
bellezza
indescrivibile.
-Ciao.-
gli sussurrò.
Dean
annuì e indicò una panchina poco distante da
loro, per sedersi e parlare in
tutta calma.
-E’
bello rivederti Dean.-
-Saltiamo
la parte sdolcinata e veniamo dritti al punto.- puntò i suoi
occhi verdi in
quelli blu di Castiel. -Che ci facevi a casa mia ieri sera?-
-Volevo
vederti. Mi sei mancato.- mormorò Castiel senza distogliere
gli occhi da quelli
di Dean che sbuffò una risata.
-Hai
avuto diverse occasioni per rivedermi.. ma le hai perse tutte.-
-Dean..-
-Io
ti ho aspettato. Per tanto, troppo tempo Castiel.- la voce
iniziò a tremargli.
-Ti ho dato una scelta ma tu hai preso la decisione sbagliata.-
-Mi
dispiace, la vita che conducevo un tempo non mi avrebbe reso felice e..-
-Hai
pensato solo a te stesso.-
-No
Dean, sai che non è così.- disse Castiel
scuotendo la testa e implorando con
gli occhi l’uomo che un tempo aveva amato e che amava
tutt’ora.
-Oh
invece si.- tirò su con il naso. -Sai, ieri sera ho fatto la
proposta di
matrimonio a Lisa.- fece una pausa. -Lei mi ha baciato, mi ha detto si
e mi ha
detto che mi ama.- continuò, lo sguardo perso nel vuoto.
Castiel aprì bocca per
parlare ma Dean non glielo lasciò fare. -Avrei voluto che
accadesse tempo fa
con qualcun altro e..- non riuscì a terminare la frase, le
labbra gli tremavano
e un groppo gli si formò in gola.
-Non
ti avrei reso felice Dean.- mormorò Castiel.
-Perché
sei tornato?-
-Per
l’unica cosa che mi ha dato il coraggio di dire basta a
quella vita e lasciarmi
tutto dietro alle spalle. Tu.-
-Hai
smesso? Sei pulito?-
-Sono
stato in una clinica per tossicodipendenti per due anni.-
spiegò. -E sono
pulito da uno.-
-Peccato
che sia troppo tardi.- esalò Dean alzandosi in piedi.
-Perché non mi hai mai
cercato?-
-Avevo
rifiutato la tua proposta di matrimonio dicendoti che stavo con te solo
per il
sesso Dean, credevo mi odiassi e..-
-IO
TI AMAVO!- gli urlò contro. -TI HO ASPETTATO PER ANNI,
CASTIEL!- le lacrime
iniziarono a scendere copiose sulle guance.
-Sono
qui ora.- sussurrò Castiel alzandosi a sua volta e
circondando il viso di Dean
con le mani. -Sono qui, possiamo ricom..-
-No
no, non pensarci nemmeno.- rispose Dean, sottraendosi a quella presa.
-Non
saresti dovuto tornare… ed io non avrei dovuto chiamarti.-
sussurrò.
-Dimenticami Castiel ti prego e andiamo avanti con le nostre vite.-
esordì
alzando le mani come in segno di difesa.
-Dean..- esalò
l’altro.
-Mi dispiace Castiel.- gli
voltò le spalle e
corse via.
Nei
giorni successi a quel confronti, Dean era spesso di cattivo umore e a
volte
Lisa poté giurare di averlo sentito piangere nel cuore della
notte.
La
ragazza, preoccupata, prese in mano la situazione e una sera gli si
parò
davanti.
-Che
ti succede?- gli chiese.
-Niente.-
rispose atono.
-Non
mi sembra niente.- gli rispose la mora di rimando. -Dean, non dormi
quasi mai e
ti sento spesso piangere di notte. Che succede?- gli chiese di nuovo,
accarezzandolo dolcemente. -I preparativi del matrimonio mi stressano e
poi c’è
il lavoro e tante altre cose. Per quanto riguarda le
lacrime… mi mancano i miei
genitori e vorrei tanto che potessero assistere a tutto questo.-
mentì.
Sembrò
funzionare perché Lisa gli si accoccolò affianco
e lo strinse forte a sé,
mormorandogli delle rassicurazioni e ripetendogli
all’infinito quanto lo
amasse, facendo nascere dei sensi di colpa nel cuore
dell’uomo.
Dean
sapeva di meritare quel senso di colpa perché stava tradendo
Lisa. Non
fisicamente ma con il cuore.
Il
ritorno di Castiel l’aveva destabilizzato non poco e dopo
quello scontro
avvenuto pochi giorni prima, aveva dato modo ai suoi sentimenti per
l’uomo di
tornare prepotenti a galla. Lo amava ancora.
Stava
per sposare Lisa, aveva definito Ben suo figlio… ma lui lo
amava, come lo amava
un tempo e così come l’avrebbe amato sempre.
Serrò forte gli occhi cercando di
ricacciare indietro le lacrime e strinse a sé la donna che
presto avrebbe
portato il suo cognome, per avere un supporto, qualcosa a cui
aggrapparsi.
Nei
giorni avvenire Dean sembrò stare meglio, Castiel non lo
aveva cercato e forse
era persino andato via da Albuquerque. I preparativi del matrimonio
procedevano
alla grande e Ben aveva addirittura iniziato a chiamarlo
papà, “per abituarmi
per il futuro” aveva giustificato così il suo nome
nomignolo, Ben.
Tutto
stava andando per il verso giusto quando un giorno, mentre si trovava
in
officina, il suo cellulare squillò.
-Pronto?-
rispose non conoscendo il numero.
-Pronto?
Parlo con Dean?- domandò una voce femminile.
-Si,
sono io chi parla.-
-Sono
la dottoressa Palmer, dell’ospedale di Albuquerque.-
-Oh
mio Dio è successo qualcosa alla mia fidanzata o a mio
figlio?- domandò in
preda all’agitazione.
-No
loro stanno benissimo, signore. Si tratta di un suo amico, Castiel
Novak.-
Dean
si passò una mano sul viso sentendo quel nome. -Che
è successo?- domandò con
voce tremolante.
-E’
stato ricoverato per overdose..-
-Arrivo
subito.- disse serrando gli occhi e non lasciando terminare la frese
alla donna
dall’altro capo del telefono.
Arrivato
in ospedale, chiese della dottoressa Palmer che gli si
presentò subito
dinnanzi.
-Una
donna l’ha trovato steso ai piedi di un albero mentre
passeggiava al parco con
il figlio, l’ha visto in quelle condizioni e ha chiamato
un’ambulanza. Per
fortuna siamo intervenuti subito.- spiegò la donna.
-Come
ha avuto il mio nome?- chiese Dean.
-Il
paziente non faceva altro che ripetere il suo nome come una litania e
la donna
che l’ha trovato ha affermato di conoscervi e ci ha dato il
suo recapito
telefonico così da permetterci di contattarla.-
-La
donna è ancora qui?-
-Si,
è in sala d’attesa. Prego, l’accompagno.-
Arrivato
in sala d’attesa, si congelò sul posto quando vide
che la donna che aveva
salvato Castiel era niente popò di meno che Lisa.
La
dottoressa di congedò lasciando Dean in piedi da solo a
fissare la donna seduta
e con gli occhi persi nel vuoto.
-Lisa.-
disse con un filo di voce.
-Ciao.- gli rispose tirando su con
il naso.
-L’hai
portato tu qui?-
La
ragazza annuì. -E’ per lui vero?- gli chiese con
gli occhi colmi di lacrime, la
mora era a conoscenza della bisessualità di Dean e
soprattutto era a conoscenza
del passato che l’uomo condivideva con Castiel. -E’
per lui che sei ridotto
così ultimamente?- chiese con decisione.
Dean
si vide costretto ad annuire, mordendosi un labbro.
-Quando
vi siete incontrati?- gli chiese chiudendo gli occhi.
-E’
venuto a casa la sera del tuo compleanno ma.. l’ho mandato
via.- rispose con
voce flebile. -Mi ha lasciato il suo numero e così qualche
giorno dopo l’ho
chiamato e ci siamo incontrati.-
Lisa
serrò gli occhi per attutire il colpo.
-Abbiamo
avuto uno scontro e poi..-
-Lo
ami ancora?- gli chiese la donna bloccando il suo discorso. Dean la
guardò con
gli occhi lucidi e dischiuse le labbra per parlare ma non dalla sua
bocca non
uscì nulla.
-Dean,
lo ami ancora?-
-Si.-
rispose lasciando scendere una lacrima dal suo occhio sinistro. -Ma non
credo
che lui..-
-Oh
andiamo.. E’ andato in overdose per te. Credimi, ti ama
eccome.- stavolta c’era
rabbia nella voce di Lisa.
-Mi
dispiace così tanto.- mormorò a capo chino. Lisa
sospirò e Dean si preparò a
ricevere la sberla più forte della sua vita che, invece, non
arrivò.
La
ragazza gli circondò il viso con le mani e con i pollici gli
accarezzò gli
zigomi. -Ho già parlato con Ben, gli ho detto che il
matrimonio è annullato.-
fece una pausa. -A volte il passato torna a tormentarci Dean e non
possiamo
fare niente per non finirci dentro un’altra volta,
specialmente quando abbiamo
condiviso qualcosa di così forte e intenso con qualcuno.- le
lacrime
cominciarono a scendere dai bellissimi occhi scuri di Lisa e
ciò gli provocò
una fitta di dolore al petto. -Devo lasciarti andare Dean, è
l’unico modo.- si
sfilò l’anello dal dito e glielo posò
sul palmo di una mano. -Buona fortuna,
amore mio.- lo afferrò per la nuca e gli diede
l’ultimo bacio.
Lisa
afferrò al volo la giacca e la borsa dalla sedia e corse via
senza voltarsi.
Dean
si asciugò le lacrime e, preso un respiro profondo,
entrò nella camera di
Castiel.
L’uomo
era sveglio, con gli occhi rivolti alla finestra. Si accorse subito di
lui e
appena aprì bocca per parlare, venne zittito dalla voce
adirata di Dean.
-TU
SEI COMPLETAMENTE PAZZO!!- gli urlò contro. -CHE SPERAVI DI
OTTENERE COSI’
EH??!!-
-Dean..-
tentò l’uomo.
-COSA?
DEAN COSA?! SEI TORNATO AL PUNTO DI PARTENZA!-
-In
passato è stato diverso. Non avevo nessuno e io..-
-AVEVI
ME! MA HAI PREFERITO MANDARE TUTTO A PUTTANE!- sputò Dean
sempre più furioso
con le lacrime a rigargli il volto.
-Non
ti ho più.- sussurrò Castiel, guardandosi le
mani.
-Ti
sbagli.- sospirò Dean, abbassando il tono di voce. -Ho
mandato all’aria il mio
matrimonio con Lisa, ho rinunciato ad avere come figlio il bambino che
ho amato
più della mia stessa vita.. per te.- puntò i suoi
occhi verdi in quelli blu, e
a loro volta pieni di lacrime, dell’altro.
-E
tu? Rinunceresti a tutta quella merda per me?- gli domandò
avvicinandosi al
letto e abbassandosi per arrivare a guardare Castiel dritto in faccia.
-Di solo
che rinunci ed io sono disposto a dimenticare tutto ciò che
c’è di sbagliato.-
aggiunse serrando gli occhi.
-Dean.-
Castiel sussurrò il suo nome, cercando una delle sue mani
per far intrecciare
le loro dita. -Sono anni che ho rinunciato a tutto per te.- si protese
verso il
biondo e posò delicatamente le labbra sulle sue.
Dean
gli artigliò la nuca, spingendoselo contro per poter
ancorare la sua bocca a
quella di Castiel, si baciarono come se ne andasse della loro stessa
vita.
-Ti
amo.- sussurrò
Castiel contro le sue
labbra. -Perdonami Dean, ti prego.-
-Vuoi
sposarmi?-
-Cosa?-
-Sposami.-
aveva il respiro pesante e gli occhi lucidi. -Ed io
dimenticherò tutto e ti
perdonerò.-
Castiel
vide i bellissimi occhi verdi di Dean carichi di speranza e di amore.
Amore
solo per lui.
-Si.-
rispose, stavolta deciso a non commettere più lo sbaglio
più grande della sua
vita.
-Si
ti sposo e..- non finì la frase perché Dean si
avventò di nuovo sulle sue
labbra.
-Ti
amo Castiel.- continuò a piangere come un bambino.
In
quella stanza d’ospedale suggellarono il loro amore, un amore
che non aveva mai
cessato di esistere, un amore che non conosceva il tempo e la distanza.
E’
così, a volte il passato per quanto doloroso sia, torna a
bussare alla nostra
porta. Sta a noi decidere se aprirla e rischiare di avere un finale
diverso.
SPAZIO
AUTRICE:
Spero
che questo mio secondo tentativo vi sia piaciuto.
Credetemi
ci ho messo l’anima a scrivere questa OS, anche se non
sembra.
Grazie
a chi legge e recensisce questa storia.
Baci,
Sunny9719