"Per favore, finché non mi ritirerò, prenditi cura di me!" 
"Vorrei che non ti ritirassi mai."
Da quel giorno all'aeroporto quelle parole del suo Victor gli risuonavano in testa. 
Il suo coach, nonostante le apparenze, non era uno che sputava parole senza peso tanto per dar fiato alla bocca: lui soppesava ogni parola, inconsapevolmente sceglieva sempre il termine più adatto e comprendeva ogni sottile sfumatura di ciò che gli veniva detto; per questo Yuri era profondamente convinto che il russo avesse capito che la sua era effettivamente una proposta...
Proprio quella proposta.
Era ormai passato del tempo dalla fine del Grand Prix Final, e con grande orgoglio di tutti coloro che l'avevano guardato e supportato (e soprattutto di Victor), adesso un disco d'oro massiccio campeggiava nella sua camera.
Un oro intriso di sudore, di lacrime e d'amore, che in ogni modo Yuri avrebbe voluto condividere col suo Victor; perché lui sentiva che quella medaglia era sua quanto del suo coach: non era solo merito dell'allenamento, ma anche dei suoi abbracci infiniti, del suo improvviso bacio sulla pista, della fortissima ventata di vita che Victor aveva portato nell'anima di Yuri. 
È vero, vivevano insieme, ma sentiva come se quella sua tanto agognata medaglia incarnasse una presunta volontà del moro di arrogarsi un merito che non era completamente suo, un merito che sarebbe rimasto a prender prolvere, e Yuri non poteva certo accettare che la prova tangibile del suo primo grande traguardo raggiunto insieme al suo amato restasse solo un soprammobile da spolverare ogni tanto. 
Ben presto quel disco d'oro diventò liquido come il sudore e le lacrime che aveva versato per conquistarselo, e poi venne modellato in due stampi circolari, ed entrambi i prodotti vennero riposti in una delicata ed elegante scatolina rivestita internamente con velluto ed esternamente con vera pelle, con le loro iniziali incise e rese più visibili con della sottilissima foglia d'oro.
Era il momento di essere diretti; il momento di dividere con Victor questo grande traguardo, così come il resto della sua vita: le piccole gioie, i grandi dolori, le infamie di chi ancora si rifiutava di incoraggiarlo asserendo che aveva loro rubato Victor, le cadute sul ghiaccio e le cadute nella vita.
Perché in fondo lui non aveva rubato proprio nessuno; Victor si era fatto rubare.
Perché in fondo loro due non potevano vivere separati l'uno dall'altro; perché da quando c'era Victor il mondo sembrava sempre un po' più bello.
Perché in fondo Yuri non avrebbe mai potuto accettare di non averlo sono per lui; perché Victor era il suo pezzo di mondo migliore.
Perché in fondo loro erano due facce della stessa medaglia; perché erano complementari come Yin e Yang, e sarebbe stato inaccettabile non dividere la medaglia che era così perfetta metafora del loro amore.
Per questo, senza avere fretta ma senza permettere che troppo tempo trascorresse, non appena il momento di fece propizio, Yuri decise di essere molto meno sottile di quanto era stato tempo prima. 
Per questo, senza pensarci due volte Yuri si inginocchiò davanti al suo innamorato tirando fuori e aprendo quella delicata scatolina in cui stavano serenamente poggiati quei due anelli che aveva ricavato fondendo la sua prima medaglia d'oro.
Per questo, con le lacrime agli occhi e il sorriso sulle labbra, poche parole uscirono flebili ma decise dalla sua bocca.
"Victor, mi vuoi sposare?"