Ringrazio
anche solo chi legge.
Lo 'stride' è uno stile Jazz degli anni 20\30 americani.
Prima parte scritta sentendo: Moonglow di Benny Goodman.
Seconda parte scritta sentendo: Why di Andra.
Cap.8 Strange e la musica
POV HOWARD
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POV TONY
Lo 'stride' è uno stile Jazz degli anni 20\30 americani.
Prima parte scritta sentendo: Moonglow di Benny Goodman.
Seconda parte scritta sentendo: Why di Andra.
Cap.8 Strange e la musica
POV HOWARD
"Howard
Anthony Walter Stark!" risuonò la voce di Strange per
l'intero edificio.
Howard
incassò il capo tra le spalle sobbalzando,
sollevò il capo socchiudendo gli occhi castani.
"Accidenti,
li sa proprio tutti".
Lo
stregone supremo avanzò a passo di marcia, con le
sopracciglia corrugate.
"Oggi
viene Nathaniel Richards. E' importante che tu faccia buona impressione
per il tuo futuro" lo rimproverò.
Howard
si mise in piedi e infilò le mani nelle tasche dondolando
sulle punte dei piedi.
"Non
ho bisogno che mi ricordi di farlo" borbottò.
Strange
si piegò in avanti, sulle ginocchia, il mantello gli
ondeggiava alle spalle.
"Hai
quasi fatto esplodere il mio giradischi oggi. E ancora non ti sei
cambiato" gli ricordò. Gli sorrise e gli strinse la cravatta.
"Con
gente come questa, l'abito fa molto".
Howard
si passò la mano tra i capelli e infilò il dito
nel nodo della cravatta allargandola, si umettò le labbra
facendo un passo indietro.
"Lo
so, lo so. Vesti per impressionare. Sono bravo in questo gioco".
"Quando
fai così, mi ricordi uno 'stride'" disse Strange.
Howard
aggrottò la fronte, incrociò le braccia
corrucciando le labbra.
"Non
ho studiato niente del genere".
Strange
gli diede un paio di pacche sulla guancia.
"Lo
stile 'stride'. Jazz figliolo, Jazz. Lo si sente nelle strade"
ribatté.
Howard
sogghignò, fece qualche passo nel corridoio e si
spettinò i capelli.
"Parli
di vestire in modo elegante e poi ti metti a chiacchierare di musica di
strada?" lo derise.
Strange
scoppiò a ridere.
"Serio
negli affari, ma non con gli amici" disse addolcendo il tono.
Si
grattò una guancia guardandolo allontanarsi.
"E
se ti comporti bene ti faccio sentire qualcosa" promise.
Howard
scosse il capo, corrucciò la fronte e agitò la
mano in aria senza voltarsi.
"Lascia
fare a me!",
"Ci
conto" sussurrò Strange, passandosi la mano nei capelli mori.
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POV TONY
"Anthony
Howard Stark, non puoi venire qui e distruggermi mezza casa! Io devo
occuparmi della protezione dell'Occhio di Agamotto!" sbraitò
Strange e la sua voce risuonò in tutta la casa.
Tony
piegò il capo all'indietro, arricciò il labbro e
scosse l'indice in aria.
"Non
si chiama 'distruggere mezza casa', si chiama ristrutturazione moderna".
Strange
scosse il capo e si voltò verso Reed.
"Richards,
almeno tu" borbottò. Reed arrossì.
"Non
siamo dei bambini" borbottò.
"No,
non lo siete. Tu hai già le basette bianche come me e Tony
ha un pizzetto da adulto identico al mio. Siete vaccinati"
ribatté Strange. Sospirò guardando gli aloni di
sudore sulla maglietta nera di Tony.
"E
come siete vestiti?" gemette.
Reed
si grattò il petto coperto dalla tutina azzurra aderente dei
Fantastici Quattro.
Tony
si passò ripetutamente la mano sulla fronte asciugandosi un
velo di sudore, abbassò il capo e tirò verso il
basso i lembi della maglia nera con il simbolo dei Black Sabbath,
sogghignò.
"Da
lavoro! Non mi piace sporcare i completi, poi devo ricomprarli".
Strange
si massaggiò le tempie.
"Ora
almeno so cosa provavano i miei maestri quando li facevo impazzire"
gemette. Socchiuse gli occhi e gli diede le spalle, il suo mantello
ondeggiava.
"Andrò
a mettermi un po' di musica. L'ultima di Andra non è male"
brontolò.
Reed
si grattò il sopracciglio.
"Andra?
E' una tua amica?" domandò.
"Suppongo
tu non conosca Why" disse Strange. Socchiuse gli occhi e
ghignò.
"Non
sei aggiornato" lo punzecchiò.
Tony
schioccò le dita, stirò le braccia sopra la testa
e ticchettò sull'auricolare.
"Friday?
Qui serve musica anni 2000 per il vecchio mummificato. E non intendo
quello con il mantello".
"Agli
ordini, Boss" rispose la voce di Friday, risuonando in vivavoce per
tutta la stanza.
"Stark!"
gemette Reed. Strinse i pugni e li dimenò.
Strange
scoppiò a ridere.
"Vedete
poi di rimettermi la casa com'era prima" disse gentilmente.
Tony
fece il segno con il pollice in su, fece l'occhiolino e
sogghignò ampiamente.
"Sarà
anche meglio!" decretò.
"Si
fidi.... spero" gemette Reed.
Strange
roteò gli occhi e uscì dalla stanza, passandosi
la mano tra i capelli.