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Autore: LorasWeasley    07/12/2016    4 recensioni
AU [Solangelo|Accenni Percabeth e Jasper]
"Tutti loro erano amici da una vita. Ne avevano passate un sacco tutti insieme e, anche quell’anno, decisero di passare le ferie estive facendo un viaggio. Quella estate toccò alla Grecia.
Si ritrovarono subito quasi tutti d’accordo e partirono, pronti a godersi una vacanza di ben due settimane.
I primi giorni passarono tranquillamente, visitarono le architetture classiche, l’acropoli di Atene, girarono per le coste, passarono il loro tempo nella SPA dell’albergo…
Poi, il quinto giorno, decisero di fare un giro tra le isole in gommone.
A Piper ed Annabeth sembrava davvero un’idea carina quando l’avevano proposta a colazione, non l’avessero mai fatto!"
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jason/Piper, Nico di Angelo, Nico/Will, Percy/Annabeth, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciaoooo
Si, sono sempre io.
In realtà ho scritto questa OS tanto tempo fa, ma non l'ho mai pubblicata.
Ho deciso di farlo oggi perché il tempo è terribile, fa freddo, piove da tre giorni e siamo in mezzo a un'allerta meteo, ci voleva una storia che parlasse dell'estate, del caldo e del mare.
Sarà abbastanza comica e spensierata, spero di riuscre a strapparvi un sorriso!
Ci sentiamo presto, Deh



Imprese in Grecia



Inizialmente avevano pensato che sarebbe stata una cosa carina.
Un viaggio rilassante per tutti.
Il dovuto relax che si erano di certo meritati dopo aver passato un interno anno a lavorare, ognuno nel proprio settore.
Tutti loro erano amici da una vita. Ne avevano passate un sacco tutti insieme e, anche quell’anno, decisero di passare le ferie estive facendo un viaggio. Quella estate toccò alla Grecia.
Si ritrovarono subito quasi tutti d’accordo e partirono, pronti a godersi una vacanza di ben due settimane.
I primi giorni passarono tranquillamente, visitarono le architetture classiche, l’acropoli di Atene, girarono per le coste, passarono il loro tempo nella SPA dell’albergo…
Poi, il quinto giorno, decisero di fare un giro tra le isole in gommone.
A Piper ed Annabeth sembrava davvero un’idea carina quando l’avevano proposta a colazione, non l’avessero mai fatto!
Qualcuno si tirò indietro, c’era chi soffriva di mal di mare e chi odiava fare i giri in gommone, Calypso e Leo preferirono passare una giornata soli in piscina e alla fine si ritrovarono solo in cinque: Jason, Piper, Annabeth, Percy e Nico.
A quest’ultimo non importava nulla di essere in mezzo a delle coppiette. Anche perche quei quattro non passavano tutto il loro tempo a sbaciucchiarsi e, in ogni caso, Nico finiva sempre per isolarsi, con chiunque fosse, quindi non faceva nessuna differenza.
All’inizio andò tutto bene, Jason e Percy sapevano guidare il gommone abbastanza bene e passarono tutta la mattinata a girare tra le isole, fermandosi dove l’acqua sembrava più limpida e cristallina, magari in rientranze nella roccia, per farsi un bagno, poi riprendevano la loro escursione.
Pranzarono con un panino mentre si dirigevano all’isola successiva, una molto più grande delle altre.
In questa trovarono una spiaggia fatta per lo più di fango, videro delle persone immerse fino alle ginocchia che prendevano la poltiglia marrone  e se la spalmavano addosso.
Annabeth fece una smorfia commentando –Ho letto che fa bene alla pelle, in molti vengono in questa isola solo per questo.
-Che figata!- Commento Percy ammirato, al contrario della sua ragazza che ancora teneva il naso storto –Voglio farlo anche io! Vieni Brò?
Jason sospirò, non era molto convinto, ma sapeva che quando Percy si fissava con qualcosa era impossibile farlo tornare indietro e, per quante volte gli avesse detto di no, sapeva che il moro avrebbe vinto in ogni caso.
Qualche volta voleva davvero avere la capacità di Nico nello zittire tutti con un semplice sguardo.
Così ancorarono il gommone solo a pochi metri dalla costa, avrebbero poi raggiunto l’isola a nuoto.
-Voi venite ragazze?- Chiese Jason quasi speranzoso.
La sua ragazza scosse la testa e Annabeth rispose –Preferimo restare qui, ci sdraieremo per prendere il sole.
-Va bene… Nico?
-Non ho nessuna intenzione di ricoprirmi il viso di fango.
-Ma…- Cercò di protestare Percy.
Nico lo interruppe subito, sapeva dove voleva arrivare.
-No Percy, anche se sono gay non lo farò. Me ne vado in escursione invece, questa isola mi ispira particolarmente.
Anche se erano ancorati a diversi metri dalla riva, comunque il fondale era molto basso e quando i tre ragazzi scesero dal gommone per raggiungere l’isola, notarono che l’acqua gli arrivava solo alle ascelle. In questo modo a Nico fu facile portarsi le scarpe, tenendole alte sopra la testa.
C’erano poche persone a quell’ora, molte erano le barche ancorate li vicino, ma nessuno ci stava sopra. Sicuramente erano quasi tutti in escursione o a mangiare da qualche parte considerando l’orario.
A riva c’era solo una coppia che prendeva il sole addormentata, qualche altra persona era a farsi il bagno di fango, per il resto era tutto deserto e in pace.
I ragazzi andarono, ognuno per la propria strada, mentre le ragazze si stendeva, una di pancia e una di schiena, pronte a rilassarsi e a prendere il sole.
Entrarono anche nel dormiveglia, infatti quando Piper chiamò Annabeth questa non avrebbe saputo dire quanto tempo ormai fosse passato.
-Mh?- Rispose la bionda.
-Non ti sembra che ci stiamo muovendo?- Domandò la più piccola mettendosi seduta.
-Dici?
-Oh cavolo!
Dopo quell’imprecazione non proprio sussurrata, Annabeth decise di alzarsi a sua volta, per capire cosa stava succedendo.
Ghiacciò sul posto, il gommone si stava davvero muovendo, allontanandosi sempre di più trascinato dalla corrente.
-Ma non c’era l’ancora?- Chiese Piper allarmata.
Annabeth controllò affacciandosi dal bordo, in effetti l’ancora era ancora li, ma il fondale era troppo liscio e fatto di sabbia finissima per fare in modo che quel pezzo di ferro potesse davvero ancorarsi da qualche parte.
-Okay… L’ancora è fuori uso. Dobbiamo accendere questo coso!
-Perché, sai guidarlo?
-Non dovrebbe essere difficile… penso.
In realtà fu molto difficile. Le due ragazze non sapevano neanche da dove iniziare, inoltre Annabeth ricordò che mentre loro mettevano i bagagli sul gommone, quello che glielo aveva noleggiato e che stava spiegando a Percy e Jason come fare per utilizzarlo e che a un certo punto aveva detto “è un po’ difettoso, dovete fare in questo modo per accenderlo” ma le due ragazze non avevano seguito la spiegazione.
Annabeth sospirò –Va bene Pip, possiamo fare solo una cosa adesso.
 
Molti metri più avanti Jason e Percy si stavano divertendo come due bambini giocando in mezzo al fango, il biondo si rese conto che non era poi così male come aveva precedentemente creduto.
Erano così presi che non sentirono le loro ragazze che continuavano a urlare cose tipo “Aiuto!”, “Jason!”, “Percy!”, “Qualcuno ci aiuti!!”, “Ragazziiiii!” …
Si erano anche messe in piedi sopra il gommone, saltellando e sbracciandosi. Ma i due ragazzi non le notarono per niente.
 
-Io li uccido!- Urlò frustrata la bionda rinunciando a chiedere aiuto a quei due, aveva capito che era del tutto inutile.
Inoltre la corrente li stava portando in mezzo a tutte le altre barche ancorate in quel piccolo porto, la sua mente lavorò velocemente progettando un piano.
-Mettiti da quel lato Piper e allungati oltre il bordo, sposta con la mano le barche contro le quali ci stiamo per scontrare o distruggeremo questo coso.
Così le ragazze si misero all’opera.
La mente di Annabeth correva veloce per cercare una soluzione e non finire magari in qualche altro stato, quando Piper iniziò a urlare “Hey! Tu! Ragazzo biondo puoi darci una mano per favore??”
Il ragazzo in questione sembrava avere la loro età, era sopra una barca leggermente più grande della loro, era solo e stava cercando qualcosa dentro un borsone da mare.
-Vi serve aiuto?- Chiese lasciando stare tutto quello che stava facendo e avvicinandosi.
-Si, non sappiamo come accendere questo coso e la corrente ci sta trascinando via, puoi aiutarci per favore?
Il biondo annuì, poi cercò di salire sul loro gommone.
Quando Piper aveva chiesto aiuto a quel ragazzo non cercava un vero e proprio supereroe, ma qualcuno che avesse almeno un minimo più di esperienza di loro. Non si aspettava di certo che il ragazzo rimanesse bloccato con una gamba sulla sua barca e l’altra nel loro gommone che, comunque, continuava sempre di più ad allontanarsi. Prima che il suo corpo si aprisse in due a partire dalle sue parti basse il ragazzo finì in acqua.
Annabeth e Piper si guardarono, avevano entrambe uno sguardo che sicuramente doveva significare “sbaglio o questo qui è stupido quanto i nostri ragazzi?”
Sospirando si sporsero oltre il gommone per dargli una mano a risalire a bordo.
 
Nico stava borbottando delle parole non proprio carine rivolte contro l’uomo con cui aveva appena litigato mentre tornava in spiaggia tutto infuriato.
Si bloccò e corrugò la fronte, lasciando la sua rabbia da parte per un momento.
Fissò il mare, completamente piatto e privo di un qualsiasi mezzo.
L’avevano lasciato li? Ma era impossibile, non avrebbero potuto dimenticarlo, se fossero stati solo Jason e Percy forse si, ma c’erano anche Annabeth e Piper, era impossibile.
Si mise a correre verso le piscine di fango e, come aveva immaginato, ci trovò i suoi amici che, letteralmente, si stavano divertendo a giocare.
-Ragazzi!- Urlò per attirare la loro attenzione mentre evitava uno schizzo di fango –Dove sono finite le vostre donne?
Percy e Jason sembrarono tornare alla realtà solo in quel momento. Fu il biondo a rispondere con –Esattamente dove le abbiamo lasciate- mentre Percy indicava un punto nel mare. Punto completamente deserto.
-Oh cazzo- fu il commento di entrambi.
Decisero di dividersi per andarle a cercare, controllando tutta la spiaggia. Nico andò a destra, Jason e Percy a sinistra.
L’isola non era molto grande, in massimo mezz’ora si sarebbero rincontrati.
Erano passati solo 10 minuti e Nico stava di nuovo borbottando cose non proprio carine, questa volta però erano rivolti ai suoi due migliori amici, quando sentì l’urlo di una ragazza che velocemente si avvicinava sempre di più.
Si girò di scatto, il tempo per vedere un gommone, il loro gommone, andare a tutta velocità contro la spiaggia pochi metri a lato da lui.
Si schiantarono contro il bagnasciuga, il gommone si rivoltò e le persone al suo interno rotolarono sulla sabbia.
Nico corse da loro.
La prima che raggiunse fu Annabeth, l’aiutò a mettersi in piedi afferrandola per un gomito, poi chiese –Ma che fine avevate fatto?
Annabeth, infuriata, si ritrasse dalla sua presa e mentre si allontanava per recuperare il gommone urlò –Percy è un coglione!
Piper, che si era alzata a sua volta, seguì l’amica per aiutarla –Per non parlare di Jason- le diede man forte.
Nico le fissò sbattendo le palpebre sempre più confuso.
Era indeciso se chiedere nuovamente spiegazioni, delle spiegazioni che lui potesse più o meno capire, o se restare in silenzio e assecondarle. Non voleva di certo essere spellato vivo.
Alla fine non ebbe bisogno di decidere un qualcosa, perché qualcos’altro attirò la sua attenzione.
Una terza figura, che prima non aveva notato, si stava rialzando da terra.
Al contrario delle due ragazze era interamente ricoperto di sabbia. Molto probabilmente lui era bagnato, per questo la sabbia gli si era appiccicata così facilmente e non andava più via.
-E questo qui?- Chiese a nessuno in particolare.
Il ragazzo alzò lo sguardo pronto a parlare, ma rimase boccheggiante quando mise a fuoco la figura che aveva davanti.
Lo guardò stralunato e Nico corrugò la fronte, poi si girò verso le sue amiche.
-Chi è questo idiota? Dove l’avete trovato?
-Lui è…- Ma le due ragazze si resero conto solo in quel momento di non avergli ancora neanche chiesto il nome.
-Sono Will. Will Solace- disse il diretto interessato ritrovando la voce e porgendogli la mano con un sorriso smagliante.
Nico la fissò con una faccia mezza disgustata e un sopracciglio inarcato, poi si girò nuovamente verso le due ragazze –No sul serio, dove l’avete trovato?
-Diciamo solo che i nostri due ragazzi sono dei deficienti!- Iniziò Piper mentre Nico le annuiva in un modo che voleva dire “si, di questo ne siamo già al corrente tutti, va avanti.”
-Il gommone ha iniziato a prendere il largo e nonostante i nostri urli, qui due continuavano tranquillamente a riempirsi di fango. Allora abbiamo cercato di darci da fare e siamo quasi finite nel bel mezzo del porto. Poi abbiamo trovato lui sopra una barca…
-Insomma- continuò Annabeth –Era sopra una barca! Pensavamo che sapesse guidare questo coso!
-Hey!- Si offese il biondo –L’ho saputo accendere poi.
-Non prima di cadere in acqua- rispose pronta Piper.
-E subito dopo ci hai fatto schiantare qui- rincarò la dose Annabeth.
Nico concluse il tutto sghignazzando e il biondo divenne completamente rosso.
Borbottò qualcosa di incomprensibile e, inaspettatamente, fu Nico a toglierlo dal suo impaccio cambiando argomento.
-Va bene dai, ora ci penso io al gommone. Andiamo a cercare Percy e Jason?- Domandò salendo sul gommone con un salto e iniziando ad armeggiare con il motore.
-No!- Le due ragazze risposero in contemporanea.
Nico le fissò corrugando la fronte, ma un mezzo sorriso gli era spuntato sul volto.
-Lasciamoli vagare per l’isola un altro po’, se lo meritano.
Piper annuì felice all’idea della sua amica, poi si rivolse al moro.
-Piuttosto tu che ci fai qui? Non dovevi andare in esplorazione?
Nico si imbronciò nuovamente e lanciò una mezza imprecazione.
-Non me ne parlare! C’era quel cretino che continuava a dirmi che non potevo scalare la parete perché è un posto riservato solo ai clienti dell’albergo, tutti gli altri che vengono a visitare l’isola con barche e gommoni possono stare solo sulla spiaggia! Ma vi sembra normale!?
-E non l’hai ucciso vero?- Ci scherzò su Annabeth.
Nico sbuffò nuovamente –Non nego di averci pensato più di una volta.
Passò qualche secondo di silenzio, poi Will si schiarì la voce e parlò –Io alloggio in questo albergo, se vuoi ti posso far fare il giro dell’isola.
Nico si girò a fissarlo con occhi sgranati, quasi si era dimenticato della sua presenza.
-Cosa?
-Bè…- Quasi balbettò il biondo –Penso che sarebbe appagante andare di nuovo da quello e potergli dire “ehy, brutto scemo, prova a dirmelo ora che non posso passare!”, considerando che sei in mia compagnia non può dirti nulla.
Nico, inaspettatamente, si aprì in un sorriso quasi sadico –Forse non sei poi così idiota.
Le due ragazze si lanciarono uno sguardo strano, poi Annabeth annunciò –Mi sembra un’idea geniale, prima però accompagnateci di nuovo alla nostra isola, poi potrete andare insieme dove volete.
-E magari- si intromise Piper –Prima di tornare in albergo cerca di ritrovare Jason e Percy… Non vorrei avere problemi con la polizia se dovessero trovare i loro cadaveri.
 
Dopo aver lasciato le due ragazze alla loro isola insieme agli altri, Nico e Will erano di nuovo sul gommone diretti verso l’isola del biondo.
-E comunque… Non sono così idiota da non saperlo guidare, è stato solo un… uhm, problema tecnico quello che ci ha fatto schiantare.
Fu la prima frase che disse Will da quando erano soli.
Nico si limitò a fare un sorrisetto che il biondo interpretò come una riuscita al suo tentativo di rompere il ghiaccio.
E così iniziarono a parlare, più Will che Nico.
Gli raccontò un sacco di cose, parlarono del più del meno, dalle cose più stupide a quelle più serie.
Nel frattempo arrivarono di nuovo nella sua isola.
Questa volta ancorarono il gommone per bene e negli appositi posti, poi scesero sulla terra ferma.
-Ti serve una mano?- Domandò il moro con un sorrisetto sadico. Era ovvio che lo stesse prendendo in giro per quando era caduto in acqua. Anche se lui non l’aveva visto direttamente.
-Ah ah, divertente- rispose a tono Will, ma quando saltò in spiaggia per poco non perse l’equilibrio e finì disteso a terra.
Nico soffocò una risata, poi iniziarono l’escursione.
Will aveva ragione, per Nico fu super appagante trovarsi di nuovo davanti quello che gli aveva detto che non poteva passare e dire con un sorrisetto vittorioso e sadico “Oh, ma io sono con lui.”
E vedere soprattutto la sua faccia furente per aver perso, che non poteva comunque dirgli nulla perché era amico di un ospite dell’hotel. Non voleva di certo perdere il lavoro. Anche se dal suo sguardo Nico giurò che ci avesse pensato su un po’, se ne valesse davvero la pena o meno.
E così Nico riuscì a fare quell’escursione che tanto agognava.
Amava perdersi tra le ombre degli alberi, restare in solitudine, circondato solo dagli animali. Gli unici essere viventi che non lo giudicavano.
Ma quella volta era in compagnia e si ritrovò a pensare che non era poi così brutto come aveva pensato.
Soprattutto fu divertente. Nico non ricordava di aver mai riso così tanto in vita sua.
Fu subito abbastanza certo che Will non avesse mai fatto un’escursione o qualcosa di simile in vita sua.
Numerose volte inciampò nelle radici e la metà di queste finì a terra.
Si ingarbugliò dentro un cespuglio.
Inciampò nei suoi stessi piedi e finì contro un albero.
Si graffiò con tutti i rametti disponibili che si trovavano all’altezza delle sue braccia.
Prese in pieno un tronco che si trovava all’altezza della sua fronte perché era troppo impegnato a guardare altro.
Circa a metà strada, quando Nico si girò e si mise a guardarlo per bene non poté far null’altro se non mordersi un labbro e borbottare –Vuoi che torniamo indietro?
Si sentiva abbastanza in colpa per quella massa sanguinolenta che era diventato il ragazzo.
-Nah, sto benissimo.
Nico annuì, ma non era completamente convinto. Così camminarono per altri 10 minuti, il tempo che il moro trovasse un qualche posto dove poter fare una pausa.
Inoltrandosi sempre di più trovò una piccola radura circondata dagli alberi, aperta in alto sul cielo che stava diventando sempre più scuro.
Si sdraiò a terra con le gambe e le braccia aperte, gli occhi chiusi e il volto sereno.
-Non trovi che sia bellissimo?
Come risposta ebbe solo un mugolio soffocato di dolore.
Nico riaprì gli occhi e notò che Will stava cercando di sedersi accanto a lui, ma piegare le ginocchia sanguinolente gli veniva più che difficile.
-Sai?- sussurrò il moro imbarazzato mentre iniziava a cercare qualcosa nel suo zaino –Nessuno era arrivato a tanto per me.
Trovò la borraccia piena di acqua che stava cercando e, dopo averne preso un sorso, gliene gettò un po’ sulle ferite.
Will strinse i denti e, come riflesso involontario, ritirò le gambe.
Nico si sentì ancora più in colpa e abbassò lo sguardo.
Stava per aprire bocca e scusarsi, quando Will prese il comando della situazione. Gli alzò velocemente il volto e lo baciò.
Nico strabuzzò gli occhi totalmente confuso, poi se lo staccò di dosso spingendolo per le spalle, con voce tremante quasi urlò –Che cazzo fai!
Will sembrò connettere il cervello solo in quel momento, divenne completamente rosso e iniziò a balbettare –Io… S… Scusa… Pensavo che… Oddio che imbarazzo…
E continuò a parlare ininterrottamente, ma Nico non lo stava ascoltando. Ma stava solo pensando a quello che aveva appena provato. Al fatto che neanche conoscesse quel ragazzo e che comunque si era quasi ucciso per far felice lui, a come l’avesse guardato per la prima volta e al fatto che fosse in vacanza. Perché si stava facendo tutti quei problemi?
-Oh al diavolo!- Sbottò alla fine spingendosi in avanti e tornando a baciarlo stringendo il suo volto con le mani.
 
Due ore più tardi erano entrambi appagati, di nuovo rivestiti perché ormai si era fatto buio e non faceva più così caldo. Nessuno dei due però aveva nessuna intenzione di tornare al presente e uscire da quella radura.
Stavano seduti contro il tronco di un grande albero, Nico si stava divertendo a giocare con il collo del biondo. Poco prima aveva affermato che si era innamorato delle sue lentiggini. Poi aveva ripreso a baciargliele, a una a una, di nuovo.
Will non ebbe nulla da lamentarsi fino a quando il moro non si bloccò di scatto.
-Hey…- protestò debolmente riaprendo gli occhi.
Nico sembrò non sentirlo, Will lo vide allontanarsi dal suo corpo lentamente, con gli occhi sbarrati.
-Oh cazzo- sussurrò infine.
-Cosa?- Chiese Will preoccupato.
-Oh cazzo!- Urlò un po’ più forte il ragazzo mentre iniziava a raccogliere tutte le cose che aveva sparso per terra.
Will era confuso, molto confuso –Te ne sei già pentito? Mi dispiace se non sono stato all’altez…
Ma Nico bloccò subito quelle stupide scuse spiegando finalmente quale fosse il problema.
-Mi sono dimenticato di Percy e Jason!
 
-Pensi che ci abbiano abbandonato…?
-Si.
-E moriremo qui?
-Quasi sicuramente.
[3216 parole]
  
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