<< Dove vai, Bill?>>
Tom era seduto sul divano e stava vedendo la TV come al solito. Era domenica e i Tokio Hotel non avevano nulla da fare. Di solito facevano talmente tanti concerti che la domenica volevano riposarsi. Così come tutte le domeniche Georg e Gustav dormivano, anche se ormai erano le 6 di sera. Ma quel giorno non era come tutti gli altri. C’era qualcosa nell’aria, qualcosa di strano, tutti lo sentivano ma non sembravano farci caso. Qualcosa di strano era dentro Bill, era strano, come se volesse piangere ma qualcosa dentro di lui glielo impedisse. In quei giorni era diventato strano, non usciva, non voleva stare alla luce del giorno, diceva che la sua pelle non lo sopportava. Non voleva mangiare, diceva che il cibo non aveva un buon sapore e desiderava solo bere, ma quando assaggiava solo una goccia d’acqua o una qualunque bibita, la sputava. La cosa più brutta era che stava cambiando: la sua pelle, già pallida, era diventata sempre più bianca e i suoi denti stranamente gialli. Gli altri pensavano che queste cose erano dovute al fatto che non mangiava.
<< Dove vai, Bill?>>
Tom disse questa frase appena il fratello si avviava verso la porta di casa.
<< Vado>>
<< Ho capito che esci ma posso sapere dove vai?>>
<< Non lo so>>
<< Che vuol dire che non lo sai?>>
<< Vuol dire che non lo so>>
<< Bill, mi fai paura, sei strano in questi giorni, prima non mangi, poi non vuoi uscire e ora di colpo vuoi uscire e non sai neanche dove andrai…. Non pensi poi ai fan?
Se loro ti vedono in questo stato che gli risponderai?>>
<< Non mi vedranno>>
<< Come fai ad esserne così certo?>>
<< Non me lo chiedere, ci sono cose che non ti posso spiegare, soprattutto in questo momento, un giorno forse tutto ti diventerà più chiaro, devi solo aspettare, aspettami Tomi, non dimenticarti mai di me.>>
<< Bill, non dire queste cose, sei mio fratello, non posso dimenticarti, come potrei? Perché ora mi dici queste cose? Che ti succede?>>
<< Lo scoprirai… un giorno ci rivedremo… promesso.>>
<< Ritornerai?>>
<< Si, ritornerò.>>
Entrambi si guardarono come se quella fosse l’ultima volta che potevano vedersi. Tom stava per piangere. Gli occhi di Bill invece erano freddi come il ghiaccio, ma nascondevano una forte emozione, come se fosse costretto a fare qualcosa… qualcosa che non vorrebbe fare per nessun motivo. Alla fine Bill parlò:
<< Ora devo andare, ti saluto>>. Poi, piano piano si girò verso la porta e sulla soglia disse al fratello: << Ti voglio bene, Tomi.>>
La porta si chiuse e Tom restò ancora là, fermo, immobile, non voleva muoversi, a che serviva muoversi, camminare, sorridere, suo fratello l’aveva lasciato per qualche stupido motivo che lui non avrebbe mai potuto conoscere. Alla fine si mosse e andò a sedersi sulla poltrona dove era seduto poco prima, osservava la TV ma in realtà non guardava niente. Le immagini che gli passano davanti erano indistinte, erano macchie di colore che un tempo erano state tanto importanti ma ora non contavano niente. La cosa che era più importante per lui era sparita. Tom stava così a pensare a tante cose, pensieri senza risposta, pensieri che erano troppo grandi per lui.


All’ora di cena i Tokio Hotel senza il loro frontman si misero a tavola ma nessuno aveva voglia di mangiare, erano tutti troppo sconvolti per quello che era successo. Ad un certo punto accesero la Tv e misero il telegiornale ma presto si pentirono. C’era una giornalista in primo piano che indicava un palazzo distrutto dalle fiamme. Sotto c’era un titolo gigantesco:
Incendio nella Main Street di Loische, morto il cantante dei Tokio Hotel.