Serie TV > The Originals
Segui la storia  |       
Autore: Lamy_    09/12/2016    0 recensioni
Blake Harris è la migliore amica di Niklaus Mikaelson, il re di New Orleans. Un sentimento di amicizia che nasconde l’amore. Blake sarà in grado di confessare a Niklaus i propri sentimenti, malgrado il timore di perderlo per sempre?
Lo scoprirete leggendo.
(Post terza stagione. No spoiler.)
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO SECONDO: Strappami il cuore.
 
 
Blake odiava il suono della sveglia e odiava dover abbandonare il suo amato letto ogni giorno alle sei di mattina. Aprì gli occhi e si girò tra le lenzuola per spegnere quell'odioso aggeggio. Si buttò di nuovo sul materasso e affondò il viso nel cuscino; era ancora troppo esausta per alzarsi. Aveva la strana sensazione dalla sera precedente che tra lei e Klaus qualcosa fosse cambiato, come se una parte della loro amicizia fosse stata intaccata da una nuova minaccia. Certo, i litigi e gli insulti non erano mai mancati nel loro rapporto, ma il modo in cui si erano abbracciati in mezzo la strada, a notte fonda, sotto le luci della città, le aveva fatto serrare la gola e il cuore aveva pompato più veloce di altre volte. Ad un tratto gli occhi glaciali di Klaus erano diventati più azzurri e più belli. Le sua mani delicate e dalle dita sottili, le mani di un artista, avevano attirato l'attenzione di Blake ogni qualvolta Klaus bevesse o gesticolasse durante la cena. Aveva addirittura desiderato disperatamente passare le dita tra i suoi capelli chiari, tirargli indietro i ricci che gli cadevano sulla fronte. Aveva dovuto mordersi le labbra per trattenersi dal farlo. Aveva sempre pensato che Klaus fosse bellissimo, era ovvio pensarlo essendo la sua migliore amica, però le cose erano cambiate. La sola idea della sua voce profonda, dei suoi occhi, del suo modo di muoversi la mandavano in confusione. Si sedette sul bordo del letto e mise a terra i piedi. Allontanò quelle stupide opinioni sul suo migliore amico e andò in cucina a prepararsi un caffè. Sbloccò il cellulare per leggere i due messaggi segnalati dalla vibrazione.
-Perdona Kol per le stupidaggini che ha detto ieri sera. Spero tu non ti sia offesa più del dovuto. (Niklaus).
-Torni in città e non mi chiami? Sei davvero una cattiva ragazza! Domattina ti vengo a trovare in pasticceria. (Josh).
Si era completamente dimenticata di avvisare Josh del tuo ritorno. Era il suo più caro amico dopo Niklaus ed insieme avevano affrontato la morte di Aiden. Blake ricordava ancora quanto fosse stato orribile partecipare al suo funerale, ma doveva stare con Josh e sostenerlo. Si versò il caffè nella tazza e ne bevve un sorso, era dolce e caldo come piaceva a lei. Si affacciò al balcone e poté vedere il sole sorgere appieno. Da casa sua si intravedeva il tetto del palazzo Mikaelson e la grande 'M' in ferro battuto che brillava sul cancello sotto la luce luminosa del giorno. Scrisse velocemente una risposta a Klaus.
-Tranquillo. Non ci penso più. E' solo un ragazzino. (Blake).
Lanciò una rapida occhiata all'orologio del soggiorno e si rese conto di essere in ritardo per la corsa mattutina. Si infilò un paio di pantaloncini neri, una canottiera grigia e indossò le scarpe da ginnastica. Collegò le cuffie al cellulare e, chiusa la porta a chiave, cominciò a passo di corsa verso il parco. Correre era utile per mantenere la forma fisica e per pensare. E lei aveva molto su cui riflettere.
 
 
Il pennello stendeva il colore in maniera violenta, come se attraverso esso la frustrazione e la rabbia potessero sparire e perdersi. Niklaus aveva trascorso una nottataccia, tra i sensi di colpa e deliri di onnipotenza. Accadeva spesso che fosse tormentato dai volti di coloro che aveva ucciso, ma al tempo stesso gioiva nel ricordare che era sempre lui ad avere il potere di vita o di morte sugli altri. Sapere di avere il controllo gli regalava una sensazione di potenza che lo rendeva più insolente del solito. Tutti dovevano sottostare al grande Niklaus Mikaelson. Ed era effettivamente così, anche nei confronti della sua famiglia. L'unica persona che non riusciva a dominare era Blake. Era troppo forte per lasciarsi spazzare via da lui. Aveva una tale personalità da scoraggiare qualsiasi tentativo di Klaus di abbattere la sua volontà. Ho un cervello e sono in grado di decidere, gli aveva detto una volta. Blake non si lasciava controllare da nessuno. Era uno spirito libero. Non dipendeva da nessuno e se la cavava sempre da sola. Era proprio la sua indipendenza ad aver attirato l'attenzione di Klaus. Lui doveva sempre proteggere tutti, doveva limitare i danni e tirare fuori la sua famiglia dai guai, ma Blake non era mai stata un peso. Non l'aveva mai salvata da chissà quale nemico, non correva da lui piagnucolando, non si lamentava per la sua cattiva condotta. Blake era la sua unica fonte di riposo. Lei non creava alcun tipo di problema, al contrario lo calmava come nessun altro. La punta del pennello si conficcò nella tela bucandola. Klaus emise un gemito di rabbia. Blake era diventato il suo pensiero fisso da quando era partita per tornare in Inghilterra. Aveva passato l'estate chiuso in casa a bere solo perchè lei non c'era. L'immagine di Blake con l'abito rosso della sera prima gli dava noia. Ripensava alla curva perfetta della sua schiena, ai fianchi avvolti dalla stoffa color sangue, alle sue labbra. Aveva voluto baciarle quelle labbra. Aveva immaginato di poterla stringere a se con passione e malizia e non come una semplice amica. Scaraventò con un braccio i colori e questi colarono sul pavimento, creando un ventaglio variopinto.
"Che succede, fratello? Quale pensiero ti agita a tal punto?"
Elijah era appena entrato nello studio e stava attento a non sporcarsi le scarpe costose. Porse un fazzoletto di seta a suo fratello perchè si togliesse la pittura fresca dalle mani.
"Non ho bisogno della tua analisi psicologica, Elijah. Mi agita il pensiero che quell'essere spregevole di nome Kol stia infestando questa casa con la sua aberrante presenza."
"Ti infastidisce che qualcuno faccia la corte alla tua Blake."
Klaus alzò gli occhi al cielo e mando giù l'ennesimo bicchierino di bourbon.
"Non le stava facendo la corte. La stava trattando come un delle sue solite donnacce."
"Ha forzato la mano, ma non stava facendo nulla che anche tu non abbia fatto." disse Elijah, sereno e risoluto come sempre.
"Come hai ben detto, è la mia Blake. E nessuno la tocca."
 
 
 
"Mi stai ignorando per qualche assurdo motivo?"
Blake sorrise e corse ad abbracciare Josh. Erano le otto e lei era chiusa nel laboratorio della pasticceria per preparare dolci e paste per la giornata. Era sporca di farina sulle mani e sui gomiti.
"Sapevo che saresti venuto, ecco perchè non ti ho scritto. Allora, come stai?"
"Mi vedo con un tipo." Josh aveva la malsana abitudine di annunciare notizie del genere con un totale disinteresse che spiazzava Blake ogni volta. Capiva, però, che dopo Aiden nessuno sembrava essere adatto per Josh e lui cercava di non illudersi.
"E' una bella notizia, J! Dimmi com'è." disse Blake, concentrata sulla torta di mele e cioccolato. Josh rubò dalla teglia un biscotto al cocco e lo mangiò.
"E' perfetto. Alto, bello, gentile e anche simpatico. C'è solo un problema: è umano."
"Non vedo quale sia il problema. Anche io sono umana!"
Blake spense il forno e tirò fuori due teglie colme di dolcetti. Josh morse un secondo biscotto e le rivolse uno sguardo torvo.
"Tu sei la cocca di Klaus Mikaelson."
"Lo fai sembrare una cosa brutta. E poi, Nik è convinto che io sia la sua cocca."
La ragazza guardò Josh e gli fece la linguaccia. Lui rise.
"Andiamo, tutto il quartiere francese attende il vostro matrimonio."
Blake si bloccò col mestolo in mano. Davvero tutti li vedevano come una coppia?
"Non essere sciocco, Josh. Tra me e Niklaus non c'è nessun coinvolgimento amoroso."
"Siete solo troppo ciechi per accorgervene."
"Josh, adesso smettila."
 
 
 
 
Dopo mezzogiorno Klaus raggiunse Blake a casa sua. Lo aveva invitato a prendere un the insieme, come spesso capitava. Bussò un paio di volte e la voce allegra di lei lo invitò ad entrare. Casa si Blake era piccola, ma molto accogliente. Appese la giacca al braccio del divano e si diresse in cucina. I fornelli erano macchiati da una sostanza rossa appiccicosa e le mani di Blake erano impegnate ad impastare. Alzò gli occhi scuri su di lui e gli sorrise.
"Che stai facendo, Blake?"
"Sto preparando una torta alla cannella e alla panna. Solo che l'impasto mi sta dando filo da torcere." disse la ragazza, passandosi un braccio sulla fronte per scostare i capelli.
Klaus prese posto di fronte alla sua migliore amica e seguiva tutti i suoi movimenti, come si mordeva le labbra per la concentrazione, come premeva le dita sulla pasta fresca, come si leccava la panna dalle dita. Rimase ammaliato dalla sicurezza e dai gesti di Blake. Si chiese quale sensazione avrebbero provocato quelle labbra sul proprio collo e sul proprio petto. Il suo cervello stava già fantasticando su quelle dita piccole e affusolate che lo accarezzavano. Desiderava con tutto se stesso sbatterla contro il muro e baciarla fino a consumarsi la bocca."Quindi gli asini volano e cantano le canzoni dei Beatles!"
Klaus scosse la testa e tornò a guardarla confuso. Blake scoppiò a ridere.
"Scusami, mi ero perso nei miei pensieri."
"Lo avevo notato. E' tutto a posto?" la preoccupazione dipinta sul volto della ragazza lo fece rinsavire.
"Sì. Erano pensieri belli, te lo assicuro."
"Quindi non ti dispiace se faccio questo..."
In un attimo la maglietta di Klaus era coperta di farina. L'istante dopo anche Blake aveva della farina sulla canotta. Nacque una vera e propria battaglia. L'acqua e la farina volavano dappertutto, le bombolette di panna spray avevano il ruolo di armi e la cucina era teatro di scontri.
"Non puoi metterti contro un vampiro, Harris!" tuonò divertita la voce di Klaus, nascosto dietro al divano.
"Sta zitto, Mikaelson. Non sottovalutarmi!"
Blake, al riparo dietro l'isola della cucina, credeva di essere al sicuro, ma non aveva tenuto in conto con chi avesse a che fare. Klaus, grazie alla velocità di vampiro, le fu alle spalle ancora prima che lei potesse respirare. Lei balzò in piedi e agitò la panna in modo da proteggersi.
"Mi stai davvero minacciando con una bomboletta per dolciumi? Sappiamo entrambi che non hai il coraggio, Blake."
Blake sorrise maligna e premette la bocchetta dello spray. La spuma bianca colpì in piena faccia Niklaus, colto alla sprovvista. Lo scenario che seguì era delirante. Blake scorrazzava per tutta la casa per sfuggire da Klaus, che aveva deciso di combattere ad armi pari e aveva messo la super velocità a dormire. Il cuore della ragazza batteva all'impazzata e il suono della sua risata riempiva tutto l'ambiente. Klaus agguantò Blake e insieme caddero rovinosamente a terra; lei gli stava sopra.
"Presa." sussurrò Klaus all'orecchio della sua amica, adesso china su di lui. Blake sgranò gli occhi quando si accorse in che posizione fossero. Le sue ginocchia facevano pressione sui fianchi di lui e teneva le mani aperte sul suo ampio petto. Niklaus le accarezzò la schiena con la punta delle dita, percorrendo la spina dorsale, e continuava a fissarla. Blake fu scossa da una miriade di brividi. La situazione peggiorò quando Klaus lasciò le mani scivolare sulle cosce di Blake.
"No, Niklaus!"
Lei si alzò e si allontanò, incapace di reggere oltre.
"Forse é meglio che me ne torni a palazzo."
 
 
 
"E dimmi, avevi voglia di baciarlo?"
"Josh!"
Blake si passò la mano tra i capelli corti, sospirando pesantemente. Non smetteva di pensare a quel pomeriggio, a come le cose erano degenerate, a cosa sarebbe potuto accadere. Non voleva perdere la loro amicizia, ma qualcosa era mutato. Era arrivata ad una drammatica conclusione: era follemente innamorata di Niklaus.
"Blake, sta tranquilla. Non capita a tutti di innamorarsi di uno psicopatico assassino, ma sono sicuro che tutto si risolverà."
"Questa volta non credo. Non riuscirò a guardarlo come prima, e forse non l'ho mai visto solo come un amico. Forse mi é sempre piaciuto sin dall'inizio."
Josh le scoccò un bacio sulla fronte e le scompigliò i capelli, facendola ridacchiare.
"Secondo me dovresti dirglielo. So che si tratta di Klaus, quindi la probabilità che ti pianti una lama nel petto é alta, ma non puoi tenerti tutto dentro."
"Se gli dico la verità lo perderò. Ci tengo troppo a lui per buttare tutto all'aria!" Blake era davvero devastata. Mai avrebbe immaginato di innamorarsi di uno come Niklaus, problematico e paranoico, e per di più il suo migliore amico.
"Se ne accorgerà comunque, che tu glielo dica o meno. Io ti consiglio di essere sincera, almeno lo apprezzerà."
"E l'attimo dopo avrà una mano conficcata nel mio corpo per strapparmi il cuore. Sei geniale,Josh!"
Il cellulare di Blake vibrò sul tavolo del bar: due nuovi messaggi.
-Ho bisogno di parlarti, ora. (Niklaus).
-Sono sul pianerottolo di casa tua. Fai in fretta. (Niklaus).
Josh allungò il collo per sbirciare e Blake gli fece leggere i messaggi.
"Vado da lui. Ci sentiamo più tardi...se sarò ancora viva."
 
 
 
Blake impiegò dieci buoni minuti per tornare a casa. Aveva il fiatone e i capelli le sferzavano il viso mentre correva. Il messaggio di Klaus le stava facendo presagire il peggio. Sarebbe stato capace di strapparle il cuore e sbriciolarlo? Sì, se lo avesse voluto. Niklaus Mikaelson era capace di compiere qualsiasi azione, deplorevole o benefica che fosse. Le tremavano le mani e le chiavi le caddero a terra con un forte rumore. Fece un respiro profondo. Riuscì ad aprire il portone e salì le scale a grandi falcate. Klaus l'aspettava seduto contro la porta di casa sua, una bottiglia di bourbon accanto, gli occhi lucidi. Era brillo, e quindi era necessario dosare le parole. Le venne in mente una citazione di Bukowski: "devo essere preso a piccole dosi, perchè mi autotravolgo senza saperlo". Infatti, Klaus si risucchiava da solo, era alla mercé dei suoi demoni, si faceva spazzare via dai suoi errori. Blake gli si sedette di fronte e lo guardò. Indossava la sua solita giacca nera col colletto alzato, aveva i soliti capelli chiari arricciati sulla fronte, era lo stesso ma era diverso. Diverso in un modo che spaventava Blake.
"Sai, oggi ho visto il modo in cui mi guarda mia figlia. Sembra così fiera di me. Vede in me la bontà, la compassione, la dolcezza. Ho riso. Ho riso perchè io sono un mostro e lei crede che io sia una brava persona. Quando saprà la verità sul mio conto, perchè è scontato che lo venga a sapere, come pensi che reagirà?" Klaus sembrava più stravolto del solito, e Blake gli era stata accanto nei momenti più difficili negli ultimi due anni
"Niklaus, smettila. Detesto quando parli di te in questo modo. Hope ti guarda come una figlia dovrebbe guardare suo padre. Per lei sei stato e sei un uomo eccezionale. E' vero, hai ucciso innumerevoli persone, molti dei quali erano innocenti, hai agito egoisticamente, hai tradito i tuoi fratelli più volte, e hai ferito i tuoi amici. Hai compiuto tutte queste brutture, ma per tua figlia hai lottato con coraggio. Per lei hai riscoperto la famiglia, l'amore, la compassione e sai che c'è sempre una possibilità. Una volta mi hai detto, quando hai saputo della gravidanza di Hayley, che hai pensato se questo figlio ti avrebbe mai portato potere e se saresti stato di nuovo il re di New Orleans. Ora rispondi alla mia domanda: quanto sei cambiato da quel giorno? Come dici sempre tu, Hope è la tua speranza. Non sei un mostro per lei. Sei il miglior padre che si possa desiderare." ora Blake aveva la voce incrinata e gli occhi velati dalle lacrime, ma si sforzò di restare calma. Si morse il labbro per non piangere. Klaus non era di certo una brava persona, ma era un ottimo padre. Sentì le guance bagnate e sollevò una mano per asciugarsi le lacrime, alla fine non era riuscita a fermarle. Klaus alzò gli occhi su di lei e corrugò la fronte. Strisciò accanto a lei e le accarezzò il viso per eliminare ogni traccia di pianto.
"Non devi piangere per me, tesoro."
Blake fece un sorriso amaro e annuì piano.
"Le cose sono diverse tra di noi. Dico bene?"
Stranamente Klaus le aveva posto quella domanda con dolcezza, senza la rabbia che ci si sarebbe aspettati. Blake lo abbracciò di scatto e lui, dopo un attimo di smarrimento, la strinse forte inspirando il suo profumo di viole e camomilla. Poteva udire il cuore della sua migliore amica battere forte, come se a momenti le uscisse dal petto.
"Dici bene. Senti, Niklaus, devo dirti una cosa."
Klaus aveva assunto la sua tipica espressione preoccupata e pronta al peggio quando si separarono. Blake si mise in piedi e lui fece lo stesso. Lei gli prese le mani e lo fissò dritto negli occhi. Ora o mai più, si disse.
"Molto probabilmente mi odierai ed io non me lo perdonerò mai, ma ormai non posso ignorare più i sintomi."
"Blake, spiegati meglio. Non farmi perdere la pazienza."
Blake si fece coraggio e diede sfogo ai suoi pensieri.
"Niklaus Mikaelson, io sono innamorata di te."
In quel momento il mondo sembrava essersi fermato. Klaus la guardava senza davvero guardarla. Aveva la bocca aperta come se volesse parlare ma era incapace ad articolare una frase di senso compiuto. Aveva fatto ricadere le braccia lungo i fianchi e Blake, affranta e sul punto di piangere di nuovo, si allontanò.
"Da quanto tempo?"
"Nik..."
"Rispondi!"
Blake sospirò, incrociando le braccia al petto.
"Da un anno ne ho piena consapevolezza. Siamo amici da tre anni e non volevo rovinare tutto, però Josh mi ha consigliato di essere sincera. Ho ritenuto opportuno seguire il suo consiglio, anche se tu non vorrai più vedermi."
Klaus aveva quello sguardo allucinato che mostrava ogni volta che gli veniva sbattuta la verità in faccia senza chissà quali preamboli. Blake scosse la testa ridendo.
"E' stato un piacere averti conosciuto, Niklaus. Buona fortuna per tutto."
Si voltò e infilò le chiavi nella toppa, voleva solo stare da sola e affogare la tristezza in una torta al cioccolato. Si accinse ad entrare quando la mano di Klaus la costrinse a girarsi. In un secondo le loro labbra si stavano sfiorando.
"Blake, io..."
Blake lo baciò senza indugio. Gli mise le braccia al collo e lo avvicinò a sè. Lui sorrise nel bacio, portandole le mani ai fianchi e spingendola contro la porta. Entrambi sapevano di essere giunti ad un punto di non ritorno. Ormai erano andati oltre il semplice sentimento di amicizia e le cose non sarebbero state più le stesse, sebbene fossero già cambiate. L'odore pungente di pittura sulle mani di Klaus e il sapore dolciastro del bourbon stava uccidendo tutti i buoni propositi di Blake di staccarsi da lui. Ma Klaus la baciava con una tale passione, la stringeva come se potesse scappare da un momento all'altro, che era impossibile farne a meno. Le loro labbra si muovevano fameliche, desiderose di maggiore contatto, nonostante fossero stretti in una morsa travolgente. Blake fu scossa da brividi di piacere non appena il corpo di Klaus premette di più contro il suo, aderendo alla perfezione. Sentiva il cuore di lui battere veloce, e non per la paura o per la vendetta, ma la causa era lei. Quando si staccarono, avevano entrambi le labbra gonfie di baci e gli occhi liquidi. Klaus la guardò negli occhi e sorrise compiaciuto, mentre Blake stava ancora tremando.
"Desideravo baciarti da così tanto tempo, piccola Blake." le sussurrò Niklaus, la voce calda e il suo accento vecchio di secoli. Blake sbarrò gli occhi in preda al panico.
"C-come, sc-cusa?"
Klaus rise e le stampò un bacio sulla guancia.
"Sei davvero così sciocca da credere che abbia ricambiato il bacio per farti togliere uno sfizio? Davvero credi che io non provi nulla per te che non sia amicizia? Mia piccola e dolce Blake, sei tanto ingenua. Sono pazzo di te. Sei l'unica persona che mi accetta per il mostro che sono, per i miei errori e le mie colpe, eppure continui ad accusarmi di aver commesso gesti indicibili. Sono un essere spregevole, Blake, ma tu mi fai venire voglia di provare a vedere il mondo con occhi diversi. Con gli occhi di chi ha conosciuto la vera sofferenza e ne ha fatto la propria bandiera, chi ha imparato dal passato per non ripetere gli stessi sbagli. Voglio essere un padre migliore per Hope e un fratello migliore per la mia famiglia. Voglio essere un uomo migliore per te."
Blake stava trattenendo il fiato, la testa pulsava e un forte senso di pienezza le fluiva nelle vene. Allungò una mano per accarezzare il viso di Klaus e lui si abbandonò con gi occhi chiusi nella curva della sua mano. Era così vulnerabile. Senza dire una parola, si sporse per baciargli le labbra. Lui rispose immediato. Si baciarono con estrema lentezza, come se volessero conoscersi di nuovo, come se volessero far entrare in collisione le loro anime. La fretta e l'urgenza di prima erano state sostituite da una dolcezza disarmante. Blake ansimava sulle labbra di Klaus, e lui ne era entusiasta. Un ronzio li costrinse a separarsi, ma continuarono quel gioco di sguardi intrapreso precedentemente. Klaus estrasse dalla tasca interna della giacca il cellulare e se lo portò all'orecchio.
"Freya, qual è il problema? Al momento sono particolarmente impegnato." era seccato da quella chiamata ed era evidente dal tono scontroso con cui aveva risposto alla sorella, ma i suoi occhi, adesso azzurrissimi, erano colmi di eccitazione. Teneva gli occhi puntati su Blake e con l'indice ripassava il contorno delle sua labbra.
"Klaus, devi tornare a palazzo. un nuovo gruppo di vampiri é appena arrivato in città. Abbiamo bisogno di te."
"Non può chiedere aiuto ad Elijah?"
Freya sospirò dall'altro capo del telefono.
"Desidera la tua presenza, fratello. Fa il buono e va da lui. Ti saluto."
"Sapessi cosa desidero io..." mormorò il vampiro, riponendo il cellulare nella giacca. Blake arrossì a quel commento, intuendo a cosa insinuasse.
"Devo andare."
"Va bene. Io devo tornare in laboratorio per preparare i cornetti."
Klaus le diede un bacio a stampo e si affrettò a scendere le scale.
"Ci vediamo più tardi, amore."
Blake, spalle al muro, cuore a mille, sorrise ampiamente.

 


 
 
Salve a tutti! :)
Vi piace come ho inserito questo nuovo personaggio?
Klaus e Blake stanno bene insieme?
Fatemelo sapere.
Alla prossima.
Un bacio.
 
Ps. Perdonate eventuali errori di battitura.

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Originals / Vai alla pagina dell'autore: Lamy_