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Autore: ArwenDurin    10/12/2016    4 recensioni
Hannigram una mia idea su una scena della s4
"Will non ha voce ma dentro di sé grida, e lotta per liberarsi da quelle dense catene nere e raggiungere la luce presente su nell'apice, ma è sempre più lontano e lui va sempre più giù nel vuoto. D'improvviso un suono si ode dall'apice lucente. "
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Couldn't hide the emptiness, you let it show.
Never wanted it to be so cold.
Here in the darkness I know myself, always find my place among the ashes.

Darling, I forgive you... (lithium-evanescence)
 
Fa fatica a respirare, l'aria attorno a lui pare risucchiata in un limbo oscuro, e Will apre gli occhi ma non vede nulla se non tanto buio; e sente caldo, tanto caldo. E' bagnato, tutto intorno a se e perfino la sua pelle, Will sta piombando sempre più giù negli oscuri abissi come un masso nel mare.
Ma ciò in cui sprofonda non è acqua.
E' scura, è densa a tal punto che si appiccica al suo corpo, stringendolo in una morsa senza via di scampo e trascinandolo giù.
Will non ha voce ma dentro di sé grida, e lotta per liberarsi da quelle dense catene nere e raggiungere la luce presente su nell'apice, ma è sempre più lontano e lui va sempre più giù nel vuoto. D'improvviso un suono si ode dall'apice lucente. Una melodia dolce e al contempo inquietante che libera Will, e fa in modo che possa nuotare sino alla salvezza, si sente potente...ma quando giunge all'apice e può di nuovo respirare, quel suono come una tempesta lo spinge di nuovo giù.
Poi lo attira su come il movimento di una dolce onda.
Su e giù... lo fa parecchie volte che a Will paiono minuti interi, in un gioco al di fuori della sua comprensione, come se non potesse controllare il suo corpo o la sua mente.
Dove si trova? Dov'è la sua mente?
Fu questo pensiero a far sì che Will aprisse gli occhi trovando la luce del sole che dalle tapparelle abbassate lo illumina, mentre lui grondo di sudore sospira forte.
Rimane qualche minuto nel letto, cercando di calmarsi e collegandosi alla realtà, e ode un suono di un pianoforte proviene dalla sala, lo stesso suono del sogno.
Hannibal è probabilmente già sveglio.
L'empatico si alza e barcollando leggermente, raggiunge il bagno dove si da una rinfrescata prima di incamminarsi verso quell'attraente melodia.

Come immaginava Hannibal e lì, sveglio e concentrato a suonare con eleganza quella melodia che l'aveva accompagnato fino al grande salone francese. La porta a vetro riflette la luce sull'ambiente, insieme alle finestre poste ai lati, Will non ha idea di che ore sono ma a giudicare dal sole alto non è prestissimo. La campagna francese lo fissa muta, spettatrice dei due uomini: uno in ascolto catturato nel suono, l'altro a riprodurlo
Si trovavano a Rouen una città al nord della Francia, dove Hannibal prese casa tempo fa; è abbastanza isolata come città, difatti è circondata dalla campagna francese, ma non mancava di certo di artistiche bellezze. Come il centro storico e una cattedrale dove Hannibal lo portò qualche giorno fa. Si erano stabiliti lì come prima tappa dopo essere sopravissuti al volo dalla scogliera, in che modo ancora Will non sapeva dirlo. La cosa sicura è che Chiyo aveva provveduto a loro, salvandoli da quelle acque e nascondendoli finché poteva e poi erano partiti assieme. E Will si era completamente unito a Hannibal, sia fisicamente che ancora di più in linea di pensieri, cominciando a partecipare come leone e non più come agnello. Mietendo anche lui vittime che per quanto criminali- perché pensare che erano dei criminali dava a Will un piccolo spiraglio di giustizia morale, al quale si aggrappava con tutte le forze-  erano pur sempre vittime, anche se lui non le chiamava come tali.
Ma il leone era fuori dalla gabbia oramai, il compagno del mostro.
Questo Will aveva scelto, e dopo aver constatato che Hannibal si era volontariamente fatto gettare giù da quella scogliera con lui negli abissi marini, Will fu ancora più convinto di quella scelta.
La tazza era di nuovo unita e suggellata.
D'altronde, poteva forse negare che lui apparteneva a Hannibal e viceversa?
«Vuoi parlami del tuo incubo, Will?» il cannibale richiama l'attenzione del suo compagno che si scuote dai suoi pensieri, accorgendosi che gli occhi ambrati di Hannibal lo stanno fissando, immobili e calmi.
Will sospira deviando lo sguardo e appoggiandosi alla parete di fronte a lui «Era come sprofondare nell'oscurità, nell'abisso di me stesso. Come se il mio essere non avesse più forma e fosse tutt'uno con l'ombra e sprofondavo sempre più giù...poi ho sentito una melodia, la tua melodia. E lì mi sono svegliato, per quanto persino quel suono mi spingeva su e giù, come fosse una morsa che pesante mi spingeva o un abbraccio che mi sorreggeva. Come se...»
«Come se gli appartenessi» Hannibal concluse la frase ed entrambi capirono, ma nessuno dei due aggiunse altre parole, e i due si guardano, e si osservano completando quel dialogo attraverso gli sguardi. Will di tempo fa non si sarebbe fermato a queste frasi, probabilmente l'avrebbe accusato con ulteriori parole ricche di risentimento, ma ora erano insieme, e non più come amici intimi ma molto di più.
Fu ciò che conduce entrambi in altri pensieri, ed Hannibal osserva il fatto che se questo sogno Will l'avesse fatto tempo fa, probabilmente ora sarebbe in preda a una mezza crisi isterica, piangendo e tremando convulsamente. Adesso però si limitava a un leggero tremore, che prendeva tutti dopo un incubo e uno sguardo esitante a vari lati della stanza. Hannibal si alza preso da quella morsa di compassione e bisogno di stringerlo che sempre aveva in sua presenza, uno dei suoi pensieri fissi. Ce n'erano degli altri di altra natura certo- poteva lui negare i suoi istinti? No, non poteva e non voleva farlo- ma vi erano anche di tenerezza nei suoi riguardi.
E così che Hannibal lo stringe in un abbraccio e Will ricambia, appoggiando la testa alla base del suo collo e godendosi il suo profumo mentre il cannibale fa lo stesso, godendo anche del solletichino dei riccioli di WIll sotto il mento.
E' ancora stupito Will, di quanto incredibile sia il fatto che lui potesse agitarlo e calmarlo, come con Hannibal tutto non fosse delineato. E' ancora stupefatto di come per lui, Hannibal sia una tempesta che lo travolge e al contempo l'onda del mare che lo abbraccia riuscendo a calmarlo.
«L'inconscio produce dei particolari sogni e incubi per comunicarci qualcosa, specialmente in una mente unica come la tua. Tu as une tètè magnifique*Will, e nel tuo caso si sbizzarrisce» sussurra queste parole ammantate di calma, carezzando un poco la testa riccia del compagno, e Will smette di tremare. E così, l'empatico si rilassa un poco di più ammaliato anche dal francese usato dall'altro.
«Il tuo incubo ti ha fatto sentire imprigionato, come in una gabbia senza forme incatenata dentro di te, ma quando hai udito la melodia come ti sei sentito?»
Will inspira il suo odore, prima di rispondere «Potente, libero»
Hannibal sorride, alzando il viso di Will e facendo sì che lo guardasse
«Dunque questa melodia ti ha condotto alla realtà, e alla salvezza a modo suo» e Will lo guarda ipnotizzato dai suoi occhi e dalla sua voce, consapevole delle similitudini tra Hannibal e quella melodia.
«Mi ha condotto per mano alla realtà, sì» e conferma quello che Hannibal dice, perché è questo che Hannibal sosteneva di aver fatto con lui: liberare il suo vero essere. E lo stesso Will sapeva bene dell'oscurità che celava dentro di sé, ed Hannibal aveva semplicemente estrapolato ciò.
Il cannibale lo guarda ora con cotanta ammirazione, quella devozione che fa sentire Will importante, nessuno lo aveva mai guardato così, lui invece lo guarda come se fosse l'opera d'arte più bella sul pianeta. E più volte difatti, l'aveva paragonato a una di esse o a qualche statua da lui vista.
Will appoggia le mani a quelle di Hannibal che gli sorreggono il volto, e rimangono qualche secondo così a guardarsi, a parlarsi silenziosamente, prima che Hannibal gli lasci il viso e l'empatico si distanzi.
«Mi piaceva però, quella melodia» dice poi Will con un leggero sorriso, tornando a poggiarsi alla parete e Hannibal sorride leggermente.
«E' una mia composizione, dovresti sentirlo al clavicembalo. Ha un suono più vivo, più vibrante, e preferisco il suo suono e le sensazioni che mi da, la musica arriva come esperienza, improvvisa e intera. Il pianoforte smorza un po' quest'atmosfera ma è pur sempre piacevole» mentre dice queste parole, Hannibal torna al piano riprendendo il suono
«Il piano ha il suono della qualità di un ricordo» *
«Dipende dall'entità dei ricordi, sono belli?» Hannibal alza lo sguardo verso Will che con il capo di lato, lo sta guardando e ascoltando, assorbendo sia la vista elegante e bella dell'uomo, sia la melodia.
E il cannibale ripensa a Firenze, a quando aveva composto quella melodia aspettando che Will lo raggiungesse e sì...questo era un ricordo bello. Ma ve ne erano altri di non stessa bellezza, angoli oscuri nel suo palazzo della memoria che preferiva rimanessero tali. Così Hannibal si concentra su Will, guardando la sua figura prestante alla luce del sole, osservando e assorbendo la sua bellezza e cercando di riprodurla persino in quel brano: melodia che ora ha un nuovo significato. Lo  contempla in quell'unicità che è Will Graham perché è davvero bello, e non solo fisicamente. La bellezza di Will andava ben oltre per lui, in luoghi della mente, camere oscure che con lui erano simili e sintonia di pensiero che con nessuno aveva mai avuto.
Ecco perché è il suo compagno ora, lui solo poteva essere.
«Alcuni sì, ma adesso saranno ancora più belli» si scambiano un lieve sorriso prima che Hannibal torni a concentrarsi pienamente sul brano. E Will catturato da quel suono, lo ascolta estasiato da quella melodia.

*Hai una magnifica mente, Will
*citazione della 3X05 un po' modificata :P mi ha colpito quella frase, e mi ha ispirato questo racconto quindi l'ho messa :)


Angolo autrice: 
Ciao a tutti :) questo è il mio primo racconto Hannigram e sono nuova nel fandom, ma ho adorato questo telefilm come la coppia e ho voluto scrivere un mio headcanon, prego di aver fatto abbastanza IC i personaggi :)
Ho letto varie ff prima di scriverne uno anche io, soprattutto inglesi prima e vedere se il mio headcanon potesse andare bene almeno un po' per i due, e prego di sì XD
Ho cercato di dare voce al lato filosofico del telefilm :)
Grazie a chiunque lo leggerà e magari farà qualche recensione ^_^
p.s Il fatto che uccidano anche criminali l'ho messo perchè Hannibal sì, di solito sceglie in base a una sua "selezione" se qualcuno è maleducato o meno, ma fa fuori anche criminali :P così ho messo ciò. Oltretutto è per Will nel senso così gli da come una giustizia morale, visto che lui ne ha magari i primi omici almeno.
Grazie ancora a chi leggerà ^_^


 
   
 
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