Una serata sprecata?
Il locale era affollato, pieno di
ricchi avvocati, imprenditori e figli di papà, la cosiddetta crème di National
City sembrava esserci presente in massa, almeno per la sua componente giovane.
Lena si guardò attorno con aria annoiata iniziando a dubitare che uscire quella
sera fosse stata una buona idea. Il giorno dopo avrebbe dovuto presiedere ad un
importante meeting sulla nuova immagine da dare alla L-Corp
e stare a casa le avrebbe permesso di prepararsi al meglio, però aveva deciso
di distrarsi e magari di aggiungere qualche conoscenza alla sua, ben più che
magra, lista di amici in quella nuova città. Ma, a conti fatti, quella serata
stava diventando uno spreco e lei detestava gli sprechi.
“Ehilà! La bella Luthor
ha deciso di scendere dalla sua torre?” Un ragazzo sulla trentina le si parò
davanti, tra le mani due bicchieri, ne posò uno davanti a lei, un sorriso
smagliante sulle labbra. “Posso offrirti da bere?”
“Credo che…” Si voltò e incontrò due
profondi occhi azzurri.
“Lena!” La giovane sorrise e il mondo
divenne improvvisamente più luminoso, il volume della musica sembrò abbassarsi
e così il vociare della folla ammassata sulla pista da ballo. Lena sentì il
cuore perdere un battito e la gola seccarsi. Sorrise a sua volta, completamente
dimentica dell’uomo che aveva accanto e raggiunse la ragazza. In quel momento,
però, notò che non era sola, accanto a lei vi era lo stesso ragazzo che aveva
già visto alla CatCo: Mike? Il sorriso le si congelò
sulle labbra quando notò il modo possessivo con cui il giovane le aveva passato
un braccio attorno alla vita.
“Kara, non
ti facevo il genere di persona che frequenta questi locali.”
“Infatti è la prima volta che vengo,
mi ci ha portato Mike.”
“Oh.” Disse solo lei, mentre il
ragazzo sorrideva.
“Vuoi ballare?” Lena si voltò stupita
di essere stata interrotta. L’uomo che l’aveva abbordata qualche minuto prima
era di nuovo lì.
“Non…” Ma Mike, sfruttando la sua
distrazione, aveva attirato Kara lontano, portandola
sulla pista da ballo. “Va bene.” Disse, afferrò la mano che gli veniva tesa e
iniziò a ballare.
Pochi movimenti e alzò lo sguardo,
ritrovando gli splendidi occhi azzurri di Kara. La ragazza
ballava con Mike, ma guardava solo lei. Erano lontane, ma si sorrisero. Kara abbassò gli occhi e Lena poté immaginare il rossore
che compariva sulle sue guance, non distolse lo sguardo e infatti un istante
dopo i loro sguardi si intrecciarono di nuovo.
Sentiva il cuore battere veloce, i
loro corpi erano lontani, ma era chiaro con chi stessero ballando. Lena poteva
quasi sentire il respiro di Kara sulla pelle, poteva
quasi percepire le sue mani posarsi sui suoi fianchi e i loro corpi muoversi
uno contro l’altro. Si morse il labbro e vide Kara
arrossire di nuovo, senza distogliere lo sguardo questa volta. Il cuore di Lena
fece un’altra capriola. Poi due mani si posarono sul suo sedere e lei sobbalzò,
sorpresa, staccandosi dall’uomo con cui si era completamente dimenticata di
danzare.
“Che diavolo fai?” Chiese,
arrabbiata.
“Oh, andiamo…” L’uomo cercò di
attirarla tra le sue braccia, ma prima che potesse farlo si ritrovò la mano di Kara sul petto, doveva essersi mossa molto in fretta tra la
folla per essere già lì.
“Ha detto: no.”
“E tu chi diavolo saresti?” L’uomo
cercò di spostare il braccio della ragazza dal suo petto, ma sembrò incapace di
farlo. Lena dovette trattenere un sorriso divertito, Kara
era uno scricciolo, di sicuro non sembrava fare palestra o essere un’esperta di
arti marziali, quell’uomo doveva essere più ubriaco di quello che sembrava.
“Potevo cavarmela.” Disse, un’aria
divertita sul volto. Non era abituata ad essere considerata una donzella in
difficoltà e avrebbe trovato probabilmente offensivo che un uomo intervenisse
per ‘salvarla’ come se lei fosse incapace di difendersi da sola, ma il fatto
che fosse stata la dolce Kara a farlo era così tenero
da farla sorridere e lusingarla al contempo.
“Lo so.” Kara
la guardò e sul suo volto vi era quel sorriso dolce ed emozionato che sembrava
dedicare solo a lei.
“Tutto bene qui?” Mike si fece avanti
con aria decisa esattamente nel modo in cui Lena avrebbe detestato.
“Sì.” Kara
non si voltò a guardarlo e Lena sorrise, si piegò verso di lei e le mormorò
nell’orecchio:
“Ti va di prendere un po’ d’aria?”
Sentì che il corpo di Kara si tendeva a quell’improvvisa
vicinanza e con una certa malizia rimase qualche istante più del necessario
vicino al suo orecchio, lasciando che la ragazza percepisse il suo respiro.
“Sì.” Rispose, questa volta a lei, Kara mentre, rossa in volto, si sistemava gli occhiali sul
volto. Disse qualche parola al ragazzo che annuì anche se non sembrava
particolarmente felice, e poi si voltò di nuovo verso di lei.
Lena esitò un istante poi le tese la
mano, Kara sbatté le palpebre e poi la prese
intrecciando le loro dita e provocandole un brivido.
L’aria all’esterno era fresca, a
National City non faceva mai veramente freddo, ed era un sollievo rispetto all’aria
accaldata del locale. Lena tenendo stretta la mano di Kara
camminò nella notte, in silenzio, godendosi semplicemente quel momento.
“Allora… quel ragazzo…?” Chiese alla
fine, lanciando uno sguardo rapido alla ragazza che aveva accanto.
“Mike?” Chiese lei e agitò una mano
nell’aria, intuendo la domanda rimasta inespressa. “Oh,
no, no, siamo solo amici.”
“Capisco.” Disse lei e lasciò che i
loro sguardi si incontrassero, sorrise ammirando la bellezza della ragazza,
così semplice e pura da apparire come un sorso d’acqua fresca nel suo mondo
inquinato. “Quindi…” Esitò e Kara si fermò a
guardarla interrogativa.
“Quindi?” Chiese spingendola a
proseguire.
“Quindi, posso dirti che avrei
desiderato che fossi tu a ballare con me questa sera?” Lena lasciò che la frase
uscisse dalle sue labbra con un tono divertito, ma sentiva il cuore battere
veloce mentre aspettava la reazione di Kara. La
ragazza si sfiorò gli occhiali, sorrise e, abbassando il mento verso terra, si
fissò i piedi.
Lena sentiva che non avrebbe
resistito ancora a lungo, desiderava quella ragazza dal primo momento in cui
aveva messo piede alla L-Corp. Sulle prime era stata una simpatia, un flirt
quasi innocente, poi però le cose erano cambiate, la giovane si era dimostrata
onesta, gentile, dolce, intelligente e sempre sincera e Lena se ne era
innamorata.
Prese un profondo respiro racimolando
il proprio coraggio, poi con la mano sollevò il viso di Kara,
delicatamente, facendo sì che i loro occhi si incontrassero.
“Sei la donna più meravigliosa e vera
che io abbia mai incontrato.” Ammise, il cuore che le scoppiava per il mix di
desiderio e paura. Kara non disse nulla, ma il suo
volto si fece serio, poi, sorprendendola, spinse il proprio viso contro il suo
facendo sì che le loro labbra si incontrassero.
Prima che Lena avesse il tempo di
capire cosa stesse succedendo Kara si scostò, rossa
in volto.
“Mi dispiace!” Disse portandosi la
mano alla bocca, chiaramente incapace di credere a quello che aveva fatto. Lena
era completamente scombussolata dalle emozioni provate in quello che era un
bacio durato a mala pena un secondo eppure sorrise, sorrise perché quella ragazza
era quanto di più diverso poteva aspettarsi dalla vita.
“Ti dispiace?” Chiese, le labbra
incapaci di smettere di sorridere.
“Sì, no… cioè, voglio dire…” Si
agitava, le mani si torturavano l’un l’altra, mentre gli occhi sfuggivano in
tutti i sensi.
“A me no.” Affermò allora lei, sicura.
“Mi spiace solo che hai smesso.” Aggiunse mordendosi il labbro. Prima che
avesse il tempo di riflettere Kara era di nuovo sulle
sue labbra. Questa volta Lena non la lasciò sfuggire, avvolse le braccia
attorno alla sua esile figura stringendola a sé mentre le loro bocche si
fondevano con passione.
Per un istante Lena perse
completamente il senso della realtà, il suo corpo si fece leggero e le sembrò
di veleggiare nell’aria, nulla aveva più importanza solo la donna che stringeva
tra le braccia.
“Kara?” La
ragazza si scostò da lei con un sussulto e Lena tornò sulla terra. Aprì gli
occhi e vide il volto sconvolto di Mike. Fu sul punto di fare una battuta sulla
presunta amicizia, ma evitò visto l’evidente dolore sul volto del ragazzo e l’aria
dispiaciuta di Kara.
“Ehm… devo andare.” Mormorò la
ragazza, ma Lena non la lasciò andare via così. Le prese la mano facendo sì che
Kara si voltasse di nuovo verso di lei, poi si portò
le morbide dita della ragazza alle labbra.
“A presto, Kara.”
La vide arrossire e sorridere mentre si sistemava gli occhiali.
“A presto, Lena.” Mormorò la ragazza
e poi si incamminò per raggiungere Mike.
Lena la guardò allontanarsi, un ampio
sorriso sulle labbra.
Quella serata era stata molte cose,
ma di sicuro non uno spreco.