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Autore: Najara    10/12/2016    3 recensioni
Lena ha deciso di prendersi una serata libera e di uscire, magari per fare qualche conoscenza, ma la serata sembra essere stata solo uno spreco di tempo, fino a quando non incontra due bellissimi occhi azzurri.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una serata sprecata?

 

Il locale era affollato, pieno di ricchi avvocati, imprenditori e figli di papà, la cosiddetta crème di National City sembrava esserci presente in massa, almeno per la sua componente giovane. Lena si guardò attorno con aria annoiata iniziando a dubitare che uscire quella sera fosse stata una buona idea. Il giorno dopo avrebbe dovuto presiedere ad un importante meeting sulla nuova immagine da dare alla L-Corp e stare a casa le avrebbe permesso di prepararsi al meglio, però aveva deciso di distrarsi e magari di aggiungere qualche conoscenza alla sua, ben più che magra, lista di amici in quella nuova città. Ma, a conti fatti, quella serata stava diventando uno spreco e lei detestava gli sprechi.

“Ehilà! La bella Luthor ha deciso di scendere dalla sua torre?” Un ragazzo sulla trentina le si parò davanti, tra le mani due bicchieri, ne posò uno davanti a lei, un sorriso smagliante sulle labbra. “Posso offrirti da bere?”

“Credo che…” Si voltò e incontrò due profondi occhi azzurri.

“Lena!” La giovane sorrise e il mondo divenne improvvisamente più luminoso, il volume della musica sembrò abbassarsi e così il vociare della folla ammassata sulla pista da ballo. Lena sentì il cuore perdere un battito e la gola seccarsi. Sorrise a sua volta, completamente dimentica dell’uomo che aveva accanto e raggiunse la ragazza. In quel momento, però, notò che non era sola, accanto a lei vi era lo stesso ragazzo che aveva già visto alla CatCo: Mike? Il sorriso le si congelò sulle labbra quando notò il modo possessivo con cui il giovane le aveva passato un braccio attorno alla vita.

Kara, non ti facevo il genere di persona che frequenta questi locali.”

“Infatti è la prima volta che vengo, mi ci ha portato Mike.”

“Oh.” Disse solo lei, mentre il ragazzo sorrideva.

“Vuoi ballare?” Lena si voltò stupita di essere stata interrotta. L’uomo che l’aveva abbordata qualche minuto prima era di nuovo lì.

“Non…” Ma Mike, sfruttando la sua distrazione, aveva attirato Kara lontano, portandola sulla pista da ballo. “Va bene.” Disse, afferrò la mano che gli veniva tesa e iniziò a ballare.

Pochi movimenti e alzò lo sguardo, ritrovando gli splendidi occhi azzurri di Kara. La ragazza ballava con Mike, ma guardava solo lei. Erano lontane, ma si sorrisero. Kara abbassò gli occhi e Lena poté immaginare il rossore che compariva sulle sue guance, non distolse lo sguardo e infatti un istante dopo i loro sguardi si intrecciarono di nuovo.

Sentiva il cuore battere veloce, i loro corpi erano lontani, ma era chiaro con chi stessero ballando. Lena poteva quasi sentire il respiro di Kara sulla pelle, poteva quasi percepire le sue mani posarsi sui suoi fianchi e i loro corpi muoversi uno contro l’altro. Si morse il labbro e vide Kara arrossire di nuovo, senza distogliere lo sguardo questa volta. Il cuore di Lena fece un’altra capriola. Poi due mani si posarono sul suo sedere e lei sobbalzò, sorpresa, staccandosi dall’uomo con cui si era completamente dimenticata di danzare.

“Che diavolo fai?” Chiese, arrabbiata.

“Oh, andiamo…” L’uomo cercò di attirarla tra le sue braccia, ma prima che potesse farlo si ritrovò la mano di Kara sul petto, doveva essersi mossa molto in fretta tra la folla per essere già lì.

“Ha detto: no.”

“E tu chi diavolo saresti?” L’uomo cercò di spostare il braccio della ragazza dal suo petto, ma sembrò incapace di farlo. Lena dovette trattenere un sorriso divertito, Kara era uno scricciolo, di sicuro non sembrava fare palestra o essere un’esperta di arti marziali, quell’uomo doveva essere più ubriaco di quello che sembrava.

“Potevo cavarmela.” Disse, un’aria divertita sul volto. Non era abituata ad essere considerata una donzella in difficoltà e avrebbe trovato probabilmente offensivo che un uomo intervenisse per ‘salvarla’ come se lei fosse incapace di difendersi da sola, ma il fatto che fosse stata la dolce Kara a farlo era così tenero da farla sorridere e lusingarla al contempo.

“Lo so.” Kara la guardò e sul suo volto vi era quel sorriso dolce ed emozionato che sembrava dedicare solo a lei.

“Tutto bene qui?” Mike si fece avanti con aria decisa esattamente nel modo in cui Lena avrebbe detestato.

“Sì.” Kara non si voltò a guardarlo e Lena sorrise, si piegò verso di lei e le mormorò nell’orecchio:

“Ti va di prendere un po’ d’aria?” Sentì che il corpo di Kara si tendeva a quell’improvvisa vicinanza e con una certa malizia rimase qualche istante più del necessario vicino al suo orecchio, lasciando che la ragazza percepisse il suo respiro.

“Sì.” Rispose, questa volta a lei, Kara mentre, rossa in volto, si sistemava gli occhiali sul volto. Disse qualche parola al ragazzo che annuì anche se non sembrava particolarmente felice, e poi si voltò di nuovo verso di lei.

Lena esitò un istante poi le tese la mano, Kara sbatté le palpebre e poi la prese intrecciando le loro dita e provocandole un brivido.

L’aria all’esterno era fresca, a National City non faceva mai veramente freddo, ed era un sollievo rispetto all’aria accaldata del locale. Lena tenendo stretta la mano di Kara camminò nella notte, in silenzio, godendosi semplicemente quel momento.

“Allora… quel ragazzo…?” Chiese alla fine, lanciando uno sguardo rapido alla ragazza che aveva accanto.

“Mike?” Chiese lei e agitò una mano nell’aria, intuendo la domanda rimasta inespressa. “Oh, no, no, siamo solo amici.”

“Capisco.” Disse lei e lasciò che i loro sguardi si incontrassero, sorrise ammirando la bellezza della ragazza, così semplice e pura da apparire come un sorso d’acqua fresca nel suo mondo inquinato. “Quindi…” Esitò e Kara si fermò a guardarla interrogativa.

“Quindi?” Chiese spingendola a proseguire.

“Quindi, posso dirti che avrei desiderato che fossi tu a ballare con me questa sera?” Lena lasciò che la frase uscisse dalle sue labbra con un tono divertito, ma sentiva il cuore battere veloce mentre aspettava la reazione di Kara. La ragazza si sfiorò gli occhiali, sorrise e, abbassando il mento verso terra, si fissò i piedi.

Lena sentiva che non avrebbe resistito ancora a lungo, desiderava quella ragazza dal primo momento in cui aveva messo piede alla L-Corp. Sulle prime era stata una simpatia, un flirt quasi innocente, poi però le cose erano cambiate, la giovane si era dimostrata onesta, gentile, dolce, intelligente e sempre sincera e Lena se ne era innamorata.

Prese un profondo respiro racimolando il proprio coraggio, poi con la mano sollevò il viso di Kara, delicatamente, facendo sì che i loro occhi si incontrassero.

“Sei la donna più meravigliosa e vera che io abbia mai incontrato.” Ammise, il cuore che le scoppiava per il mix di desiderio e paura. Kara non disse nulla, ma il suo volto si fece serio, poi, sorprendendola, spinse il proprio viso contro il suo facendo sì che le loro labbra si incontrassero.

Prima che Lena avesse il tempo di capire cosa stesse succedendo Kara si scostò, rossa in volto.

“Mi dispiace!” Disse portandosi la mano alla bocca, chiaramente incapace di credere a quello che aveva fatto. Lena era completamente scombussolata dalle emozioni provate in quello che era un bacio durato a mala pena un secondo eppure sorrise, sorrise perché quella ragazza era quanto di più diverso poteva aspettarsi dalla vita.

“Ti dispiace?” Chiese, le labbra incapaci di smettere di sorridere.

“Sì, no… cioè, voglio dire…” Si agitava, le mani si torturavano l’un l’altra, mentre gli occhi sfuggivano in tutti i sensi.

“A me no.” Affermò allora lei, sicura. “Mi spiace solo che hai smesso.” Aggiunse mordendosi il labbro. Prima che avesse il tempo di riflettere Kara era di nuovo sulle sue labbra. Questa volta Lena non la lasciò sfuggire, avvolse le braccia attorno alla sua esile figura stringendola a sé mentre le loro bocche si fondevano con passione.

Per un istante Lena perse completamente il senso della realtà, il suo corpo si fece leggero e le sembrò di veleggiare nell’aria, nulla aveva più importanza solo la donna che stringeva tra le braccia.

Kara?” La ragazza si scostò da lei con un sussulto e Lena tornò sulla terra. Aprì gli occhi e vide il volto sconvolto di Mike. Fu sul punto di fare una battuta sulla presunta amicizia, ma evitò visto l’evidente dolore sul volto del ragazzo e l’aria dispiaciuta di Kara.

“Ehm… devo andare.” Mormorò la ragazza, ma Lena non la lasciò andare via così. Le prese la mano facendo sì che Kara si voltasse di nuovo verso di lei, poi si portò le morbide dita della ragazza alle labbra.

“A presto, Kara.” La vide arrossire e sorridere mentre si sistemava gli occhiali.

“A presto, Lena.” Mormorò la ragazza e poi si incamminò per raggiungere Mike.

Lena la guardò allontanarsi, un ampio sorriso sulle labbra.

Quella serata era stata molte cose, ma di sicuro non uno spreco.

  
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