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Autore: Mad_Dragon    10/12/2016    1 recensioni
[Specialshipping] [Red is likely OOC, sorry] [Alola!setting] [Red!centric]
Red, durante un soggiorno ad Alola in compagnia di Blue e Green, riflette sulle sue azioni passate e raggiunge finalmente una verità che era da tempo sotto i suoi occhi. Perché le cose più chiare sono sempre quelle che vediamo per ultime.
Per la prima volta dopo tanto tempo, il giovane Red, stretto nell'abbraccio della persona che amava, si sentì felice. In quel momento non era più Red la Leggenda: era Red, e questo gli bastava.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blue, Green, Red, Yellow
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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La brezza del mare

Solitamente, la spiaggia di Hau'oli era sempre gremita di gente a prescindere dall'orario in cui si decidesse di andarvici. O almeno così aveva constato Red nelle prime due settimane del suo soggiorno ad Alola: l'aveva convinto Green a visitare quella Regione lontana con la scusa di accompagnare lui e Blue a far visita ad un suo parente, anch'egli professore come voleva la tradizione di famiglia. Sulle prime aveva rifiutato, non vedendo alcuna ragione per accompagnare l'antico rivale a quella riunione, ma poi si era ricreduto, complice anche la lontananza di Yellow: ella, infatti, si era momentaneamente trasferita ad Hoenn per portare avanti una sua ricerca che, se si fosse rivelata esatta, le avrebbe fatto guadagnare una certa fama a livello internazionale. Red era contento che la ragazza avesse finalmente trovato un'occupazione che la rendesse felice e che la spronasse a dare il meglio di sé, tuttavia non poteva fare a meno di sentire un certo malcontento per quella decisione: non che non volesse che Yellow seguisse i suoi sogni, ma preferiva evitare di stare troppo tempo lontano sia da lei, sia da Blue sia da Green. Gli anni passati ad allenarsi in solitudine avevano inesorabilmente deteriorato i rapporti con i tre, e Red s'incolpava ancora per esser stato così egoista.

I giorni precedenti alla partenza passarono velocemente per il giovane Allenatore, intento com'era nei preparativi: non era sicuro di voler portare con sé i propri Pokémon, dato che non vi era la possibilità concreta di sfidare qualcuno durante quel viaggio, ma alla fine decise di farlo. D'altronde, essi erano gli unici ad averlo accompagnato ovunque fosse andato e gli sembrava ingiusto lasciarli a casa. Il giorno della partenza gli giunse voce che nella Regione in cui stava recandosi fosse iniziata la costruzione di una Lega Pokémon per voler del Professore locale, un certo Kukui. Sorrise a quel pensiero e fu tentato di farvi una visita, giusto per testare l'abilità delle persone che vi lavoravano, ma poi realizzò che non sarebbe mai stata pronta in tempo prima della sua partenza. Si rabbuiò per un attimo poco prima di essere richiamato all'ordine da Green. Le giornate ad Alola passarono ancora più velocemente di quelli a Kanto, sempre che fosse possibile: arrivati a Hau'oli via mare, visto che la Regione era priva di aereoporto, i tre compagni di viaggio si erano subito messi in cerca del parente perduto di Green, per poi scoprire che si era trasferito ad Ula Ula - una delle isole maggiori - e che viaggiava costantemente, rendendo ancora più difficile trovarlo. Green e Blue decisero quindi di spostarsi su quell'isola mentre Red decise di restare, intenzionato a godersi quella breve vacanza: d'allora, la baia di Hau'oli era diventata la sua meta fissa e ogni giorno trovava qualcuno che lo riconoscesse e che gli chiedesse dei consigli. D'altronde, era conosciuto come una "Leggenda" nel mondo degli Allenatori, anche se c'erano molti altri che si meritavano quel titolo.

Tuttavia, quella mattina non trovò nessuno sulla spiaggia. Vi si era recato presto, poco dopo l'alba, per trovare un posto decente ed abbastanza isolato in modo tale da avere qualche ora in tranquillità. Col passare del tempo, però, non apparve nessuno. In un primo momento, Red si trovò leggermente spiazzato ma poi si riprese, arrivando alla conclusione che, forse, era meglio così. Si tolse la maglietta e richiamò Gyarados, chiedendogli di portarlo a fare un giro per quelle acque. Fece uscire inoltre Vee, il suo Espeon, affinché facesse la guardia alla sua roba. Il contatto diretto della sua pelle con quella di Gyara gli provocava una strana sensazione che, in un primo momento, lo fece sentire scomodo ma, pian piano, ci fece l'abitudine; gli schizzi d'acqua, al contrario, gli piacevano molto e contribuirono a cancellare quel poco di sonno che gli era rimasto da quando si era svegliato. Gyara sembrava divertirsi molto, tant'è che s'inabissò un paio di volte senza dare il benché minimo preavviso facendo rischiare al suo allenatore una morte per affogamento. Tornarono a riva dopo una mezz'ora, che risultò piuttosto stancante per Red. Si sdraiò sul telo con Vee al suo fianco e chiuse gli occhi: la prima immagine che gli tornò alla mente fu il viso sorridente di Yellow baciato dal sole e, successivamente, il resto del suo corpo, avvolto nel suo solito outfit caratteristico: quella specie di grembiule e il cappello di paglia che usava per nascondere i suoi capelli biondi. Non portava più quel cappello, ora, e nemmeno il suo "grembiule": anche per lei quei tempi erano morti e sepolti. Sepolti sotto quanta più terra possibile. Risvegliato dal suo volo pindarico a causa di un suono acuto proveniente dal suo telefono, Red si alzò da telo e allungò la mano in direzione dello zaino: ne estrasse l'apparecchio e vide che era un messaggio da parte di Yellow. Lo aprì e constatò che si trattava di una loro vecchia foto, scatta il giorno in cui erano usciti con Gold ad Amarantopoli. Poco dopo arrivò un secondo messaggio:"Guarda cos'ho ritrovato!"

Una strana malinconia l'assalì mentre riguardava quella foto: tutto, in essa, riportava alla mente una profonda felicità, la felicità di essersi trovati. No, ritrovati ad essere sinceri. Il modo in cui le teneva la stringeva a sé, il volto sorridente ma imbarazzato di Yellow, il suo sorriso apparentemente rilassato e quell'espressione sognante che trapelava dagli occhi del ragazzo: erano tutti indizi di un qualcosa più profondo, di più complicato. Cercò di togliere gli occhi dal loro ritratto per concentrarsi di più sullo sfondo ma, nonostante tutta la forza d'animo che ci metteva, ogni tentativo risultava vano: i suoi occhi, come metalli attratti da un magnete, finivano sempre su quel primo piano. Sul loro ritratto. Si morse il labbro, come se volesse distogliere i pensieri in quel modo. Vee lo squadrò per un attimo, incuriosito più che preoccupato per il suo Allenatore. Red gli accarezzò li capo e poi il sottogola, ricevendo in cambio un suono basso di approvazione. Si accovacciò di nuovo a terra, il suo Espeon, e il ragazzo tornò di nuovo a guardare il messaggio. Gli mancava, gli mancava da morire non vedere Yellow al suo fianco. Gli sembrava di non poter vivere senza quel sorriso: era come se mancasse una parte del suo essere, un pezzo della sua coscienza che aveva perso trai ghiacci del Monte Argento e che pensava di aver perso per sempre.

"Vorrei che tu fossi qui..." Red non seppe dire quanti attimi, o frazioni di attimi, fossero passati da quando quel pensiero si era formato dentro la sua testa a quando le sue dita si erano mosse in automatico, mosse da una volontà a lui completamente estranea. Non credeva di essere dotato del coraggio per scrivere quella frase. E Red sapeva di essere coraggioso, ma per fare quello che aveva appena fatto ne serviva un tipo diverso, di coraggio: è molto più facile affrontare qualcuno o qualcosa di estraneo piuttosto che fare i conti con sé stessi. E questo l'aveva appreso a suo malgrado.

"A volte i desideri si avverano, Red..." Fu la risposta di Yellow.

Il ragazzo sorrise. Ripose il telefono nello zaino e richiamò nella Ball Vee, deciso a lasciare la spiaggia. Oramai non aveva più nulla da fare in quel luogo. Fece per rimettersi il cappello quando un'improvvisa folata di vento alzatasi dal mare lo fece volare via: si voltò di scatto e lo afferrò poco prima che finisse nell'oceano. Fu allora che la notò: pantaloni che le arrivavano poco sotto le ginocchia, una semplice canotta e quell'inconfondibile cappello. Era lei, Yellow, e sembrava aspettare solo una mossa di Red. Il ragazzo non si fece attendere: incurante del cappello scattò verso la sua amata e, senza che se ne accorgesse, alcune lacrime gli scesero lungo il volto. L'avvolse in un abbraccio e appoggio la fronte nell'incavo del suo collo, incurante di chi potesse vederli in quel momento.
"Mi sei mancato, Red..."
"Ti prego, non mi lasciare più..."
"Solo se anche tu lo prometti"
"Te lo giuro, Yellow, su tutto ciò che ho di prezioso"

Per la prima volta dopo tanto tempo, il giovane Red, stretto nell'abbraccio della persona che amava, si sentì felice. In quel momento non era più Red la Leggenda: era Red, e questo gli bastava.
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+ Angolo dello scrittore in erba +
Ho scritto questa storia senza avere troppe pretese, visto che era da tantissimo tempo che non prendo in mano questi personaggi o, più in generale, i Pokémon in generale. Spero comunque che vi sia piaciuta e v'invito a lasciare una recensione.
Rovo. 
  
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