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Autore: lolli89    14/12/2016    2 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Xx… per favore. Dammi un’altra possibilità… io sono pentito… non succederà mai più… >>, stava implorando James: erano passati dieci giorni dalla loro discussione, e Xx aveva ancora molto dubbi, e in lei prevaleva soprattutto rabbia e delusione.
 
 
 << James… per favore. Sei venuto qui per Amelia… e così deve rimanere. Non posso stare con te per pietà… non sarebbe giusto per nessuno. E devo fare chiarezza nei miei sentimenti… non insistere >>, fece stanca Xx: ogni volta che James era venuto a trovare la figlia, attaccava con questo discorso.
 
 
<< Dimmi solo una cosa: provi ancora qualcosa per me? >>, domandò secco.
 
 
 << Io… è una domanda difficile, per ora >>, gli rispose, ma sapeva che gli stava dando una pugnalata al cuore… e infatti la faccia di James sbiancò, irrigidendosi.
 
 
 << Stanotte posso prendere Amelia e portarla a casa… nostra? Vorrei stare un po’ con lei >>, le domandò, fingendo che non gli importasse della risposta ricevuta.
 
 
 << Certo. Ti ho detto che non ti avrei impedito di vederla e di stare con lei… e ho intenzione di mantenere la parola >>, disse Xx.
 
 
 << Ok allora. Stasera passo a prenderla, se non è un problema. Mi potresti preparare una borsa con le cose che le serviranno? >>, fece James, più freddamente di quanto in realtà volesse.
 
 
 << Va bene. Te la faccio trovare pronta >>, acconsentì la ragazza, sorpresa dal cambiamento di tono.
 
 
 << Ok. A stasera >>, fece sbrigativo James, dando un bacio alla figlia, che gli sorrise, e cercando di evitare di sfiorare Xx… non riuscendoci: si sfiorarono, e come spesso accadeva, sentirono una scossa, quando le loro mani si toccarono.
 
 
Nel primo pomeriggio Xx andò a casa di Oliver e Katy, dato che aveva promesso che avrebbero potuto continuare a vederla senza problemi.
 
 
 << Come va la gravidanza Katy? >>, domandò Xx, mentre Oliver sbaciucchiava la nipotina.
 
 
 << Abbastanza bene. Quasi non me ne rendo conto… sai, niente pancia, niente movimenti strani… solo qualche voglia e poche nausee. Però se mi fermo a pensare che c’è un piccolo bambino dentro di me… mi sento riempire di gioia… e piena di amore >>, Katy sorrideva con gli occhi, era raggiante.
 
 
 << Me lo ricordo… ti senti strana. Senti che non sei sola… ma non puoi toccare o abbracciare chi sta insieme a te. È una sensazione meravigliosa… e straordinaria… goditela >>, le sorrise incoraggiante Xx.
 
 
 << Sarà fatto. Almeno posso abbracciare e baciare la metà dei suoi geni, intanto >>, fece Katy allegra, riferendosi a Oliver.
 
 
 << Oh… scusa. Sono stata indelicata >>, si scusò subito, vedendo Xx abbassare gli occhi.
 
 
 << No… non ti preoccupare. Sono felice che tra voi vada tutto a gonfie vele >>, le disse sincera.
 
 
 << Potreste tornare così anche tu e James >>, buttò li Oliver.
 
 
 << Ollie… please >>, lo interruppe Katy: si erano già beccati un po’ sull’argomento.
 
 
 << Dicevo solo… a lei manca James, si vede per quanto cerchi di nasconderlo. Amelia adora il papà… e James è sinceramente pentito! Hai viso anche tu com’era dieci giorni fa, e ora: distrutto. Lui ti ama più della sua vita, e lo stesso vale per Amelia. Dovresti tenere conto di questi elementi quando deciderai >>, fece Oliver, come se nulla fosse.
 
 
 << Oliver… sai quanto ti voglio bene eccetera. Ma continuando a ripetermi queste cose quando vengo qui non mi aiuti. Se chiudo gli occhi, io mi immagino James nella nostra camera con… quelle due. E non posso sopportare questa immagine. Per quanto lui sia pentito e affranto dal dolore >>, rispose Xx decisa: ogni volta che portava Amelia dagli zii era la stessa storia.
 
 
 << So che soffri, e lui merita la lezione che gli stai dando. Dico solo che quando sarà il momento… dovresti tenere conto di queste cose >>, insistette lui.
 
 
 << Quando sarà il momento non prenderò la decisione alla leggera: penserò al bene di Amelia, al mio e anche a quello di James, anche se non sembra >>, disse a denti stretti: inconsapevolmente, forse, e indirettamente era come se la accusasse… e la stesse facendo sentire in colpa.
 
 
 << Lo so. Senti, non lo sto giustificando, ma… >>, continuò Oliver, ma non riuscì a finire la frase.
 
 
 << Ma cosa? C’è anche un ma nel tuo discorso? James non si è fidato di quello che ho detto, ha dovuto sentirselo dire da te per esserne sicuro. Mi ha tradito con due ragazze… cos’altro manca? Io lo so che è dispiaciuto, credimi, ma non mi basta per perdonarlo in due minuti. Io voglio arrivare al nocciolo della questione, al perché >>, sbottò Xx
 
 
 << Ma ora lo sai il perché! >>, si scaldò Oliver.
 
 
 << Si, ora lo so, ma non sono sicura che sia tutto. Io non mi fido più di lui, ora, ed è tremendo da dire, specie dopo quello che abbiamo passato io e James >>, fece la ragazza, che sentiva di nuovo il cuore strapparsi in mille pezzi.
 
 
 << Oliver, smettila ora. Soffre anche lei, cosa credi?? >>, intervenne Katy in difesa di Xx.
 
 
 << Lo vedo che soffre, ma potrebbe perdonarlo e tornare con lui >>, disse Oliver testardo.
 
 
 << Non è così facile! Non sono neanche sicura di amarlo ancora! Ed è doloroso da morire dirlo, cosa credi? Io amavo tuo fratello più della mia vita! Ma ora… sento solo rabbia e delusione. Forse l’amore c’è ancora, sotto tutto questo… ma devo scoprirlo, prima di tornare con lui per pietà. Lo renderei infelice, e io voglio che lui sia felice invece, e credo lo voglia anche tu >>, si infervorò Xx.
 
 
 << Si… >>, fece Oliver facendosi piccolo piccolo.
 
 
 << E per fortuna che se rimanevo qui non provavi a convincermi. Senti, non voglio continuare a discutere con te, o finiremo per litigare anche noi. Sinceramente tutto questo… è una questione tra me e lui, e non credo dovresti metterti in mezzo, se non per dare qualche consiglio, cosa che hai fatto, con me. Katy… parleremo un'altra volta. Posso… posso lasciarvi Amelia per un paio d’ore al massimo? Devo fare la spesa e sbrigare altre due faccende… e poi devo preparare le sue cose, stasera sta con James >>, fece Xx, che quasi non aveva fatto a tempo a togliersi la giacca.
 
 
 << Certo, ci mancherebbe >>, rispose Katy.
 
 
 << Grazie, a dopo. Ciao amore di mamma >>, le diede un bacio, e la bambina fece un gran sorriso, e uscì di corsa.
 
 
Katy si girò verso di lui alzando le sopracciglia: << Hai visto? Così non aiuti James, spero che tu lo sappia >>, disse seccata.
 
 
 << Io le stavo spiegando le motivazioni per cui dovrebbe perdonarlo >>, si difese lui.
 
 
 << Forse. Tu la stavi giudicando. Ha ragione da vendere quando dice che è una questione tra lei e James. Non metterti in mezzo >>, lo sgridò.
 
 
 << Quei due sono innamorati! Sarebbe una follia lasciarsi! >>, si indignò Oliver.
 
 
 << Non è una questione dove puoi mettere bocca! Non puoi sapere quali sono i sentimenti di Xx o di James, non del tutto. E continuando a pressare lei, non fai che allontanarla da tuo fratello, e anche da noi, perché si sentirebbe come in gabbia. Lascia a entrambi lo spazio di cui hanno bisogno! >>, si arrabbiò Katy.
 
 
 << E se questo spazio li allontanasse? >>, Oliver era determinato.
 
 
 << Non è un tuo problema. Non puoi dire loro cosa devono fare… non funziona così con i sentimenti. E io… posso capire Xx. Si sente tradita dall’uomo che amava più di sé stessa, non ha fiducia in lui… è delusa da quello che ha detto e fatto. E una cosa dietro l’altra, non si digerisce in una settimana tutto questo. E meno ancora non si persona una cosa del genere in due minuti. Lasciala in pace, chiaro? >>, fece, puntano il dito contro suo marito.
 
 
 << Quindi stai dalla parte di Xx? >>, domandò Oliver.
 
 
 << Non sto da nessuna parte, e neanche tu dovresti. Voglio bene a James, e quello che ha fatto è terribile. Mi metto anche nei panni di Xx, a cui voglio bene, ed è stata una mazzata enorme per lei. Non è facile. Io mi immagino se succedesse a me una cosa del genere… sarei devastata. Xx deve rimettersi in sesto… anche perché con lei ha Amelia. So anche io che quei due testoni si amano, ma non puoi decidere tu per loro se faranno pace, o quando >>, disse un po’ più forte Katy.
 
 
 << A te non succederà mai una cosa del genere >>, disse perentorio Oliver, avvicinandosi di un passo, aprendo di più gli occhi: dopo tutto quel tempo… credeva ancora che avrebbe potuto amare un’altra.
 
 
 << Dici? Sembrava impossibile che succedesse a James e Xx, eppure… >>, fece lei titubante: alla fine dei conti, anche Katy era insicura.
 
 
 << Non ti preoccupare…  io ti amo, Katy >>, Oliver si avvicinò ancora, avvolgendola con le sue braccia, alzandole il mento con un dito e dandole un bacio appassionato, mordicchiandole il labbro.
 
 
 << I love you Oliver >>, sorrise lei.
 
 
 << Per fortuna… perché ti amo anche io >>, sorrise anche lui, carezzandole la guancia con il pollice.
 
 
 << Che ne dici se portassimo Amelia da suo papà? Ho una mezza idea di cosa potremmo fare… e non sono cose adatte ai bambini… >>, fece malizioso Oliver, stringendola di più a sé, baciandola con passione.
 
 
 << Oh… Oliver. Xx ci ha affidato Amelia… non possiamo portarla in giro come un pacco postale, anche se la tua idea mi piace parecchio… >>, sorrise Katy, riprendendo a baciarlo, infilandogli le dita tra i capelli, tirandoglieli piano.
 
 
 << Mmm… così non vale. Non puoi farmi questo… e dire che non possiamo >>, si lamentò Oliver con dolcezza, posando le mani sul sedere della moglie, stringendolo.
 
 
 << Non tentarmi, Mr. Phelps >>, lo ammonì sorridente, slacciandogli la cintura dei jeans, birichina.
 
 
Oliver la guardò di sottecchi: da quando era incinta era diventata più… audace, in certe cose. Non che prima non lo fosse… ma non così spesso.
 
 
Intanto lei gli aveva sbottonato i jeans e abbassato la cerniera, e con la mano scivolava su e giù il rigonfiamento del marito, guardandolo fisso negli occhi.
 
 
Con il poco barlume di lucidità che gli era rimasto, riuscì a rantolare a fatica solo una parola: << Amelia… >>.
 
 
 << Quando nascerà il nostro bambino come faremo? >>, gli domandò lei, sorridente, oltrepassando anche l’elastico dei boxer… ed Oliver ebbe un sussulto.
 
 
 << Sarà diverso… nostro.  Lei è la nostra nipotina…  magari James e Xx l’hanno fatto con lei che dormiva, ma intanto dormiva e non vedeva… anche se probabilmente non si ricorderebbe o renderebbe conto di niente… e poi loro sono i genitori. Noi siamo i suoi zii >>, le spiegò, ma aveva cominciato a slacciarle la camicetta, respirando rumorosamente.
 
 
Katy lo spinse verso il divano, mettendosi a cavalcioni sopra di lui, sfilandogli la maglietta in un gesto impaziente, mentre le mani percorrevano vogliose il petto del marito, e lei si avvicinava, baciandogli e leccandogli il collo con la punta della lingua.
 
 
Oliver la prese per le spalle, stendendola sul divano, mettendosi sopra di lei, levandole la camicetta e divaricandole le gambe, per farsi spazio.
 
 
Stava per scendere a baciarle i seni… quando si accorse degli occhi vispi di Amelia – identici a quelli di James -, che li guardavano curiosi.
 
 
Si rimise in fretta la maglietta, abbottonandosi i jeans, e passò la camicetta a Katy, che seguì i suoi occhi fino ad arrivare ad Amelia, e si rivestì, arrossendo.
 
 
 << Chiamo James. Gli restituiamo la figlia >>, fece perentorio Oliver.
 
 
 << Io chiamo Xx, per avvertirla, ok? >>, chiese Katy, e Oliver le fece cenno di si con la testa, mentre già parlava con James.
 
 
 << Ok. James mi ha chiesto se gli porto la polpetta, non è a casa sua, ma è qui in zona. La porto da lui, e quando torno… preparati a un pomeriggio rovente. Non dovrei metterci molto, vado a piedi così intanto faccio una passeggiata con la mia bella nipotina >>, sorrise Oliver, baciandola.
 
 
 << Vuoi che ti accompagni? >>, domandò Katy, mentre metteva la giacchina ad Amelia, che stava facendo dei gran sorrisi alla zia.
 
 
 << No… tranquilla. Tu rilassati, e preparati al mio assalto di dopo >>, disse Oliver giocoso, baciandole il collo.
 
 
 << D’accordo… ciao Amelia >>, salutò la ragazza, dandole un bacio sulla guancia.
 
 
Oliver la prese in braccio, prese quello che aveva lasciato loro Xx e uscì.
 
 
Doveva trovarsi con James in un bar, a dieci minuti da casa sua: voleva parlargli di Xx, per cui non lo aveva fatto andare a casa sua… Katy lo avrebbe strozzato.
 
 
 << Allora tesoro di zio, dobbiamo fare un piano per far tornare insieme mamma e papà, sei d’accordo? >>, chiese in inglese alla piccola, che gli sorrise.
 
 
 << Certo che sei d’accordo! Tu adori mamma e papà! >>, le sorrise, mentre la piccola gli carezzava con le manine la faccia, prendendogli le orecchie all’improvviso… e Oliver sorrise: adorava quella bambina, e non vedeva l’ora di avere un bambino tutto suo da coccolare e amare.
 
 
 << Sai Amelia, presto avrai un cuginetto con cui giocare… o una cuginetta. Chissà… >>, fece pensieroso.
 
James vedeva il fratello e Amelia dall’altro lato della strada e lo salutò, facendogli segno che era lì: aveva un gran sorriso, nonostante tutto… era contento di vederli. Con Oliver non era ancora tutto come prima, ma pian piano si stavano riavvicinando… e stavano tornando al loro rapporto di sempre: James sapeva che doveva ancora chiedergli scusa e farsi perdonare, dimostrare che era pentito e non pensava più a suo fratello come un traditore…  e forse non lo aveva mai fatto completamente… ma era più che disposto a farlo. Voleva un gran bene a suo fratello, e glielo avrebbe dimostrato.
 
 
Oliver lo vide e fece cenno di averlo visto, e Amelia iniziava già ad agitarsi tra le sue braccia, forse avendo visto il suo papà che la stava aspettando.
 
 
 << Keep calm, Amelia, ora andiamo! >>, sorrise Oliver.
 
 
Si posizionarono sulle strisce, e una volta controllato che non passasse nessuno, attraversò… o forse no.
Da una curva appena prima delle strisce, sbucò fuori una macchina sportiva a tutta velocità, al volante un giovanissimo ragazzo, che proprio non si accorse in tempo dei pedoni che attraversavano: provò a inchiodare, ma perse il controllo della macchina, cominciando a zigzagare… e alla fine il giovane al volante sentì una botta sorda, qualcosa colpire la macchina.
 
 
Scese spaventatissimo dall’auto, e sbiancò quando vide cosa aveva combinato: per terra c’erano un ragazzo con una bimba in braccio, che evidentemente aveva provato a proteggere facendole scudo con il proprio corpo… ma erano entrambi incoscienti in una pozza di sangue.
 
 
James era… pietrificato dal terrore. L’urlo di disperazione non gli uscì neanche dalla gola: era impalato al suo posto, troppo spaventato per guardare… poi improvvisamente tutti i suoni della città tornarono a farsi sentire, e le urla dei passanti rimbombarono nelle sue orecchie.
 
 
 << Permesso, via, spostatevi!! >>, James si riscosse, spostando le persone di malagrazia, precipitandosi dal fratello e dalla sua bambina. Con mano tremante provò a sentire il polso a entrambi, era debolissimo.
 
 
 << Call an ambulance! >>, urlò, le mani sporche del sangue di Oliver e Amelia: Non osava spostarli per non causare ulteriori danni, magari alla colonna vertebrale o peggio.
 
 
 <<  Ollie… please… resisti… n- non puoi lasciarmi… >>, piangeva James disperato, carezzando con dolcezza e amore Oliver e Amelia. Era terrorizzato anche per lei: era così piccola: Oliver le aveva fatto da scudo e la stringeva ancora a sé, ma anche lei era priva di conoscenza.
 
 
 << Amelia… love of dad… i love you so much… resisti, ok? Vengono subito a prendere te e zio Ollie, starete benissimo tutti e due… adesso chiamo anche mamma, d’accordo? >>, la voce gli tremava, cos’ come le mani: si stava odiando per non poter prendere tra le braccia la figlia e stringere il fratello, ma aveva la sensazione forte che se li avesse spostati da li, anche se di poco, avrebbe causato più guai che bene.
 
 
Nel frattempo ara arrivata l’ambulanza, e James pretese di salire insieme con Amelia.
 
 
 <<  I’m her dad! >>, sbottò. Si fece dare il nome dell’ospedale e chiamò.
 
 
 << Xx… a- ascolta… devi v- venire subito in o- ospedale. Oliver e Amelia… li hanno… i- investiti… i- io sono in ambulanza con l- la n- nostra bambina… >>, balbettò James, ancora terrorizzato: l’urlo di dolore di Xx, così simile al suo urlo muto di prima, gli spezzò e trafisse il cuore di altro dolore… ancora non credeva possibile fosse successo al suo fratellone e alla sua dolce e sorridente bambina innocente… aveva appena tre mesi…
 
 
 << No… no, no, no… la mia bambina e Ollie no!! >>, continuava a piangere Xx, disperata e incredula, ma terrorizzata al tempo stesso: si fece dire il nome dell’ospedale e si precipitò lì, lasciando la spesa impiantata a metà, il carrello nel mezzo della corsia.
 
 
A James venne in mente Katy e impallidì ancora di più: era incinta… e non voleva essere lui a doverglielo dire… ma non poteva fare il codardo, doveva chiamarla… o non se lo sarebbe mai perdonato, e non lo avrebbe fatto neanche Oliver.
 
 
 << Katy… ciao. Dovresti venire in ospedale… c’è stato un incidente… >>, cominciò, e l’urlo di terrore di Katy gli gelò il sangue nelle vene: aveva cercato di darle la notizia il più calmo possibile, per non agitarla di più visto il suo stato, ma non credeva di esserci riuscito proprio del tutto… corse anche lei in ospedale, più che terrorizzata: mille pensieri le passavano per la testa, ma voleva essere positiva : Oliver… il suo Ollie non avrebbe mai lasciato lei e il loro bambino in arrivo. MAI.
 
 
 
 
 
 
 
  
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