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Autore: ZannaBianca22    15/12/2016    0 recensioni
Questa storia ha più storie, in poche parole. Magari più di quante ne possiamo immaginare.
Anche noi abbiamo vissuto tante storie diverse. Non ci credete? Allora facciamo un esempio: i sogni. I sogni sono tante storie diverse.
Questa è una storia per Delphox17 (spero di aver scritto giusto…comunque lei sa ;-; (?))! Grazie per tutto, tesoro!
Genere: Avventura, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte, Aaron Page, non chiuse più occhio. Ancora una volta aveva sognato colui che disturbava ormai da mesi il suo sonno non più così tranquillo: Hardin, Hardin Lennon. L’uomo che tormentava i suoi sogni…o, per meglio dire, incubi.

I suoi genitori lo reputavano più silenzioso e, talvolta, anche lunatico da quando ebbe inizio ciò. Sì, era ovvio che essi non sapessero nulla dei sogni del figlio, non avrebbero mai capito. Sua sorella minore, Lola Page, era l’unica a sapere di Hardin. Lola aveva 14 anni ed era l’unica persona di cui Aaron si fidasse ciecamente.

Il ragazzo guardò fuori dalla finestra: La luna era alta nel cielo ed Aaron la fissava restando in silenzio, parlandole quasi con gli occhi, con quei suoi occhi verdi che imploravano di poter dormire almeno un paio d’ore in più senza essere disturbati. Si domandò se anche qualcun altro avesse il suo stesso maledettissimo “problema”, se così lo possiamo definire. O forse era l’unico che riusciva a vedere un ragazzo ogni volta che chiudeva gli occhi? E, soprattutto, perché ci riusciva?

Aaron continuò a guardare fuori dalla finestra per interi minuti, senza sbattere minimamente le ciglia. Il silenzio della notte creava in lui, al contrario di molti altri ragazzi, sicurezza e tranquillità. Era sicuro al cento per cento di non essere nel “Mondo di Hardin”. Si sentiva sicuro di non trovarlo in giro per la camera o sotto qualche albero del bosco circostante. Ma, e di questo era certo, Hardin viveva in lui. Talvolta gli capitava di vederlo mentre chiudeva gli occhi, anche se per pochissimi secondi.

Non poteva dormire e sbattere le palpebre. I suoi occhi si erano talmente arrossati che nel cassetto della scrivania teneva nascoste delle lenti a contatto che metteva tutti giorni, per non destare sospetti. Le occhiaie invece non riusciva a nasconderle. Purtroppo, essendo nato maschio, Aaron non disponeva di trucchi per coprirle.

Il ragazzo si sporse dal comodino per prendere un farmaco dal sapore sgradevole chiamato modafinil*. Un giorno aveva visto suo padre berlo, sciolto ovviamente in acqua, prima di andare a fare un importante turno di notte. Gli avevano detto che serviva per restare svegli e vigili anche quando si è terribilmente stanchi. Aaron prese un paio di quelle pasticche e le mangiò, senza nemmeno dileguarle in acqua. Non importava se superava la dose, senza quelle sarebbe caduto nuovamente in un sonno profondo.

Era stanco, sia per un motivo che per un altro, e sentiva di star per crollare a terra. Così prese anche delle pasticche antidepressive che si era comprato da solo (con la scusa che erano per sua madre caduta in depressione a causa della perdita del marito.), superando come al solito la dose indicata sulle istruzioni d’uso che non leggeva mai nessuno. Questi farmaci erano ormai diventati parte della sua vita quotidiana; come Hardin del resto.

Sapeva di non poter continuare così per sempre, ma che alternativa aveva? Nessuna. Assolutamente nessuna.

 

*Angolino-che-non-ha-ancora-trovato-uno-scopo-nella-vita-se-non-importunarvi-e-rompere-le-balle-a-qualcuno = Angolino Della Lupacchiotta*

 

* = non ho mai preso questo farmaco (perché io sono una che ama dormire e lo si capisce a scuola, già) e ho scelto il primo nome che mi sia capitato, quindi non so esattamente se abbia sbagliato o cosa…in ogni caso non posso dire di non averci provato (?)

 

AAAAUU! Ciaos, gente!

Angolino: T^T

Sì…scusatelo, è depresso perché a nessuno importa ciò che dice

Angolino: guarda che se non ci fossi io tu ora non staresti qui a parlare!

…Ok…Ma non te l’ho chiesto. A nessuno importa della tua opinione, accetta la realtà ;-;

Stavo dicendo…ah, sì! Scusatemi tantissimo se il capitolo è un po’ corto ma, come sapete, la mia fantasia è leggermente difettosa: va e viene. E poi ci sono anche io che in questi giorni non ho voglia di fare nulla, quindi perdonatemi…sono troppo cucciolosa, non mi uccidete. Ho anche un buon avvocato (?).

Beh, spero vivamente che la storia piaccia e se è così (ma anche no) lasciate un commentino oppure una critica se lo ritenete necessario (lo è, fatelo prima che sia troppo tardi! (?)).

Comunque spero piaccia a te, futura Giu (?) che stai leggendo (ciao, comunque *saluta con un sorriso da ebete stampato in faccia, del tipo: ma che cacchio ne sto facendo della mia vita? ;-;* (?)), e ad altre persone future (ciao anche a voi, tipi del futuro *saluta ancora col solito sorrisino* (?))

Ok, ora vi lascio alle vostre cose…al prossimo capitolo!

 

Ciaos Das Kaya!!!!!!!! Uns Bacios!!!!!!!!!!!!!!!

   
 
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