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Autore: Bruna_mars    15/12/2016    0 recensioni
Piccoli squarci di un anno indimenticabile insieme a te
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ottobre 2004
 
Ci eravamo conosciuti quando io avevo appena quattordici anni e lui un anno in più di me. Sua cugina veniva nella mia stessa classe ed avevo cominciato a frequentarla insieme ad altre compagne di classe. Ci eravamo conosciuti ad una festa, la mia amica mi aveva trascinato senza dirmi perché e nel giro di un’ora mi ero trovata accanto a lui. Mi sorrideva ed era uno dei soliti ragazzi adorati da tutte le ragazze, sempre super divertenti ed alla mano. Faceva battute e chiacchierammo piacevolmente fino all’una, quando mio padre mi venne a prendere. Quando ero tornata a scuola, due giorni dopo, la cugina si era seduta accanto a me e mi aveva detto che gli avevo fatto una buona impressione, perciò voleva assolutamente il mio numero di telefono. Io ero incerta, sapevo che a lui piacevano tutte le ragazze, perciò avevo lasciato perdere. Qualche settimana dopo, ero uscita insieme alla mia amica e la sua compagnia, tra cui lui. Si era avvicinato, avevamo chiacchierato e mentre mangiavamo, in pizzeria, si era seduto accanto a me. Era divertente e mi faceva ridere, ma avevo sempre paura che per lui fossi solo un gioco.
Da quel giorno cominciò a riaccompagnarmi a casa, dopo scuola. Abitavo piuttosto lontano, quindi ero rimasta scioccata quando mi propose di arrivare a casa mia insieme. E così accadde tutti i giorni. All’uscita ci incontravamo fuori scuola e ci dirigevamo insieme verso casa mia. Quando arrivavo davanti alla porta, rimaneva davanti al cancello e poi se ne andava via. Fino a quel pomeriggio di Novembre. Prima che lo salutassi, mi afferrò per un braccio e mi baciò. Era il mio primo bacio, perciò, intimorita più che mai, ero scappata dentro casa. Avevo paura che il bacio non gli fosse piaciuto.
Tuttavia, nei giorni seguenti cominciò a venire a trovarmi in classe a ricreazione, sotto gli occhi a cuoricino della mia amica, che non vedeva l’ora che ci mettessimo insieme. Comunque non accennava mai al bacio. Fino alla festa di Natale della scuola.
Si svolgeva nella palestra della scuola ed io, sotto forzatura della mia amica, mi ero fatta carina. Avevo indossato un vestito nero un po’ attillato e delle scarpe con un tacco minimo. Dopo essere arrivata alla festa insieme a mio fratello, lui se n’era andato da qualche parte con la sua fidanzata storica, mentre io ero rimasta con il mio solito gruppo di amici. Lui ci raggiunse lì, ormai faceva parte del gruppo, e con lui il suo migliore amico. Dopo poco, eravamo rimasti soli, ma a nessuno dei due andava di ballare. Uscimmo fuori, faceva freddo e lui mi offrì la sua giacca.
Quella volta non scappai via. Risposi al bacio, forse anche con troppo entusiasmo.
Fu così che iniziammo ad uscire insieme. Solitamente uscivamo sempre con la nostra brigata, perciò c’era sempre un po’ di imbarazzo, ma alla fine mi riaccompagnava sempre a casa e, mano per la mano, vivevamo felici quella piccola grande storia d’amore.
 
Gennaio 2005
 
 
La scuola mi prendeva sempre di più e cominciavamo a vederci di meno. Nonostante questo lui era sempre molto premuroso e sorridente ed evitava di farmi pesare le cose. Spesso, il sabato sera, mentre mi ammazzavo per studiare latino o greco, passava a casa e mi portava una pizza ed una lattina di coca cola che condividevamo sul divano, tra un verbo di greco ed un altro.
I problemi cominciarono quando un’amica di mia madre le disse che ero fatta per fare la modella. Avevo cominciato a fare qualche piccolo servizio qua e là e quando gli raccontavo le cose lo sentivo distante. A scuola aveva cominciato a trascorrere più ricreazioni insieme ad i suoi amici e molte volte trovava scuse per non accompagnarmi più.
 
Marzo 2005
 
Ci eravamo lasciati e lui era tornato lo scemo di prima. Usciva con tante ragazze e cercavo di nascondere il disgusto quando la mia amica me lo raccontava. Tuttavia, fingevo anche davanti a lui, perché si era rifiutato di cambiare compagnia, ora che si era integrato nella nostra. Ogni tanto, parlando con il suo amico, si lasciava sfuggire quanto gli mancassi, ma poi mi tornava in mente la tizia bionda del primo, quella rossa del secondo e la castana bocciata con cui era uscito in una sola settimana e mi ero rifiutata di tornare con lui. Io continuavo la mia carriera di modella, tanto che ero stata presa dall’OVS per la collezione primavera-estate. Ero felicissima e quando lo venne a sapere ne sembrò contento anche lui. Aveva cercato di riavvicinarsi a me, mi chiamava e mi riaccompagnava a casa in moto, poiché il papà gliene aveva presa una. Ma non riuscivo a tornare con lui, mi sentivo ferita.
 
Aprile 2005
 
Nel mese in cui lavorai per l’OVS, conobbi un ragazzo, Giacomo. Era molto più grande di me, aveva diciannove anni e posava anche lui come modello. Ne avevo parlato con la mia amica ed il giorno dopo Lui aveva subito indagato, indirettamente. Io non provavo assolutamente nulla per Giacomo, così feci la vaga, forse per farlo ingelosire un po’. Inoltre Giacomo era fidanzato da circa tre anni con una ragazza che avevo conosciuto e che avrei detto la ragazza perfetta. Lui aveva preteso di accompagnarmi agli Studio, ma io mi ero rifiutata. Era sempre mio fratello a portarmi. Lui, tuttavia, continuò ad ingelosirsi ed una volta mi ero inventata addirittura che mi aveva regalato una sciarpa, che in realtà mi era stata data da una mia amica di vecchia data che mi era venuta a trovare qualche giorno prima. Lui aveva reagito malissimo, tanto che non era uscito con noi per ben due settimane.
 
Maggio 2005
 
La scuola stava per terminare e la situazione tra me e lui non sembrava andare per il meglio. Lui usciva con una ragazza della sua classe da qualche giorno, anche se la mia amica mi aveva detto che molto probabilmente era solo una ragazza di schermo, come le definiva il sommo Dante. Ma io non avrei potuto giudicare. Il mio tentativo di farlo ingelosire mi aveva mostrato quanto poco avesse portato a buoni frutti. Spesso veniva anche la sua ragazza nelle nostre uscite e lui l’abbracciava sempre, mentre invece quando usciva con me era già tanto se mi tenesse qualche secondo per mano. Il suo amico lo osservava con aria strana, mentre io cercavo di ignorarli e di seguire le conversazioni dei miei amici.
 
Giugno 2005
 
L’estate era iniziata. E Lui mi aveva sorpresa. Si era fatto aprire il portone ed era salito svelto a casa mia. Vederlo salire le scale mi ricordò i momenti in cui stavamo insieme ed io lo aspettavo sempre alla porta. Gli accennai un mezzo sorriso, chiedendogli come mai si trovasse a casa mia. Mi disse che gli mancavo e che quella ragazza gli aveva proposto di farmi ingelosire. Era una delle sue più care amiche. Ammetto che rimasi sconvolta. Ero diventata gelosa marcia e non avevo creduto alle parole della mia amica. Fatto sta che tornammo insieme, felici e contenti. L’estate era davanti a noi e tutto sarebbe andato per il meglio.
 
Luglio 2005
 
Anche Luglio era passato rapidamente, tra una giornata in piscina ed un pic-nic. Questa volta, io e Lui trascorrevamo sempre tanto da soli, una volta al centro, una volta facendo gite fuori le mura. Perciò davamo un valore ancora più prezioso alla nostra relazione. Per il mio compleanno aveva scritto con una bomboletta “Ti amo principessa” sulla strada davanti casa mia. Mio padre era furioso, tanto che dopo una settimana aveva cercato di cancellarlo, ma lui era tornato all’attacco e l’aveva risistemato tutto, ridendoci su. L’avevo presentato a mio fratello, che spesso ci veniva a riprendere al centro oppure in qualche luogo sperduto in cui andavamo perché “gliel’aveva consigliato un amico”. Ero felice, forse anche troppo.
 
Agosto 2005
 
Ad Agosto ero andata in Sicilia, ma continuavamo a sentirci tutte le sere, prima che andassi a cena nel ristorante dell’hotel. Ero sempre molto contenta quando ci sentivamo e mia madre aveva cominciato a chiedere quando lo avrei presentato loro. Io non ero per niente sicura che fosse una buona idea, perciò avevo ignorato più volte le loro domande. Quando tornai a Roma, lui era ad aspettarmi fuori la porta di casa mia. Non ci credetti e lo abbracciai di getto, davanti a tutta la mia famiglia. Poi mi voltai imbarazzata e quel giorno fui costretta a presentarlo loro, anche se feci di tutto affinché ce ne andassimo da lì.
 
Settembre 2005
 
Con l’inizio della scuola, ci vedevamo tutti i giorni. Arrivando prima, lui mi aspettava alla fermata dell’autobus e stavamo sempre insieme. Una volta a settimana uscivamo insieme a tutti i nostri amici, mentre la domenica pomeriggio era solo per noi. Mi portava al cinema, al bowling, alle giostre quando era possibile. Faceva di tutto pur di rendermi felice. Tuttavia, iniziavo a notare che, quando gli parlavo di conoscere la sua famiglia, diventava intrattabile. Lui aveva conosciuto la mia e da Agosto mia madre lo aveva invitato diverse volte a cena e lui non aveva mai rifiutato. Ma quando si trattava della sua famiglia diceva di no, diceva che era imbarazzato. Inizialmente lasciai perdere.
 
Ottobre 2005
 
Litigammo. Volevo sapere come mai si rifiutasse di farmi conoscere almeno la sua famiglia. La mia amica diceva che era piuttosto normale, perché la mamma era una schizzata ed il padre sempre via per lavoro, perciò Lui non aveva chissà qualche grande rapporto con loro, mentre la sorellina era troppo piccola per capire. Dopo qualche giorno fui io a riavvicinarmi. Mi spiegò che aveva un pessimo rapporto con loro e che non se la sentiva di presentare una persona tanto importante per lui a gente che di lui non sapeva nulla. Lasciai correre e mi bastò la sua spiegazione.
 
Novembre 2005
 
Fu nel Novembre di quell’anno che la casa di modelle per cui avevo lavorato a Marzo mi contattò. Volevano che posassi per la primavera dell’anno successivo. Inizialmente Lui non era molto d’accordo, riteneva che rivedere quel Giacomo mi avrebbe fatto male, o almeno a lui. Ma alla fine tutto sembrò andare per il meglio. Mi accompagnava sempre a fare i servizi fotografici e rimaneva lì ad osservarmi, tanto che spesso dovevano buttarlo fuori perché mi faceva ridere e mi metteva a disagio. Era così bello stare con lui.
 
Dicembre 2005
 
Era il periodo natalizio e si avvicinava la data del nostro anniversario. Non sapevo se fargli un regalo o due, ma alla fine avevo optato per due. Uno per festeggiare il 22 ed un altro per Natale. Non lo avrei visto per due settimane, perché sarebbe andato in Svizzera da alcuni parenti e sarebbe stato anche difficile contattarci, ma mi promise di chiamare anche qualche minuto al giorno. Non gli avevo neanche detto che avevo programmato le nostre vacanze natalizie, altrimenti si sarebbe sentito in colpa. Il 22 arrivò volando e mi sorprese il suo regalo. Aveva messo insieme e fatto stampare tutte le foto che sua cugina ci aveva fatto quando uscivamo insieme (dato che era ossessionata dalla fotografia) e le aveva commentate una per una. Io invece gli avevo regalato una felpa con sopra scritte tutte le nostre date importanti e ciò che rappresentavano per noi. Mi sentii un po’ una sdolcinata, ma niente avrebbe potuto mostrare quanto lo amassi. Dopo aver ricevuto il suo regalo, mi sorrise e mi strinse a sé. Quel giorno mi disse il nostro primo ti amo. Non potei che rispondere che il mio amore era ricambiato. Lo baciai. Un anno intenso. Un anno vero. Un amore per sempre.
 


 

Ciao a tutti! Se siete arrivati alla fine di questo meraviglioso anno, allora forse i miei Lui e Lei vi sono piaciuti almeno un pochino da arrivare fino a giù! Fatemi sapere se vi è piaciuta, quanto e se avete qualche critica (che accetto sempre con piacere), quante teste ha il vostro gatto, quante pecore contate prima di addormentarvi ecc...
Con questo mi dileguo. Un bacetto a tutti voi!

-Bruna Mars

 

  
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