Mina lesse più e più volte la ricetta ad alta voce, come a voler imprimere bene le parole e il loro significato nella propria memoria.
Era la quinta volta che guardava con insistenza quella dannata pagina, senza però riuscire a memorizzare come desiderava gli ingredienti per la Torta.
Non era certo una questione di logica, quanto il fatto che le delicate mani della ragazza, candide, dalla pelle morbida e lattea, mai avevano maneggiato arnesi strani quali la frusta o un semplicissimo tagliere.
Era solita mangiare le cose, certo non cucinarle.
Non aveva resistito però alle insinuazioni irritanti di Strawberry, a quel suo modo di fare tanto plebeo e popolano, a quella frase che la dipingeva come una poco di buono assolutamente incapace della più idiota attività...
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