Ed eccomi qui, sola sul divanetto vicino alla finestra, a Londra oggi il tempo è uguale al mio umore, grigio e freddo.

I miei occhi bruciano, sono rossi e gonfi.

Ci sono cascata di nuovo, lui era tutto per me. Si chiamava Lucas è stato l' unico vero amore della mia vita. Se né andato con una di quelle "Ragazze" se si possono definire tali, con le gonne sotto il sedere, le magliette scollate che a vederle mi viene il mal di gola, gli occhi truccatissimi e le unghie finte.

Non mi sono ancora presentata io sono Sunny Smith ho diciannove anni, sono magra, la mia carnagione è come il latte, i capelli sono mossi e neri, gli occhi sono verdi scuri e grandi.

Il mio carattere non è uno dei migliori molti dicono che sono stronza altri dicono che ho il cuore di ghiaccio.

I miei genitori mi hanno abbandonata all' età di sedici anni perché preferivano vivere come una coppia single che con una ragazza in piena adolescenza intorno. Diciamo che nella mia infanzia non ho mai avuto molto sostegno da loro quindi alla prima opportunità se ne sono andati via, lasciandomi un mucchio di soldi e la casa.

Vivo da sola da tanto tempo e ormai sono stufa.

Domani parto dopo tanti ripensamenti, vado a Miami, Londra è una città che è triste e soprattutto piena di ricordi che fanno male.

Finisco di preparare le ultime cose. Metto via le foto con la mia migliore amica, si chiama Veronica, io e lei eravamo inseparabili. Poi come tutte le cose belle finiscono, si è dovuta trasferire a Tokyo perché a suo padre hanno offerto un posto di lavoro migliore.

Faccio una breve lista nella mia mente delle cose che mancano:

• Computer
• Scarpe
• Libri
• Oggetti vari.

I mobili rimangono qui con la mia vecchia vita.

< Cavoli, ho bisogno di altri scatoloni >

Così prendo la giacca di pelle nera con le borchie ed esco. Frugo nelle tasche e trovo le mie adorate cuffiette. Le infilo nel telefono e me le metto nelle orecchie. Clicco riproduzione casuale parte Alone di Alan Walker, era la canzone che i questo periodo ascoltavo di più.

Arrivo davanti al supermercato, entro e vado a cercare Mark, è il fratellastro di Lucas. Non sono mai andati d'accordo.

< Ehi! Sunny > mi sento chiamare.

< Ciao Mark, avevo bisogno di scatoloni>

< Certo, seguimi> lo seguo nel retro.

< Allora hai proprio deciso, Lucas mi ha detto di darti questa lettera e che la dovrai leggere quando la rabbia in te si sarà sbollita > mi porge a lettera e la metto in tasca.

Per rompere questo imbarazzante silenzio chiedo.

< Come sta lui?>

Mark si tira su con la schiena.

< È partito ieri con sua sorella, ha detto che voleva andarsene da questa stupida città piena di ricordi, comunque era distrutto, lui non voleva tradirti era ubriaco fradicio> dice.

È partito??? Sua sorella me la ricordo bene si chiama Giuly, ci avevo legato molto dopo che veronica se ne era andata.

< Non sai dov'è andato?> dico.

< No ha detto che era un viaggio senza meta. Ecco tieni queste sono le uniche scatole decenti che ci sono.> me le allunga e le afferro.

< Grazie>

Mi riaccompagna all'entrata.

< Quindi questo è un addio? > dice.

< Si, addio Mark > non sono mai stata brava con questo genere di saluti.

Esco e ritorno a casa a finire di sistemare le ultime cose.