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Autore: itsmeg    18/12/2016    2 recensioni
[STILESXMALIA] " Era una notte di luna piena, una di quelle notti in cui il suo lato umano lottava per non venir sconfitto da quello da coyote, forte e arrabbiato più che mai in quei giorni. Era ironico. Da quando era tornata nella sua forma umana non avevano fatto altro che cercare di reprimere i suoi istinti animali, da cacciatrice, per evitare che qualcuno, chi amava, e anche se stessa, potessero soffrire.
Già, avevano…
Accantonò quel pensiero, pensando che invece adesso non desiderava altro che tornare nella sua forma animale e correre per i boschi, piangere inosservata e ululare contro la luna, imprecando contro chiunque avesse deciso di metterla sulla sua strada.
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Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Malia Hale, Sceriffo Stilinski, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ndA1:  Il titolo della ff viene dalla canzone ' I don't wanna love somebody else - A great big world', ascoltatela. Urla 'Stalia' in ogni frase. La ff è ambientata in un tempo non ben definito tra la fine della quinta e l'inizio della sesta stagione.


- I don’t wanna love somebody else.
StilesxMalia
 
 
Malia sospirò, sfinita. Si rigirò nel suo letto più e più volte, senza riuscire a trovare una posizione che riuscisse a calmarla.
Era una notte di luna piena, una di quelle notti in cui il suo lato umano lottava per non venir sconfitto da quello da coyote, forte e arrabbiato più che mai in quei giorni.
Era ironico. Da quando era tornata nella sua forma umana non avevano fatto altro che cercare di reprimere i suoi istinti animali, da cacciatrice, per evitare che qualcuno, chi amava, e anche se stessa, potessero soffrire.
Già, avevano
Accantonò quel pensiero, pensando che invece adesso non desiderava altro che tornare nella sua forma animale e correre per i boschi, piangere inosservata e ululare contro la luna, imprecando contro chiunque avesse deciso di metterla sulla sua strada, solo per farle riscoprire la sua umanità, la sua capacità di provare sentimenti nuovi, inesplorati, adulti e normali per poi… Mandare tutto all’aria e farla sentire sola, come non si era mai sentita neanche in quei lunghi otto anni da coyote. Sarebbe dovuto restare tutto com’era, lei sola a vagare nei boschi, lontana da tutto e da tutti, da ogni preoccupazione e convenzione sociale che la obbligava a sorridere, ad essere gentile, anche quando voleva soltanto ringhiare contro tutti e fuggire in qualche posto lontano dagli sguardi degli altri, azzannare una preda e comportarsi come se non ci fosse un domani, tanto non avrebbe avuto nessuno da cui tornare o di cui preoccuparsi…
Come adesso.
Solo che adesso lei aveva un branco, un Alpha che percepiva i suoi sentimenti, il suo dolore, la sua rabbia, e faceva di tutto per farla stare meglio, anche se la situazione per lui era imbarazzante e scomoda. Scott si era rivelato un vero amico in quei giorni che Malia, nonostante non fosse pratica di queste cose, sapeva di dover definire… Difficili.
Prese il cuscino e se lo piantò sul viso, facendo dei lunghi e profondi respiri.
Si rassegnò al fatto che non avrebbe chiuso occhio per quella notte, e si mise a sedere. Poggiata allo schienale del suo letto, cominciò a far vagare lo sguardo per la stanza, in cerca di qualcosa da fare.
I suoi occhi si posarono su una sacca, abbandonata sul pavimento. Da quella sacca fuoriuscivano delle catene. Senza che Malia avesse il pieno controllo di poter fermare quei pensieri, la sua mente cominciò a vagare, ricordando tutti i momenti in cui, durante la luna piena aveva indossato quelle catene. Uno sguardo vigile ma pieno di calore e fiducia, per nulla intimorito e spaventato, su di lei.
Stiles.
Malia sgranò gli occhi, sentendo colargli improvvisamente qualcosa sulle guance e la vista farsi appannata… Stava piangendo?
Ringhiò, turbata e alzandosi di scatto da letto.
Afferrò il telefono, mentre dei tremori le scuotevano il corpo e le lacrime non smettevano di uscire copiosamente dai suoi occhi.
“ … Malia? Va tutto bene?” Una voce, preoccupata, rispose quasi subito dall’altro capo del telefono.
“ No. Non so cosa mi succede. E’ la luna piena, ho bisogno di aiuto Scott. Vediamoci al cottage di… Lydia. Subito. Ti prego.” Malia sussultò al suono di quelle parole, uscite dalla sua bocca senza che lei potesse controllarlo e sentendo la sua voce spezzarsi in più punti. Una fitta dolorosissima la colpì al petto quando pronunciò il nome della ragazza, e ripensandoci Malia ringhiò ancora più forte. Cos’era quella debolezza? Malia non voleva indagare, voleva essere forte, ma più il tempo ed i giorni passavano, più si sentiva indifesa, stanca e incontrollabile, e lei odiava sentirsi così. Lo odiava con tutta se stessa.
Scott le rispose che si sarebbe avviato al cottage in quel preciso momento, e cercò di aiutarla a calmarsi promettendole che sarebbe andato tutto bene e che doveva essere forte.
Un ghigno spuntò sulla faccia di Malia mentre si precipitava fuori dalla sua abitazione e si infilava in auto, e i suoi occhi azzurri da coyote brillavano nell’oscurità di quella notte insieme alla luna.
Il rassicurarla di Scott era molto simile alle parole che Stiles le aveva ripetuto in tutti quei mesi, e ciò non fece che far crescere la rabbia in lei.
 
Una volta arrivata al cottage, dovette farsi forza per entrare.
I ricordi le piombarono addosso, ancora una volta senza avvertirla, e tirò fuori un ululato così forte che avrebbe di sicuro svegliato metà Beacon Hills.
Si maledisse per questo, entrando nella casa a tentoni e crollando sul pavimento.
Si trascinò verso il seminterrato, debole, e una volta arrivata tirò fuori le catene dalla sacca.
Senza aspettare l’arrivo di Scott, sapendo che ormai la sua pazienza aveva superato il limite, si incatenò alle pareti e crollò nuovamente verso il pavimento, guardando la luna attraverso la piccola finestra davanti a sé.
Una sensazione di sconfitta e di gelo la colpì.
E’ finita per me, non è così?
Le sussurrò, singhiozzando.
 
Scott arrivò pochi minuti dopo Malia, notando subito la sua auto parcheggiata in malo modo, la portiera del guidatore aperta e il motore ancora acceso.
La spense e corse verso la casa, allarmato.
“ Malia?” La chiamò, a gran voce.
Dei gemiti lo avvertirono subito su dove fosse la ragazza. Giunto nel seminterrato, lo spettacolo che gli si parò davanti gli spezzò il cuore, e Scott maledisse se stesso e il suo migliore amico dovunque egli fosse in questo momento.
Scott le si avvicinò, cauto, mentre Malia se ne stava lì, a testa bassa, i gemiti che le scuotevano forte il corpo.
In uno slancio spontaneo, Scott la abbracciò, ignorando i movimenti bruschi di Malia per scacciarlo via.
La ragazza odiava sentire quella sensazione di calore a contatto con il suo corpo, odiava avere un altro corpo così vicino al suo, anche se una piccola parte di sé ne aveva bisogno… Lei sapeva riconoscere la differenza. E sapeva che quell’abbraccio, per quanto confortante, non era ciò di cui lei aveva bisogno in quel momento. Non combaciava con il suo corpo, con il suo collo, con le sue spalle, con il suo cuore.
Non si sentiva protetta come con lui, nonostante chi la stesse abbracciando in questo momento fosse un lupo mannaro e non un semplice umano.
Sentiva la sua mente e i suoi pensieri vagare lontani, persi nell’oscurità di un mare lontano, senza un’ ancora a fermare quel suo navigare impazzito.
“ Malia…” Scott sussurrò il suo nome, incapace di trovare le parole adatte a quel momento.
Malia, la mente ovattata e la lingua libera da ogni freno, non riuscì più a mantenere un briciolo di controllo.
“ Cosa mi succede Scott? Cosa mi sta succedendo? Io non ci riesco più. Non riesco più a restare umana, e non voglio. L’altro giorno un tipo era davanti a me in mensa e ha preso l’ultima porzione di dolce… Avrei voluto ucciderlo, lì, di fronte a tutti, per quel pezzo di torta. Dico sul serio, lo avrei fatto.” Malia lo guardò, e Scott dovette fare leva su tutta la forza acquisita in quegli anni per risponderle, guardando i grandi occhi della sua amica così spaventati e sgranati.
Respirò a fondo. Doveva aiutarla.
“ E perché non lo hai fatto?” Domandò, retorico.
“ Perché… Perché sapevo che era… Sapevo che Stiles era lì, sentivo il suo cuore battere, sentivo il suono della sua risata, mi sono concentrata su di lui e me ne sono andata. Ma quando mi sono voltata lui era lì e…” Malia si stoppò, il corpo che tremava per via degli spasmi. “ Cosa mi sta succedendo, Scott?” Chiese, impaurita.
“ Stai soffrendo, Malia… Stai soffrendo per Stiles, perché ti manca, perché…” Scott si fermò, sospirando. “ Perché lo ami e vorresti essere con lui.” Disse, carezzando i capelli dell’amica. Scott si sentiva morire, perché sapeva cosa provava la sua amica, e sapeva che quel dolore, il dolore della perdita del primo amore, sarebbe andato via lentamente, lacerandola fino allo sfinimento, e nessuno poteva portartelo via se non il tempo e l’appoggio di chi ti amava. E quello Scott lo avrebbe dato a Malia con tutto se stesso.
I suoi occhi colmi di lacrime si piantarono in quelli di Scott, implorandolo di aiutarla.
“ Scott, io non voglio…  Amare qualcun altro.” Malia si arrese, lasciando completamente libera la sua bocca di parlare e di tirare fuori quello che da troppo, oramai, cercava di celare e di far morire dentro di sé.
“ Le persone sono così strane, Scott… Così, volubili? Si dice così quando qualcuno ti promette qualcosa e poi non mantiene la promessa?” Malia lo guardò, e agli occhi di Scott parve di rivedere quella dolce bambina della foto che lo sceriffo gli aveva mostrato oramai tanto tempo fa.
Le afferrò le mani, cercando di calmarla, ma Malia oramai era decisa a tirar fuori da sé tutto quel dolore, tutta quella rabbia repressa, senza fermarsi.
“ Lui me l’aveva promesso Scott. Mi aveva detto che non mi avrebbe mai lasciata andare, che non mi avrebbe lasciato sola… Mi ha mentito, ancora, ma stavolta fa più male perché io so che a lui non importa nulla di me. Ma io lo odio Scott, io lo odio perché non gli ho chiesto io di salvarmi, di rendermi di nuovo umana e di costringermi a sentire questo… Io non so cosa sento, Scott, ma so che fa male. Fa male tanto da non farmi dormire, o mangiare, o pensare, o fare cose semplici come parlare. E poi piango, così spesso da odiarmi... Io non piangevo dal giorno… Dal giorno dell’incidente… Io lo odio Scott, perché era tornato da me e una volta mi ha detto che anche lui si sentiva come io mi sento adesso, che non riusciva a dormire nel suo letto senza di me, che mi aveva sognata… Ma allora come è possibile? Se non lo pensava davvero, perché l’ha detto? Quel giorno, in ospedale, io pensavo davvero ciò che gli ho detto. Che mi piaceva, tanto. Quando mi parlava del suo futuro, desiderando che ci fossi anche io, io volevo davvero esserci per lui. Gli ho detto che non lo avrei mai lasciato e non l’avrei mai fatto, Scott, dico sul serio. Ma lui l’ha fatto nonostante le sue parole… E io di questo amore, o come cavolo vuoi chiamarlo, non so che farmene adesso. A cosa mi serve, se lui non lo vuole? Mi ha mentito su quel Donovan ma a me non importava. L’ho capito dal primo momento in cui l’ho visto dopo l’accaduto che mi mentiva, e pensavo avesse bisogno di tempo, ma in realtà credo mi abbia mentito perché a lui non importa di me, a lui non mi importa davvero se ci sono nella sua vita o nel suo futuro… A lui importa solo di Lydia. Non sono stupida, l’ho capito oramai. Ho capito che questo amore che io provo per lui, lui lo prova per Lydia. Da sempre. E io mi sento stupida, capisci? Perché non l’ho capito subito? Perché ho lasciato che mi prendesse in giro così? Io non voglio odiare Lydia, ma la odio. Hanno avuto tanto tempo per amarsi, stare insieme… Perché proprio adesso? Improvvisamente? Quando sapevano che c’ero anche io… Io… Che non ho chiesto l’amore o l’amicizia di nessuno, non mi merito tutto questo Scott! Non me lo merito!” Esclamò la ragazza, esausta. Ringhiò, e poi un altro ringhio ancora fino a che dalla gola non le uscì un altro ululato che fece vibrare le pareti dell’intera casa.
Il senso di colpa stava ormai divorando Scott McCall. Ripensò alla conversazione avuta con Kira tra i corridoi della Eichen House, e si maledisse per quelle parole. In quel momento, non aveva pensato a Malia, ai suoi sentimenti, dando per scontato tutto. Dando per scontato la storia del suo migliore amico con Malia, che era diventata sua amica nonostante le sue stranezze. Un’amica leale, fedele, sempre pronta ad aiutarlo, anche se a modo suo. E Scott in quel momento sapeva di non meritarsi l’amicizia di quella ragazza, così debole e indifesa, di cui tutti fino a quel momento avevano ignorato i sentimenti. Avevano passato così tanto tempo a dare per scontato che fosse, dopo tutti quegli anni passati in forma di coyote, forte e indipendente, che nessuno si era reso conto che una volta tornata umana Malia avesse ricominciato a far battere il suo cuore proprio come quello degli altri. Erano stati insensibili, il suo migliore amico in primis, Scott non poteva darle torto. Se Stiles aveva sempre amato Lydia, perché approfittare di una ragazza che aveva perso tutto come Malia? Che aveva faticato anche a guardare soltanto negli occhi suo padre? Perché lo aveva fatto? E perché Scott si rendeva conto solo adesso di quanto dovesse essere difficile per lei vederlo ridere e scherzare con Lydia come se nulla fosse, davanti ai suoi occhi? Malia doveva star affrontando dei giorni terribili, e nessuno lo aveva capito.
Anche gli occhi di Scott si inumidirono, e Malia lo guardò, preoccupata.
“ Scott… Io non volevo. Ecco, ecco perché non dovevo tornare umana. La sola cosa che faccio è far soffrire gli altri o allontanarli da me. Era solo questione di tempo prima che Stiles se ne andasse, e ora-….” Scott la bloccò prontamente. Malia stava soffrendo, ma nonostante ciò si stava preoccupando per lui. Scott si odiava sempre di più.
“ Malia. Ho perso l’amore della mia vita anche io. E sarò onesto con te, fa schifo. Il dolore non diminuisce con il tempo, te lo porti dietro, costantemente. Il pensiero di quell’amore ti perseguita sempre, ma con il tempo, la pazienza e gli amici impari a metterlo in un angolo, lasciandolo libero di venirti a trovare nei momenti più impensabili e di farti del male, ma un giorno vedrai che…. Lo gestirai e anche se farà sempre male… Riuscirai a fare altro, ad andare avanti, mangiare, pensare, fare quello che facevi prima di perderlo, di nuovo. E chissà, magari un giorno riuscirai ad amare qualcun altro, anche se in maniera diversa e anche se adesso non vuoi.” Scott provò a sorriderle, ma lo sguardo gelido di Malia lo destabilizzò. Osservò gli occhi color miele di Malia cambiare, trasformarsi nuovamente in azzurro cielo, e il dolore che vide dentro quegli occhi lo colpì in pieno, facendolo arretrare.
“ Malia… ?” Scott la guardò, interrogativo.
Malia guardò nuovamente la luna, lontana, proprio come voleva essere lei, e gli rispose.
“ Un giorno tu potrai amare di nuovo, Scott, ma non io. Io non voglio semplicemente non amare qualcun altro. Io non posso amare qualcun altro, Scott, perché quando un coyote trova un compagno, è per sempre. Quello che le leggende e i detti non ti dicono, però, è che potresti innamorarti di umano che non ama te ma una Banshee, e che continuare ad amarlo per tutta la vita sarà la tua condanna da coyote. Ogni giorno, senza alcuna via di scampo, se non…  ” Malia lo guardò, ringhiando arrabbiata. “ La morte.”
Quelle parole furono come delle pugnalate per Scott, che guardò la sua amica contorcersi dal dolore con la voglia di liberarsi e correre via.
Scott si avvicinò a lei e, sotto il suo sguardo allibito, la liberò. Malia non se lo fece ripetere una seconda volta, guardò nuovamente la luna e poi corse fuori trasformandosi in un coyote in pochi secondi. Scott quella sera l’avrebbe seguita, ma si fidava di lei. Sapeva che Malia era forte, che non avrebbe mai pensato realmente di fare qualcosa di avventato, ma le sue parole lo colpirono comunque in profondità, una profondità tale che avrebbe accompagnato i suoi sensi di colpa per sempre.
 
Malia Tate corse tra i boschi più veloce che poteva, quando all’improvviso si fermò, sempre protetta dal buio dei boschi, davanti a casa sua.
Stiles se ne stava lì, seduto sul suo portico, con le chiavi della jeep in mano e lo sguardo perso verso la luna. All’improvviso, lo sceriffo comparse sul portico, gli poggiò una coperta sulle spalle e lo guardò, apprensivo.
“ Stiles…” Cominciò, senza sapere come continuare.
“ Papà, altri cinque minuti. Potrebbe aver bisogno di me. C’è la luna piena stanotte e se Malia avesse bisogno di me così non dovrebbe aspettare che io mi vesta, scenda le scale e vada da lei...” Lo sceriffo guardò suo figlio, lo sguardo perso verso la luna e la testa persa in chissà quali pensieri. Sbuffò, e spostò lo sguardo verso i boschi.
Notò in lontananza due occhi azzurri. Gli occhi azzurri da coyote di Malia.
Sorrise, malinconico, e poi parlò, rivolto con lo sguardo in un punto non preciso.
“ Sai… Alle volte, dovremmo restare meno legati alle nostre convinzioni e al passato, e guardare al futuro e a ciò che la vita ci regala. Sarebbe bello se tutte le nostre fantasie potessero sempre avverarsi, ma restare concentrati su di loro alle volte ci fa perdere ciò che vogliamo davvero e ce ne rendiamo conto solo quando è troppo tardi per rivalutare i nostri errori. Alle volte noi neanche vogliamo realmente che si avverino, quelle fantasie, ma non ce ne rendiamo conto perché le abbiamo volute così tanto che arriva un momento in cui perdiamo persino il contatto con la realtà. Ricordi, tempo fa pensavi che senza entrare nella squadra di lacrosse saresti restato uno sfigato per sempre. Poi sei entrato nella squadra, ma sono sicuro tu sia diventato ciò che sei, con gli amici e la vita bizzarra che hai, non grazie al lacrosse.”
Stiles lo guardò, pensando alle parole di suo padre.
“ A me neanche piace il lacrosse…” Disse, guardandolo interrogativo, senza riuscire a capire dove volesse andare, poiché la sua mente era impegnata con ben altri pensieri che il lacrosse, in quel momento.
“ Già figliolo, lo so.” Lo sceriffo lo guardò, sorridendogli bonario e augurandogli la buona notte.
Si voltò verso Malia, e le sorrise tristemente. Poi rientrò in casa e lasciò i due ragazzi da soli, così vicini ma anche così lontani, come solo due giovani e testardi innamorati potevano essere.

 
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ndA: Ho scritto questa OS di getto. Dopo la 6x05 di TW ( o Teen Stydia, mi pare abbia cambiato nome, oramai...........), la rabbia per come stanno trattando Malia e Stiles sia presi insieme che come personaggi - Malia in primis - , varie chiacchierate nel fandom, con le mie amiche, e la lettura di alcune magnifiche ff Stalia, eccomi qua. L'avrò riletta due volte dopo aver finito di scriverla ( ovvero 10 minuti fa *coff coff*), ma gli occhi mi bruciano e sono molto stanca, perciò spero non ci troviate all'interno orrori che possano renderla ancora meno piacevole nella lettura. 
Due brevi paroline: io amo questa coppia. In poco tempo è riuscita a piazzarsi in un posto di tutto rispetto nella mia top 10 delle OTP del cuore, e avrei voluto per loro un futuro ben diverso. Le parole e le intenzioni di Jeff mi hanno illuso, ma è okay, alla fine ognuna di voi fan della coppia che arriverà fin qui ha, in quanto Stalia, un' indole autodistruttiva e ha almeno altre 3-4 OTP non endgame. Perché la vita non è bella se non ce la complichiamo anche con le ship <3 Ma io continuerò ad amare questi due testoni nonostante tutto, e nessuno mi toglierà la convinzione che non fosse stato per il fanservice il loro rapporto sarebbe cresciuto ancora fino a renderli, se possibile, ancora più stupendi. E' la prima volta che scrivo di loro e in generale nel fandom di TW, perciò rare anime Stalia, se ci siete battete un colpo e fatevi sentire, qualsiasi tipo di critica è ben accetta!! :)
Un grande abbraccio ed enormi porzioni di cervo per tutte voi,
Meg.
  
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