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Autore: giusycchi    20/12/2016    0 recensioni
[TANTI AUGURI, AKASHI!]
Storia per celebrare il compleanno del nostro Assoluto, Rosso e Perfetto Imperatore, che vedrà l'unione della squadra del Rakuzan più la Generazione dei Miracoli per una piccola sorpresa al loro capitano.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kiseki No Sedai, Rakuzan, Seijuro Akashi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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19 Dicembre
 
“Sei-chan, indovina!” il tiratore gli si parò di fronte camminando all’indietro mentre Akashi continuava la sua camminata verso l’aula, convinto di poterci arrivare senza intoppi. Speranza vana.
“Non lo so, Reo. Devi darmi almeno un indizio”
“Indovina domani pomeriggio cosa farò” domani pomeriggio? Era il suo compleanno, ma dubitò che l’amico gli avrebbe detto qualcosa sul suo compleanno. In fondo lui non aveva organizzato qualche festa, e diffidò del fatto che gli avrebbero preparato qualche festa a sorpresa. Chissà, al massimo sarebbero venuti a trovarlo da Tokyo, visto che non li vedeva da un sacco di tempo.
“Cosa farai?” il ragazzo più alto sbuffò, sapendo che il suo capitano non avrebbe mai partecipato a questi giochetti. Non gli piaceva andare a tentativi.
“Sei proprio antipatico! E va bene, proprio perché me lo stai chiedendo con taaanta curiosità, te lo dirò!” si bloccò, facendo stoppare di conseguenza anche lui e abbassandosi per guardarlo negli occhi.
“Ho un appuntamento!”
“Hai un appuntamento quasi tutti i giorni” disse raggirandolo “Non vedo quale sia la novità”
“Ti ricordi del presidente del club di fotografia?” chiese continuando a camminargli di fianco.
“No”
“Ma come! Quello biondo”
“Non me lo ricordo”
“Con gli occhiali, alto...”
“Non ne ho la minima idea”
“Dai, quello con quel fantastico cul-“
“Reo” lo richiamò Akashi fermandosi e guardandolo “Va al punto”
“Ah bene, uscirò con l’amico” lo informò sorridendogli. Aggrottò le sopracciglia, confuso.
“Ma tu non volevi uscire con il presidente?”
“Si, certo”
“E allora perché esci con l’amico?” si massaggiò la testa, come faceva ogni volta che parlava più di cinque minuti con Reo; gli era affezionato, era quasi tentato di dire di volergli bene, ma i suoi ragionamenti andavano oltre la sua comprensione umana. E lui era uno dei migliori nella scuola.
“Sei-chan, così intelligente e così ingenuo” gli arruffò i capelli, ritirando poi subito la mano “E’ ovvio che lo faccio per carpire informazioni e per farlo ingelosire!” gli spiegò come se stesse parlando ad un bambino.
“E poi un anno fa ero io la persona spregevole” sussurrò alzando gli occhi al cielo.
“Ma in guerra ed amore tutto è permesso! E ora muoviti o farai tardi in classe! Ti chiamo domani per dirti tutto” gli mise le mani sulle spalle, spingendolo poi ad entrare. Sorrise della sua pazzia.
 
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
 
Finite le lezioni, si diresse verso il suo appartamento. Il Rakuzan era un collegio, ma grazie all’influenza di suo padre, aveva avuto il privilegio di poter alloggiare al di fuori delle mura scolastiche e per questo viveva in affitto a cinque minuti dalla scuola, con una domestica che rassettava casa e gli preparava la cena prima di andarsene.
Il padre gli aveva concesso quell’appartamento per permettergli di studiare meglio, cosa di cui gli era grato, anche se non per lo stesso motivo: aveva visto qualche camera dell’alloggio ed erano incredibilmente piccole per due persone, per di più bisognava avere la fortuna di capitare con un compagno che fosse abbastanza pulito ed ordinato, cosa assolutamente rara.
Invece quando tornava a casa sua, vi era sempre un’aria pulita, un ordine quasi maniacale ed un silenzio tombale. Non che disprezzasse quest’ultimo, ma ogni volta che entrava in casa accendeva la televisione o sintonizzava il telefono sulla radio, sebbene non conoscesse le varie canzoni che scorrevano. Di solito veniva Reo a studiare da lui, insieme a Nebula e Hayama che chiedevano sempre il suo aiuto con l’algebra e la storia Giapponese, nonostante lui fosse un ragazzo del secondo anno e loro stessero al terzo.
Proprio oggi lo avevano raggiunto dicendogli dei loro ultimi compiti andati abbastanza male e che fra due giorni avrebbero avuto un compito di recupero e che per questo avrebbero passato il giorno seguente rinchiusi in casa a studiare.
Accese la connessione del telefono, ritrovandosi più di dieci messaggi sul gruppo Whatsapp della sua ex squadra.
 
Ryota: Indovinate cosa mi sono appena arrivati! *-*
Tetsuya: Non ci interessa
Ryota: Kurokocchiii! Dai indovina!
Daiki: Oi, nn rompere, mi sto concentrando
Tetsuya: Aomine-kun, che stai dicendo? Tu non sei in grado di fare cose così complicate
Shintaro: Per una volta hai ragione, Nanodayo
 
Daiki: Fanculo a tt e due.
Daiki: Se domani prendo almeno 60 al compito di storia
Daiki: posso andare a vedere la partita dell’università di Tokyo, qll dove vorrei giocare.
Atsushi: allora mettiti l’anima in pace. Non la vedrai.
Daiki: [ha allegato un’immagine]
 
Akashi la lasciò caricare per poi aprirla e ridacchiare: era l’immagine del suo dito medio.
 
Shintaro: Ti pareva
Ryota: Eeeehi! Qui comunque stavamo parlando di un’altra cosa! u.u
Tetsuya: Kise-kun, qualunque cosa sia non potrà mai superare Aomine-kun che cerca di studiare.
Ryota: In effetti hai ragione. Mi inchino per chiedere perdono.
 
Ebbe quasi pietà per il povero Ryota che in quel momento si stava comportando come Reo aveva fatto quella stessa mattina. Era proprio vero che si somigliavano.
 
Tu: Ryota, cosa ti è arrivato?
Ryota: Akashicci *-*
Ryota: Finalmente qualcuno di intelligente con cui parlare!
Daiki: Mi scoccio di mandare di nuovo quell’immagine
Daiki: Quindi guardala ogni cinque minuti x ricordare
 
Ryota: Cattivo! Comunque, parlando di cose serie, mi sono arrivati i biglietti per andare da Kasamatsu-senpai!
Ryota: Dopo due mesi che non ci vediamo, domani lo vado a trovare
Ryota: Siete contenti?
Ryota: ehi? Allora? Non è una bellissima notizia?
 
Tu: senza offesa, Ryota, ma Daiki che si mette a studiare è un qualcosa di miracoloso.
Ryota: Akashicci, anche tu mi tradisci?!
Tetsuya: Kise-kun, sei fortunato che oggi e domani sono impegnato con i bambini del doposcuola
Tetsuya: Altrimenti sarei già venuto con Kagami per picchiarti.
Shintaro: Tu mi hai disturbato mentre studiavo per questo? Domani ho un importantissimo test
Atsushi: Torno a dormire. Kise-chin, se ti vedo ti spezzo.
Daiki: Va da Kasamatsu e restaci
Ryota: VI ODIO TUTTI. NON VI PORTERO’ NEMMENO UN SOUVENIR.
 
Akashi sorrise chiudendo poi la connessione. Quindi, ragionò mentre si preparava un bagno, domani sono impegnati anche loro. Vorrà dire che continuerò a studiare e penserò a qualche altro schema di gioco.
Si lavò velocemente per poi iniziare a studiare. Chiuse anche la televisione e la radio, e alle undici e mezzo di sera si mesi a letto, addormentandosi.
 
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Kuroko controllò di nuovo l’orologio: erano le undici e trentacinque passate, ma di Reo, Nebula e Hayama nemmeno l’ombra.
“Ripetimi ancora perché anche Bakagami è qui” sbuffo Aomine ricevendo un calcio dalla ragazza.
“Dai-chan! Ci ha fatto la torta. E poi Kagamin ormai è parte della famiglia” lo difese la rosa.
“Ahomine del cavolo vuoi fare silenzio?! O ci sentono!” abbaiò il rosso, anch’egli ad alta voce.
“Idiota, state urlando tutti e due” lo rimproverò il verde aggiustandosi gli occhiali.
“Mine-chin e Kaga-chin, siete proprio stupidi” il viola sbadigliò, appoggiandosi al cancello dell’appartamento.
“Ho freddoooo!” si lamentò il biondo cercando di abbracciare Kuroko che si allontanò sospirando e guardando per l’ennesima volta l’orologio: le unidici e cinquanta.
“E comunque Aomine-kun, potevi inventare una bugia migliore. Nessuno può credere al fatto che ti stessi impegnando per studiare”
“Fanculo, Tetsu”
Sentirono finalmente dei passi e tre ragazzi che correvano con il fiatone per raggiungerli.
“Scusate” ansimò Reo, aggiustandosi i capelli scompigliati durante la corsa “Questo scimmione non si svegliava”
“Ohi, avevo detto a questo qui di mettere la sveglia un paio d’ore prima!” si lamentò quest’ultimo.
“Pensavo scherzassi! Nessuno ha bisogno di più di un’ora per alzarsi!” si difese Hayama.
“Va bene, ora muoviamoci, mancano solo dieci minuti” disse Kuroko, incamminandosi poi nel giardino dell’appartamento seguito dagli altri “E cercate di non far rumore”
Quella era la prima volta che gli ex compagni di squadra della Teiko andavano nell’appartamento del rosso e perciò si affidarono ai suoi attuali compagni, che indicarono con un dito la finestra della camera da letto.
Presero allora delle piccole pietre, incominciando a gettarle contro la finestra, attenti a non tirarle troppo forte, fino a quando non si accese la luce. Era mezzanotte precisa.
 
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Si rigirò nel letto più e più volte. C’era qualcosa che lo disturbava, un continuo ticchettare, come quando un rubinetto non viene chiuso bene ed una molesta goccia d’acqua continua a scendere giù. Aprì gli occhi e poi li strizzò, abituandosi al buio; non sentiva nessuna goccia d’acqua, era solo qualcosa che batteva contro la finestra. Accese la luce, dirigendosi verso di essa e spalancandola.
“TANTI AUGURI, AKASHI!” l’urlo che sentì lo destabilizzò non poco. Si girò solo un attimo, controllando che effettivamente erano le 00:01 del venti gennaio e che quindi era il suo compleanno.
Si rivolse di nuovo alla finestra, dove dieci paia di occhi lo stavano fissando, con tanto di torta con le candeline accese.
“Ragazzi…” sussurrò emozionato, per la prima volta davvero senza parole.
“Ehi che dici, ci vieni ad aprire? Ci stiamo gelando il culo” Aomine con la sua gentilezza aveva rovinato quel momento. Scese subito ad aprire il portone, facendoli entrare ed accomodare nel salotto.
“La torta!” Murasakibara subito mise in chiaro le priorità.
“Mukkun, aspetta!” lo rimproverò la rosa con le mani sui fianchi “E comunque Kagamin ha fatto questa torta con il cioccolato fondente, quindi non dovrebbe essere tanto dolce”
Osservò la torta, molto semplice, con la panna sopra e la scritta ‘ Buon compleanno’ in rosso.
“Sei-chan, forza esprimi un desiderio” lo spinsero dietro la torta, accendendo le candeline e prendendo i telefonini in mano pronti a fare una foto ed un video dell’evento.
Akashi osservò la torta, pensando al suo desiderio: l’unica cosa che desiderava sin da bambino era quella di poter riavere la mamma indietro, cosa impossibile ma che non smetteva di pensare. Tuttavia, il padre - anche se distante - non gli faceva mai mancare niente e, nonostante il brutto periodo passato durante il primo anno di liceo, aveva ancora degli amici che lo volevano bene e che avevano fatto minimo tre ore di treno solo per venire da lui. Cos’altro avrebbe potuto volere?
Soffiò le candeline, desiderando semplicemente di essere sempre felice come in quel momento.
 

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Angolo dell’autrice
TANTI AUGURI SEI-CHAN! *-*
Oggi è il compleanno del mio personaggio preferito in assoluto di Kuroko No Basket e quindi perché non omaggiarlo con questa piccola one-shot? Mi sembrava davvero carino il fatto che tutte e due le squadre si mettessero d’accordo per fare una bella sorpresa al loro capitano, inventando qualche bugia per fargli credere di essersi dimenticato del suo compleanno!
Quindi stasera festeggiate tutti in nome suo! HAHAHAAHAHAA
Fatemi sapere se vi è piaciuto!
Al prossimo,
Giusy
 
 
 
 
   
 
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