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Autore: elleonora    21/12/2016    0 recensioni
Virginia, da poco laureata in psicologia, decide di trascorrere l'estate in compagnia dei suoi amici di sempre. Una sera in discoteca vede un ragazzo dagli occhi ipnotici che la stregano, ma purtroppo viene trascinato via da un amico. Riuscirà la dolce Virginia a rivedere quegli smeraldi che tanto l'hanno colpita? Ma soprattutto, lui si sarà accorto di lei?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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INASPETTATAMENTE_ cap.14



Film, citofoni e WhatsApp – Capitolo 14

 

 

23 Gennaio.
 
Ore 21:14
 
 
M’s POV.
 
 
«Tu, cosa fai tu già a casa?» una voce femminile e chiaramente indagatoria spunta dal divano di casa un nanosecondo dopo essere entrato dalla porta.
Sapevo di non poter passare inosservato.
A Natale avrei dovuto chiedere il dono dell’invisibilità. O magari il Mantello dell’Invisibilità me lo potevo far prestare dal Signor Potter.
Potrei comunque sempre uccidere Stella, lei e le sue domande fuori luogo.
Il tono di voce non era eccessivamente alto, quindi mamma potrebbe non aver sentito la domanda.
«Giusto, hai ragione Stella. Perché sei già a casa, Matteo?»
Come non detto.
Mamma è lì sul divano di fianco a Stella.
Invisibilità, a me.
Oppure se proprio non posso essere invisibile…
Voragine.
Una voragine potrebbe essermi d’aiuto.
Voragine, apriti ora nel salotto di casa e inghiottimi, almeno non dovrò rispondere a domande imbarazzanti da parte delle due donne della mia famiglia.
Si dovevano interessare della mia vita sentimentale proprio ora?
Matteo, si sono sempre interessate. Solo che prima non ti vedevano tornare a casa alle nove e un quarto. Ti vedevano uscire a quest’ora e tornare mai perché dormivano già da tempo.
Giusto.
«Visto mamma? Te l’avevo detto!» dice Stella sottovoce a mamma Gabriella.
«Tu sei come tua madre, bella e intelligente.» le risponde mamma.
«E anche molto modesta!» aggiungo io scherzando.
«Tu invece, signorino, sei un orso tale e quale a tuo padre.» ribatte lei facendo l’offesa.
«Oh sì, ha proprio ragione mamma, caro fratello.” risponde Stella tutta seria.
«Io mi schiererò sempre con il mio figliolo, care le mie donne. Quindi io sto dalla parte di Matteo.» con queste parole fa la sua entrata in scena mio padre arrivando dalla cucina, e aggiunge con un sorriso «Ti unisci a noi figliolo? Latte e biscotti e ci guardiamo un film?»
Le famiglie sono tutte molto particolari, ma ho la fortuna di averne una un po’ strana ma bellissima. E soprattutto li adoro tutti. Latte, biscotti e film è un’usanza che abbiamo da quando siamo piccoli. E sì, chiaramente la parte dell’adolescenza mia e quella di Stella non è stata una semplice passeggiata con latte e biscotti… Lì era più una guerra aperta su tutti i fronti. Ma si sa, si cresce, e se si vuole, si cerca di instaurare un buon rapporto famigliare nonostante le discussioni e i litigi.
«Certo che sì, Mauro, si unirà a noi, ma prima ci deve raccontare una cosa!» risponde mia madre.
«Non devo raccontarvi proprio nulla!» dico raggiungendo camera mia con un sorriso.
«E dai Matte, lo sai che siamo curiose!» grida Stella dalla sala ridendo come una matta.
«Mmm, forse!» rispondo togliendo jeans e maglione e mettendo il pigiama.
«Matte, ma lo sai che io e mamma abbiamo cucinato i biscotti prima di cena?» chiede Stella sempre gridando.
Oh, le donne.
Le donne sono manipolatrici.
Manipolatrici, ecco cosa sono.
Autentiche manipolatrici quando vogliono sapere qualcosa.
Ho sempre raccontato senza problemi le mie inutili uscite prima di quella di questo pomeriggio. Anche perché non c’era davvero nulla da raccontare. Nulla di nulla.
Le uniche raccomandazioni che mi hanno sempre fatto i miei sono state «Indossa sempre l’impermeabile figliolo, sempre soprattutto se non la conosci ed è per una volta. Sempre.» le parole di mio padre, e «Matte, mi raccomando. Non spezzarle il cuore. Metti fin da subito le cose in chiaro.» quelle di mia madre.
Ma ora…
Ora è diverso.
Virginia mi ha reso diverso?
No, Matteo no.
Stai scoprendo nuovi lati di te.
E’ come se…
Volessi proteggerla.
Non è una cosa leggera da raccontare così.
Dio mio, non mi sembra neanche vero di averla baciata.
Stella fa capolino nella mia stanza «I tuoi biscotti preferiti fatti da noi!» dice sorridendo prima di scappare via ridendo.
«Mi arrendo a voi due. Non siete donne, siete due streghe!» dico io con un sorriso.
«Dai vieni di qua, Matte!» dice mia mamma dalla sala.
«Arrivo!» dico infilandomi una felpa e raggiungendo la famiglia schierata sul divano.
«Fratello, papà ha scelto “I Pirati Dei Carabi – La Maledizione della Prima Luna”. Tu che ne dici?» chiede Stella qualche minuto dopo.
«Dico che va bene.» rispondo io annuendo in direzione di mio padre.
«Ok, siamo d’accordo allora. Film e poi ci racconti del tuo appuntamento?» chiede mia mamma sorridendo.
«Vedremo.» rispondo con aria un po’ misteriosa e anche un po’ rassegnata. Alla fine non è che sia successo chissà cosa, non ho ucciso o maltrattato nessuno, è stata una bella uscita, quindi perché non raccontarla?
«Figliolo, avevi un appuntamento? Cosa ci fai già a casa?» chiede mio padre mentre mia madre e Stella iniziano a ridere.
«Hai visto? Se la stanno ponendo tutti questa domanda!» risponde mamma.
«Allora, ve lo racconto subito così tagliamo la testa al toro.» rispondo io. Meglio attuare il metodo “via il dente, via il dolore” in questi casi, e soprattutto con i miei, altrimenti e no non ne esco più.
«Raccontaci, perché sei a casa così presto? E’ andato bene l’appuntamento?» chiede Stella.
«Certo che sì. Molto bene, direi. Solo che…» rispondo io.
«Solo che?» incalza mamma.
«Questa volta ho intenzione di fare le cose con calma e poi, lei è… Diversa.» ammetto quasi imbarazzato e con un sussurro nella voce.
«Oooh.» dicono Stella e mamma insieme.
«Finalmente inizi a pensare da uomo. Bravo figliolo!» dice mio padre con un filo di orgoglio nella voce.
«Ora possiamo guardare il film?» chiedo speranzoso di non subire ulteriormente un terzo grado.
«Ora sì. Tieni un biscotto fratello!» aggiunge Stella prima di far partire il DVD.
 
«Non è romanticissimo Will Turner?» dice sospirando Stella alla fine del film.
«Sì tesoro, ma lo sai già, è solo un film. Nella vita vera bisogna solo trovare l’uomo giusto!» dice mia mamma facendo l’occhiolino a suo marito.
«O la donna giusta!» continua mio padre avvicinandosi a Gabriella.
«Bene, vi abbandoniamo vostri amoreggiamenti. Fratello, tu vieni con me e mi racconti dettagliatamente il tutto!» dice Stella afferrandomi per la felpa e trascinandomi in camera sua.
E io che credevo di essere salvo!
Perché io devo sempre raccontare tutto a lei?
Perché è tua sorella e si preoccupa per te.
Ah, ok, se la mettiamo così.
«Chiudi la porta, Matte. Ora mi devi raccontare tutto!» dice lanciandosi sul letto.
«Stellina cosa vuoi sapere ancora?» le chiedo avvicinandomi.
«Ti metti qui, proprio qui.» dice appoggiando una mano sul materasso vicino a lei «E mi racconti quando hai intenzione di portarla a cena.»
«Cosa ti fa pensare che io la voglia portare a cena?» le chiedo sulla difensiva.
«Il fatto che hai un sorriso ebete da quando hai aperto la porta di casa?» spiega lei con semplicità.
«Si vede così tanto?» le chiedo imbarazzato.
«Sì, credo che al momento io possa affermare con estrema facilità che tu sia cotto come una pera.»
«Merda.» affermo con un sussurro.
«Merda sì, Matte. Ma era anche ora.»
«Per fare cosa?» chiedo curioso.
«Nulla, lascia perdere, erano dei discorsi con mamma. Ma ora dimmi, quando il prossimo appuntamento?»
Stella quando non vuole rispondere direttamente a qualcosa, svia il discorso e trascina la tua attenzione verso altro. Ha preso l’abitudine da me. Doti tramandate da fratello a sorella. Maledetta Stellina. E’ sempre stata sveglia e attentissima ad imparare i piccoli trucchi “del mestiere”.
«Non saprei. Ho anche l’esame tra pochi giorni…» ammetto stringendomi nelle spalle.
«Ma che ragazzo coscienzioso! Tanto sarai bravissimo, già lo so!»
«Spero Stellina, spero davvero. Magari se l’esame va bene la potrei portare a cena fuori per festeggiare!»
Effettivamente potrebbe essere una buona idea. Io la porterei a cena anche domani sera ma potrebbe effettivamente essere troppo presto, nonostante abbia voglia di vederla anche adesso e anche abbia una voglia matta di baciarla. Però ci siamo salutati con un “Ci sentiamo presto.” non un “Ci vediamo domani.”. Essere indecisi e insicuri a volte è difficile.
«Uh, mi piace come idea!» dice Stella sfoderando un super sorriso.
«Piace anche a me…» le rivelo alzandomi dal suo letto.
«Mi abbandoni già?» chiede lei facendomi gli occhi dolci.
«Sì, è stata una lunga serata. Meglio dormirci su, non credi?»
«Certo, ma prima…»
«Libro?» chiedo io facendole l’occhiolino e sorridendo.
«Le buone abitudini non dovrebbero mai essere perse. Sai, dovrebbero farne altri di ragazzi come te, Matte.»
Signori e signore, ecco a voi perché non posso ucciderla. Perché alla fine è mia sorella, le voglio un bene dell’anima e dice queste cose.
«Vedrai Stellina, prima o poi il ragazzo giusto arriverà.»
«Certo.» dice lei sorridendo.
«Prima dovrà solo passare sotto il mio attento esame, poi potrà uscire con te.»
«Non cambi mai, eh?»
«Mai su questo, Stellina. Buona notte e fai bei sogni.» le dico mandandole un bacio.
«Notte Matte, anche tu.» dice lei prendendo e aprendo il libro che aveva sul comodino.
 
E’ da mezz’ora che sono a letto e penso a qualcosa di decente da scrivere a Virginia, è da mezz’ora che ho in mano il mio telefono aperto sulla meravigliosa applicazione di WhatsApp, è da mezz’ora che come un pirla scrivo o meglio, cerco di scrivere qualcosa di sensato che poi cancello regolarmente. Ho pensato di scriverle qualcosa per ringraziarla del pomeriggio/serata, un qualcosa di carino e anche divertente. Ma ovviamente, quando servono le parole giuste, non si trovano mai. Quindi mi sento piuttosto idiota a digitare tastini e successivamente cancellare lettere stupide che ho scritto tre secondi prima. Anche perché lei vedrà pur il “sta scrivendo…” e poi nulla.
Sì, ok, sono un coglione.
Era da un po’ che non mi davo del coglione, effettivamente, serve una rinfrescata una volta ogni tanto. Coglione perché ho una strana euforia addosso. E questa euforia strana ce l’ho da quando ho baciato Virginia.
Euforia e farfalle nello stomaco?
Quella strana sensazione tipo di galleggiamento strano.
Merda.
Lei mi ha reso così.
Il fatto è che…
Nonostante questa sensazione sia totalmente nuova e mai provata non mi dispiace.
Mi sento bene.
Sto bene.
Non mi sono mai sentito così.
E proprio perché non mi sono mai sentito così, sono un coglione e devo mandarle un messaggio, è il minimo che io possa fare.
Una frase semplice semplice con la buona notte.
Con un semplice ringraziamento.
Con lei è tutto così semplice.
Allora perché non è anche semplice scriverle?
Devo augurarle buona notte nonostante gliel’abbia data già tre volte tra un meraviglioso bacio e l’altro.
E se ripenso a quei baci…
Altro che farfalle. Mi potrei precipitare a casa sua di corsa.
Quella ragazza è impressionante.
Quella ragazza sa baciare.
Quella ragazza sa esattamente come baciare.
Altro che sogni erotici pre-baci.
Ora ogni notte sarà una dolce tortura.
Matteo, sei un quindicenne in astinenza.
Lo so.
Smettila e pensa a qualcosa di sensato.
Cosa diamine si scrive post primo appuntamento con una meravigliosa ragazza?
Cazzo Matteo, studi pure lettere…
Sei proprio imbranato.
Preferisco coglione. Esprime meglio il concetto.
 
Quando eri piccolo e non riuscivi a trovare le parole per i temi cosa facevi Matteo?
Chiudevo gli occhi e cercavo di liberale la mente.
Fallo Matteo.
Chiudo gli occhi.
Respiro a fondo.
Libero le mente.
Eccole.
Ben trovate, parole giuste.
O almeno, spero che siate giuste.
 
 
Ore 21:02
 
 
V’s POV.
 
 
Respira.
No.
Respira Virginia.
No, non posso.
Respira Virginia.
No, non riesco.
Respira Virginia.
E se ci provassi?
Virginia respira, non puoi andare avanti così.
Ci provo.
Respira.
 
Il cuore deve rallentare.
Il cuore dovrà pur rallentare in qualche modo.
Dopo…
Dopo quello che è successo.
Sti cazzi.
Ho baciato Matteo.
Lui ha baciato te per prima.
Oh, già.
Giusto.
Quindi non è omosessuale.
Non è assolutamente omosessuale.
Come diamine hai potuto minimamente pensarlo?
E bacia…
Dio mio come bacia.
Bacia da Dio.
Altro che farfalle nello stomaco.
I suoi baci fanno entrare in uno stato di semi incoscienza.
Dolcezza e passione insieme.
Un mix meraviglioso.
Lui è fantastico.
Sti cazzi.
Sti cazzi, sì.
 
Ok Virginia.
Ora respira e continua a salire i gradini per arrivare a casa.
Respira profondamente una, due, tre volte.
Chiavi di casa entrate nella fessura su.
Mano non puoi tremare in questo modo.
Perché sono in queste condizioni?
Virginia, ricordati quello che hai fatto.
E’ colpa dei baci?
Sono messa proprio male.
 
Giro le chiavi nella fessura due volte e apro la porta.
Vengo subito investita da Rose che mi abbraccia forte dicendo «Bambina, che bello che sei tornata!»
«Credevi forse che sarei scappata con lui?» chiedo sorridendo.
«Bhe, non credo ci sia nulla di male. Inoltre dev’essere davvero molto carino dato che hai labbra gonfie e guance arrossate.»
Merda.
Merdissima.
Se n’è accorta.
E tu Virginia non sai neanche in che condizioni sei, dato che hai fatto i due piani di scale a piedi.
«Come guance e labbra...?» faccio finta di non capire.
«Ti ha baciata, vero?» chiede lei puntando un dito verso di me.
«Hai una sfera magica che prevede le cose, Rose?» le chiedo.
«Questo è un sì! Lorenzo? Lorenzo dove sei? La nostra bambina è tornata, viene a vedere come le brillano gli occhi!»
«Sei sempre più bella, Virginia.» mi accoglie così mio padre.
«La volete finire tutti e due?» chiedo ridendo.
«Siamo felici quando tu sei felice, bambina. Questo lo sai.» dice mia madre sedendosi sul divano.
«Lo so, lo so. Ho passato un bellissimo pomeriggio!» ammetto affiancandomi a lei.
«Siamo felici di saperlo. Finalmente sei uscita con qualcuno che ti piace. Perché lui ti piace, vero?» chiede mio padre.
«Certo che sì.» ammetto subito annuendo.
«Hai fame? Ti preparo qualcosa da mangiare, Vi?» chiede Rose quasi allarmata.
«No no, sono a posto. Siamo andati a mangiare una crepes in centro.» racconto.
«Che cosa romantica! Anche io portavo sempre tua madre a mangiare le crepes!» dice mio padre.
Non sapevo questa cosa Pa!» gli rispondo.
«Uh bambina, tu non sai tante cose di noi due.» dice mia madre con aria maliziosa.
«I minuziosi particolari di quando e come sono stata concepita non vorrei saperli, grazie!» dico ridendo e contagiando Rose e Lorenzo.
«Ah tesoro, prima ha chiamato Marco e ha detto di “Avvisare la mia meravigliosa psicologa che attendo un racconto dettagliato dell’appuntamento, grazie” testuali parole, credo.» dice Rose.
«Oh, cavolo.» esclamo ricordandomi di Marco e del terzo grado che mi farà non appena lo sentirò al telefono.
«Lo sai che ti adora quel ragazzo!» continua lei.
«Lo so mamma, lo so.» ammetto sorridendo.
 
Drin driiiiiiin.
 
«Citofono. Vado io.» comunica mio padre.
«Aspettavate qualcuno?» chiedo a Rose.
«No, che io sappia no.» risponde lei. «Chi sarà mai?»
Non credo proprio che possa essere Matteo, è andato via prima, ho sentito il rumore della sua macchina mentre stavo facendo i gradini. Io non aspetto nessuno, magari è un amico dei miei.
«Mh mh, c’è la porta aperta.» sento che dice e riaggancia il citofono.
Mio padre torna con un sorriso stampato in faccia.
«Si parlava del diavolo.» comunica.
No, non può essere Matteo.
Nonostante la cosa mi piacerebbe più del dovuto.
Ma presentarsi a casa così all’improvviso mi sembra un po’ troppo eccessivo e audace, quasi da kamikaze. Non penso proprio sia lui.
«Eccoci qua!» la voce di Marco risuona dopo aver sentito il rumore della porta di casa aperta.
Oh, merda.
«Sorpresa!» dice Alessandro entrando in casa.
Mi alzo e vado ad abbracciarli.
«Che cosa ci fate qui?» chiedo sorpresa.
«Volevamo semplicemente farti il terzo grado!» dice con un sorriso Marco togliendosi il cappotto.
«Volevi tu, tesoro. Non mettere il plurale. Io volevo semplicemente vedere la splendida Vi.» ribatte Alessandro.
«E secondo te lei dovrebbe crederti?» chiede Marco al suo fidanzato mentre si spostano in salotto.
«Ho la faccia da angioletto più di te.» risponde Alessandro dando un bacio sulla guancia a Marco.
Quei due solo davvero adorabili.
«Rose, sei sempre splendida!» Marco saluta sempre galantemente mia madre, sa come farsi volere bene.
«Grazie caro, voi due invece siete sempre più sexy, state divinamente insieme!» risponde lei.
«Tutto merito suo.» dice Alessandro abbracciandola.
«Non è vero, tesoro. Merito tuo.» risponde Marco tubando.
«Ciao ragazzi!» saluta Lorenzo sbucando dalla cucina.
«Ma buona sera signor padre di Virginia!» dicono insieme i due ospiti. Non riescono ancora a chiamarlo Lorenzo. Alessandro mi ha confessato che da piccolino quasi tutti erano cotti di mia madre, tranne lui, a lui è sempre piaciuto Lorenzo!
«Quante volte ve lo devo dire? Chiamatemi Lorenzo, non fatemi sentire vecchio.» risponde lui stringendo la mano prima a uno e poi all’altro.
«Dov’è colui che è uscito con la mia bambina? Perché non è qui?» chiede mia madre improvvisamente.
«Vuoi già conoscerlo Rose?» chiede Marco sorridendo.
«Ovvio! Tu non hai idea di come è entrata Vi in casa! Sembrava avesse avuto un’illuminazione celeste!» dice Rose. E io non posso fare altro che arrossire.
«Fidati Rose, Matteo è davvero un ragazzo celestiale.» dice ridendo Alessandro.
«Smettetela subito, forza! Altrimenti non vi racconto nulla!» dico io.
«Tanto lo sai già che dire queste cose non servirà a nulla. Noi lo scopriremo lo stesso!» dice Marco ridendo.
«Ragazzi, prima di tormentare la mia bellissima bambina. Avete fame? Vi preparo qualcosa?» chiede Rose.
«Rose, non è che hai un pezzo della tua buonissima torta?» chiede Alessandro.
«Certo che sì! Ve la porto subito! L’ho sfornata da poco!» dice con un sorriso mia madre.
 
 
Quei due ragazzi mi sfiniscono.
Mi hanno fatto il terzo grado, hanno voluto sapere ogni minima cosa del mio appuntamento con Matteo e ogni tanto si guardavano e annuivano con aria divertita.
Se non fosse che li adoro, li avrei già soppressi.
Soprattutto se non fosse che è proprio grazie a loro che ci siamo conosciuti.
 
Dopo questa giornata so che forse potrei sopravvivere a ogni evento.
Forse, ecco.
Matteo ed io ci eravamo salutati con un “Ci sentiamo presto.”
Sentirsi in che senso?
Al telefono?
A voce?
Con un WhatsApp?
Con un sms?
Via mail?
Via piccione viaggiatore?
Io gli scriverei anche un messaggino su WhatsApp se solo trovassi il telefono.
Quando sono soprappensiero non so mai dove lascio le cose.
Merda.
Lo cerco, è l’unica soluzione.
In borsa? Non c’è.
Nel giubbotto? Non c’è.
Nei pantaloni? Non c’è.
In sala? Non c’è.
Nel divano? Non c’è.
Dove l’ho messo?
Uh, eccolo!
Trovato! Era sul letto, nascosto dal cuscino.
Sblocco la tastiera e vedo l’applicazione di WhastApp con un simbolino rosso da leggere.
Sarà lui?
Cuore, non iniziare a battere troppo velocemente.
Magari non è niente.
E soprattutto non è lui.
Lo apro e tolgo subito il dubbio.
Ho deciso.
E’ lui.
Matteo.
Lo so che non dovrei più programmare nulla, quindi scrivo la prima cosa che penso. Domani mattina, colazione?”
Rispondo subito sorridendo come una perfetta idiota “Fai bene a non programmare nulla, ottieni sempre degli ottimi risultati. Colazione assolutamente sì! Dimmi ora e luogo e ci sarò!”
Quel ragazzo potrebbe viziarmi.
Non me ne frega assolutamente nulla.
Voglio essere viziata da lui.
Anzi, stra viziata.
Sospiro mettendomi a letto.
Sarà sicuramente una colazione meravigliosa.
 
Oh sì, meravigliosa.
 
 
**
 
Buona sera e ben trovati a tutti! Siamo finalmente arrivati a questo capitolo quattordici! Spero come sempre che questo capitolo vi sia piaciuto. E’ il post-appuntamento di Matteo e Virginia che tornano a casa. Matteo trova tutta la sua famiglia riunita: c’è Stella e facciamo la conoscenza di Gabriella e di Mauro, rispettivamente mamma e papà del nostro bel protagonista. Per quanto riguarda Virginia e il suo POV, si svolgerebbe leggermente prima di quello di Matteo, torna a casa e anche lì ci sono i suoi. Si aggiungono successivamente due ospiti: Marco e Alessandro. Mi mancavano e ho deciso di farli tornare!
 
Come sempre vi ringrazio perché leggete sempre.
Davvero davvero grazie perché per me significa tanto.
 
Infine, credo che questo sarà l’ultimo capitolo pre-natalizio e quindi colgo l’occasione per augurarvi un meraviglioso Natale. Passatelo nel migliore dei modi, con le persone che vi stanno più a cuore e siate felici. Anche se non per tutti il periodo natalizio è un periodo piacevole. Cercate di renderlo tale!
Tantissimi auguri di cuore a tutti voi!
 
Un abbraccio.
E.

 

   
 
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