Dicembre.

Un mese freddo ma che emana calore e felicità che riscaldano il cuore di tutti.

Charleston, città portuale del Sud Carolina, era bella da vedere addobbata a festa con il vischio e le ghirlande colorate, dopotutto Natale era alle porte.

Tutto era più magico, tutto era più bello e riportava indietro nel tempo gli adulti che si riscoprivano bambini. Tutte le case delle famiglie dell'esercito erano addobbate a festa: dai Burton agli Sherwood, dai Moran agli Holden, questi ultimi perfezionisti come sempre grazie alla cura e alla raffinatezza di C.J.

Roxy, invece, era ancora in alto mare: l'impegno dell'Hump Bar, due figli e le mille incombenze quotidiane le assorbivano tutte le energie e le rubavano tutto il tempo, anche se ben speso.

"Mamma!"- Disse Finn- "La signora Sherwood, gli Holden e anche la signora Moran hanno le stanze ricche di splendide decorazioni!"

"Hai ragione amore! Stasera, dopo cena, insieme a tuo fratello TJ ci metteremo all'opera anche noi!"

Lo rassicurò Roxy con un sorriso smagliante.

"Me lo prometti?"

Insistette il bambino con un tono così dolce e speranzoso che era impossibile dirgli di no.

Finn era entusiasta, non vedeva l'ora che arrivasse sera, voleva adornare l'albero a festa e mostrarlo al suo papà non appena fosse tornato dalla missione in Iraq.

La giornata per la famiglia LeBlanc era passata velocemente e piacevolmente: Finn aveva preso un ottimo voto nel progetto di scienze al quale aveva partecipato, Roxy aveva riscosso successo grazie al delizioso primo piatto del giorno. Tutto era andato per il meglio.

"A tavola ragazzi!"

Urlò Roxy sfornando i suoi prelibati manicaretti. L'effluvio di cannella, mele, arance e spezie varie si diffuse per tutta la casa tanto che Lucky, il loro cucciolone, si era avvicinato affamato alla tavola.

"Che profumino!"

Dissero in coro i due fratelli con l'acquolina in bocca.

"Lucky, tu hai i tuoi biscotti..."

Sospirò Roxy con tono canzonatorio, invitando il cane a sgranocchiarli.

"A meno che Finn non li abbia finiti!"

La battuta della mamma fu accompagnata da risate che rallegrarono la cena.

"E adesso all'opera!"

Incitò battagliera Roxy, alzando su le maniche e abbracciando i suoi figli.

"Vorrei che papà fosse qui con noi!"

Si immalinconì TJ.

"Lo vorrei tanto anche io, tesoro. Ma papà tornerà presto!"

Ancora una volta era toccato alla bionda peperina scacciare via quel momento di tristezza.

"E adesso facciamo l'albero!"

Tirarono fuori dallo scaffale interno dell'armadio lo scatolone impolverato dove tenevano tutte le decorazioni natalizie. TJ e Finn prepararono le palline da appendere agli aghi del piccolo abete mentre Roxy progettava come disporle al meglio.

Era bello per tutti e tre stare insieme, giocando e scherzando, anche se la mancanza di Trevor gravava sui loro cuori, alleggeriti dalla certezza che il capofamiglia sarebbe stato a casa per Natale.

"Mamma è bellissimo!"

Finn, entusiasta e stanco, contemplava il lavoro fatto.

"Si amore. Non manca che apporre la stella cometa in cima!"

Roxy, soddisfatta, incaricò TJ di andare a recuperarla.

"Lucky ti piace l'albero?"

Chiese Finn. Il cagnolone scodinzolò e, con uno scatto improvviso, fece cadere l'albero vestito a festa, facendo montare la collera di Roxy.

"Mamma, calmati! Dopotutto non gli hai voluto far assaggiare la nostra cena e questa è la sua vendetta!"

Sentenziò TJ.

"Giusto mamma, è il contrappasso dantesco!"

Incrociò le braccia al petto e rincarò Finn, con l'aria da piccolo erudito.

"E tu come fai a sapere di Dante?"

Chiese Roxy, sbalordita e divertita.

"Mamma ti ricordo che Finn è il più intelligente di tutta la scuola!"

Altre risate e coccole per tre.

"Sapete cosa significa questo? Grazie a Lucky passeremo ancora del tempo insieme ad addobbare l'albero!"

"Grazie Lucky!"

Gioirono i due fratelli, felici come non lo erano mai stati. E poco importava se sarebbero andati a dormire dopo mezzanotte.