Cap.14 L'unione della famiglia
Sappi
solo di non
dover
farlo da sola.
Ryohei
strinse le labbra e fissò la frusta di cavallone che
ondeggiava.
"Era
necessario all'estremo questa riunione ufficiale?" domandò.
Gokudera,
seduto al suo fianco, si strinse in un plaid e osservò il
libro sulle proprie gambe. Si premette gli occhiali contro il viso.
Lambo
gli corse tra le gambe, ridendo.
"Sarà
il grande Lambo a sconfiggere Reborn!" trillò.
I-pin
lo inseguiva, correndo in linea retta.
Dino
strinse le labbra sorridendo appena, passò il pollice sulla
frusta e sospirò.
"Bianchi
è la mia promessa. Devo assicurarmi di chi debba essere il
suo amante" disse.
Ryohei
alzò il capo ed osservò Tsuna, era appoggiato al
muro in un angolo accanto a una finestra aperta.
"Hai
freddo Sawada?" tuonò.
Tsuna
scosse il capo, si scostò dalla parete e avanzò a
pugni stretti.
"Bianchi
ha già detto che vuole stare con Yamamoto" disse.
Dino
sospirò passandosi la mano tra i capelli biondo oro,
incrociò le gambe e sorrise appena.
"Credimi,
dipendesse da me li lascerei fare, ma se non controllassi qualcuno
potrebbe pensare male di lei. Siamo amici di infanzia, le devo almeno
questo".
Takeshi
sporse le labbra, si portò una gamba al petto e
incrociò le braccia dietro la testa.
"Quindi
cosa dobbiamo fare?" chiese.
Dino
strinse le labbra, incrociò le braccia chiudendo gli occhi.
"Reborn
è in ritardo. Probabilmente porterà il Nono per
discutere la cosa ufficialmente".
Chrome
dilatò l'occhio, schiuse le labbra stringendo il piccolo
tridente.
"Dobbiamo
combattere?".
Mukuro
sogghignò, le girò intorno e tolse il libro dalle
gambe di Gokudera, lo passò da una mano all'altra.
"Purtroppo
è ancora presto, Nagi". Gokudera sbuffò.
Bianchi
si affiancò a Takeshi e gli strinse il braccio.
"Vedrete
che con una discussione cederanno. Non sono veramente così
importante. Semplicemente arrendersi e basta li metterebbe in cattiva
luce" spiegò.
Takeshi
le prese la mano.
"Eh?
Ma certo che sei importante!" protestò.
Tsuna
si sedette di fianco ad Hayato, mise la mano su quella di lui.
"A...
a te va bene?".
Kyoya
li guardava dal giardino, attraverso la finestra aperta. Si
avvicinò al davanzale e vi si poggiò.
"Sono
pronto a morderli a morte, se porteranno scompiglio". Si
offrì.
Gokudera
mise le mani sulle ginocchia e alzò lo sguardo, fissando sua
sorella.
"Non
dovrete farlo da soli. Saremo insieme, siamo la famiglia del Decimo"
disse con tono deciso.
Dino
sorrise, sentì la porta scattare e rizzò la
schiena.
"Dovrò
fingermi contrario. Restate uniti e siate decisi. Se siete insieme non
vi negheranno nulla".
La
porta si aprì di scatto, con un tonfo. Gokudera
scattò in piedi. Lambo afferrò la mano di I-pin,
indietreggiando. L'altra bambina lo trascinò con
sé sotto un divano.
Ryohei
guardò la figura di un uomo in penombra, abbassò
lo sguardo e vide Reborn avanzare.
Kyoya
scavalcò la finestra entrando in casa, strinse i tonfa
mettendosi dietro a Gokudera e Tsuna, abbassò a propria
volta lo sguardo. Tsuna si morse il labbro, sgranò gli occhi
osservando il Nono e due dei suoi guardiani avanzare, strinse i pugni.
Mukuro sogghignò passando il tridente avvolto da una leggera
nebbia da una mano all'altra.
"Fufufufu,
il Re della Mafia non viene mai senza lacchè".
Chrome
deglutì stringendo il proprio piccolo tridente con le gambe
larghe e Takeshi strinse la mano di Bianchi assottigliando lo sguardo.
Bianchi
ricambiò a sua volta la stretta della mano.
Ryohei
corrugò la fronte, assottigliò gli occhi e
strinse i pugni al petto.
Gokudera
si tolse gli occhiali e avanzò.
"Nono,
sono convinto che da boss lungimirante qual è lei,
capirà che ci vuole una risposta pacifica. Sono solo due
ragazzi innamorati. Bianchi si è accorta della differenza
mentale tra lei e Reborn, ora che è una donna" disse con
tono mellifluo.
Timoteo
gli rivolse un sorriso pacato, si voltò a guardare Tsuna e
addolcì lo sguardo.
"Non
avrei voluto un incontro formale per una cosa del genere,
Tsunayoshi-kun, ma purtroppo le amanti sono una cosa seria".
Tsuna
strinse le labbra e tremò leggermente sentendosi fissare dai
due guardiani e da Reborn, deglutì sonoramente.
"Anche
così, noi siamo dalla parte di Yamamoto e Bianchi. Se
vogliono stare insieme, hanno la mia ... no, hanno la nostra
approvazione".
Takeshi
dilatò gli occhi, sorrise rilassando le spalle.
"Tsuna
... Gokudera ...".
Kyoya
scivolò alle spalle di Dino, lo fissò
socchiudendo gli occhi. Dino batté le palpebre,
sospirò e sorrise gentile.
"Sono
disposto ad accettare Yamamoto come amante di Bianchi. Considerando
però ciò che questo comporta per la mia
reputazione, mi metterò d'accordo con il padre per aumentare
la dote" disse.
Bianchi
sorrise a Takeshi, arrossendo.
Reborn
strinse le labbra socchiudendo gli occhi.
"Ti
sta davvero bene, Dino?" chiese, duro.
Dino
sudò freddo giocherellando con la frusta.
"E-ecco
... mi sentirei più a mio agio se la mia futura moglie non
fosse l'amante del mio tutore".
Kyoya
annuì secco, tornò alle spalle di Hayato e Tsuna.
Timoteo sorrise gentile.
"Sembra
che siate tutti uniti per questa battaglia".
Tsuna
strinse un pugno, annuì sollevando lo sguardo.
"È
quello che ha detto Gokudera-kun. Qualsiasi cosa decidiamo di fare, noi
non lasceremo Yamamoto e Bianchi da soli".
"E
sono certo, Nono, che anche voi vogliate la 'famiglia' Vongola unita".
S'intromise Gokudera .
Reborn
emise un verso stizzito, Timoteo sospirò debolmente e
annuì. Abbassò il capo verso l'Arcobaleno e
sorrise pacato.
"Dobbiamo
accettare la volontà di questi ragazzi. È forte e
unità, e non si lasceranno dividere".
Reborn
storse il labbro, si voltò avanzando verso la porta.
"Va
bene" disse.
Uscì
dalla stanza, Timoteo sospirò piano e guardò i
ragazzi.
"Vi
metterà alla prova, ma avete vinto".
Takeshi
sorrise, carezzò il palmo della mano di Bianchi e
scrollò le spalle.
"Non
fa niente. Resteremo insieme" dichiarò.
Tsuna
sorrise timidamente, annuì e sfiorò la mano di
Hayato.
"Nessuno
dovrà affrontare le avversità da solo".
Timoteo
lo guardò, socchiuse gli occhi castani e sorrise appena.
"Lo
scopriremo".
Mukuro
avanzò, l'occhio rosso brillava dell'uno demoniaco.
"Allora
abbiamo o meno la benedizione della Mafia?" chiese.
I
guardiani del Nono avanzarono di un passo, Timoteo alzò la
mano bloccandoli.
"La
avete. Che il loro rapporto sia duraturo e possa portare onore ad
entrambe le Famiglie" disse.