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Autore: Stria93    22/12/2016    1 recensioni
Nella notte più misteriosa e magica dell'anno, al Castello Oscuro si svolge un grande evento a cui partecipano eccentrici e macabri personaggi. Ma Rumpelstiltskin avrà bisogno dell'aiuto di Belle affinché ogni cosa sia perfetta.
(Cross-over OUAT-Il Maestro e Margherita)
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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cap.2

31/10 - Samhain




La mattina del 31 ottobre Belle si presentò, come di consueto, nella sala dell'arcolaio alle 8 in punto, reggendo un vassoio con la colazione per Rumpelstiltskin.
Una fitta nebbia impediva al più piccolo raggio di sole di raggiungere la terra e di filtrare attraverso le finestre del Castello Oscuro, così la giovane fu costretta ad accendere le candele nonostante fosse giorno fatto. I profili spettrali degli alberi ormai spogli si distinguevano a malapena nella bruma compatta, dando vita a figure agghiaccianti. Gli spifferi d'aria gelida facevano tremolare le fiammelle in modo sinistro. Il paesaggio fuori dalle mura della dimora di Rumpelstiltskin sembrava avvolto da un incantesimo, come in attesa di qualcosa che sarebbe avvenuto di lì a poco. Pareva che tutta la luce si fosse rispettosamente ritirata dal mondo per cedere il passo all'oscurità.


La giornata passò alla svelta e, dopo cena, Rumpelstiltskin ordinò alla ragazza di seguirlo in una delle stanze al piano di sopra.
- La tua cella nei sotterranei non è esattamente il posto più adatto per prepararsi ad un ballo, non trovi, dearie? E chissà... se stanotte farai bene la tua parte, potrei anche decidere di ricompensarti donandoti la camera che sto per mostrarti. -
Il Signore Oscuro la guidò lungo uno stretto corridoio di pietra tenendo alta davanti a sé una luminosa sfera di fuoco che aveva fatto apparire con la magia, ma che pareva quasi incapace di scacciare le tenebre che serpeggiavano tutt'intorno come infide belve. In effetti, Belle aveva l'impressione che, da quella mattina, l'oscurità avesse preso gradualmente possesso di quel luogo, che vi si fosse insinuata come fosse stata una cosa viva. Rabbrividì e si strinse le braccia attorno alle spalle. Solo in quel momento realizzò che anche la temperatura era scesa drasticamente e rimase basita quando si accorse che il suo respiro si condensava davanti a lei in piccole nuvolette di fumo.
Fuori dalle finestre la nebbia si era in parte dissolta, ma al suo posto erano comparsi scuri nuvoloni minacciosi che, di tanto in tanto, occultavano una sottile falce di luna che, quella sera, appariva come un perfido ghigno argentato che ammiccava malignamente nel cielo senza stelle, troppo debole e lontana per gettare il suo riflesso sulla terra.
Il folletto si accorse del disagio della domestica e sorrise compiaciuto. - Un'atmosfera perfetta per questa notte. I miei ospiti trovano congeniale gli ambienti tenebrosi e freddi. Non amano la luce del giorno o il calore del sole. -
Quelle parole non rassicurarono affatto la giovane circa quale potesse essere l'identità degli invitati al ballo. Che fossero dei demoni o degli spettri? Ad ogni modo, volente o nolente, lo avrebbe scoperto tra poche ore.
Quando Rumpelstiltskin spalancò la porta della stanza, Belle si ritrovò in un'ampia camera da letto a pianta perfettamente circolare, sormontata da un soffitto a cupola splendidamente affrescato con figure aggraziate e leggiadre che ritraevano personificazioni degli astri e si stagliavano su un magnifico sfondo blu di lapislazzuli. Una grande specchiera di legno bianco finemente intarsiato ospitava profumi, esotiche essenze e cosmetici di ogni tipo in preziose boccette di vetro colorate. C'era anche una vasca da bagno in ceramica con i piedini in ottone e un grande letto a baldacchino si ergeva maestoso contro la parete, con le tende turchesi e leggere ricamante d'oro. Sulle coperte di broccato era stato adagiato un magnifico abito da ballo di tulle nero e rosso cupo, con la gonna ampia e il corpetto aderente.
- Questa stanza è stregata. - spiegò il folletto. - Basta che tu faccia una richiesta ad alta voce e questa verrà esaudita all'istante. Ora preparati e poi raggiungimi nella sala dell'arcolaio alle 23.30. -
La ragazza annuì distrattamente, ancora intenta ad ammirare la raffinata bellezza di quella camera fiabesca.
Rimasta sola, si portò una mano al mento con aria pensierosa. Dunque, da dove poteva iniziare? Lo sguardo le cadde sulla vasca e la risposta non si fece attendere.
Rumpelstiltskin aveva detto che sarebbe bastato formulare una richiesta ad alta voce. Un po' dubbiosa, la ragazza scandì: - Desidero fare un bagno caldo. -
Detto, fatto. La vasca si riempì in un attimo di acqua calda e profumata, ribollente di schiuma color lavanda.
Piacevolmente sorpresa, Belle si spogliò e vi si immerse con un sospiro di piacere.


Dopo il bagno, la giovane si avvicinò al letto e prese il vestito tra le mani. Sembrava piuttosto complicato da indossare. Di certo, da sola non ce l'avrebbe mai fatta.
- Desidero prepararmi per il ballo di stasera. -
Con sua grande sorpresa, il vestito prese vita propria e, in totale autonomia, il corpetto si avvolse intorno al busto sottile di Belle, i lacci si tirarono e si strinsero da soli, il tulle scivolò leggero sulle sue gambe e un paio di stivaletti neri con il tacco raggiunsero i suoi piedi nudi, in attesa che lei li calzasse. Dopodiché sopraggiunsero i gioielli e i cosmetici che, allo stesso modo, presero il loro posto addosso alla giovane.
Nel giro di mezz'ora, Belle fu pronta per il grande evento.
Quando osservò la sua immagine riflessa nello specchio si trovò bella ed elegante, ma anche un po' inquietante: i colori del vestito facevano risaltare il pallore del suo incarnato, inoltre sembrava che il suo invisibile truccatore avesse voluto evidenziare ancora di più il contrasto con la sua pelle di luna truccandole gli occhi con colori molto scuri e passandole sulle labbra un opaco rossetto color bordeaux.
Al collo portava un collarino di velluto nero con un prezioso cammeo in resina che raffigurava una rosa vermiglia su uno sfondo antracite racchiuso in un'elaborata cornice ovale d'argento.
Finissimi, quasi impalpabili, guanti di pizzo nero le avvolgevano le braccia fino al gomito. Un fermaglio di onice e rubini ornava i suoi capelli che, chissà per quale motivo, avevano perso i loro riflessi caldi e ramati e parevano quasi corvini. E di rubino erano anche gli orecchini: due piccole gocce di pietra rossa e scintillante che richiamavano sinistramente l'idea del sangue.
Nel complesso, Belle pensò di avere un aspetto gradevole ma un tantino lugubre.
Sicuramente era stato Rumpelstiltskin a ordinare che fosse preparata secondo quello stile a tinte fosche. Già, quei toni macabri e tetri erano proprio da lui. L'aveva trasformata in una Signora Oscura a tutti gli effetti.


Erano solo le undici di sera quando Belle si richiuse la porta della camera alle spalle, ma ormai era pronta e tanto valeva scendere di sotto ad aspettare Rumpelstiltskin.
Nel frattempo una sottile pioggerella aveva iniziato a cadere e a picchiettare sommessamente contro le finestre; si udì anche un tuono in lontananza e l'ululato del vento si unì a quello di qualche lupo di montagna solitario e vagabondo e al richiamo di gufi e civette.
La ragazza doveva ammettere di sentirsi emozionata per ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Era molto tempo che non prendeva parte ad un ballo, e sperava che i lunghi mesi trascorsi al Castello Oscuro come domestica non l'avessero troppo arrugginita nella danza. Forse era il caso di esercitarsi un po'.
Si fermò a metà del corridoio e provò qualche passo di valzer, constatando con soddisfazione che le sue doti di ballerina non erano state affatto intaccate dalla prigionia. Ma chi sarebbe stato il suo cavaliere? Possibile che Rumpelstiltskin avesse davvero intenzione di ballare con lei?
Quel pensiero la fece avvampare. Le era capitato spesso di danzare in coppia con Gaston ad Avonlea, ma era come avere per partner un elefante libertino; le pestava i piedi di continuo e non perdeva mai occasione per sbirciare nella sua scollatura o lasciar scivolare le mani un po' troppo oltre la sua schiena. Quei balli erano un vero incubo per lei. Ma una danza con il Signore Oscuro... non riusciva proprio a figurarsi volteggiare tra le braccia del folletto.
Stava per imboccare le scale che l'avrebbero condotta al piano inferiore quando udì un borbottio famigliare.
Si mise in ascolto e riuscì a cogliere qualche imprecazione esasperata. Non c'era dubbio sul fatto che si trattasse di Rumpelstiltskin che, evidentemente, non stava passando un buon momento.
Incuriosita, Belle tese l'orecchio e seguì la voce, fino a giungere ad una porta socchiusa.
Bastò una lieve pressione del dito per farla scorrere sui cardini quel tanto che bastò per scorgere il folletto in piedi davanti ad uno specchio alle prese con i ganci argentati di una marsina che, a quanto pareva, stavano avendo la meglio su di lui. Sul pavimento della stanza erano sparsi abiti maschili in quantità, come se egli li avesse gettati via uno dopo l'altro in preda alla frustrazione.
- Maledizione! Questi cosi infernali! Perché diavolo devono essere tanto difficili da indossare?! -
La scena era troppo comica e a Belle sfuggì una risatina, che però ebbe l'effetto di tradire la sua clandestina presenza.
Rumpelstiltskin si voltò fulmineo verso la porta, schioccò le dita e questa si spalancò con violenza, rivelando la giovane colta in flagrante a spiare.
- Be', certo che per essere stata tirata su come una principessa sei molto maleducata, dearie... -
Il Signore Oscuro stava per aggiungere altro, ma le parole gli morirono in gola quando realizzò quanto la sua domestica fosse meravigliosa. I servitori invisibili avevano svolto un lavoro eccellente.
L'aspetto di Belle era incantevole e sinistro, proprio come si era auspicato. Tuttavia, doveva ammettere a se stesso che neanche nelle sue più rosee previsioni si era immaginato un risultato simile.
La giovane aveva perso l'aria innocente e ingenua che la caratterizzava nel suo vestitino azzurro. Aveva acquistato un fascino decadente e malinconico che la rendeva molto più adulta e meno ragazzina. La sua figura era ammantata di un'aura di mistero e grazia, inoltre le trasparenze dei guanti di pizzo e la scollatura dell'abito, profonda ma non al punto da apparire volgare, le conferivano anche una certa sensualità. Una dama perfetta per la notte di Samhain, in cui il velo tra il mondo dei vivi e quello dei defunti si assottiglia tanto che gli uni non si distinguono più dagli altri e finiscono per camminare sulla terra fianco a fianco.
- State litigando con quella marsina? -
Rumpelstiltskin si riscosse. - Come dici? -
Belle gli si avvicinò lentamente con un sorriso e la gonna di tulle del vestito emise un lieve fruscio.
La ragazza allungò le mani verso il Signore Oscuro, ma questi si ritrasse istintivamente.
- Lasciatemi fare. Ci penso io. Ne sono in grado, sapete? -
A quel punto, il folletto lasciò che le piccole dita affusolate di lei armeggiassero con i ganci e i galloni della giacca.
Il suo cuore prese a un tratto a galoppare furiosamente come un destriero infernale. Belle gli era così vicina che l'aria tutt'intorno era satura del suo profumo. Rumpelstiltskin ebbe l'impressione di non riuscire più a respirare, temeva quasi che quell'aroma finisse per soffocarlo.
Ancora due secondi e avrebbe finito per stringere gli esili polsi della giovane tra le sue mani di mostro per allontanarla bruscamente da sé, invece la sua domestica si fece indietro per prima per osservare il risultato finale dell'opera.
- Fatto. Date un'occhiata. Che ve ne pare? -
Il Signore Oscuro venne travolto da un'insolita sensazione contraddittoria, a metà tra il sollievo e il desiderio di riportare le mani di Belle su di sé.
Lentamente si voltò verso lo specchio. La marsina gli stava benissimo e pensò di non essere mai stato così elegante, anche se non aveva rinunciato ai soliti pantaloni di pelle aderenti. Tuttavia colui gli restituiva lo sguardo non era un uomo e tanto meno un principe, ma solo una bestia abbigliata a festa, in più, dietro il suo riflesso, spiccava la figura splendida e perfetta della ragazza.
Non poteva esserci un contrasto più stridente. Faceva quasi male agli occhi.
Rumpelstiltskin scosse la testa per scacciare quei pensieri scomodi e si diresse verso la porta della stanza, facendo cenno a Belle di seguirlo.
- Forza, dearie. È quasi ora. -




Da Stria93: Pubblicare il seguito di una storia a tema Halloween/Samhain il giorno dopo Yule e a pochi giorni da Natale. Ottimo tempismo, Stria!
Che posso dire? I miei progetti di terminare questa fanfic entro il 31 ottobre sono stati dissolti da imprevisti, mancanza di tempo e quant'altro possa intromettersi nell'attività di un autore.
A questo punto, per coerenza, dovrei pubblicare il seguito a Pasqua, ma non ho intenzione di lasciar passare così tanto tempo stavolta. :)
Mi scuso con tutti per l'attesa e ringrazio di cuore chi, nonostante tutto, vorrà leggere questo secondo capitolo e, magari, lasciarmi due righe per farmi sapere cosa ne pensa. Ringrazio ovviamente anche chi è passato dal capitolo precedente e, in particolare, Shimba97, RosePiaf, jarmione, per avermi lasciato il loro prezioso parere.
Un ringraziamento speciale va infine a S., grazie al quale mi è tornata la voglia di riprendere in mano questa storia.
A presto, dearies, e buonissime feste a tutti voi!



  
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