1° capitolo: Debolezze
POV KLAUS
Sono debole. Lo so che sono debole, non riesco a smettere di pensare alle cose che ho visto, che ho sentito e soprattutto che ho fatto. Essere militare significa essere consapevole di ciò che ti può accadere e reagire. Per questo sono debole. Perché non riesco ancora a reagire. Dopo anni passati in guerra diventi un pò insofferente ma allo stesso tempo rimani paralizzato nei ricordi. Sono tornato da un paio di mese e mi hanno diagnosticato lo "stress post traumatico" e mi hanno mi consigliano di parlarne, ma come posso mai parlare di quelle cose. Non ne vale la pena, ho vissuto una vita intera da solo e ho superato varie cose. Supererò anche questa. Anche se ci vorrà un bel po.
Mi alzo dal letto per fare colazione, non mi alzavo da un paio di giorni a volte mi capitano degli attacchi di panico di vera e propria paura e anche i miei fratelli hanno capito che era meglio lasciarmi da solo.
Mi dirigo in cucina e vedo seduti all'isola sia Kol che Rebecca. Faccio un cenno di saluto, prendo una tazza e la riempio di caffè amaro il mio preferito e mi siedo con loro. Kol fa cenno a Rebecca come per convincerla a parlare. Mentre stava per aprire bocca entra Elia per mia salvezza però questa pace dura poco....
Mi ritrovo Elia seduto difronte e sembra il sereno prima di una tempesta.
" Che ti serve fratello?" dico. Lui mi guarda e poi abbassa lo sguardo allora io mi rivolgo agli altri miei due fratelli presenti che anche loro abbassano la testa. Mi impazientisco, la pazienza non è mai stata una mia virtù, ritento e dico " Allora c'è qualche problema per caso?". Finalmente Elia alza la testa e risponde " Si Niklaus, il problema è che siamo preoccupati per te e pensiamo che tu abbia bisogno di aiuto."
Mi alzo improvvisamente e facendolo sbatto lo sgabello a terra e urlo "IO NON HO BISOGNO DEL AIUTO DI NESSUNO". Rebecca mi mette una mano sul braccio nel intento di calmarmi non so per quale motivo ma sin da piccoli è stato uno di quei pochi gesti che mi tranquillizzavano anche durante i litigi tra i nostri genitori anche se ero io il più grande. Mi fa sedere e mi dice " Lo so che sei forte e in grado di superare le grandi difficoltà che la vita ti ha posto davanti ingiustamente ma ti prego, io ho bisogno di te e al momento non sei te stesso."
Quelle parole mi hanno fatto male, perchè io dovrei proteggerla non commiserarmi per le cose passate.
E allora dico " Avete ragione devo combattere ma non ho bisogno dell'aiuto di nessuno"
Allora interviene Kol " Ho un amica che ti potrebbe aiutare"
Sorrido sarcastico e rispondo " A si immagino che amica...". Improvvisamente mi ritrovo Kol addosso quasi intento a colpirmi ma viene fermato da Elia. Mi rialzo e dico " Ma cosa ti è passato per la testa?" e Kol si rivolge a me venendomi vicino dicendo " Non ti permetter mai più di parlare di Caroline in quel modo perché ti strappo il fegato e tanto per essere chiari lei è troppo in gamba per essere sedotta da noi e si lo ammetto ci ho provato pensando che fosse come le altre ma non lo è minimamente e ti consiglio vivamente di comportarti casomai accetti i suo aiuto. Chiaro!" Lo guardo sorpreso per la sua reazione e rispondo " Si chiaro come l'acqua" dopo questo Kol se ne va lasciandomi da solo con Rebecca e Elia. Li guardo e gli chiedo " Perché ha reagito cosi? Non si è mai interessato dell'onore delle ragazze prima" Elia stava per rispondere ma viene interrotto da Rebecca che risponde " Caroline è una ragazza molto particolare e tutti noi la apprezziamo tanto quindi non ti conviene parlare male di lei. Comunque devo andare. Bye" e se ne va.
Rimango assolto nei miei pensiero, che cosa può avere di così speciale questa ragazza per essere entrata in famiglia? E perché mi interessa saperlo?
Elia mi tira fuori dai miei pensieri schiarendosi la voce e finalmente apre bocca su tutta quella assurda soluzione e mi dice " Non ci pensare troppo, Kol ha preso un po sotto la sua ala Caroline anche se ti posso assicurare che è perfettamente in grado di cavarsela da sola" e ridacchia mentre se ne va. Improvvisamente però prima di andarsene definitivamente mi guarda sorride e dice " Ti piacerebbe è simile a te, sarebbe divertente vedervi nella stessa stanza" e dopo questo se ne va.
Resto da solo e mi ritrovo a pensare cosa possa avere di cosi speciale questa ragazza per aver ammaliato tutti. Non so perché ma ho voglia di conoscerla. E lo farò. A tutti i costi.