Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: winterlover97    23/12/2016    1 recensioni
dal capitolo 5
Il gancio del sacco si sta per rompere, almeno credo, ma continuo imperterrita. Ho bisogno di sfogarmi, di lasciare fluire tutta la rabbia repressa fuori dal mio corpo. Le lacrime ora scorrono copiose lungo le guance. Le gambe si fanno pesanti, così come le braccia. Percepisco gli atomi del sacco da boxe e dell'imbottitura muoversi sotto le mie dita e i miei colpi. Il gancio salta e il sacco sbalza a terra, finendo contro il muro. Cado come un peso morto. Cado come le foglie in autunno e la neve in inverno.
capitolo 11
"Proviamo" sollevai lo sguardo e incontrai i suoi occhi, verde in blu "proviamo a capirlo, a definirlo, come si fa con i termini che ci sono sconosciuti, solo che questo non è una parola, un termine, è qualcosa di forte, di diverso, che sento il bisogno di definire" disse tutto d'un fiato, senza nemmeno prendere fiato, avevo ancora gli occhi suoi fissi nei miei, sbattei le palpebre e dissi "Proviamo".
capitolo 18
Un tuono squarciò l'aria.
E lei sorrise.
Un lampo.
E lei rise guardando l'orizzonte.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Pietro Maximoff/Quicksilver, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'You didn't see that coming ?'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

 

 

 

Capitolo 26

 

Rido fino a che mi lacrimano gli occhi: il dj che hanno invitato i ragazzi per animare la serata sta continuando a storpiare i nostri nomi, alcuni anche in modo piuttosto divertente come nel caso di Tony, che per stasera, è diventato contro la sua volontà l'illustre miliardario filantropo Tony Stank. 

Pietro mi prende per le mani e mi fa volteggiare per la stanza con leggerezza, come se non pesassi assolutamente nulla. Nel frattempo Tony, tremendamente ubriaco, sta flirtando con Steve rosso di vergogna e dal caldo della sala, Wanda e James si sono appartati e stanno parlando sommessamente tra loro. Non lo nego: sarei enormemente felice se si fidanzassero. Non mi serve la telepatia per vedere che si attirano a vicenda, si nota dai loro sguardi e dall'atteggiamento che hanno quando sono insieme. 

Pietro ed io ci baciamo per l'ennesima volta nella serata, non sarei mai stanca delle sue labbra e ciò mi fa sorridere. 

E' davvero questo l'Amore, quello con la A maiuscola? 

Esser capaci di sorridere senza rendersene conto.

Il fatto di avere qualcuno che ti capisca senza nemmeno una parola.

Avere, non possedere, nemmeno creder di possedere, qualcuno che anche nel momento del bisogno ti è vicino, indipendentemente dal carattere di merda che ti ritrovi. 

Indipendentemente da tutto, persino della paura del dolore.

Dicono che l'amore sia sia l'antidoto sia il veleno: è capace di ucciderti, di logorarti e di farti restare vivo dentro. 

In questi venti anni della mia vita mi rendo conto di non aver mai provato quel sano masochismo che mi ha portato ad innamorarmi. Prima erano sempre cotte, infatuazioni, che erano univoche. 

Con Pietro, per quanto sia banale dirlo, è completamente diverso. Voglio farmi del male, voglio innamorarmi, voglio andare avanti, voglio fregarmene della razionalità, voglio essere felice, logorata dall'amore, passare notti insonni, ridere fino ad avere i crampi allo stomaco e le lacrime agli occhi, baciarmi fino a che le labbra siano umide, rosse, consumate. 

Voglio tutto questo.

Vengo presa in braccio, in stile sposa. 

"Lo sai che non siamo ancora sposati?" gli dico ridendo facendo risuonare la voce nell'antro delle scale.

"Non me ne frega assolutamente nulla, sai che sono estremamente contro le tradizioni, e questo lo dimostra. E poi, se non ricordo male, ti ho già portata così..." 

"Peccato che io non ricordi nulla, genio" dico con un sussurro contro le sue labbra.

Nella penombra ci baciamo nuovamente, illuminati solo dalla luce della luna, con la mia schiena completamente aderente al muro antistante la nostra stanza  le mani di Pietro appoggiate alla parete per tenersi. 

Le nostre lingue danzano leggere accarezzandosi e lambendosi, le labbra invece chiedono pietà a causa del leggero mordere dei nostri denti. Vengo presa nuovamente in braccio petto conto petto, le mie gambe intorno al suo busto e le sue mani, una sotto il mio fondo schiena e l'altra apre la porta. 

Ci stendiamo sul letto posto al centro della stanza dopo aver scalciato le scarpe a caso. Allento il papillon nero lucido slacciandolo completamente, sbottono i primi bottoni della camicia mentre le sue mani mi slacciano il vestito e me lo sfila, con troppa difficoltà, lasciandomi in biancheria intima. Lo aiuto a togliersi la camicia impacciata e on le mani tremanti. Non c'è un filo d'aria, nemmeno un rumore. Ancora più imbarazzata lo aiuto a togliere i pantaloni dello smoking, ormai tesi sul davanti. 

Sono certa di essere più rossa di un peperone.

Mi alzo leggermente sulle ginocchia fino a baciarlo. Le sue mani invece cercano di slacciarmi il reggiseno fallendo nell'intendo. 

"Ti rendono talmente bella, più di quanto tu lo sia già, ma sono tremendi da slacciare." sussurra sulle mie labbra.

"Non mi dire, il famoso Quicksilver fermato da un reggiseno?" commento ridacchiando.

Rotea gli occhi verso l'alto. "Sappi che ti farò pregare.

Ridacchio mentre la prima parte della mia lingerie raggiunge il resto dei miei vestiti da qualche parte della stanza. Mentre ci stendiamo noto che non mi bacia nemmeno, anzi le sue labbra stanno percorrendo il mio collo e proseguendo verso il mio seno. Mugugno. 

Con la mia schiena appoggiata alla testiera del letto anche i nostri indumenti cessano di fare il loro uso. Ci baciamo con inaspettata lentezza mentre le sue mani continuano a scorrere sul mio corpo fino nelle sue parti più recondite facendomi ansimare. Pietro ha detto che lui mi avrebbe fatto pregare, e mantenendo la sua promessa. Dopo essere entrato in me ha iniziato a muoversi con lentezza esasperante. Mi ha venerato con ogni suo gesto, facendomi penare le pene dell'inferno e coprendomi di appellativi in russo. Innocentemente ho deciso di abbattere il muro psichico che avevo eretto, facendo connettere le nostre menti. E' stato come vivere tutto in modo amplificato, ogni sensazione, movimento, spinta, sentimento, carezza, ogni singola cosa è stata amplificata per entrambi, rendendoci più uniti di quanto non fossimo già, facendo battere assieme i nostri cuori.

 

 

 

 

 

La mattina dopo siamo intorpiditi e assonnati ma, nonostante questo, la luce del sole che filtra tra le tende mi fa svegliare. Mi alzo a sedere e prendo la camicia di Pietro che era sopra il comodino e la infilo per andare in bagno. Quando torno sta ancora dormendo come un ghiro e russa leggermente, ne approfitto per coricarmi nuovamente addosso a lui. Fisso un punto indefinito del suo petto e ripenso a quanto accaduto la notte scorsa. Abbiamo fatto sesso, o meglio, l'amore. Arrossisco e sorrido poi mi alzo nuovamente non riuscendo ad addormentarmi.

"Buongiorno amore." la sua voce lievemente roca e il suo aspetto post coito, è davvero il caso di dirlo, lo rende più sexy. 

"Buongiorno anche a te.- mi siedo e lo bacio, ritrovandomi completamente addosso a lui - Ti amo." 

"Anche io. Toglimi una curiosità, stanotte hai connesso le nostre menti o qualcosa del genere?" 

"Ho incoscientemente provato..." sussurro.

"E' stata l'esperienza più completa e inebriante che abbia mai fatto. Seriamente, è stato come oltre ai nostri corpi, stessero facendo l'amore anche le nostri menti." 

"Era quello il mio intento..." rispondo vaga

"Hai un tono strano, tutto ok?"

"Certo, solo che..."

"No, non dire nulla, conosco quello sguardo. Non pensare di non essere stata all'altezza o queste cazzate assurde. Non pensarlo minimamente."

E' stato come se mi avesse letto nel pensiero.

"Seriamente?"

"Leggimi nella mente, lo giuro."

Deglutisco.

"Non lo farò, so che non mi mentiresti mai e mi spiace di aver dubitato."

"E' perfettamente lecito, considerati anche i tuoi trascorsi passati, non sono ferito o altro, mi fa stare male che tu sia così a causa del tuo passato."

"Il passato è passato, guardiamo al futuro, non abbiamo un matrimonio da pianificare?"

"Si ma prima vieni qui." 

E mi attira nuovamente a se, come la notte prima.

 

 

 

 

 

 

LOCALITA' SCONOSCIUTA,  CON PROBABILITA' VICINO A SAN PIETROBURGO.

Dei colpi si susseguono nel silenzio dei corridoi ammuffiti. Ad essi proseguono delle urla chiaramente disumane. Il Conte continua a pungolare il ragazzo e ride. Senza la pelliccia è ancora più raccapricciante, cosparso di tatuaggi fino all'attacco della protesi in titanio che brilla sotto la luce dei neon. I colpi dati al sacco appeso al soffitto lo fanno traballare e a terra vi sono delle chiazze nerastre.

Un fascicolo beige è apparentemente abbandonato sulla scrivania. Recita: "Progetto Red Soldier, soggetto Stan Hastings: risponde bene alle sollecitazioni. Tempo alla missione: quindici giorni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Hola buon non compleanno!

scusate per l'abnorme ritardo ma l'università con il tirocinio in ospedale e le attività esterne mi fanno passare poco o nulla tempo al computer. 

ad ogni modo spero vi piaccia il capitolo.

a presto e buon Natale!

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: winterlover97