Freddo
Dove mi trovo?
Vedo tutto buio.
Non c’è rumore, non c’è nulla
in questo posto.
Mi guardo intorno e vedo solo nero.
A dire il vero non ricordo neanche perchè solo qui,
non ricordo che cosa è successo prima..
So solo che appena ho aperto gli occhi ho visto il
buio.
Non
c’è nessuno?
Sono solo qui. E fa freddo.
Ho freddo e mi sento
solo.
Se solo riuscissi a ricordare..
“Chi sei?” chiedo.
Matt si avvicinava a passo lento, con i suoi buffi
occhialetti che gli coprono gli occhi.
“Matt?” faccio,
ma lui non risponde.
Si ferma davanti a me, e mi guarda
dritto negli
occhi.
“Matt?”
Cerco disperatamente una risposta, non ricordo
nulla.
Lui indica qualcosa, nel buio.
Si siede su questo qualcosa e mi fa cenno di fare
lo stesso.
Rabbrividisco. Pensavo che il cielo
fosse blu.
Ma questo posto è nero.
“In..cielo?”
E ricordo.
In quella chiesa. Improvvisamente.
Il mio cuore smise di battere.
“Levati tutto quel che
hai addosso e ficcalo li
dentro.” dissi indicando il pacco aperto a terra.
Fece come le avevo detto. Mi chiese di porgerle la
coperta prima di levarsi la biancheria. Pensai che aveva buoni motivi
per
chiederlo. Gliela porsi, ingenuamente.
Le dissi di starsene buona per un po’, e scaricai
quel pacco contenente i suoi vestiti ed effetti personali
nell’agenzia dove
avevo preso il camion.
Durante il tragitto ci fermammo in un edificio
abbandonato nella strada che va verso Nagano.
Ragionai sul fatto che ero l’unico che doveva
occuparsi personalmente di farlo. Dovevo rapirla.
Ma gli porsi la coperta prima di farle togliere la
biancheria, ingenuamente.
Non sapevo che mi sarebbe costato la vita.
“Mi dispiace,
Matt.”
La colpa della sua morte era mia.
Lui che non c’entrava
nulla.
L’avevo convinto, ansi, costretto a farlo, ad
allearsi con me, ad aiutarmi.
Era mio complice, e la nuova legge non lasciava in
vita chi si opponeva a Kira.
Lo avevano tempestato di proiettili lì, sulla strada.
Ricordo solo che vidi la macchina rossa nel mini televisore del camion,
e un
corpo morto sull'asfalto.
Se fossi stato meno impulsivo e se non lo avessi
coinvolto ora lui sarebbe ancora vivo.
“Fa freddo
qui..”
Piego la testa e mi racchiudo in una posizione
fetale.
Senza rendermene conto comincio a piangere.
“Fa tanto freddo..ed è così
buio..” Continuo.
Lui si volta e mi sorride. Io non riesco a smettere
di far uscire le lacrime.
Mi passa un braccio intorno al collo.
“Ormai è
così. Non si può tornare indietro” mi
accarezza la testa.
“Che ne sarà
di noi?” Chiedo, alzando il volto
bagnato.
“Non lo so.”
Dice, asciugandomi le lacrime con
le dita.
“Mi sento solo..e sento
freddo..”
Stavolta mi abbraccia, ed improvvisamente sento
caldo. Un calore dolce, che mi avvolge interamente. E rimango fermo per
sentirlo sempre di più vicino a me.
“Non sei solo.”
“Matt, ho bisogno di
parlarti.” Feci.
“Uhm, di cosa?” Mi rispose lui, con la testa
chinata sull’inseparabile gameboy.
“Devi aiutarmi, c’è una cosa che devo
assolutamente
fare.”
Lui alzò la testa, capendo che si trattava di
qualcosa di importante.
“Devo rapire Kiyomi Takada, e mi serve il tuo
aiuto. Ho intenzione di rapirla domani. Tu non devi fare altro che
lanciare un
fumogeno quando scende dalla sua auto. Sarà domani sera
davanti alla sede della
NHN. Ci sarà molta gente, tra guardie del corpo e i suoi
fan. Stai attento a
non farti beccare.”
Mi guardò qualche secondo. Aveva spento il gameboy,
ed era rimasto in silenzio.
“Va bene. Non sembra difficile.” Rispose infine.
Mi alzai, dirigendomi verso la porta. Mi girai
verso il mio amico, che era rimasto seduto sul divano a fissare il
vuoto.
“Matt..” lo chiamai incerto. “Potresti
morire
domani. Sei sicuro di volerlo fare?”
“Lo farò.”
“Fa..male..”
Sento il dolore dilaniarmi. Mi
avviluppa, mi
stringe come una morsa, non mi lascia respirare.
E’ troppo..
“No, Mello. Dovevi
occupartene. E io ero l’unica
persona che poteva aiutarti. Era mio dovere farlo.”
Rimango fermo, con la testa appoggiata al
ginocchio.
Sono morto, siamo morti. Tutta colpa di Kira,
penso.
Ma so che la colpa è anche mia.
“Non devi sentirti in colpa, Mello. Non è tua la
colpa. Sarebbe andata comunque così.” Si ferma.
“E siamo entrambi peccatori”
Entrambi..peccatori?
Me ne rendo conto. Entrambi
abbiamo peccato.
Abbiamo peccato dal giorno che siamo nati, alla
Wammy’s house, e anche quando l’abbiamo
abbandonata.
La vita che avevamo intrapreso non ci aveva
permesso di non farlo.
E’ questo il motivo per cui ci troviamo tutti e due
in questo posto.
“Entrambi abbiamo una
colpa, forse più di una. Non
sei solo, Mello. E ora seguimi.”
Mi prende per mano, facendomi alzare.
Intorno a noi ancora buio, non un barlume di luce.
Mi guida davanti a noi e lo seguo.
“Dove andiamo?”
Chiedo.
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