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Prompt: Citazione:
E in lontananza l'Inverno
bisbigliò: «È bene
Che
l'Estate rovente muoia. Guardate, l'aiuto è
vicino,
Poiché
quando il bisogno degli uomini
s'inasprisce, allora arrivo io». (Rudyard Kipling)
VI
AUGURO UNA BUONA VIGILIA DI NATALE!
Tradizioni
terrestri
Un
asteroide impattò
contro un altro e i resti si sparpagliarono tutt’intorno.
Alcuni di essi,
ricoperti di ghiaccio, si stagliavano contro lo sfondo nero-bluastro;
altri,
invece, vennero attirati dalla gravità di un pianeta vicino.
Una
navicella spaziale
superò il luogo dell’impatto, facendo lo slalom
tra altri asteroidi.
“Figlio
di un pianeta!
Ti rendi conto? Figlio di un pianeta” si lamentò
una voce all’interno del
velivolo spaziale. Peter Quill diede una manata
contro il volante
della navicella.
Rocket
ringhiò, dimenò
la coda da procione e posò a terra l’annaffiatoio.
Baby Groot saltellò nel
vaso, facendo schizzare la fanghiglia umida sotto le sue radici.
“Insomma,
non potevamo
incontrarlo quando Ego ancora sembrava un essere superiore, interamente
fatto
di luce? Doveva essere figo se ha fatto innamorare mia madre! Inoltre
il mio
soprannome: StarLord avrebbe avuto finalmente un nuovo senso,
più profondo e
tutti, dico tutti, se lo sarebbero ricordati!”.
Continuò a lamentarsi Peter.
Allungò le gambe e fece svoltare a sinistra la navicella.
Rocket
puntò un fucile
laser a doppia canna contro Quill.
“Se
non la smetti ti
ammazzo” lo minacciò.
Gamora
appoggiò una mano
sul fucile e lo abbassò.
“Calmati.
Se non la
finisce di lamentarsi, lo zittisco io senza bisogno di
ucciderlo” disse
rassicurando Rocket. Quest’ultimo schioccò la
lingua sul palato.
“Sarà,
ma evito solo per
non sporcare la navicella” ringhiò. Si
girò e vide Drax alzarsi da un sedile in
fondo alla navicella. Il gigante teneva le muscolose braccia incrociate
al
petto nerboruto.
“Io
sono Groot” disse
Baby Groot con la vocina.
Gamora
lo guardò, lo
vide vestito con un vestito rosso decorato con una serie di palline. Si
guardò
intorno e spalancò gli occhi.
“Cos’è
tutta questa
robaccia in giro?” domandò. Indicò un
rametto di vischio appeso sopra Peter e
spostò man mano l’indice fino a una ghirlanda
sopra un radar.
“Sono
decorazioni di
Natale, una tradizione terrestre” spiegò Quill.
Rocket sbuffò.
“Altre
baggianate”
brontolò.
“Natale?
È una tecnica
di combattimento?” s’informò Drax.
“No,
anzi. A Natale
siamo tutti più buoni, Drax” spiegò
Quill, alzando entrambe le mani verso
l’alto. Drax si grattò il mento e
guardò Rocket.
“Non
mi sembra che ‘il
roditore’ sia più buono. È tipo un
incantesimo delle tue parti?” domandò.
Gamora roteò gli occhi.
“Drax,
un giorno io e te
parleremo dei tuoi problemi con i modi di dire”
borbottò Peter. Rocket si
avvicinò a un sacco colmo di granate laser.
“Perché
mai dovrei
imparare dei modi di dire di un popolo che ancora non fa nemmeno viaggi
spaziali?
Dovreste essere voi a divenire meno primitivi”
ribatté Drax con voce mascolina.
Rocket s’indicò con una zampa.
“Qui
siete tutti
primitivi. Dovreste evolvervi come me” si vantò.
“E
perdere peli
ovunque?” domandò Gamora ironica.
Peter
si batté il palmo
sulla fronte e sospirò. Sentì qualcosa che gli
tirava la manica all’altezza del
gomito. Abbassò lo sguardo e vide Baby Groot in piedi ritto
sul bracciolo del
sedile accanto al guidatore.
“Ti
va se ti racconto
una storia, piccolo? Sono convinto che tu possa capire lo spirito
natalizio”
gli disse gentilmente Peter.
“Io
sono Groot” trillò
l’alberello alieno. Balzò sulle gambe di Quill,
che se lo strinse al petto con
un braccio. Attivò il pilota automatico.
Drax
si sedette accanto
ai due. Gamora si mise dietro il sedile, appoggiandovi una mano di
sopra.
Rocket si sedette accanto alle bombe, con la schiena appoggiata a un
divanetto
laterale.
“Ci
fu un tempo in cui
gli uomini si ritrovarono prigionieri di un’Estate
così calda e rovente che
iniziarono a implorare pietà, le loro lacrime si tramutavano
in vapore prima di
precipitare a terra”. Iniziò a narrare Peter.
“Io
sono Groot” disse
Baby Groot, sgranando gli occhi di due misure.
“Non
dovevano però
temere. L’Estate, anche la più torrida, non dura
per sempre. C’era ancora
l’Inverno!”. Proseguì Quill.
<
Niente dura per
sempre > pensò Gamora, appoggiandosi una mano sul
petto.
“E
in lontananza
l’Inverno bisbigliò: << È
bene che l’Estate rovente muoia. Guardate,
l’aiuto è vicino, poiché quando il
bisogno degli uomini s’inasprisce, allora
arrivo io>>”. Concluse Peter.
“Forse
questa storiella
è la meno stupida che potevi tirare fuori” disse
Rocket. Drax scoppiò a ridere.
“Che
grande cuore e
animo valoro questo Inverno!” piagnucolò. Gamora
sorrise.
“Siete
sempre così…
piacevolmente strani voi terrestri” ammise.