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Prompt: X deve preparare il cenone per A e B, ma non sa che Y, a cui si era dichiarato, si unirà alla cena...
Partecipa al Telefilm contest - Buon Natale.
VI AUGURO UN BUON NATALE!
Dichiarazione durante la Vigilia
Bra si passò una mano
sulla gonna a balze di raso rosa.
Accavallo le gambe e piegò di lato il capo. Batté
le palpebre, truccate con la
matita dorata, facendo ondeggiare le lunghe ciglia. Osservò
la composizione al
centro del tavolo, era una ghirlanda decorata con bacche rosse con al
centro
delle candeline bianche. Goten, al suo fianco, cercò di
sfiorarle le dita con
la mano. Bra sorrise facendo fremere le labbra piene e rosse.
“Non qui. I miei genitori
potrebbero rientrare in anticipo e
mio padre ti ucciderebbe per Natale” disse. Goten
ridacchiò e si passò la mano
tra i capelli mori.
“Urca, non hai tutti i
torti” ammise. Si udì un tonfo
metallico ed entrambi si voltarono verso la cucina.
Pan, rossa in volto, raccolse una
teglia dal pavimento.
“S-scusate, non voglio fare
danni nella vostra cucina”
gemette. Bra incrociò le braccia al petto.
“Guarda, è
già tanto che tu abbia deciso di cucinare per
noi. Se era per i miei genitori, questo Natale sarei morta di
fame” disse.
Goten sfiorò un bicchiere, con raffigurate delle stelle di
Natale, e deglutì
rumorosamente.
“E non potevamo certo
vederci a casa con i miei. Mia madre è
meglio che ancora non sappia che mi piace Bra”
sussurrò. Pan scrollò le spalle
e accese il fuoco sotto una pentola piena d’acqua.
“Sono felice di poter
cucinare questo cenone per voi due”
disse gentilmente. Bra giocherellò con l’orecchino
a goccia che indossava.
“È un vero
peccato che mio fratello oggi sia dovuto rimanere
in ufficio. Stasera c’è la festa della
Vigilia” brontolò.
La luce delle lampade brillava
riflettendosi nelle iridi
azzurre di Bra.
“Veramente io sono felice
che non venga” disse Pan. La punta
delle orecchie le divenne vermiglia. Strinse un pugno con una mano e
con l’altra
aprì uno stipetto. Prese una confezione di riso ed
espirò dalle narici.
< Non so se al momento mi
farebbe più venire voglia di
prenderlo a pugni o di scappare via urlando > pensò.
Si grattò la guancia.
“Io ti darei una mano a
cucinare, ma temo che distruggerei
mezza cucina” borbottò Goten. Pan
ridacchiò.
“Bra, tu è
proprio meglio che non ti muovi, o avvelenerai
ogni cosa” le ricordò. Salò
l’acqua e, con un cucchiaio di legno, girò il
curry.
“Per questa sera ho
intenzione di preparare un sacco di
ricette a base di pesce, mentre il primo…”.
Iniziò a dire la figlia di Videl.
La porta si aprì, Goten
strinse i pugni e Bra si mise in piedi.
“Forse sono tornati i miei,
ma non mi ero accorta di nessun’aura”
sussurrò la figlia di Vegeta. Spalancò la porta
della cucina e guardò il
corridoio dell’entrata. La luce del corridoio era accesa e
Bra sorrise.
“Fratellone!”
chiamò Bra. Trunks corse incontro alla
sorella. Fu travolto da Goten, che lo abbracciò stringendolo
a sé.
“Goten, mi
soffochi” gemette.
“Non ti aspettavamo! Ti
unisci a noi?” domandò Goten. Trunks si
divincolò dalla stretta del migliore amico, si
liberò e
indietreggiò. Ansimò e si tolse gli occhiali,
massaggiandosi il viso.
“Beh, non pensavo di
passare le feste a casa, ma oggi hanno
chiuso la torre della Capsule a causa della tormenta. La
città è in balia della
neve” spiegò. Incassò il capo tra le
spalle e chinò il capo.
< Volevo andare a casa Son, ma
se Goten è qui non ho
nessuna scusa. E sì che dovevo assolutamente parlare con Pan
> pensò. Le sue
iridi azzurre divennero liquide.
“Cosa sta
succedendo?” domandò Pan. Uscì dalla
cucina e
raggiunse gli altri.
“Tu qui?!”
gridarono in coro Pan e Trunks.
“Perché questa
reazione?” domandò Goten, grattandosi la
testa sopra la fronte.
“Trunks, dammi la giacca e
accomodati. Pan stava cucinando”
disse Bra. Sfilò la sciarpa dal collo del fratello. Trunks
deglutì e, con mano
tremante, si sfilò la giacca e la porse alla sorella. Bra si
mise la giacca su
un braccio e con l’altra mano strattonò la manica
di Goten.
“Vieni, lasciamoli
soli” bisbigliò all’orecchio del
fidanzato.
Goten annuì e la seguì fuori dalla stanza,
dirigendosi con lei verso l’entrata.
Trunks indietreggiò fino
alla porta e la chiuse.
“Non ti
aspettavo” ammise Pan. Trunks cercò di regolare il
respiro, aveva il battito cardiaco accelerato.
“Ieri ti sei dichiarata, ma
non mi hai lasciato il tempo di
rispondere” le disse. Pan strinse i pugni fino a far
sbiancare le nocche.
“Perché lo so
che è un no. Io sarò sempre la nipotina del
tuo migliore amico, per te!”. Man mano alzò il
tono fino a mettersi a gridare.
Si mise a levitare a un palmo dal pavimento. Trunks levitò a
sua volta e le si
mise davanti.
“Non dovrei essere io a
risponderti. Me lo puoi permettere?”
le domandò. Le mise la mano sotto il mento e le
alzò il capo, le sue iridi
color cielo si rifletterono in quelle ebano di lei.
“Non voglio rifiutarti.
Anche tu mi piaci, Pan” le sussurrò.
Il suo fiato caldo si fondeva con quello di Pan.
“Davvero?!”
strillò Pan. Trunks le sfiorò le labbra con le
proprie.
“Ora mi permetterai di
aiutarti a cucinare?” le domandò. Pan
balzò e lo abbracciò, cingendogli il collo con le
braccia.
“Ho il
fidanzato!” gridò con voce squillante. Trunks
ridacchiò e la strinse a sé.