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Autore: EdSheeran    26/12/2016    8 recensioni
Dal testo:
"Era il giorno di Natale, “la festività speciale” , e Derek non aveva davvero voglia di festeggiare nonostante fosse anche il suo compleanno. Da quando era morta la sua famiglia gli sembrava inutile e irrispettoso festeggiare una festa che aveva sempre passato insieme alle sue sorelle e ai suoi genitori (e purtroppo anche insieme a suo zio Peter che stava sempre in mezzo), e dunque mentre tutti a Natale si riunivano e si circondavano di quell’atmosfera calda e piena d’affetto che solo in quel giorno speciale si poteva ricreare, Derek aveva sempre passato il 25 Dicembre seduto sul suo divano a leggere un libro deprimente e a sperare che quel giorno passasse il prima possibile.
Aveva intenzione di fare esattamente quello anche in quell’anno, ma purtroppo quando Stiles si metteva in testa un’idea nessuno riusciva a fargliela cambiare e a farlo tacere[..]."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Buonasera a tutti e buon Natale (anche se è già mezzanotte e quindi tecnicamente non è più Natale, ma vabbe!) <3. Spero abbiate tutti passato un felice e sereno Natale, e vi faccio i miei auguri con una sciocchezza piena di fluff e smancerie da far venire la carie. E' una piccola cretinata che ho scritto in un momento di noia, di solito non mi trovo a scrivere scene troppo dolci, ma oggi (cioè ieri!) è un giorno speciale..e no, non solo perché è Natale, ma anche perché *rullo di tamburi* E' IL COMPLEANNO DI DEREK HALE! <3 Essendo da sempre il mio personaggio preferito, ho pensato che almeno in questo giorno meritasse solo cose belle (Aka Stiles), e quindi ho scritto...questa cosa qui. Spero vi piaccia! <3

Dedico questa storia alle ragazze del gruppo ma soprattutto ad Erica che era molto entusiasta per questa ff xD (Io ti ho dato il fluff, ora tu dammi il porno. Sai già).

Buona lettura! <3

P.s: Se trovate qualche erorre per favore avvisatemi, sto pubblicando la storia senza rileggerla perché ho ancora la pancia piena e sono più pigra del solito. Perdonatemi e siate più buoni! <3




MY SPECIAL PERSON



Era il giorno di Natale, “la festività speciale” , e Derek non aveva davvero voglia di festeggiare nonostante fosse anche il suo compleanno. Da quando era morta la sua famiglia gli sembrava inutile e irrispettoso festeggiare una festa che aveva sempre passato insieme alle sue sorelle e ai suoi genitori (e purtroppo anche insieme a suo zio Peter che stava sempre in mezzo), e dunque mentre tutti a Natale si riunivano e si circondavano di quell’atmosfera calda e piena d’affetto che solo in quel giorno speciale si poteva ricreare, Derek aveva sempre passato il 25 Dicembre seduto sul suo divano a leggere un libro deprimente e a sperare che quel giorno passasse il prima possibile.
 
Aveva intenzione di fare esattamente quello anche in quell’anno, ma purtroppo quando Stiles si metteva in testa un’idea nessuno riusciva a fargliela cambiare e a farlo tacere, e così Derek quel giorno si ritrovò a roteare gli occhi al cielo e a trattenere a stento un’imprecazione ringhiata quando si ritrovò tutto il branco nel suo loft, tutti vestiti con magliette di lana dai disegni ridicoli e natalizi, e con scatole piene di cibo. Stiles ovviamente era colui che aveva organizzato tutto e che aveva guidato la fila di persone all’interno del loft di Derek, ignorando la sua espressione infuriata e urlandogli un “Buon compleanno e buon Natale, Sourwolf! Visto che bella sorpresa??”
 
E davvero, Derek lo avrebbe sollevato per la maglietta e lo avrebbe cacciato di casa dandogli un forte calcio nel sedere se l’odore di cibo appena sfornato non gli avesse ricordato che non solo non aveva cucinato niente, ma che aveva persino dimenticato di fare la spesa per potersi cucinare qualcosa!
 


E va bene, avrebbe prima divorato tutto quel buon cibo e poi avrebbe cacciato Stiles e gli altri fuori dal suo loft.
 

 
Il problema però fu che la cena durò un’eternità. Derek non aveva mai visto così tanto cibo in vita sua, erano in molti ma Stiles aveva cucinato per l’intera città. Ogni volta che Derek poggiava le posate sul piatto ripulito da cima a fondo, Stiles scattava dalla sua sedia come una molla ed andava a prendere qualche altro cibo con cui riempirgli nuovamente il piatto, poi si risedeva davanti a lui e lo fissava ansiosamente fin quando non lo vedeva mangiare, come se avesse paura che ciò che aveva cucinato non gli piacesse.

 
Come se fosse possibile, poi, Stiles cucinava davvero benissimo….ed il sapore dei suoi piatti gli ricordava molto la cucina di sua madre, ma questo ovviamente non lo avrebbe mai detto a nessuno.

 
Nonostante Derek non parlasse molto, dovette ammettere che era piacevole mangiare con come sottofondo le chiacchiere e le risate del suo branco, il suo lupo faceva praticamente le fusa ogni volta che sentiva qualcuno ridere (specialmente se era Stiles a farlo, ma solo perché aveva una risata carina), e Derek poteva praticamente sentirlo scodinzolare contento quando Stiles riempiva sempre prima il suo piatto e poi quello degli altri, e gli dedicava porzioni sempre maggiore rispetto a quelle degli altri che puntualmente si lamentavano con Stiles che però rispondeva sempre allo stesso modo.
 



“Oggi è anche il suo compleanno, se lo merita!”


 
 
E ciò che stupiva Derek ogni volta, era che Stiles riteneva che lui meritasse quelle attenzioni perché era anche il suo compleanno, non perché era solo il suo compleanno.  Praticamente Stiles riteneva che lui meritasse quelle attenzioni a prescindere da quale giorno fosse.
 



Derek iniziò a sentire uno strano calore al petto dinnanzi tutte quelle premure, ma forse aveva bevuto troppo vino rosso.
 

 
Dopodiché fu il turno del dessert, e Derek si prese uno spavento immenso per colpa del fatto che ormai non era più abituato ai compleanni. Stiles, infatti, era sparito per un po’ in cucina, e Derek era riuscito a sniffare l’odore della sua agitazione e a sentire il battito emozionato del suo cuore persino dalla sala da pranzo, ma non disse niente perché se Stiles emanava emozione significava che non fosse in pericolo.

 
Poi, tutto d’un tratto, le luci della sala da pranzo si spensero e Derek cacciò subito artigli e zanne ed illuminò gli occhi di rosso per vedere meglio al buio così da difendere il proprio branco. Peccato che non ci fosse nessuna minaccia in giro, e che si trattava solo dell’ennesima idea malsana di Stiles che entrò proprio in quel momento nella sala da pranzo con una torta tra le braccia.

 
Derek rimase spiazzato mentre osservava il viso raggiante di Stiles illuminato solo dalla luce delle candeline, e ascoltava tutto il branco cantargli “Tanti auguri a te”. Sbatté le palpebre quando Stiles gli posò la torta a forma di lupo giusto davanti e guardò tutti con aria confusa quando iniziarono ad incitarlo di spegnere le candeline.



 
-Non dimenticare di esprimere un desiderio!- esclamò Stiles, che intanto lo stava riprendendo con il telefono.


 
 
Era la prima volta che Derek non sapesse cosa desiderare, o meglio, era la prima volta che non desiderava di morire o di uccidere qualcuno per vendicarsi. Era strano, Derek si sentiva in pace, sereno, amato…e quelle emozioni erano così nuove per lui che adesso non sapeva come comportarsi.
 


-Coraggio Sourwolf!-
 



Derek sollevò lo sguardo su Stiles che gli stava sorridendo incoraggiante, e desiderò solo che quel sorriso non sparisse mai dal suo volto. Perché Stiles era il cuore del branco, era ciò che teneva uniti tutti, ed era una prova essenziale per Derek per credere che in quel mondo malvagio ci fosse ancora qualcosa di buono.
Soffiò sulle candeline e tirò su un angolo della bocca quando tutti urlarono come se avesse fatto qualcosa di magnifico, e sussurrò un “grazie” appena udibile a Stiles quando questi riaccese le luci ed iniziò a tagliare la torta. Se Stiles lo aveva sentito non lo diede a vedere, ma il battito che il suo cuore saltò fu una risposta più che sufficiente per Derek.


 
Dopodiché fu il turno dei regali, e Derek si sentì mortificato per non averne fatto nemmeno uno, ma nessuno sembrò prendersela. Gli regalarono sciarpe, maglioncini ridicoli, guanti,  oggetti per il suo loft fin troppo spoglio…e poi fu il turno di Stiles, che invece gli regalò una polaroid con un sorriso timido sul viso.


 
-Così potrai riempire queste mura spoglie con nostre foto stupide.- gli disse grattandosi nervosamente il retro della testa prima di arrossire e portare le mani in avanti.-E per “nostre” non intendo solo mie e tue…cioè, possiamo anche farci qualche  foto se ti va, ma..io intendevo “nostre” nel senso “del branco”, ecco. Ma sono disponibilissimo per fare anche foto a due, eh! Qualunque tipo di foto, se è ciò che vuoi!-


 
Derek si girò tra le mani quella piccola fotocamera, adorando la sola idea di appendere delle foto un po’ ovunque, e sorrise a Stiles perché non trovò nemmeno la voce per ringraziarlo. Stiles lo guardò emozionato e con un’espressione stupida sul viso, a Derek parve anche di vederlo sospirare perso, ma durò pochi attimi prima che Stiles scuotesse la testa e mormorasse qualcosa sul vedere un  film.
 

 
La serata passò tranquilla. Derek si ritrovò a guardare un film seduto sul divano insieme al branco (anche se alcuni non trovarono posto e si dovettero accontentare del tappeto), e roteò gli occhi più volte mentre sorseggiava la deliziosa cioccolata calda preparata da Stiles e si subiva le prese in giro del suo branco che gli facevano notare ogni pochi secondi quanto lui somigliasse al Grintch.


 
-Quando sorride in quel modo sembra Stiles.-borbottò Derek.

 


Stiles si voltò verso di lui con un verso indignato mentre tutto il branco scoppiava a ridere e gli dava ragione.


 
-Sourwolf dei miei stivali.-borbottò Stiles, imbronciandosi appena, ma non spostandosi quando Derek avvicinò il proprio braccio al suo in un piccolo gesto affettuoso.


 
 
Alla fine Derek era talmente rilassato e felice che si ritrovò ad addormentarsi sul divano non appena Isaac, Scott e Stiles si unirono agli altri sul tappeto per giocare a carte.
Più che dormire profondamente, Derek era in uno stato di dormiveglia, perché avere il suo branco lì con lui portava il suo istinto di alfa a mantenere i sensi in allerta per essere pronto a difenderli in caso di pericolo; e fu per questo che sentì ogni singola parola che si scambiarono gli altri, ignari della sua ancora presente attenzione:
 


 
-Derek si è addormentato.-sussurrò Stiles, e la sua voce era così calda e contenta che Derek avvertì nuovamente quel calore nel petto.



 
-E’ strano vederlo dormire.-disse Scott.-E’ troppo calmo e sereno.-


 
 
-Beh, anche oggi è stato così.-precisò Isaac.

 

 
-Credete che sia rimasto contento?-domandò Stiles con voce ansiosa.-Voglio dire…non abbiamo esagerato, vero?-

 

 
-Stiles, gli abbiamo regalato un bel Natale e un bel compleanno. Certo che ne sarà rimasto contento.-lo rassicurò Lydia.


 
-L’ho persino visto sorridere per qualche secondo.-disse Jackson.

 
 
-Bene. Derek merita di essere felice.-sussurrò Stiles, e il cuore di Derek saltò un battito a quella frase.

 

 
Finse di muoversi un po’ nel sonno così che i lupi mannari del branco associassero quel cambiamento del suo battito cardiaco ad un brutto sogno e non a ciò che aveva appena detto il loro amico.

 
Poi fu tutto un po’ confuso, a volte i sensi di Derek si assopivano per poi ritornare attivi, e quando Derek prestò nuovamente attenzione, tutto il branco stava già dormendo nei loro sacchi a pelo. Tutti eccetto Stiles che invece gli si era avvicinato improvvisamente, facendolo preoccupare.

 
Forse voleva svegliarlo perché non era giusto che dormisse sul divano quando tutti dormivano sul pavimento, o forse gli voleva dire che avrebbe potuto dimostrare un po’ più di riconoscenza per ciò che aveva fatto per lui…dopotutto Derek non aveva fatto niente a parte sussurrargli un “grazie” a malapena udibile e sorridergli una sola volta.

 

Quanto era stupido, non sapeva nemmeno ricambiare i bei gesti e poi si lamentava se non ne riceveva mai.
 


Il suo lupo uggiolò commosso quando però Derek avvertì una coperta calda avvolgerlo in un rassicurante torpore, Stiles lo aveva coperto nonostante sapesse che i lupi mannari non avvertivano il freddo, e quell’ennesima premura fece nascere una nuova realizzazione nel cuore di Derek.  

 

Lo amava.
 


Amava Stiles, aveva sempre amato Stiles, ma la paura di ricevere l’ennesima delusione lo aveva sempre portato ad ignorare quel mare di sentimenti che avvertiva quando era in sua compagnia. Ma dopo quella splendida serata i suoi sentimenti si erano talmente amplificati che era stato impossibile per lui non dargli ascolto, e sperò solo che quei gesti di Stiles fossero dovuti anche al fatto che provasse a sua volta qualcosa per lui e non solo al fatto che fosse un ragazzo con un buon cuore.
 
 

Quella fu la prima notte in cui Derek si addormentò con un sorriso sulle labbra e con il cuore che batteva forte per la felicità.
 

 
Il mattino seguente, Derek salutò tutto il branco con caldi abbracci e pacche affettuose sulle spalle, e prese un profondo respiro quando arrivò il turno di salutare Stiles che si era trattenuto guardandosi in torno per poter essere l’ultimo ad andarsene.
Lo guardò mentre si fermava giusto davanti a lui sulla soglia della porta, le guance leggermente arrossate per l’imbarazzo e gli occhi che saettavano velocemente dal suo viso alle sue mani.
 

 
-Spero che tu abbia passato una bella serata, ieri.-mormorò Stiles.-E ti chiedo scusa se mi sono presentato con gli altri improvvisamente, ma sapevo che non avresti mai accettato di stare in compagnia proprio durante il tuo compleanno, perché…beh, immagino non dev’essere facile festeggiare quando sai che la tua famiglia non può essere con te. Ma, Derek, tu hai un’altra famiglia: Hai il branco, hai noi…non sei solo. Era questo che volevo dimostrarti, autoinvitandomi a casa tua.-
 

 
Derek annuì e sorrise impercettibilmente.-L’ho capito. Grazie, Stiles.-
 

 
Stiles fece spallucce ma il suo corpo emanò odore di soddisfazione e felicità.-Figurati, per così poco.-disse prima di sorridere in direzione delle mani di Derek.-Hai la polaroid.- disse mentre sollevava finalmente lo sguardo sul suo viso.-Vuoi immortalare un momento speciale?-
 
 
 

 
Derek guardò prima la polaroid e poi di nuovo Stiles.-Esatto.-sussurrò prima di guardare in alto.
 
 
 

Si era svegliato presto proprio per poterlo attaccare alla porta.

 

 
Stiles si corrucciò e seguì il suo sguardo prima di sobbalzare ed arrossire il doppio.-Vischio…-sussurrò prima di guardare Derek con occhi spalancati.

 

 
Derek lo fissò determinato, avvertendo le sue paure ed i suoi dubbi sparire mano a mano che controllava le reazioni di Stiles: Il battito del suo cuore sembrava impazzito, il suo corpo era teso ed emanava ansia, nervosismo, gioia, emozione e fremeva di aspettativa; le sue pupille erano dilatate per la meraviglia ed erano fisse sulla sua bocca, e le sue labbra erano già schiuse e pronte.
 

A quanto pareva i suoi sentimenti erano molto ben ricambiati, e per una volta Derek non aveva più nessuna paura di donare il proprio cuore a qualcuno. Non se quel qualcuno era Stiles; sapeva che avrebbe custodito il suo cuore come se fosse il suo tesoro più grande e che lo avrebbe amato incondizionatamente nonostante tutto.

 
Lo baciò con dolcezza e lentezza, assaporandosi il momento e godendosi i piccoli mugugni contenti che emetteva Stiles ad ogni carezza della sua lingua contro la propria, e si sentì sciogliere quando le mani di Stiles corsero ai suoi capelli per tirarselo maggiormente contro. Era da tanto che non baciava qualcuno con amore. Aveva scambiato mille baci passionali con perfetti sconosciuti, ma non aveva mai baciato qualcuno con amore e devozione da quando era morta Paige.
 

Ma quel bacio non era nemmeno come quelli che si scambiava con Paige. Quel bacio era solo suo e di Stiles, era un qualcosa che non avrebbe mai potuto paragonare con qualcos’altro…era qualcosa di speciale.
 

Era il suo momento speciale.

 

Derek si separò da Stiles che mugugnò contrariato, e si affrettò a scattare una foto al suo viso sconvolto, voglioso e felice. Sorrise quando la polaroid gli stampò immediatamente la piccola foto, e se la strinse al petto quando Stiles squittì schifato e cercò di strappargliela dalle mani.

 

-No, dai, Derek! È orrenda quella foto, non me lo aspettavo, non ero in posa! Ti prego, dammela!-

 

-No. Questo è il mio primo momento speciale.-borbottò Derek, guardandolo male.


 
Stiles si bloccò dal dimenarsi per recuperare la foto e lo guardò con un sorriso emozionato.-Il primo? Quindi credi che avrai altri momenti speciali?-


 
-Sì, finché avrò il branco…e te.-sussurrò Derek, imbarazzato.
 


E quando Stiles gli saltò addosso e gli riempì il viso di dolci baci felici, Derek capì che non esistessero feste speciali, momenti speciali, o doni speciali…
 



Esistevano solo le persone speciali.
 



E Stiles? Stiles era la sua persona speciale.






  
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