Una fantastica magia

Gli alberi fremono in mille sospiri,
un fiotto di vita attraversa quei rami e si mette
a spiare il vento sbarazzino
che solleva le foglie cadute e produce l’illusione
di una presenza attenta alle spalle
dell’ignaro viaggiatore che percorre
quella solitaria e verde via.
Il capo piegato, le gambe ormai stanche,
il triste viandante si ferma in ascolto;
gli alberi tacciono, il sole si volta
e quel folletto da presso accovacciato
ferma il suo riso e rimane in silenzio.
L’allodola scruta il curioso viandante
e questi riprende il suo viaggio
pensando che forse ha sognato
e guardando in alto i riflessi di cielo
che pigri vogliono già tingersi di rosso
e lasciar spazio alla paziente luna.

Il folletto lo segue per fargli coraggio
perché non di un sogno si è trattato;
ma il viandante ormai è lontano e
le stelle ammiccano sui suoi passi.
Egli non può riposare, deve continuare,
ha un messaggio molto importante
che tutto il mondo attende con ansia.
Ha percorso valichi e montagne,
foreste e vallate accoglienti
ma mai ha fermato il suo andare.
Immaginazione è il suo nutrimento e
mistero il suo compagno.
Solo quando la falce è alta in cielo
si ferma e sorride.
Il suo braccio si leva in saluto
verso l’amico folletto rimasto indietro
e il gioioso spiritello innalza una canzone
in risposta all’antico viandante.

E’ la magia che muove le cose
e magico è il suo gesto.
La luna sorride di rimando e illumina
l’erta via che attraversa il mondo.
Di paese in paese, di epoca in epoca
il viaggiatore passa in rassegna,
dei bambini è compagno di giochi, dei fanciulli
maestro di vita, con sospetto saluta gli adulti
e si ferma per due chiacchiere
con chi vuole ancora ascoltare.
Una volta andato via, rimane nella mente
e da origine a tutte quelle storie
che da sempre riempiono di scritti
le pagine dove l’uomo cola inchiostro.
L’antico viandante era e sarà, il suo nome permane
sulle bocche di chi lo accoglie ed esso sarà
Fantasia.