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Autore: Serenity Moon    26/12/2016    1 recensioni
Ci sono così tanti modi per fare gli auguri a chi ami. Ichigo, quel Natale, aveva deciso di farlo vestita da tentatrice...
#FasciaHaaaard
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Auguri!

 

 

«Tesoro, hai visto il mio vestitino da babbo natale?».

Ryo smise di abbottonarsi i polsini della camicia bianca che aveva scelto di indossare quella mattina e rivolse la sua attenzione a Ichigo, intenta a svuotare il terzo cassetto del comò della loro camera da letto.

«No» le rispose secco. «E se anche lo avessi visto, non te lo direi».

«Antipatico» mormorò acida lei.

«Che devi farci?» aggiunse il biondo guardandola storto mentre lei si avvicinava all'armadio, pronta a metterlo di nuovo sottosopra.

«Non te lo dico».

«Comincio a capire perché i tuoi genitori non hanno protestato quando gli abbiamo detto che saremmo andati a vivere insieme. Non vedevano l'ora di liberarsi di te».

Ichigo non gli rispose se non con lo sguardo più truce che sapeva fare e decise, per il bene di entrambi di ignorarlo.

Lo amava, tanto, forse un anche troppo, certamente abbastanza da sopportarlo.

Per lui era lo stesso.

Ryo le schioccò un bacio veloce sulle labbra e in fretta prese la via della porta, in direzione dell'ufficio, dove ad attenderlo c'erano infinite scartoffie e pratiche da sbrigare. A volte si chiedeva perché avesse preso la drastica decisione di mettersi a lavorare (per qualcun altro, tra le altre cose), poi si ricordava di avere una casa e una quasi-moglie iperattiva a cui non sapeva dire di no e alla quale era meglio non stare tutto il giorno appiccicati, pena l'esaurimento nervoso.

Ichigo lo guardò uscire dalla loro camera da letto, sul volto un misto di dispiacere ed eccitazione allo stesso tempo. Le sarebbe piaciuto passare l'intera giornata tra le coperte, in assoluta tranquillità, ma la buona riuscita del suo piano necessitava che Ryo restasse fuori dal raggio della casa almeno per un paio d'ore. Il suo turno in ufficio le concedeva l'intera mattinata e alcune ore del pomeriggio. Riprese la ricerca dell'abitino rosso che le serviva con più foga del dovuto. Stava per perdere le speranze e uscire a comprarne uno nuovo, quando finalmente, in fondo all'ultimo cassetto, un pon pon bianco sbucò tra i maglioni ricamati di sua madre.

Ichigo urlò di soddisfazione e improvvisò un balletto scoordinato col vestito poggiato sulle spalle a mo' di prova. Si gettò di peso sul letto osservando la stanza. C'era ancora un bel po' di lavoro da fare, ma quella sera si sarebbe divertita.

 

La sera della vigilia l'ufficio chiuse prima. Ryo e Ichigo avrebbero trascorso la festività al Caffè Mew Mew col resto del gruppo, come da tradizione. Per una intera settimana Ryo si era raccomandato affinché la ragazza non gli facesse far tardi per una volta nella vita ed entrando in casa ,sperò con tutto i cuore che fosse già pronta e non ancora sotto la doccia come temeva.

«Ichigo! Dove sei?» chiamò dal piano inferiore togliendosi la giacca e allentando il nodo della cravatta blu, perfettamente intonata ai suoi occhi.

«In camera» le rispose la voce di Ichigo. «Puoi venire un attimo su?».

Sbuffando, Ryo si avviò per le scale. Sapeva cosa c'era ad aspettarlo su: Ichigo ancora in accappatoio, indecisa su cosa indossare.

«Non dirmi che non sei ancora...».

La voce gli morì in gola appena attraversata la soglia della camera. La stanza era in penombra, le luci soffuse, le fiamme di alcune candele che danzando creavano strani e misteriosi giochi di ombre sulle pareti, neve finta sparsa sul pavimento, rametti di vischio e pungitopo e Ichigo...

Fasciata in uno striminzito abitino rosso coi pon pon bianchi, un cappellino rosso con la pelliccia bianca scivolato sulla testa, i capelli rossi sciolti e lunghi sulla schiena, gli autoreggenti di rete finissima e il reggicalze coi fiocchetti che appena si intravedevano dalla gonna di velluto, se ne stava semi sdraiata sul letto, in attesa. Quando vide l'espressione sul viso di Ryo, si fece scappare un risolino di soddisfazione.

«Allora? Cos'hai da dire adesso sul mio vestitino di babbo natale?».

Ryo deglutì incredulo. Sentì come mancargli l'aria mentre si avvicinava al letto.

Ichigo scivolò lentamente verso il bordo e gli andò incontro ad accoglierlo teneramente. Sculettò più di quanto facesse di solito, per farsi ammirare in quella sua insolita mise e ottenne il risultato sperato. Ryo non spiccicò parola mentre lei copriva i pochi metri che li dividevano e con molta nonchalance gli baciava castamente le labbra per poi mettersi a giocare con la cravatta.

«Tutto bene, oggi in ufficio? Sembrava che non tornassi mai» gli disse piano, quasi soffiando le parole. Non gli lasciò nemmeno il tempo di rispondere, però, e per continuare il suo discorso gli andò tanto vicino da far aderire completamente i loro corpi. La mantellina del vestito lasciava intravedere un'abbondante scollatura e Ryo si ritrovò il seno di Ichigo quasi sotto al naso mentre lei si sporgeva sulle punte per raggiungere il suo orecchio e sussurrargli qualcosa.

«Sai, non porto la biancheria».

Ryo strabuzzò gli occhi e quasi si soffocò con la sua stessa saliva. Piantò gli occhi increduli su Ichigo e si strappò via la cravatta mentre lei rideva di gusto, seducente e divertita dalla sua reazione. Il biondo si tastò le tasche posteriori dei pantaloni alla ricerca del cellulare che trovò dopo un paio di tentativi.

«Che stai facendo?» gli chiese Ichigo. Per un attimo pensò che Ryo volesse fotografarla e immortalare quel momento per i posteri.

«Invio un messaggio a Keiichiro» le rispose lui e, cercando di ritrovare la calma, si sgranchì la voce, premendo il tasto delle registrazioni vocali.

«Ehi, amico, Ichigo e io abbiamo avuto un piccolo contrattempo. Faremo tardi. Ci vediamo dopo» e inviò.

Ichigo si piegò in due dal ridere mentre Ryo gettava il cellulare da qualche parte. Poi, con un colpo di reni, la sollevò da terra, lasciandosi abbracciare e baciare e l'adagiò sul letto, dove si concesse di osservarla con attenzione prima di dedicarsi a ben più lusinghieri affari.

«E allora?» le sussurrò mentre la ricopriva di baci, dall'orecchio al seno, senza sosta.

«Auguri!» e la camicia che il giorno prima aveva stirato con tanta cura, finì sul pavimento.

Ichigo e Ryo erano una coppia che rideva molto, ma quella sera risero come mai prima.

 

 

 

Cosa hanno combinato quei due lo lascio immaginare a voi.

Da parte mia i più sinceri auguri di buone feste. Spero trascorrerete un felice Natale con le persone che amate e che il nuovo anno vi regali tante gioie. Io continuo a scrivere la serie “Bitch”, manca poco alla sua fine e tenterò di esportarla verso pubblici più ampi. Seguite la mia pagina autore su Facebook e il mio profilo Twitter per avere novità. Intanto incrociamo le dita, che magari nel frattempo divento ricca e mi sposo.

Baci, bacini, bacetti,

Buon Natale!

S. W. Manna

   
 
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