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Autore: carachiel    26/12/2016    1 recensioni
Meed: a fitting return or recompense
Storia frutto di una notte insonne, ancora sugli Arclight, una retrospezione su Tron/Byron in seconda persona nata da una semplicissima domanda: è davvero vivo? Come può considerarsi, veramente?
Attenzione: sono presenti alti livelli di headcanons, di virgole maltrattate, e vari riferimenti più o meno ignoti.
(354 parole)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Byron Arclight/Tron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Meed


Smettila di sentirti forte.
Oramai non ha più alcun senso. Credi che alzando appena la voce tu sia più forte del veleno che ti scorre addosso?
Non ti ascolterà.
Fidati.
Puoi stare lì per ore, non elemosinerai nulla se non il suo disprezzo.
Eppure tu continui a sperarlo, a credere.
Ma c'è qualcosa che tu non valuti, che ti sfugge.
Tu sei vivo. 
E forse è questo, la causa.
T'ha detto poche parole, ma chiare, nette:
"Avrei voluto fossi rimasto morto."
E tu non potevi dirgli che adesso eri lì, che ti stavi prendendo il faccia il suo dolore e tutta la sua rabbia per un solo motivo.

No, perchè non sei vivo, e questa che conduci ora è ben lontana dall'essere vita vera.
Appena li guardi loro ricambiano per un breve istante, salvo poi scuotere la testa.
Ti guardano come se tu non fossi davvero lì, come se contemplassero un'ombra sbiadita dal tempo, contorni incerti.

“È vero”, finalmente ammetti, “io per loro non esisto davvero. Sono morto, ed un fantasma non può reclamare diritto su nulla.
Forse avrei fatto meglio a non domandare vendetta.

Ad accettare di disgregarmi nel vento, mentre frammenti della mia essenza materiale vagavano tra la sabbia rossastra e le nuvole violacee, del colore di un temporale sempre prossimo a scatenarsi, ma mai giunto.”

Allora sì che ti mancavano, quei volti familiari, quel piccolo mondo che ti trovavi davanti aprendo la porta.
Eppure, non era per loro che avevi cercato vendetta. 
Per te medesimo, l'avevi inseguita.
E quel che ti brucia più di tutto è che loro, loro invece avevano accettato quei folli piani ed ideologie che andavi propinando loro ad un'unico prezzo.
Te.

Ti volevano, più di quanto tu li avessi mai voluti.
La loro obbedienza, la loro forza d’animo nonostante tutto, era stata ammirevole. Li avevi visti piangere, dannarsi per colpe non loro, ma subito dopo rialzarsi e tenere duro.
Era davvero una giusta ricompensa, il suo trattamento?
 
E questo ti uccise, la seconda volta.

Il sentire di non essere all'altezza dell'affetto che avevano sacrificato per riaverti.
Mentre tornavate a casa, di nuovo insieme e di nuovo separati.
   
 
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