26/12/2016
3 recensioniQualche nota per capire meglio la storia. Le tigri in questione sono un gruppo nomade di mutaforma. Tra di loro e gli umani ci sono stati sempre conflitti e il tutto è sfociato in questa piccola storia. Come si capirà (?) Yuri e Otabek hanno viaggiato insieme. Non voglio spoilerare altro XD
Il titolo è preso dall'omonima canzone dei Pink Floyd.
La storia non è stata betata! Quindi se troverete errori sarò felice di eliminarli una volta per tutte.
PS: domani (27/12) sarà il compleanno della mia dolce Sil che mi sopporta e supporta e che
When the Tigers broke free.
It was dark all around.
There was frost in the ground
when the tigers broke free.
And no one survived.
(When the tigers broke free – Pink Floyd)
There was frost in the ground
when the tigers broke free.
And no one survived.
(When the tigers broke free – Pink Floyd)
Otabek Altin ha sognato questo momento da circa due anni. Più che un sogno, a dir la verità, è un incubo vero e proprio. La sua paura più grande si sta avverando, sta avvenendo proprio ora avanti ai suoi occhi. Vorrebbe muovere un solo passo, vorrebbe tornare a respirare normalmente, invece è bloccato, paralizzato, con il cuore che batte forte e il respiro accelerato. Può soltanto osservare il massacro.
Nella notte più scura di tutte, senza la luna a lasciare un minimo di luce e di speranza, le tigri stanno attaccando il suo villaggio. Lo stesso che ha giurato di proteggere al costo della vita quando è entrato per la prima volta all’Accademia dei Cavalieri.
Le urla crescono sempre più, seguite dai ruggiti degli animali. Uno tra tutti attira la sua attenzione, lasciando un dolore acuto nel petto di Otabek. Potrebbe distinguere quel suono tra mille altri, perché da quando è iniziata quella folle avventura il ruggito temibile è diventato una melodia che solo lui riesce a percepire.
I suoi occhi si spostano da una casa ad un'altra, alla ricerca della tigre giusta. Cerca freneticamente tra gli uomini armati di forconi, tra i cavalieri suoi fratelli, tra le donne che proteggono i bambini e tra i grandi animali che balzano verso gli umani per ucciderli. Eccolo. Il manto chiaro è macchiato dal sangue, gli occhi gialli socchiusi per concentrarsi meglio e scegliere la prossima vittima – preda la chiamerebbe – e la lingua che a tratti esce fuori, segno della smania crescente dentro di lui.
Cosa c’è di così particolare in quella tigre? Sì, sembrerebbe un comune felino se non fosse per il semplice fatto che è Yuri Plisetsky. Yuri la tigre, il muta forma che ha passato l’ultimo anno e mezzo in viaggio accanto ad Otabek. Yuri che è riuscito finalmente a controllare la sua trasformazione con l’aiuto del cavaliere, contando su di lui nei momenti peggiori e difendendo il ragazzo più grande cacciando fuori gli artigli e i denti.
È iniziato tutto come un gioco tra di loro, camminando prima a metri di distanza e poi uno accanto all’altro.
“E’ stato tutto un caso, Beka.” Diceva sempre Yuri quando la sera si ritrovavano in una casa sicura per passare la notte. Si passava una mano tra i capelli biondi e sempre più lunghi, osservava divertito il cavaliere che era già sotto le coperte.
“Non esiste il caso, Yurio. Esiste il Destino” rispondeva ogni volta il ragazzo dalla pelle più scura con un sorriso, girandosi di lato e lasciando lo spazio necessario per far dormire Yuri insieme a lui.
“Sei troppo romantico” mormorava mentre si sdraiava nel letto, lasciando però che il braccio di Otabek lo stringesse sempre più al suo corpo. Sentire la presenza dell’altro lo tranquillizzava ogni volta. Il cavaliere passava distrattamente le dita sulla cicatrice che si trova sul braccio sinistro del biondo, lasciando che l’altro sospirasse leggermente e si facesse ancora più vicino.
“Se dovessi trasformarmi per sbaglio fai attenzione al tuo bel faccino, potrei graffiarti.” Otabek rideva con il viso a pochi centimetri dal collo del ragazzo. L’odore di Otabek era sempre molto forte, Yuri riusciva a sentirlo anche se non erano vicini, e la mattina si ritrovava sempre qualche rimasuglio addosso. La cosa lo faceva sempre sorridere, cosa rara per uno come lui.
Si addormentavano uno tra le braccia dell’altro, pensando solo a quell’attimo perfetto.
Riesce a muovere il braccio destro, quello che cerca di prendere la sua fedele spada per brandirla e lanciarsi nella lotta. Le lacrime rigano il volto del cavaliere e ogni volta che colpisce uno dei muta forma si sente un po’ morire dentro. Non doveva succedere tutto questo. Avrebbe dovuto impedirlo. A cosa era servito tutto quel vagare da un luogo ad un altro per portare la pace tra gli umani e i muta forma?
Il ruggito lo riporta alla realtà. Respira a fatica, Otabek, sentendo tutto il corpo spossato. Vorrebbe solo addormentarsi e svegliarsi da questo incubo. Non può ovviamente.
Yuri ha perso il controllo, la sua parte umana è stata messa in un angolo buio mentre l’animale morde e graffia ogni cosa e persona gli capiti nel suo campo visivo. Lascia cadere l’ennesimo corpo a pochi centimetri da lui e punta gli occhi gialli sulla figura di Otabek. Non muovono un muscolo, in trepidante attesa.
“Yurio… so che riesci a sentirmi. Sai che non è questo che vuoi veramente. Sai che abbiamo lottato per un futuro diverso, per un futuro migliore!” urla l’uomo cercando di calmare Yuri e farlo tornare in sé. Per tutta risposta Yuri avanza di qualche metro.
“Ti prego. Torna in te Yuri! So che ne sei capace. Torna da me e creiamo il futuro che avevamo progettato insieme. Il nostro futuro” continua a parlare stringendo maggiormente la presa sulla spada. Non vuole colpirlo. Non vuole assolutamente fargli del male.
L’odore di sangue inizia a dargli davvero fastidio. Sposta il peso del corpo sulla gamba destra e quando nota che Yuri si prepara a balzare scatta in avanti. L’impatto tra i due e vicino, Yuri caccia gli artigli, Otabek si prepara a colpirlo…
Il primo segno del recupero è dato dagli occhi. Dal giallo tornano al loro colore originale, un misto tra blu e verde. Il corpo viene scosso da un tremore fortissimo che fa cadere a terra la tigre. Otabek getta a terra la spada e raggiunge Yuri con pochissimi passi. Si inginocchia accanto a lui, ormai in pieno cambiamento e attende in silenzio. Sente Yuri gemere di dolore e urlare quando le ossa tornano al loro posto. Gli passa una mano sulla fronte, spostando i capelli e scendendo fino alla sua guancia. Prende le mani del ragazzo tra le sue e le bacia, sperando che finisca tutto in fretta. Quando Yuri sembra essere tornato completamente umano cerca di aprire gli occhi. Il respiro è affannato e il corpo è madido di sudore. Riesce solo a mettere a fuoco il viso del cavaliere prima di sprofondare in un sonno buio e privo di sogni.