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Autore: Asuka Kazama    24/05/2009    6 recensioni
Una romantica ed eroica tragedia d'amore
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: è la mia prima fan fiction! Siate clementi!!


Un vero Amico e un vero eroe


Alcuni uomini correvano nell’oscurità. Era notte fonda. La luna e le stelle brillavano nel cielo nero in una bellissima notte estiva. Molte persone erano radunate intorno a dei bambini. Uno di loro, aveva i capelli neri e gli occhi marroni, era sdraiato a terra, immerso in una pozza di sangue. La testa appoggiata sulle gambe di una ragazza. La ragazza aveva dei lunghi capelli castano scuro e dei grandi occhi dello stesso intenso marrone come la nocciola. I suoi occhi pieni di lacrime brillavano in sintonia con la luna e le stelle, come se fossero una cosa sola; continuava a ripetere dolcemente tra mille singhiozzi, come un disco rotto al ragazzo: «Andrà tutto bene».
Natsume respirava faticosamente, un anti-alice era riuscito a ferirlo approfittando della “debolezza” del ragazzo che per difendere l’amata e il suo migliore amico, era caduto vittima del potere di Reo Mouri e un altro uomo sfruttando l’occasione, lo aveva colpito gravemente mentre Mikan e Ruka erano legati e guardavano impotenti la scena.
Accanto a Mikan una ragazza mora con gli occhi viola stava in ginocchio. Tratteneva le lacrime.
Natsume, cercò di alzarsi, ma il dolore era così forte, che dovette mettersi una mano sulla ferita, perché temeva che con quel movimento brusco, il cuore gli stesse per cadere a terra.
«Resisti, ti prego» disse Mikan piangendo.
«Anf… mi sento… anf… così stanco...» rispose Natsume.
«Non parlare. Non devi sprecare le ultime energie» disse Hotaru, cercando di trattenere le lacrime. Natsume le guardò negl’occhi. Sembrava che stesse per cadere a terra da un momento all’altro e cercavano di reggerlo e di convincerlo a sdraiarsi.
«No!» gridò Natsume stufo del comportamento delle due ragazze. Accanto al giovane arrivò un ragazzo biondo con gli occhi azzurri, Ruka. Natsume li guardò con gli occhi quasi socchiusi, rivolgendosi per primo a Ruka: «Perdonami. Perdonami, non avrei mai dovuto coinvolgerti… sapevo il rischio cui andavi incontro ma ti raccontavo sempre tutto e in un certo senso ti mettevo sempre in pericolo…»
Ruka scoppiò a piangere. «No, la colpa non è tua. Sono io! Sono io che non sono stato in grado di aiutarti con il mio alice. Che razza di amico sono?»
«Lunico e il migliore», rispose a quel punto Natsume.
 A quelle parole, così incredibili, le lacrime di Ruka continuavano a scendere più veloci sul suo volto. Si sentiva il solo responsabile dell’accaduto, anche se non era così.
Natsume poi si rivolse a Mikan: «Non credo che..... resisterò molto…»
Mikan aveva gli occhi pieni di lacrime e non riusciva a smettere di piangere. «Il signor Narumi sta arrivando, i professori stanno arrivando, i soccorsi… resisti!»
Natsume prese delicatamente il viso di Mikan con una mano, lo avvicinò a sé e la baciò. Dopodiché gli disse: «Mi dispiace che sia andata così, avrei… avrei voluto dirti tante cose, ma non ho mai avuto il coraggio… in una notte come questa non posso lasciarmi sfuggire, quest’occasione. Mikan… Io Ti Amo. Tu mi hai insegnato cosa significa credere in qualcuno e in qualcosa, tu mi hai insegnato ad amare… grazie Mikan».
Mikan, alle parole di Natsume pianse ancora di più, si avvicinò a lui, lo baciò e gridò: «Anch’io ti amo. Ti prego non morire. Non lasciarmi! Tu non puoi morire e non morirai, basta dire queste cose. Tu vivrai!!».
«Non vi dimenticherò mai» disse Natsume. «Non ti dimenticheremo mai!».
«Non dire queste cose. Andrà tutto bene» ribatté Mikan.
 Natsume guardò per l’ultima volta, Mikan, Ruka e Hotaru. Sorrise e chiuse gli occhi lentamente prendendo un ultimo respiro.
In quel momento cadde il silenzio e un vento gelido si sollevò. Gli unici rumori che echeggiavano in quella fredda notte estiva, erano le grida disperate di Mikan che stringeva forte a sé, il corpo ormai senza vita di Natsume, le grida di Ruka… Hotaru invece piangeva in silenzio mentre da lontano si sentiva solo il suono della sirena dell'ambulanza che si avvicinava molto in fretta. Tutti i presenti, alcuni in lacrime, abbassarono la testa.
Nella mente dei presenti, c’era un’unica frase: - Non ti dimenticheremo mai! -
Youichi, il bambino di 3 anni che si era affezionato a Natsume mentre piangeva, raccolse dei fiori e li mise sul corpo del ragazzo. Poi scappò via tra le braccia di Ruka.
Sulla lapide del giovane ragazzo, gli studenti dell’alice academy incisero queste parole:

“… Un Vero Amico e Un Vero Eroe”

   
 
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