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Autore: Akune_Niives    28/12/2016    3 recensioni
Ispirata a "When you wish upon a star" di Louis Armstrong, narra di un piccolo Stiles senza amici, isolato a causa della sua iperattività, e della dolcezza con la quale il bambino chiede ad una stella di esprimere un suo desiderio.
E' una slice of life dove vengono raccontati momenti della vita di Stiles, di come incontra Derek, di come stringe una solida amicizia con Cora (che gli farà conoscere Scott) e di come le loro vite sono destinate a cambiare per sempre.
Sterek AU!Tutti umani, brotp!Stora, brotp!Sciles.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cora Hale, Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Hi everybody!!
Sono tornata con un nuovo piccolo sclero..
Non so in quanti possiate conoscere la versione di "When you wish upon a star" di Louis Armstrong, ma vi consiglio caldamente di ascoltarla perché è qualcosa che scalda il cuore ^-^
Anyway, questa ff è molto tranquilla, piena di fluff e cose sciocche.. Non sono adatta a scrivere angst, proprio non mi riesce ^^'
La dedico alle meravigliose ragazze del gruppo che, per me, sono state l'unica gioia di tutto questo 2016.
Spero possa piacervi!
Un abbraccio, A.













 
Baby, when you wish upon a star your dream will come true.
 
Piccolo, quando esprimi un desiderio verso una stella il tuo sogno diverrà realtà.
 
 






Con quella frase impressa nei suoi pensieri, il piccolo Stiles scalcia via la coperta del divano e si precipita verso la sua cameretta.
Lo sceriffo e sua moglie si guardano perplessi: è la prima volta che il loro bambino fila in camera dopo il consueto film serale senza fare capricci.
Entrambi alzano le spalle e si stringono più forte. Forse il loro cucciolo sta finalmente crescendo.

Al piano di sopra, Stiles riesce, dopo non poche difficoltà, a spalancare la finestra della sua camera e alza gli occhietti verso il meraviglioso cielo stellato.
Dopo qualche secondo di ricerca, la trova e non riesce a non sorridere.

Eccola là, la stella più luminosa del cielo.

Brillante, grande e bellissima, proprio come nel cartone animato che aveva appena finito di vedere.
Allora Stiles stringe gli occhi e unisce le manine come se stesse pregando.

Ti prego, signora Stella. Ti prego, mandami un amichetto. Maschio o femmina, non importa. Basta che sia gentile, simpatico, che gli piacciono i giochi che piacciono a me e che non si arrabbia se perde. Ti prometto che sarò buono e che cercherò di non parlare troppo veloce, ma.. Per favore, signora Stella, mandami un amico.”

 
«STILES!»

Claudia era salita al piano di sopra per controllare il suo bambino e quando lo vede affacciato alla finestra spalancata, si sente morire.

Corre verso il bambino, che si era voltato verso la madre con calma e tranquillità, lo tira via dalla finestra e lo posa sul suo lettino. In quel momento, entra anche lo sceriffo che, impaurito dal grido della moglie, era corso al piano di sopra.

«Quante volte ti abbiamo detto di non affacciarti così alla finestra? Potresti cadere giù!» esclama la donna, iniziando a tastare il corpo del piccolo per assicurarsi che non si fosse fatto male in alcun modo.

«Ma mamma..»

«Tua madre ha ragione, piccolo. Ti sei già rotto troppe ossa per avere solo quattro anni, non vogliamo aggiungerne altre alla collezione..» dice John, avvicinandosi per chiudere la finestra ed inserire nuovamente il perno che, tecnicamente, doveva impedire a Stiles di poterla aprire.

«Ma papà!»

«Mi hai fatta quasi morire d’infarto..» mormora Claudia mentre se lo stringe al petto.

«Oh, ma insomma!» esclama il piccolo Stiles, staccandosi di poco dalla madre, che lo guarda incuriosita. «Non ho fatto niente! Io volevo solo parlare con la Stella!» continua, indicando verso la finestra.

Gli occhi dei genitori si incontrano e poi si spostano verso la finestra.

Stiles sguscia via dalle braccia della madre, scende dal letto e si avvicina al padre.

«Vedi papà? Quella Stella là è la più luminosa di tutto il cielo, come quella del cartone!» prosegue il piccolo, poggiando l’indice sul vetro per indicarla «Ho solo chiesto alla Stella una cosa, come fa il bimbo di legno..» conclude il bimbo, abbassando la testa ma senza però capire dove e cosa avesse sbagliato.

Gli occhi del padre si addolciscono e si abbassa, per guardare negli occhi il suo bambino.

«Non hai fatto niente di sbagliato, ometto. Ma devi stare più attento o la prossima volta potresti farti davvero male.. Capito?»

Stiles annuisce e, sempre a testa bassa, torna verso il letto, ci si arrampica sopra e si lascia rimboccare le coperte dalla madre.

«Cos’hai chiesto alla stella, tesoro?» chiede la donna mentre gli accarezza la testolina.

Il piccolo si volta su un fianco, dando le spalle alla madre e si sistema meglio sul cuscino.

«Un amico..» mormora, mentre sente le palpebre farsi pesanti.

Claudia trattiene il fiato e sente gli occhi inumidirsi.

Purtroppo, sa che il figlio non ha molti amichetti con cui giocare. A dire la verità, non ne ha nessuno e lei lo sa. Sa che i bambini non considerano Stiles per colpa della sua iperattività e per la sua parlantina veloce. Tante volte, al parco, lo ha visto avvicinarsi ad altri bambini con la speranza di poter giocare con loro ed altrettante volte lo ha visto mentre tornava da lei con lo sguardo triste e la testa ciondoloni. Aveva provato ad invitare i suoi compagni al suo compleanno, ma quando vide il suo piccolo, che aveva passato tutto il pomeriggio appostato alla finestra del soggiorno, deluso perché nessuno si era presentato non era riuscita a trattenersi e poche lacrime le avevano solcato il volto.

Ma cos’altro poteva fare?

Stringe il bambino, che ormai si è addormentato e gli inizia a sussurrare nell’orecchio.

«Oh, piccolo mio. Lo so che ti senti tanto solo ma non devi essere triste. Un giorno troverai qualcuno di davvero speciale che ti amerà e ti starà vicino per sempre. Un giorno sarai davvero felice, te lo prometto.»

Claudia si avvicina e gli bacia la fronte. Poi si alza, spegne la lucina e si avvicina alla porta, dove John la sta aspettando con un sorriso.

Si abbracciano e guardano il loro bambino ormai nel mondo dei sogni.

«Forse si farà nuovi amici quando entrerà a scuola..» mormora John, stringendo la moglie.

«Lo spero.. Lo spero davvero tanto.»

Quella notte, l’intera famiglia Stilinski si addormenta sperando che quella stella, così lontana e così splendente, possa in qualche modo esaudire il desiderio di un bambino.
 
 
 


 Qualche giorno dopo

 




 
Stiles sta giocando nel giardino sul retro della casa.

E’ una spia e deve scoprire i piani del perfido Mr. Zuzzle, l’orsacchiotto di peluche che vuole far diventare tutti gli esseri umani del mondo in praline di cioccolato.

E’ molto concentrato, non deve farsi scoprire dalle guardie di Mr. Zuzzle, per questo non si accorge della madre che lo sta chiamando. Riesce a distrarsi solo quando sente un gran frastuono e delle persone che iniziano ad urlare animatamente.

Stiles alza la testolina e punta lo sguardo verso la staccionata. Sente che le voci vengono da quella parte ma non riesce a vedere, così prende Mr. Zuzzle ed entra in casa, attraversa il salotto ed esce di casa, avvicinandosi a sua madre che se ne sta in piedi sul portico.

«Mamma?» la chiama, tirandole i pantaloni.

Lei abbassa lo sguardo e gli sorride, mettendogli una mano dietro la schiena.

«Tesoro, guarda. Qualcuno si trasferisce nella villa..»

«Cos’era quel rumore forte?»

«I signori del trasloco hanno fatto scivolare un pianoforte ed è caduto per terra.» dice Claudia, ridendo. Poi si abbassa alla sua altezza «Sai, sembra che i nostri nuovi vicini abbiano dei bambini.. Vuoi andare a conoscerli?»

Stiles annuisce ma è insicuro mentre stringe la mano della madre e scende gli scalini.

I nuovi bambini saranno gentili con lui? Saranno più grandi o più piccoli? Gli piacerà giocare a nascondino? Chissà se Mr. Zuzzle piacerà anche a loro..

I due attraversano la strada e si avvicinano ad una signora.

«Salve! Sono Claudia, benvenuti nel quartiere.» dice la donna, porgendo la mano.

La signora sorride e stringe la mano con la sua.

«Salve, Claudia.. Io sono Talia. Ti ringrazio per la cordialità..»

«Mi dispiace per il vostro pianoforte..»

«Proveremo ad aggiustarlo ma credo che dovremo ricomprarlo.. E’ stato un viaggio lungo, chiameremo qualcuno domani..»

«Da dove venite?»

«Da New York e… Oh, e tu chi sei?» chiede Talia, abbassando lo sguardo su Stiles che si era nascosto dietro le gambe della madre.

Claudia si sposta e gli mette una mano sulla spalla.

«Mi chiamo Stiles..» risponde il bambino «E lui è Mr. Zuzzle!» esclama poi, dopo aver alzato in aria il suo orsacchiotto.

«Ciao ad entrambi.» dice Talia, ridacchiando «E quanti anni hai, Stiles?»

«Ho quattro anni e uncidi mesi! Tra poco è il mio compleanno!» risponde lui, mostrando alla donna un sorriso sgangherato.

«Undici, tesoro.. Si dice undici.» mormora Claudia.

«Oh, giusto..»

Talia ride

«Sei proprio un amore.. Dovrò ricordarmi di farti un regalo! D’altronde hai la stessa età della mia Cora..»

«Hai una bambina?» chiede Claudia

«Ne ho tre.. Due bambine, Laura ha 15 anni ed è dentro casa e Cora è quella laggiù, in braccio a mio marito Thomas..»

«Che sta parlando con mio marito John..» aggiunge Claudia

«Esatto..» annuisce Talia «E quello lassù alla porta è il mio Derek, ha 8 anni..»

Stiles alza lo sguardo e segue le indicazioni di Talia, fino a che i suoi occhi non incontrano quelli dell’altro bambino.

Ha uno sguardo serio, quasi imbronciato, e le braccia conserte mentre si appoggia con una spalla ad una delle colonne del portico.

Nella mente di Stiles c’è un solo pensiero: un amico grande.

Sguscia via dalla mano di sua madre e si precipita correndo verso Derek.

«Stiles, aspetta! Scusami tanto, Talia.. E’ un bambino molto vivace..»

«Non preoccuparti! Anzi, ti anticipo io le mie scuse.. Derek è un bambino un po’ taciturno e non era d’accordo con il trasferimento.. Potrebbe rispondergli male.»

Stiles riesce, con fatica, a salire tutti i gradini e si presenta davanti a Derek con il fiatone.

«Ciao! Tu sei Derek, sì? Io sono Stiles e lui è Mr. Zuzzle.. La tua mamma ha detto che hai 8 anni! Io ne ho quattro e undici mesi, tra poco è il mio compleanno! Tu vai già a scuola?»

Dove il piccolo vede un futuro amico grande e forte che potrebbe proteggerlo da quei bambini che gli fanno sempre i dispetti, l’altro bambino vede solo un moccioso sdentato con i capelli rasati ridicolmente troppo corti e con una parlantina talmente veloce da far venire il mal di testa istantaneo.

Quel bambinetto stava lì a guardarlo e Derek già non lo sopportava.

Lo guarda un paio di volte da capo a piedi, poi gira i tacchi ed entra in casa lasciando il piccolo Stiles fermo sotto il portico.

Stiles abbassa le spalle e la testa, gli occhietti che diventano tristi e iniziano ad inumidirsi.

Le due donne, che hanno visto la scena, si guardano entrambe dispiaciute.

Talia sapeva che non sarebbe bastata l’energia di Stiles a far sorridere il suo bambino e Claudia sapeva che non tutti erano in grado di tener testa alla parlantina di Stiles.

Ma quando guardano nuovamente verso il bambino, si accorgono di un piccolo uragano rosa che corre verso di lui.

Stiles non se ne accorge finché non si sente tirare la manica della maglietta.

Si volta e i suoi occhi si rispecchiano in quelli marroni di Cora.

«Ciao.. Il mio fratellone è uno scorbutico ma se gli fai i dolcini alla mela poi ti fa fare l’aeroplano sulle spalle..» dice la piccola, mentre si sposta la frangetta con la mano.

«Tu sei Cora?»

La bambina annuisce.

 «Io sono Stiles e lui è Mr. Zuzzle..»

«Lei è Panda!» dice Cora, mostrando al bambino il peluche di un panda con un fiocchetto rosa dietro un orecchio.

«Ti piace giocare a nascondino?» le chiede, con una nuova luce che gli fa brillare gli occhi.

La bambina annuisce «Sì, ma inizi tu! Fino a quanto sai contare?»

«La mamma mi ha insegnato a contare fino a 15!» esclama, con una punta di orgoglio.

Cora spalanca la bocca «Wooow.. Io so contare fino a 10, mi ha insegnato Derek!»

«Allora il tuo fratellone è bravo..»

«Sì, ma è sempre scorbutico. Dai, inizia! Io mi nascondo, eh! Non spiare!» grida Cora, iniziando già ad allontanarsi.

E mentre Talia grida a Cora di non allontanarsi troppo e di stare attenta, Claudia sente svanire un peso sul cuore. Stiles forse era riuscito a trovare un’amica dopo anni di solitudine e non poteva fare a meno di sorridere. Finalmente il suo bambino sarebbe stato di nuovo allegro, sorridente, felice.
   
 
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