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Autore: MaartiLorenz    30/12/2016    0 recensioni
«97 anni dopo che una guerra nucleare globale ha sconvolto il pianeta Terra, del genere umano rimane solo una stazione spaziale, l'Arca, un complesso di 12 stazioni spaziali minori che si trovavano in orbita al momento del disastro. Tre generazioni sono sopravvissute nello spazio. L'Arca ha leggi molto severe per mantenere l'ordine: chi trasgredisce viene punito con la morte per espulsione nel vuoto e il Consiglio adotta misure anche drastiche per garantire la sopravvivenza della razza umana.
Ma ora, l'Arca sta morendo con l'aumento della popolazione e con il rapido deteriorarsi degli impianti di riciclo. I membri del Consiglio decidono di inviare sulla Terra cento delinquenti minorenni per vedere se il pianeta è nuovamente abitabile. Questi giovani ragazzi intraprenderanno un viaggio molto pericoloso su un pianeta per loro affascinante, ma sconosciuto e dovranno trovare un modo per superare le differenze, unire le forze e creare un nuovo inizio sulla Terra che ormai è completamente cambiata: è selvaggia, primitiva e piena di insidie.»
Danae Carter è una dei 100.
(Per chi volesse, la fanfiction è riportata anche su Wattpad nell'account: blakesun- )
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bellamy Blake, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Danae restò per molto seduta su quella roccia sul lago.
Era ancora immersa nei suoi pensieri quando sentì una mano appoggiarsi sulla sua schiena.
Si voltò verso la figura alle sue spalle.

«Tra poco ceneremo, ci farebbe piacere averti tra noi Danae del Popolo del Cielo.»

Era l'anziana donna che avvertì la Regina dell'arrivo dei Cavalieri.

Danae fece di sì con la testa e seguì la terrestre.
Si sedettero poi attorno al fuoco come fece il resto della gente. Mancava solo la Regina Naiadi.
Quando arrivò, con lei c'era un ragazzo con una grossa rete sulle spalle.
Tutti si zittirono, attendendo le parole della Regina.

«Mio popolo, ecco a voi tutto quello che siamo riusciti ad ottenere dopo il duro lavoro di oggi..» disse la Regina. «..Però, prima di iniziare, vorrei accogliere qui con noi Danae kom skaikru. Lei resterà al villaggio fino a quando lo vorrà, e noi la accoglieremo come figlia del lago, come tutti noi; riceverà il nostro rispetto e le nostre risorse di cibo e acqua; la nostra protezione, le nostre case e conoscerà la nostra cultura.» concluse. 

Tutti acconsentirono facendo un inchino con il capo e pronunciando, infine, la parola "Sha", ovvero "Si".

Danae inizialmente si sentì a disagio, non le era mai piaciuto stare al centro dell'attenzione, ma poi lasciò perdere e sorrise.

«Danae kom skaikru, noi podakru ti abbiamo accolto; ma tu, accetti questo popolo come una parte di te?» chiese la Regina Naiadi, porgendo alla ragazza un tridente fatto interamente in legno.

Danae si guardò attorno e vide tutti gli sguardi puntati su di lei.
Era pronta a far parte di un altro popolo? Poteva fidarsi? Che fine avranno fatto i cento? Finn, Bellamy e Monroe?
Scacciò via dalla mente tutte queste domande, doveva smettere di pensare ai cento, loro la credevano morta, nessuno sarebbe andato a cercarla.
Così si fece coraggio e afferrò il tridente.

«Sha» disse Danae un po' timorosa e guardando tutta la gente attorno a lei.

La Regina le sorrise.

«Adesso porta il tridente sopra al fuoco, attenta a non farlo bruciare.»

Danae fece come disse: resse il tridente anche con l'altra mano, poi lo portò sopra il fuoco. In quel momento non fece neanche caso a tutti gli sguardi puntati su di lei e sulle sue mosse.
Si concentrò per non far bruciare il tridente, quando le si avvicinò il ragazzo che poco prima arrivò assieme alla Regina.

«Tieni.» le disse porgendole una ciotola con dell'acqua.

Danae la prese con una mano.

«Adesso versala sul tridente e.. ti consiglio di allontanarti giusto un pochino.» disse sorridendole.

Fece come disse: si scostò un po' dal fuoco e, dopo aver preso un bel respiro, versò la ciotola sopra il tridente.

Fece bene ad allontanarsi.

Appena l'acqua toccò il tridente, da quest'ultimo iniziò ad alzarsi un  enorme fumo.
Danae iniziò a tossire, ma poi si concentrò su altro: il fumo che si stava alzando in cielo non era un semplice fumo, non aveva il solito colore grigio.. era azzurro.

«Questo è il colore del Popolo del Lago, è il colore delle acque che ogni giorno ci donano cibo e risorse, questo è il colore del nostro spirito. E adesso, Danae kom skaikru, una parte del popolo dei podakru vive in te.» disse la Regina Naiadi.

«Guarda Ragazza del Cielo.» continuò rivolgendo lo sguardo al lago.

Danae si voltò e attorno all'immenso lago proprio sui confini, si iniziarono a vedere delle fiaccole azzurre.

«Cosa.. Cosa sono quelli?» chiese la ragazza stupita.

«Quelli Danae sono altri podakru.» rispose la Regina.

«Altri podakru?»

«Sí. Sono dei piccoli villaggi, ma apparteniamo allo stesso popolo. Noi podakru costeggiamo l'intero lago, qui dove ti trovi ora è il villaggio maggiore, ma ciò non significa che gli altri siano meno importanti. Tutti abbiamo un ruolo qui, tutti siamo indispensabili. Ricordi?»

«Sí certo, mi ricordo.»

«E invece, vedi poco più in là? C'è il mare..»

«Sí, vedo il riflesso della luna sull'acqua..»

«Beh è proprio lí che stanno gli Ouskejon kru, il Clan della Scogliera Blu. Restano più in alto di noi per riuscire a controllarci meglio. Adesso sicuramente avranno assistito al tuo Rito di Accoglienza.»

«E.. questo è un problema?»

«No. Domani verranno a trovarci, vorranno vederti e alla prossima visita chiederanno qualche razione di cibo in più.»

«Regina Naiadi non vorrei farla arrabbiare ma.. perchè non provate a ribellarvi? Insomma, all'inizio riuscivo a capire le vostre intenzioni di non voler combattere, perchè pensavo foste solamente voi.. E invece il suo popolo costeggia tutto il lago e se..»

«Noi non uccidiamo.» la interruppe fredda la Regina.

«Va bene, capito..» rispose Danae.

«Beh allora, vogliamo mangiare questa sera?» urlò una voce maschile.

Era sempre quel ragazzo.
Finalmente portò la grande rete piena di pesce al centro di tutti i terrestri, i quali non aspettavano altro che quel momento.

«Serviti pure Ragazza del Cielo. Ormai fai parte di questo villaggio.» disse la Regina Naiadi, andandosene in mezzo al suo popolo.

Danae non seguì subito la Regina. Restò un po' a pensare alla conversazione avuta precedentemente.
Perché i podakru non volevano uccidere? Eppure, come le disse inizialmente la Regina, loro erano un popolo forte e sempre pronto alla lotta. Cos'era cambiato?
I suoi pensieri furono interrotti.

«Danae, giusto?» le chiese, avvicinandosi a lei, il ragazzo della rete.

«Giusto.» rispose.

«Io mi chiamo Ryco.»

Danae non rispose, sorrise e basta.

«Non sembri di molte parole.» scherzò.

«Già.»

«Eppure la Regina Naiadi continua a dirmi che non smetti di farle domande. Ci sono due Ragazze del Cielo?» continuò a sorridere Ryco.

Danae accennò una risata.

«Beh, comunque non sono qui per importunarti. Ecco prendi, questo è tuo. Ti servirà per vivere qui, insomma, per pescare, andare a caccia, difenderti.»

Danae prese il tridente che le porse: era quello che teneva in mano poco prima, durante il Rito di Accoglienza.

«Oh, grazie. Posso chiederti una cosa?»

«Certo, dimmi.»

«Come mai il fumo era azzurro?»

«"É lo spirito di noi podakru"» disse Ryco, imitando la Regina.

«Non ti vedo molto convinto.» sorrise Danae.

«Già, insomma.. Non credo allo spirito e cose del genere. Secondo me il fumo azzurro dipende dal tipo di legno del tridente ma soprattutto dall'acqua del lago. Quest'ultima si che ha qualcosa di speciale.» disse sussurrando.

«Cos'ha di speciale?»

«Poco prima del sorgere del sole, l'acqua inizia a brillare.»

«A brillare?»

«Sí a brillare, sembra una magia.»

«Una magia..» disse accennando una risata Danae.

Ryco sorrise.

«Beh, se vuoi assistere a "questa magia", domani all'alba sarò qui.» disse il ragazzo sdraiandosi su delle rocce ricoperte di muschio e foglie.

Danae restò un po' li a guardarlo. 
Aveva anche lui gli occhi chiari, come il resto della gente, ma aveva anche dei strani segni in rilievo sul viso, dettagli che non aveva nessuno dei podakru.

«Azgeda, Nazione del Ghiaccio. È da lì che vengo.» disse Ryco, accorgendosi dello sguardo di Danae sul suo viso.

«Capisco..» disse «..Buonanotte.»

Ryco sorrise, e Danae tornò dalla Regina Naiadi, la quale le mostrò quella che sarebbe diventata la sua nuova "casa".
  
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