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Autore: Cristina_chan1997    30/12/2016    1 recensioni
Chiusi gli occhi.
Arthur stava silenziosamente piangendo.
Lente lacrime scorrevano sul suo viso.
I suoi occhi, del colore del cielo più puro, erano annacquati e tristi, stanchi.
Mi girai leggermente e vidi che continuava a nascondere il suo volto, per non mostrarmi le sue guance umide.
Oh Arthur, amore mio. Così forte eppure così fragile.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi trovavo da solo in quell'enorme tenda da diverse ore ormai. Fuori stava nevicando. 
C'era un fuoco acceso, che ormai si stava consumando. 
La battaglia per cui tutti si stavano preparando era la più terribile che avessimo mai affrontato. 
Il consiglio tra i cavalieri era durato tutta la notte e Arthur aveva insitito affinché io rimanessi al suo fianco per tutto il tempo. 
Vedevo quanto soffriva; quanto quella battaglia, la sua prima vera battaglia, gravava totalmente sulle sue spalle. 
"Ti lascio il mio regno, figlio mio." L'ultimo sospiro di Uther, non molte lune precedenti a quel nevoso giorno.
Ci sarebbero stati morti, sangue di innocenti versato. Un massacro. 
Persino alcune malvagie creature dell' antica religione erano coinvolte con il nostro nemico: una sacerdotessa potente, quanto potevo esserlo io. O forse anche di più.
 Si sarebbe servita di ogni mezzo a sua disposizione per ottenere ciò che voleva. Avrebbe rischiato tutto, e Arthur lo sapeva.
Sapeva che saremmo potuti morire tutti: me compreso, il suo stregone. 
"Ci serve un piano che ci permetta un constitente vantaggio, nonostante tutto."
Era ciò che ripeteva durante il consiglio, guardandomi negli occhi, più volte. 
Mi guardava continuamente, come se nessuno fosse lì con noi. Come se necessitasse del mio consenso, il mio soltanto. 
In fine prese una decisione: la più ardua, ma anche la più giusta. 
Non avevamo effetive possibilità di riuscita ed era quasi una missione suicida, eppure la speranza sarebbe stata l'ultima a morire. 
Io avrei combattuto fino all'ultimo pur di vincere, pur di proteggerlo. E so che lui avrebbe fatto lo stesso con me. 
Arthur entrò improvvisamente nella tenda, interrompendo il mio flusso di pensieri.
Era silenzioso, come non lo era mai stato.
---
Io continuavo a guardare il fuoco che lentamente moriva perdendo il suo calore. 
Ma inaspettatamente successe una cosa; una cosa mai accaduta prima. E che mi spaccò il cuore. 
Arthur si era inginocchiato alle mie spalle e avevo poggiato la sua fronte sulla mia spalla. 
Tremava, era così fragile. 
Chiusi gli occhi.
Arthur stava silenziosamente piangendo. 
Lente lacrime scorrevano sul suo viso. 
I suoi occhi, del colore del cielo più puro, erano annacquati e tristi, stanchi. 
Mi girai leggermente e vidi che continuava a nascondere il suo volto, per non mostrarmi le sue guance umide.
Oh Arthur, amore mio. Così forte eppure così fragile.
Mio Re. Mostri le tue debolezze e le tue incertezze a me, e a nessun altro.
 Ti fidi esclusivamente di me.
 Amore mio berrei tutte le tue lacrime. Amore mio, non piangere. 

---
Avvicinai il mio viso al suo e senza fretta iniziai a baciare la sua guancia bagnata. Dopo baciai la fonte della sua tristezza, i suoi occhi. 
Lentamente abbasai lo sguado e mi avvicinai alle sue labbra. Con dolcezza le toccai.
E lui me lo lasciò fare. Perché lui si lasciava cullare da me, unicamente da me. 
Mi girai totalmente verso di lui e gli presi la testa fra le mani. 
Lentamente mi alzai e così incoragai lui a far lo stesso. 
Alzai il mento in senso di fierezza. E così invitai lui a far lo stesso. 
Quando mi fu di fronte, gli asciugai le ultime lacrime e cercai di infondergli sicurezza guardandolo fisso negli occhi. 
Arthur noi siamo pari. Raccogli la tua forza e mostramela ancora una volta, io farò lo stesso con te. 
Lo aiutai ad indossare la sua armatura da combattimento, la battaglia ci attendeva.
Lui mi scambiò un'ultima occhiaia incerta, con un sussuro fra le labbra... 'grazie'.
Non ce n'era bisogno. 
Con un incantesimo richiamai a me un vecchio bastone magico, pronto a combattere. 
Mi sistemai un lungo mantello per proteggermi dal freddo.
Stavo per abbandonare la tenda quando all'improvviso lui corse verso di me e mi afferò saldamente per un braccio. 
Mi strinse forte a sé. 
"Merlin." Mormorò al mio orecchio velocemente, ma con sicurezza. Non avevamo più tempo.
"Sono pronto ad affrontare il mio destino. La mia anima ti appartiene. Qualsiasi cosa accada, noi non ci separeremo. Io non ti lascerò. Ricorda, uniti nella vita e nella morte."
Uscimmo insieme dalla tenda. Un calore ardente nel mio petto, nonostante la tormenta.
  
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