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Autore: Perhaps one day    31/12/2016    0 recensioni
Cara credeva di aver chiuso con l'insicurezza adolescenziale, ma quando sua madre e le sue ex amiche del liceo sembrano voler avere la prova che la sua vita sentimentale e sessuale non è cambiata affatto dopo anni, Cara si inventa la più grossa bugia del secolo: un fidanzato che possa metterle tutte a tacere. Nel frattempo, nella disperazione più totale, mentre lei e sua migliore amica Alex cercano qualcuno che possa spacciarsi come il fidanzato dei sogni, ritorna nella vita di Cara l'ex compagno di liceo più odiato. Aleksej non ha intenzione di lasciare la presa su Cara e le chiede un favore riguardo al segreto che li lega in cambio sarà lui a fingersi il fidanzato di Cara per tutta la durata della vacanze invernali. Cara accetta, ma sa che va incontro ad una grossa tempesta. Ce la farà la nostra eroina a proteggersi dalle battute acide delle ex compagne, dagli sguardi delusi della propria madre e dall'indecisione cronica del proprio ex fidanzato ? E soprattutto riuscirà a comprendere Aleksej una volta per tutte ? Se volete scoprire questo e altro immergetevi nella storia con la speranza che vi faccia dimenticare il mondo reale per un po'.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Finirà malissimo, questo fu il primo pensiero di Cara, il secondo fu che quando sua madre avesse scoperto che era tutta una grande menzogna non sarebbe stata abbastanza veloce per riuscire a scappare , il terzo pensiero che la fece continuare a parlare e a raccontare la balla del secolo era che quei bastardi dei propri ex compagni di classe del liceo compreso il suo unico e solo ex fidanzato non potevano credere che lei fosse una zitella senza nessuna vita sessuale e sociale.
Sarebbe morta piuttosto, avrebbe fatto finta di avere un ragazzo fino alla propria morte e magari anche oltre, avrebbe pagato qualcuno per fingersi quel famoso fidanzato che nessuno aveva mai visto e che giungeva al funerale inaspettato.
“Quindi porterai anche lui ?”
La voce di Laura era squillante come un campanello alle sei di mattina, Cara ricordava, quando ancora era la sua compagna di banco e credeva che le fosse amica, una delle poche amiche in quella classe di arpie, rimaneva ad ascoltare tutti i dubbi riguardo ai ragazzi che la assillavano e non erano davvero pochi, pensò Cara, annuendo.
“Si certo, le feste di Natale ..insomma..poi voi..”
“Ma non ha una famiglia ?”

Ah già , il famoso fidanzato avrebbe dovuto avere una famiglia a reclamarlo per Natale oppure no ?
Cara ci pensò un po' su, poteva rimanere vaga come lo era sempre stata per tutti quei mesi.
“Una situazione complicata direi”
Cara poteva immaginare l'espressione dubbiosa di Laura ed i suoi occhi alzarsi al cielo, come a dire che Cara è rimasta la solita matta. Cara si domandò ancora una volta perché non l'aveva mandata a quel paese quando aveva potuto.
Anche lì tutta colpa di sua madre che non voleva creare attriti tra i vicini. Sarebbe dovuta andare dal povero Tom, il cornuto Tom, il bel Tom, a dirle quello che stava accadendo, lui probabilmente non avrebbe creduto che fosse una ragazza grassa e invidiosa dell'amica più figa, la più figa di tutto il liceo oltretutto, no forse neanche Tom le avrebbe creduto, certo si era sempre dimostrato gentile e non l'aveva mai presa in giro per cinque anni, ma questo non voleva dire che lui avesse una qualche fiducia in lei.
“Capisco, comunque sia io che Elise stiamo morendo dalla curiosità di vedervi. Tu poi sempre con quelle foto di arte, cani e cibo su Instagram, perché mai non vi fate una foto assieme ?”
Laura era partita all'attacco, probabilmente su consiglio di Elise che ce l'aveva con lei da quando Cara le aveva soffiato il posto di rappresentante di classe anni prima.
Aveva fatto affondare la campagna di Elise con tutte le scarpe grazie all'aiuto di quello che allora era considerato il sogno di ogni ragazza. Cara non ripensava a quel fatto da quasi quattro anni e continuava a non comprendere come uno come lui e una come lei erano arrivati a tanto. Lui e Cara dopo essere stati eletti rappresentanti di classe , erano diventati quelli di Istituto e poi erano stati entrambi ammessi alla Cornell. Cara continuava a vederlo spesso a lezione e si ignoravano come avevano sempre fatto in tutti quegli anni, ma di tanto in tanto quando se lo ritrovava di fronte non poteva non notare quanto lui fosse diventato ancora più bello e quanto lei non fosse cambiata di un capello , il che la faceva sprofondare in una immensa malinconia del tipo che si rinchiudeva nella propria camera a guardare gli ultimi episodi di Game of Thrones mangiando patatine e commentando il tutto nel proprio Tumblr.
“Cara datti una mossa, voglio andare dall'estetista e non me ne frega un cazzo delle tue amichette sceme !”
La voce di Alex non era delle più amichevoli e neanche il suo lessico, tanto che Cara sentì Laura indignarsi come quelle principessine cretine dei cartoni animati. Lei preferiva una come Alex, che le diceva sempre quando stava per fare un errore e non faceva finta di essere una suora.
“Chi..Cara..è quella tua coinquilina ..tua madre, aveva detto ai miei che la tua compagna di stanza alla Cornell pareva uscita da una famiglia di camionisti, ma..”
Quello fu davvero troppo anche per lei. Poteva sopportare tutto, poteva sopportare la menzogna, la presa in giro, gli sguardi di sua madre e anche le lingue malefiche dei suoi compagni di classe, ma non tollerava che sparlassero di Alex.
“In verità proviene da una famiglia di narcos colombiani e non amano che qualcuno li chiami camionisti”
“Mi prendi in giro Cara ? Non ho mai capito se tu..”
“Credo che dovresti scoprirlo da sola se ti prendo in giro, ma dovresti stare attenta a quei tipi messicani che sono venuti nel quartiere”

Poveri messicani. Cara chiese scusa alla famiglia messicana del proprio quartiere, ma sperò che pestassero ai piedi a tutti i bianchi stronzi, compresa lei e Laura, che vivevano lì.
Attaccò il telefono in faccia a Laura e si voltò verso Alex che l'aspettava appoggiata allo stipite della porta.
“Narcos ?”
“Non mi è venuto di meglio lì per lì”
“Mia madre fa parte della Chiesa Battista e prepara dolcetti per le ferie di paese, ma chissà magari nasconde cocaina in quei biscotti.”

Cara sorrise verso l'amica, Alex scosse la testa.
“E cosa mi dici dei messicani ?”
“Non volevo davvero, è che Laura è terrorizzata dai messicani”
“Una piccola trumpista tra di voi”

Alex prese la borsa e allungò la propria a Cara.
“Ora muoviamoci, ho intenzione di scoparmi Jake stasera e non voglio rimandare un minuto di più”
“Ancora non avete ...”

Cara dovette vedere lo sguardo impaziente dell'amica per crederci, solitamente tutti andavano a letto con Alex, uomini o donne che fossero, nessuno si tirava mai indietro , anche perché era del tipo splendida ma con le palle e prima o poi tutti finivano per innamorarsene tanto che lei si stufava e se li buttava dietro le spalle.
Il suo terapista diceva che questo suo atteggiamento era dovuto all'abbandono del padre quando era piccola, ma Alex continuava a dire che era solo perché era un femmina sana di ventitre anni e non capiva perché mai avrebbe dovuto evitare di scoparsi il mondo.
Il ragionamento non faceva una piega, ma ora c'era Jake e Jake non era mai stato uno facile. Per prima cosa era un nerd ed Alex odiava i nerd, non odiava lei solo perché Cara, durante il primo anno, le aveva tenuto la testa mentre vomitava per le sbronze almeno una decina di volte, ma Alex odiava i nerd, ed odiava ancora di più quelli timidi.
Jake era nerd e timido, certo era dannatamente carino e dolce, quella dolcezza non zuccherosa, ma di cui non potevi farne a meno.
Cara con Jake aveva trovato conferma che la frase di Mary Poppins: Basta un poco di zucchero e la pillola va giù, era verissima e si adattava ad Alex e Jake, Jake era lo zucchero che rendeva Alex meno incline al pessimismo, alla filosofia del Dio è morto e noi siamo qua.
L'unico problema era che lui non l'aveva ancora portata a letto ed Alex era stufa dei preliminari, per un po' le erano andati bene, ma Cara ormai conosceva la sua coinquilina da anni per non accorgersi di quando qualcosa la agitava e che Jake non le avesse ancora tirato via le mutandine a cui tutti puntavano la rendeva intrattabile.
“Secondo te è gay ?”
Alex glielo aveva chiesto senza neanche guardarla in faccia e Cara si domandò se la forte Alex, la splendida Alex, non si fosse fatta fregare proprio da uno come Jake.
“Io non..insomma non direi. Magari è solo che uno vuole aspettare un po'..sono solo tre mesi che vi frequentate”
“E' ateo e non credo che insomma...ha fatto sesso , lo so, lo sa fare eccome con quelle mani a volte mi fa impazzire, ma..”

Cara avrebbe voluto farsi sfuggire un sospiro. I propri approcci con il sesso erano stati se non deludenti ancora di più, aveva provato due volte a farlo e per due volte non era neanche riuscita a farsi toccare una tetta.
“Probabilmente non vuole portarti a letto perché sa come sei fatta”
L'ascensore arrivò al loro piano e Cara vide Alex tirarle un'occhiata che non aveva niente di buono prima di entrare all'interno di quel quadrato d'acciaio.
“Come sarei fatta scusa ?”
Ovviamente Cara non avrebbe mai dovuto credere di passarla liscia a quel punto e senza nessun testimone in ascensore.
“Lo sai. Ti annoi, te ne scopi due alla volta, Alex e Jake non mi pare uno scemo”
“Me li potrei scopare tre alla volta o dieci, ma questo non lo giustifica!”
“Sto dicendo che ha solo paura che lo molli, è paura, ok ? E adesso non mi fare la femminista del cazzo, odio quando tiri fuori le stronzate del tipo la vagina è la mia e ci faccio quello che voglio”
“Be' è così, anche tu dovresti far prendere aria alla tua”

Cara l'avrebbe uccisa in quel momento se non fossero giunte al piano terra, quando si aprirono le porte Cara fu la prima ad uscire, mentre Alex le correva dietro.
“Che problema hai, si può sapere ?”
Alex riusciva ad essere splendida anche in quel momento con una sciarpona di alpacha e i pantaloni della tuta addosso. Dovevano essere i capelli biondi, Cara lo pensò come sempre quando la sua amica anche di prima mattina pareva uscita da Vogue.
“Tra una settimana devo tornare a casa dalla mia famiglia e dai miei compagni di classe che hanno organizzato una festa ed io non ho un ragazzo”
Sputò fuori il mattone più leggero di tutta quella faccenda. Alex la fissò per qualche secondo, quando la guardava in quel modo Cara aveva paura che lei scoprisse tutte le bugie che raccontava acasa proposito della vita sociale che conduceva alla Cornell.
“E...non hai un fidanzato e allora ? Non mi pare che tu sia una fissata con questa storia del matrimono e..”
“Ho detto a mia madre che ne avevo uno e ho fatto sì che il mio ex lo sapesse”

Alex la prese per un braccio e la costrinse a fermarsi sul marciapiede affollato.
“E non puoi dire che vi siete lasciati o un'altra baggianata simile ? E comunque non puoi mentire sulla tua vita Cara. Ti laurerai a pieni voti quest'anno, sei la migliore analista politica che conosca eh..”
“E' Aleksej il migliore analista del nostro anno”

Aleksej Clayton.
Colui con il quale ho praticamente mandato a monte una campagna elettorale liceale.
Cara non avrebbe rivelato anche questo ad Alex, perché non sapeva neanche spiegare come fosse successo.
“Cazzate, quello va avanti perché ha le maniere di uno uscito da Downton Abbey e l'aspetto di un modello di Armani. Però adesso il problema non è lui, ma sei tu che ti stai incasinando la vita solo per non fare la figura della sfigata con quelli di casa tua”
A Cara all'improvviso parve così stupida quell'idea del fidanzato, in effetti cosa aveva da invidiare agli altri ?
Era davvero uno delle migliori del proprio anno, si sarebbe laureata con il massimo, probabilmente avrebbe faticato un po' per trovare lavoro perché ambiva ad un posto da uomo e voleva fare una carriera da uomo, ma non era una drogata e neanche un'alcolista come Carrie di Homeland che sarebbe andata a finire con un finto terrorista , lei aveva una buona vita. Una vita...
“A loro non frega un cazzo della mia laurea o delle mie possibilità di carriera e per una volta non voglio essere quella tanto intelligente, ma anche così miserevole .”
“Miserevole ? Ma di che stai parlando ?”
Alex non riusciva a capire e Cara voleva trovare il modo di spiegarlo senza offenderla. La fece avvicinare ad una vetrina di un negozio abbigliamento, uno di quelli dove lei non era mai entrata e dove invece Alex comprava in continuazione top che non le arrivavano neanche a coprire la pancia.
“Tu hai una vita piena, Alex. Sei bellissima, la tua vagina è dannatamente indipendente e al liceo sarai stata almeno due o tre volte in lizza per il titolo di queen”
“Solo una volta e comunque non me fregava un cazzo di quella corona..”

Cara alzò gli occhi al cielo e Alex si zittì all'istante.
“Quello che sto cercando di dire è che tu sei una vincente che cammina, io invece voglio una rivincita e non la ottengo con la laurea , tutti sanno che sono intelligente e che mi impegno, ma nessuno si aspetta che io abbia una vita sentimentale o sessuale..”
Si guardò a lungo in quella vetrina e si vide con quei fianchi troppo larghi, con il seno grosso e il cappotto marrone che la infaggottava ancora di più. Neanche il viso poteva salvarsi dal proprio giudizio: quelle labbra piccolo, le gote tonde e gli occhi scuri senza nessuna sfumatura, non erano certo verdi brillanti come quelli di Alex.
L'unica cosa che Cara amava di sé stessa erano i capelli: neri e lunghi fino a metà schiena che adorava acconciare in trecce sempre troppo complicate.
Era il vezzo a cui dedicava più cura e che gli dava anche qualche soddisfazione visto che alcune ragazze le chiedevano come riusciva a farli crescere in quel modo senza danneggiarli con shampii e piastre.
“Tu non puoi capire Alex. Io non voglio sentirmi superiore a loro, sono stanca e basta. Voglio avere un fidanzato che le faccia crepare d'invidia”
“E dove credi di trovarlo ? Non è che ci sono supermercati di questo tipo...”

Alex si era voltata e l'aveva presa sottobraccio per poi guardarla negli occhi e Cara aveva scosso la testa percependo l'aria gelida di Dicembre entrarle dentro le ossa.
“Non lo so..probabilmente alla fine dovrò comunque fare la figura della sfigata, io volevo solo per una volta..”
“Ho capito, ho capito..senti troveremo il modo di mandare in culo Laura e tutta la tua classe di smorfiose”

Cara le voleva credere, aveva bisogno di crederle.

  
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