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Autore: ghostking    31/12/2016    2 recensioni
Cosa accadrebbe se Judy Hopps sparisse? Venisse rapita e fatta sparire senza lasciare traccia?
Tra inseguimenti; indizi e scoperte agghiaccianti; Nick Wilde, a capo dell'indagine, cercherà di scoprire la verità e di riportare la propria amica a casa.
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
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Il brusio arrivava nelle orecchie e distoglieva dai pensieri.
Era un suono quasi “curioso”, piuttosto inusuale.
Nick rivolse uno sguardo fugace a Fred, che con le orecchie dritte e gli occhi vispi guardava la galleria da cui erano entrati con l’aria di chi non si sarebbe mai fatto fregare.
Si preparò per bene, impugnò una pistola e agganciò una cintola in vita piena di coltelli. Chiamò a gran voce due nomi che Nick non aveva mai sentito e dietro al fratello fecero la propria comparsa Jim e Alph, due renne con la faccia torva e cicatrici spesse lungo il viso.
Non sembravano certo quelle di Babbo Natale, con il nasino rosso e gli occhi sorridenti.
Judy invece era ancora penzoloni e teneva gli occhi chiusi.
Nonostante fosse cosciente che di lì a poco sarebbero arrivati i soccorsi, decise ugualmente di darsi per vinta, abbandonandosi completamente a se stessa.
Si sentiva debole e meschina a mollare tutto, ma sinceramente non vedeva davvero il modo di venirne fuori.
 
Lo scalpiccio intanto si fece sempre più forte, fino a quando la scatenata mandria di topi – o per meglio dire, di pantegane –fece il suo ingresso nella sala, rivelando un’uniforme piuttosto particolare  e un armamentario da far invidia a quello che Fred aveva legato in vita.
La squadra speciale.
Era così che la chiamavano, un nome banale forse ma decisamente micidiale.
Erano così tanti che non potevano essere contanti ed erano tutti al servizio della giustizia. Una rete fitta e quasi impossibile da sciogliere.
L’idea era venuta dal Capitan Bogo ed era stata sviluppata da una serie di poliziotti esperti e con più conoscenza sul campo.
Insomma, ricordavano molto la CIA o l’FBI versione mini.
Ci fu un attimo di pausa e poi l’inferno.
La prima fazione di topi si accanì con ferocia sulla giraffa che teneva in ostaggio Nick e questa fu costretta a mollare la presa, permettendo alla volpe di sgusciare via dalle sue grinfie.
Dei topi lo soccorsero tirando fuori alla svelta un paio di ferretti. Salirono furtivi lungo la coda dell’agente fino ad arrivare alle zampe legate dalle manette e con pochi e semplici gesti queste furono a terra, lasciandogli liberi i polsi.
Non ci furono ringraziamenti o altro e subito i topi tornarono nella mischia.
Le renne che il fratello aveva chiamato poco prima scesero le scale di ferro nitrendo furiosi.
Caricando di prepotenza andarono a ferire parecchi topi, alcuni dei quali batterono in ritirata, pronti a farsi sostituire.
Alcuni ratti scelti, vide Nick, sgattaiolarono al piano superiore, provando a sgusciare sotto le zampe di Fred.
Purtroppo quest’ultimo li notò e li afferrò con facilità per le code.
≪Non è questo il modo soldatini. Bon voyage≫ mimò una fintissima faccia dispiaciuta e li lasciò cadere nel bidone dell’acido.
Nick svelto di riflessi riuscì però a prenderne un paio, che a loro volta afferrarono di slancio gli altri due.
Sospirarono all’unisono e quando furono certi di essere fuori pericolo si rilanciarono nello scontro.
Nick, che sembrava essersi ripreso dopo aver osservato la squadra combattere, cercò con gli occhi un modo per raggiungere Fred.
Notò una ringhiera sgangherata che penzolava dalla struttura, decise quindi di correre per quanto più lo spazio gli permetteva e di saltare, tentando disperatamente di afferrarla.
Fece più prove e quando ci riuscì trattenne un urlo.
Con lo sguardo seguì il combattimento sotto di se, mentre scalava i tubi di metallo e ferro arrugginiti.
Si rese conto che alla lotta aveva preso parte anche il bufalo che teneva in ostaggio Judy e questo non gli sembrò un bene, essendo che tra lui e le renne non sapeva dire chi incuteva più timore.
Per quanto riguardava la giraffa... Beh quella era stata messa K.O. da un bel pezzo, legata come un salame e portata via con una facilità spaventosa da una fazione dei topi.
I ratti continuavano ad aumentare e scambiarsi di posto per poter ottenere il massimo risultato, e mentre Nick guardava abbagliato la scena, si sentì strattonare verso l’alto e sbattere a terra con violenza.
Sentì le scapole grattare e il collo indolenzirsi, e quando aprì gli occhi si ritrovò lo sguardo inquisitorio di Fred ad osservarlo.
Nick ringhiò e l’altro tirò fuori dalla cintola un coltello, puntandoglielo alla gola.
L’agente cercò di divincolarsi e quando lo fece una fitta lo fece guaire, arrestandosi a terra.
Fred aveva affondato il coltello nell’esatto punto di congiunzione tra la spalla e il braccio sinistro.
≪Urla quanto ti pare, non ti muoverai da qui≫
Sputò chiaramente irritato.
Nick provò ancora una volta a liberarsi e il fratello gli inflisse un altro colpo alla zampa posteriore destra, immobilizzandolo.
A quel punto Judy, quando sentì il secondo gemito di disperazione proveniente da Nick, decise di aprire gli occhi, ritrovandosi a guardare una scena agghiacciante.
C’era sangue, sangue che colava tra le ringhiere di metallo che formavano le impalcature, sangue sulle zampe luride di Fred e sangue sulla povera pelliccia di Nick.
La coniglietta si unì finalmente al frastuono che regnava nel capannone, liberando un urlo disperato che freddò il sangue di Nick in un solo istante.
L’altra volpe si alzò soddisfatta e si sarebbe girata a ghignarle in faccia se solo sette topi con il miglior addestramento della centrale non l’avessero assalito, tappandogli gli occhi e aggredendolo in punti specifici e provocatori di dolori lancinanti.
Fred era perfido, infimo e difficile da raggirare, ma non era imbattibile.
Nick approfittò di quell’attimo di debolezza per togliersi le armi conficcate nel corpo e alzarsi in piedi, strillando di dolore e rabbia.
Si avvicinò zoppicante al pannello di controllo che controllava l’aggeggio a cui era legata la coniglietta e pigiò qualche tasto per poterla riportare su.
Intanto che il marchingegno si metteva in moto, Fred riuscì a togliersi un topo dagli occhi e a scaraventarlo a terra, avanzando furioso verso Nick, che questa volta non si fece trovare impreparato.
Il topo a terra gli lanciò una pistola e la volpe la strinse tra le zampe con presa salda.
Fred lo scrutò.
≪Non lo faresti mai. Sono tuo fratello, Nick≫
Gli venne da ridere, fratello? DAVVERO? Non poteva pensare che si sarebbe mosso a compassione in un’occasione come quella.
Con le orecchie abbassate e il fiato corto fece cenno ai topi di occuparsi di Judy, che ormai era arrivata alla loro altezza.
Senza esitazione i roditori eseguirono quanto detto e lasciarono a Nick il piacere di concludere quel teatrino.
Fred, con una luce folle negli occhi prese a correre verso il fratello, ma uno sparo attraversò l’aria, colpendolo esattamente nello stesso punto in cui lui aveva precedentemente ferito Nick.
Si fermò sgranando gli occhi e poi, con quanto più odio possedeva, si lanciò nuovamente alla carica.
Un altro sparo, questa volta basso e diretto alla zampa posteriore.
≪Occhio per occhio, dente per dente≫
Fred si accasciò sputando sangue, indietreggiando un minimo per poter guardare il fratello.
Gli occhi ricolmi di isteria, di pazzia.
Cercò di parlare ancora una volta ma Nick non gliene diede occasione.
 
 
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Nick non seppe mai identificare quello che provò quel giorno, ma era sicuro che in quel garbuglio intricato di emozioni ci fosse tantissima soddisfazione nel vedere quel delirio finire.
Ricordava che diede un ultimo colpo al fratello con il manico della pistola, proprio in mezzo al collo, stendendolo a terra privo di sensi e ricordava anche il sorriso di Judy e il pianto di entrambi che ne seguì.
Un bruttissimo sogno che finalmente tirava le tende.


 

Angolo autrice

HOLAAA!

Non ci potete credere? Manco io!
Vi ringrazio dal profondo del mio cuore se siete riusciti ad arrivare fino a qui senza mai abbandonarmi e continuando a sperare nel mio ritorno.

Questo per me è stato un viaggio ed è stato talmente intenso che non avete idea. Era realmente mio dovere finire questa storia entro l'anno. Stamattina mi sono svegliata e mi sono detta "Oggi metto un punto e termino la mia storia" e così ho fatto. Per me questo è stato l'anno più duro e travagliato che io abbia mai affrontato e giungere alla fine è un immenso sollievo.
Mi scuso per le continue assenze e forse per avervi deluso con alcuni capitoli e questo finale (manca l'epilogo tranquilli non lo lascio così) ma personalmente sono soddisfatta.

Non ho mai iniziato e finito qualcosa di così lungo e per me è super importante, soprattutto perché il tema affrontato non è nel mio bagaglio di scrittura (i gialli non sono il mio forte, che s'è notato?) se così posso dire.

E nulla basta la sto facendo troppo lunga, ditemi cosa ne pensate, ditemi cosa vi aspettavate e fatemi sapere qualsiasi cosa vogliate. Io vi ringrazio ancora una volta e ci vediamo all'epilogo <3

-shiver

  
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