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Autore: Cristina_chan1997    02/01/2017    2 recensioni
"Arthur io... sono qui. Starai bene, vedrai. Promesso."
Merlin gli fece bere la pozione e Arthur la deglutì debolmente.
"Merlin sto andando a pezzi... il mio cervello è in fiamme... tutto il mio corpo sta bruciando..."
Stava soffrendo e Merlin sentì una fitta al cuore a vederlo in quello stato.
"Non sei lucido. Arthur per favore ascoltami... ti rimetterai. Questa febbre incandescente è temporanea, starai bene. Lo so che fa male ora... ma" prima che lui potesse finire la frase, Arthur afferrò il suo volto fra le mani con la poca forza che gli restava.
"Merlin c'è una cosa che non ti ho mai detto e che vorrei dirti adesso..."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gaius, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tutta Camelot fu devastata da una terribile influenza.
Morgana aveva maledetto l'intero territorio con una potente magia. 
Sebbene lei fosse certa della sua imminente e sicura vittoria, non sapeva che la stessa Camelot possedeva uno straordinario stregone pronto a contrastare l'oscuro incantesimo. 
Merlin e Gaius provarono con tutte le loro forze a fermare la maledizione.
E fortunatamente, dopo qualche tempo, ebbero successo; trovarono la cura per tutti gli individui affetti dal contagio.
Persino Arthur fu colpito dal sortilegio. 
"Merlin, questa è la pozione che può salvarli tutti!"
Affermò Gaius, indicando la pagina di un vecchio libro polveroso, dopo aver passato intere giornate a cercare tra i suoi scaffali. 
Spesero tre giorni per prepararla e moltiplicarla, una dose sufficiente per ogni ammalato del regno. 
Non conoscevano l'effettiva pericolosità dell'influenza. Non sapevano quali danni potesse recare.
Arthur.
 Merlin aveva un pensiero fisso, che come una lancetta, scandiva i secondi trascorsi a preparare la pozione curatrice. Ogni secondo pesava come piombo. 
Gaius notò che la pozione impiegava dalle due alle tre ore per fare effetto completamente. 
"Io mi occupo dei cavalieri. Tu va da Arthur! Sbrigati ragazzo!"
-   -   -

Merlin si precipitò immediatamente nelle sue camere. 
"Arthur."
Lui era steso sul letto, tremante mentre sussurrava parole incomprensibili.
"Arthur come ti senti?"
Non rispose, si limitava a gemere sommessamente. 
Merlin si sedette sul suo letto, per scorgerlo in viso.
"Arthur abbiamo la cura, l'abbiamo trovata! Non preoccuparti, guarirai! Solo... resisti."
"Merlin."
Arthur cercò la sua mano con un movimento incerto.
Lui fu scioccato da quel gesto.
"Arthur io... sono qui. Starai bene, vedrai. Promesso."
Merlin gli fece bere la pozione e Arthur la deglutì debolmente. 
"Merlin sto andando a pezzi... il mio cervello è in fiamme... tutto il mio corpo sta bruciando..."
Stava soffrendo e Merlin sentì una fitta al cuore a vederlo in quello stato. 
"Non sei lucido. Arthur per favore ascoltami... ti rimetterai. Questa febbre incandescente è temporanea, starai bene. Lo so che fa male ora... ma" prima che lui potesse finire la frase, Arthur afferrò il suo volto fra le mani con la poca forza che gli restava. 
"Merlin c'è una cosa che non ti ho mai detto e che vorrei dirti adesso..."
-  -  -

Questo era troppo. Il cuore di Merlin batteva talmente forte che pareva volesse fuggire via dal suo petto. 
"Arthur, non stai morendo... è colpa della febbre... non perdere la ragione, testa di fagiolo."
Sebbene stesse cercando di alleggerire un po' la tensione, Merlin stava tremando. 
Arthur si fece più vicino a lui.
"Merlin sto per morire... lo so." mormorò ad occhi chiusi. 
"No. Davvero Arthur, è la magia che ti fa sentire così."
Arthur posò un dito sulle labbra di Merlin.
Lui rimase troppo sconvolto da quel gesto per muoversi in risposta. 
Arrossì e le sue orecchie diventarono rosse, come la casacca che Arthur portava addosso in quel momento. 
"Devo dirti questo prima di spegnermi..."
"Arthur ti prego..."
Arthur stava delirando, sarebbe stato impossibile fermarlo.
"Merlin... io..." 
Stava soffrendo, riusciva a malapena a parlare. Ogni respiro gli costava immensa fatica. 
Merlin lo abbracciò e una lacrima scese lenta lungo il suo viso. 
"Ti prego... non parlare." Merlin gli sussurro all'orecchio, con una voce instabile e tremante.
"Sono il Re, non puoi dirmi cosa fare." tossì Arthur. 
Merlin quasi sorrise sul suo collo.
Per quanto il momento fosse pieno di dolore e angoscia, non si erano mai trovati in una situazione di tale intimità.
Conserverò questo istante per sempre nella mia memoria, pensò per un veloce attimo.
-  -  -

"Merlin, io ti amo."
Lui spalancò gli occhi, immobile. 
"Amarti è stato un modo meraviglioso di trascorrere la mia vita... grazie."
Gemette per il dolore e si addormentò di colpo tra le braccia di Merlin, esausto.
Lui rimase immobile mentre dense lacrime incontrollabili gli solcavano il viso. Non riusciva più a fermarle. 
"Arthur." singhiozzò Merlin.
Si scostò leggermente per guardarlo in viso, e quando lo vide pallido e con gli occhi chiusi, provò paura.
Subito poggiò la sua testa sul suo petto. Respirava. 
Si era solo addormentato per lo sforzo di aver formulato quella frase.
Merlin si liberò con lentezza dal suo ormai debole abbraccio. 
Era così caldo, e allontanandosi da lui, provò un senso di gelo fin dentro al cuore.
Infine lasciò la sua stanza e si diresse verso Gaius.
Gli riferì che Arthur era al sicuro nel suo letto e che la pozione avrebbe fatto effetto al suo risveglio.  
"Anche i cavalieri sono in procinto di guarire. 
Potrai andare a controllare Arthur solo tra un paio di ore. A quel punto dovrebbe essersi rimesso in sesto completamente."
Devo aspettare, solo poche ore ancora. Pensó. 
-  -  -

L'attesa fu pura agonia.
Che cosa significa? Merlin chiese a se stesso.
seconda la visione di Arthur, lui era sul punto di morire... ha detto quelle parole credendo che non mi avrebbe mai più rivisto.
Forse si è fatto trascinare dal momento... o forse no. Forse era serio: è innamorato di me.

Merlin era talmente scosso da non riuscire più a respirare. 
Mi... ama...
In cuor suo, Merlin aveva sempre saputo. 
Perché il loro legame era troppo intenso per essere una semplice amicizia.
Erano troppo vicini l'uno all'altro. Ci tenevano troppo. 
Tutti quegli sguardi di troppo; tutti quei leggeri tocchi che si scambiavano, giustificati da futili scuse. 
Più volte Merlin aveva immaginato di essere totalmente preso da lui.
Desiderava sempre essere al suo fianco. 
Quando Arthur condivideva con lui le sue preoccupazioni e gli chiedeva consigli, Merlin si sentiva considerato. 
Si sentiva importante. 
E questi sentimenti gli riscaldavo il cuore come nient'altro. 
Il mondo intero avrebbe potuto venerarlo ma lui non ci avrebbe badato. 
A lui interessava solo di essere stimato da Arthur.
Ogni volta che le loro mani si sfioravano, il cuore di Merlin iniziava a battere rapido. Sempre più veloce, fino a fargli perdere la voce.
La notte, quando erano soli, quando potevano parlare di qualsiasi cosa con intimità, ignorando la loro disuguaglianza sociale, Merlin era sempre travolto da una felicità indomabile. 
Penso di amarlo anche io... Forse ho sempre saputo anche questo, ma ero troppo impegnato a scoprire il suo destino per rendermi conto dei sentimenti che provo verso di lui.
Gaius interruppe i suoi pensieri.
"Merlin dovresti andare a controllare Arthur."
"Come?... oh sì."
Prese un respiro profondo. 
"Ora vado."
Prima di aprire la maniglia della sua stanza, si bloccò. Una goccia di sudore sulla sua fronte. 
Sapeva che non sarebbe più riuscito a guardarlo negli occhi nello stesso modo di prima; non dopo quella inaspettata confessione. 
-  -  -

Merlin aprì la porta. 
Arthur si trovava ancora steso sul suo letto.
Sospirò alla vista di Merlin e immediatamente abbassò lo sguardo. 
"Come vi sentite, Sire?" Merlin non aveva idea del motivo di quella sua improvvisa formalità. Non lo fece di proposito, era troppo teso. 
"Credo di stare bene ora." rispose lui continuando a tenere lo sguardo basso. 
"Una potente influenza vi ha colpito. Morgana è stata la causa, ha maledetto l'intera Camelot." disse Merlin.
Cercava di incontrare il suo sguardo, ma Arthur continuava a nascondere il suo viso nell'ombra. 
"Lo sospettavo... grazie per esserti preso cura di me." disse, alzando finalmente gli occhi e incontrando quelli di Merlin.
Negli sguardo di Arthur c'era incertezza ed esitazione, persino un velo di paura. 
"Non dirlo... dovevo."
Merlin lo stava fissando. Il suo tono tornò più intimo e informale, come ormai era abitudine. 
Voleva davvero avvicinarsi a lui e cercare di capire cosa stesse provando in quel momento, ma Arthur aveva un'espressione illeggibile. 
"Arthur... ricordi cosa è successo nelle ultime due ore? Quando la tua febbre era al culmine."
Formulate quelle parole fu faticoso come sollevare mille macini, ma lui desiderava sapere. Aveva bisogno di conferme. 
"No... Ricordo solo che il mio corpo bruciava e non riuscivo più a ragionare in alcun modo."
Arthur pronunciò la frase con poca convinzione. 
Merlin deglutì a vuoto e si girò di scatto, dandogli le spalle. 
Stava per lasciare la stanza quando Arthur gli gridò dietro "No! Aspetta!"
Merlin si diresse verso di lui lentamente e rispose solo dopo alcuni lunghi instanti. 
"...sì?" disse infine.
-  -  -

Arthur esitò "Ehm... come stanno gli altri?"
Non sapeva bene cosa dire.
"Tutti i malati si stanno riprendendo. I loro progressi sono lenti ma entro domani saranno tutti come nuovi."
"Oh, meno male." disse Arthur, sebbene fosse evidente stesse pensando a tutt'altro.
"Se è tutto mio Signore... dovrei aiutare Gaius in infermeria ora." disse Merlin con evidente delusione nella sua voce. 
"Sì, è tutto." Arthur deglutì.
Merlin si girò per lasciare la stanza, ma ancora una volta Arthur lo bloccò.
"Merlin aspetta! Vorrei solo... che restassi qui con me." disse. 
La sua voce si era fatta piccola piccola ma manteneva un velo di sicurezza.
"Mi spiace Sire, ma devo proprio andare. Sarò di ritorno tra poche ore."
"D'accordo allora." rispose Arthur.
Merlin uscì infine dalla camera. 
La visione offuscata dalle lacrime represse. 
Arthur non ricorda nulla. Era delirante e ha dimenticato tutto. Probabilmente non intendeva neanche in quel senso. Probabilmente non ha mai provato nulla per me.
Merlin si mise a correre con tutta la sua forza, sebbene le sue gambe tremassero. Non avrebbe più cercato di frenare il suo pianto. 
-  -  -

Sono così stupido. pensò Arthur.
Un idiota. Merlin sa... sa che lo amo. Che cosa pensa di me ora? Probabilmente prova disgusto nei miei confronti. 
Non so cosa fare, temo la sua reazione. 
Ma non posso ignorare l'accaduto, semplicemente non posso.
Devo affrontare le conseguenze e assumermi le mie responsabilità. 
Ho detto ciò che ho detto e non posso tirarmi indietro adesso.
Quando farà ritorno, gli parlerò. 
Mi confesserò a lui, non importa che reazione avrà. 
Anche se dovesse decidere di lasciare il suo incarico da servitore e non mi parlasse più. Non voglio più nascondermi. Gli dirò... devo dirgli che lo amo. 
Devo aspettare, solo poche ore ancora.

Questi furono i suoi ultimi pensieri.

Fine.

(Ehm sì, ha un finale aperto.
Ma penso sia abbastanza ovvio cosa stia per succedere qui. *ammicca
Vi lascio alla vostra immaginazione. *sparisce prima che le lancino dei pomodori addosso.)

p.s. sinceramente non sono tipo da rating verde. anzi, non so davvero perchè ne abbia già scritte due così. x'
sono molto più da rating rosso - fa finta di non aver già scritto una lemon Brolin *coff -
Queste che sto pubblicando sono traduzioni di mie vecchie ff che avevo già in precendeza scritto in inglese. Per questo mi scuso se delle volte possono sembrare un po' strane (?) capita che alcune frasi risultano meglio in inglese e non riesco davvero a trovarne una traduzione adeguata, sebbene siano mie storie haha //sì, sono strana.//
Bene, dopo questo inutile sproloquio 
BUON ANNO NUOVO A TUTTI!


 
  
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