Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: KpopparaDisagiata    02/01/2017    0 recensioni
Taehyung è un semplice ragazzo di campagna, rozzo e con la personalità paragonabile a quella di un bambino, tutto il contrario di suo cugino Jungkook; ragazzo di città con tanto di vestiti marcati e di senso di civilizzazione, come è giusto che sia.
Che succederebbe se i due si ritrovassero a vivere nello stesso appartamento? Sarebbe un disastro, penserete voi. Ebbene, anche Jungkook la pensava così, fino a che non si rese conto che, benché suo cugino fosse un campagnolo al quanto cafone, avesse molto più da insegnare sulla vita rispetto ai soliti uomini in giacca e cravatta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apro lentamente i miei occhi come tutte le mattine, sbattendo ripetutamente le palpebre e stiracchiando il mio corpo tutto indolenzito dalla nottata, mentre sentivo uno sbadiglio partire dall'interno della mascella e fuoriuscire lentamente, facendomi mugolare qualcosa di incomprensibile al termine di esso. Come al solito resto per qualche minuto a fissare il soffitto della mia camera; ogni volta che lo faccio inizio a perdermi nei miei pensieri, il che non è una delle cose più piacevoli, ma ad ogni modo mi aiuta a svegliare meglio il mio cervello dallo stato di trance in cui si trovava in precedenza.

 

Io sono Jeon Jungkook, diciotto anni compiuti da poco, frequento l'ultimo anno di liceo. Che altro dire di me...Sono un ragazzo riservato, lunatico e orgoglioso da far schifo, di fatti vivo da solo in questo grande appartamento, dato che sono così idiota da non essere nemmeno riuscito a trovare uno straccio di ragazza a farmi compagnia. Nessuno mi ha mai sopportato, fin da quando ero piccolo; ricordo che nella mia classe delle elementari i ragazzi mi odiavano perché ero popolare fra le ragazze, mentre quelle oche non facevano altro che corrermi dietro solo perché avevo un "bel faccino"; troie fin da piccole...

In prima media iniziai ad essere preso di mira dai bulli perché iniziai a sviluppare dei lineamenti facciali definiti come "femminili", così mi prendevano in giro con "gay" o "frocetto di merda". Quei bastardi...E io che nemmeno reagivo a quegli insulti...Che gran mammalucco.

 

E per finire, sono arrivati gli anni delle superiori, gli anni in cui per fortuna la gente sembra maturare di un po quei cervelletti idioti ed infantili di cui erano dotati in precedenza, quindi smisi di essere picchiato o addirittura buttato con la testa nel cesso ed iniziai semplicemente a trascorrere gli anni per conto mio, senza parlare con nessuno e senza essere preso di mira da nessuno. E no, niente a che fare come la tipica storiella dei film o degli anime giapponesi in cui incontro l'amore della mia vita tra i corridoi della scuola, perché l'unica ragazza che incontro fra i corridoi è quella vecchia isterica della bidella.

 

Fortunatamente questo è l'ultimo anno delle superiori, spero di non venire bocciato e di passare senza problemi l'esame, così potrò andarmene da questa casa e trovarne una da pagare per conto mio, non da parte di mio padre. 

A proposito di mio padre, quel gran pezzo di merda...Chi è che sa che il proprio figlio viene bullizzato a scuola e non fa un emerito cazzo per difendere il sangue del suo sangue? Esatto, quel coglione di mio padre. "Non prendertela, Jungkook", "Resisti, è l'ultimo anno di medie", "Il maggior disprezzo è la non curanza"...Queste sono le sole parole che ricordo di quel cazzone mestruato di mio padre, mai una volta che si faceva avanti per difendermi, mai una volta che si rimboccava le maniche ed andava a parlare coi genitori di questi ragazzi. Beh, ora che ci penso però non si è mai scomodato nemmeno di andare a parlare con un professore per sapere l'andamento scolastico di suo figlio, mai. "Mi fido di te Jungkook, so che sei un asso a scuola come sempre." al diavolo la sua fiducia di merda, quello se ne sbatteva le palle e basta.

 

Il mio momento di riflessione sul mio schifosissimo passato, viene interrotto però dal mio cellulare che inizia a squillare, così mi alzo sbuffando e raggiungendo il comodino di fronte al letto sul quale era appoggiato il telefonino che subito afferro per rispondere.

 

-"Pronto?" rispondo con voce ancora roca per il sonno.

 

-"Jungkook? Ciao tesoro, da quanto tempo!" sento una voce femminile rispondere dall'altro lato, ma ci metto un po di tempo per realizzare chi sia.

 

-"Zia Min Hee? Sei tu?" chiedo insicuro.

 

-"Sì Jungkookie!" mi risponde lei entusiasta. Lei è MinHee, la sorella di mio padre che, a contrario di lui che è riuscito a studiare e diventare un impiegato con talmente tanti soldi da sperperarli nei locali notturni con le sue zoccole, è rimasta in campagna insieme a suo marito e suo figlio Taehyung, che sarebbe mio cugino.

 

-"Oh...Ciao zia, come va?" chiedo col massimo della noia; odio sentire i miei familiari.

 

-"Bene caro, e tu? Come stai" mi chiede lei con un tono così alto da far sembrare come se avessi impostato il vivavoce al cellulare. Il brutto dell'essere cafoni...

 

-"Bene." rispondo andando verso la cucina così da mettere qualcosa sotto ai denti. "Zia, come mai mi hai chiamato?" chiedo io tenendo il cellulare tra la testa e la mia spalla, mentre aprivo il frigo.

 

-"Beh, ecco...Qui in campagna c'è stato un incendio qualche giorno fa, così tutti i nostri ortaggi e i nostri raccolti piantati da un anno sono andati distrutti." mi dice lei con tono drammatico.

 

-"Mi dispiace, e state tutti bene?" chiedo io, anche se non è il principale dei miei interessi.

 

-"Sì, noi sì." mi dice prendendo una pausa dal nostro dialogo ed urlando qualcosa di incomprensibile a qualcuno accanto a lei in un dialetto che alle mie orecchie suonava disgustoso. "Ma non abbiamo più abbastanza cibo per tutta la famiglia..." continua lei dopo un po.

Oh no, Dio ti prego, dimmi che non vuole dirmi ciò che penso voglia dirmi...

 

-"E ci chiedevamo se Taehyung potesse venire ad abitare da te almeno per qualche mese." mi dice lei quasi come supplica.

Okay, voleva dirmi esattamente quello che pensavo volesse dirmi.

 

"M-ma...Zia, io non so se-" la mia frase viene interrotta dal campanello della mia porta.

Chi può essere a quest'ora? E soprattutto, possibile che bussino proprio a me?

 

-"Zia aspetta un attimo, hanno bussato alla porta." le dico per poi mettere la telefonata in attesa ed andare ad aprire alla porta. Una volta aperto la porta mi ritrovo esattamente l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento, mio cugino.

 

-"CIAO CUGINO, DA OGGI SIAMO COINQUILINI, NON SEI CONTENTO?" mi dice Taehyung sorridendomi a trentadue denti urlando come solo i campagnoli sono in grado di fare.

 

Voglio morire. Adesso.

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Heyyy ciao a tutti!!! Okay questa è la prima storia che pubblico qui su EFP, quindi non ho la più pallida idea se tutti questi divieti che riporta il codice delle regole del sito sono veri o no. LOL.

Dunque...Non so se la trama sia chiara a tutti, tanto meno so se il modo in cui ho scritto descrizione e capitolo siano chiari a chi legge, spero di sì D:

Fatemi sapere che ne pensate di questa cosa che mi è venuta in mente di scrivere, e se è il caso che io continui xD.

Va bene, adesso vi saluto, non voglio annoiarvi ancora, ciao ciaooo^^

P.S. L'ansia da primo capitolo mi sta uccidendo :3

 
   
 
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