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Autore: stellysisley    25/05/2009    5 recensioni
"Will, credi che mi importi? Credi che mi importi che cosa la gente dice di me? Che dicano quello che vogliono. L'amore va oltre le convenzioni sociali, oltre tutte le convenzioni. Non ne siamo un esempio io e te?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Will Turner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction si colloca dopo “La Maledizione della Prima Luna”. Manca un mese al matrimonio di Will ed Elizabeth. Una sera, mentre Will è ospite a cena a villa Swann, un violento temporale si abbatte su Port Royal, e il giovane fabbro non può certo tornare a casa in una simile nottataccia...


Obbedendo all'Amore


Il temporale era scoppiato all'improvviso e non dava segno di voler passare.

Pesanti scrosci d'acqua colpivano i vetri di villa Swann, un vento impetuoso agitava le palme e gonfiava il mare che ruggiva furioso in lontananza, bagliori accecanti illuminavano il cielo.

Elizabeth Swann lasciò ricadere la tenda che copriva uno dei vetri della sala da pranzo e si scostò dalla finestra.

Non puoi tornare a casa con questo tempo, Will. Sarebbe una pazzia.” dichiarò, rivolta al suo fidanzato. Spostò lo sguardo su suo padre, che sedeva a capotavola, per cercare approvazione.

Il governatore Swann annuì. “Elizabeth ha ragione. La soluzione migliore è che tu rimanga qui a passare la notte.”.

Vi ringrazio, governatore Swann. Tuttavia, temo di disturbare.” obiettò timidamente Will.

Il governatore fece un cenno con la mano. “Nessun disturbo, figliolo. Non posso lasciare che il fidanzato di mia figlia rischi la vita tornando a casa in una notte come questa. Faccio preparare subito la stanza degli ospiti.”.

Vi ringrazio.”.

Il governatore si alzò e lasciò la sala per andare alla ricerca di un domestico.

Approfittando di quel momento, Elizabeth si avvicinò a Will.

Temo di disturbare... cos'è questo formalismo, mio bel pirata?” chiese con voce calda e lievemente sensuale.

Will levò la testa a guardarla.

Tuo padre mi agita ancora un po'. E' pur sempre il governatore...”.

Elizabeth sorrise comprensiva. “Presto sarete parenti. Cerca di vederlo semplicemente come l'uomo che mi ha cresciuta.” suggerì.

Se questo è il risultato, devo dire che ha fatto un ottimo lavoro.” disse il ragazzo, sollevando con delicatezza una mano della sua fidanzata e baciandola. “Anche se tu saresti stata perfetta indipendentemente dall'educazione ricevuta. La tua perfezione è insita in te, amore.”.

Elizabeth arrossì. “Ti ringrazio, mio pirata gentiluomo...”. Tese l'orecchio verso la porta, per assicurarsi che nessuno si stesse avvicinando, poi si chinò a posare un bacio fulmineo ma intenso sulle labbra del suo fidanzato, che rimase sorpreso ma felice di quel gesto inaspettato. Elizabeth era un'aristocratica, è vero, ma non era affatto imbrigliata nei pregiudizi e nelle convenzioni tipiche della sua classe sociale.

Lei era diversa.

Per questo lui l'amava.


Il governatore Swann tornò poco dopo annunciando che i domestici stavano preparando la stanza per Will. Lui, Elizabeth e il giovane fabbro lasciarono la sala da pranzo e si spostarono in una sala attigua, dove passarono la serata conversando e ascoltando Elizabeth suonare alcuni brani al pianoforte.

Infine, il governatore mostrò a Will la stanza che era stata preparata per lui per quella notte, e tutti e tre si ritirarono, mentre fuori gli elementi continuavano a sfogare la loro furia.


******

Will giaceva a pancia in su nel letto grande e soffice.

Com'era diverso dal suo giaciglio spartano! Pensò che presto avrebbe dovuto abituarsi a quelle comodità, che certo non gli dispiacevano, ma avrebbe anche dovuto imparare a considerare come fatti normali i domestici che si aggiravano per la casa, l'atteggiamento di reverenza con cui si sarebbero rivolti a lui...

O forse no?

Forse Elizabeth avrebbe saputo portare nella loro nuova dimora un po' della sua semplicità d'animo, della sua intolleranza per le convenzioni?

Stava rimuginando su questi pensieri, quando udì la porta della stanza aprirsi e la luce di una candela oltrepassare la porta. Il ragazzo si tirò su di scatto, in guardia, ma si rilassò quando, alla debole luce della fiamma, riconobbe la sagoma di Elizabeth.

Lizzie! Amore mio, cosa ci fai qui?”.

Posso dormire con te?” domandò timidamente la ragazza. “Il temporale mi spaventa.”.

Will sospirò. “E se domattina tuo padre ci trova insieme?”.

Non succederà.”.

Will sospirò di nuovo.

Era diviso tra il desiderio di stringere il suo amore tra le braccia e difenderla dalle sue paure e la volontà di proteggerne la rispettabilità.

Per favore...”.

Di fronte a quel mormorio, Will non potè più resistere. Scostò le lenzuola e tese le braccia verso la sua fidanzata, invitandola a raggiungerlo. Elizabeth posò la candela sul comodino e si rifugiò dal suo Will, poi soffiò sulla fiamma per spegnerla.

Will si sdraiò e fece posare ad Elizabeth la testa sul suo petto, cominciando ad accarezzarle i capelli.

Come fai a dormire, quando fuori c'è il temporale e io non ci sono?” le chiese in tono leggermente canzonatorio.

Elizabeth si lasciò andare a una risatina. “Mi faccio coraggio da sola. Ma stanotte sapevo che tu eri qui, e nessuno mi dà sicurezza più di te.”.

Il cuore di Will accelerò i battiti a quella frase. “Dormi allora, mio dolce amore. Il tuo bel pirata non permetterà che ti accada qualcosa di male.”.

Elizabeth rise ancora poi, piano piano, scivolò nel sonno.


Will si svegliò.

Era ancora notte fonda, non doveva essere trascorso molto tempo da quando si era addormentato.

Elizabeth dormiva ancora, rannicchiata contro di lui, perfettamente tranquilla.

Che strano, aveva pensato che, la prima volta che avesse dormito con Elizabeth, si sarebbe sentito come minimo un po' imbarazzato. Invece no, era perfettamente a suo agio, mentre la stringeva protettivamente contro il suo petto robusto.

Com'era bella... e com'era bello tenerla lì, stretta a sé, e guardarla dormire...

Anche quello, pensò Will, sarebbe diventato uno spettacolo consueto di lì a poco.

Anzi, no.

Certamente no.

Come avrebbe potuto abituarsi a tanta bellezza? No, l'estasi che provava in quel momento, di fronte alla sua Elizabeth addormentata, sarebbe rimasta per tutti gli anni che avrebbero trascorso insieme.

La ragazza si mosse piano, aprì gli occhi e alzò la testa a cercare lo sguardo di Will.

Non mostrò sorpresa nel trovare il suo fidanzato sveglio, come se se lo aspettasse.

Sorrise.

Mi guardavi?”.

Sì. Non immagini nemmeno quanto sei bella, amor mio.”.

Elizabeth non rispose.

Si limitò a guardare il suo fidanzato negli occhi, a lungo.

Poi, del tutto inaspettatamente, si sporse in avanti e lo baciò.

Non era un bacio come quello che gli aveva dato nella sala da pranzo qualche ora prima.

Era più deciso, più passionale.

Quasi selvaggio.

Non era il bacio di una timida aristocratica.

Era il bacio di una ragazza innamorata.

Era il bacio della sua Elizabeth.

All'inizio, Will rimase completamente spiazzato. Poi reagì, e rispose al bacio di Elizabeth con uguale ardore e passione, stringendola di più a sé.

Senza nemmeno rendersene conto, si trovò a sovrastarla.

Ma a quel punto, il lume della ragione si riaccese in lui.

No. Aspetta. Non possiamo.”.

Elizabeth lo guardò, disorientata.

Perché?”.

Elizabeth, manca ancora un mese al nostro matrimonio. Se noi adesso facciamo l'amore e tu resti incinta, il bambino nascerà un mese prima di quanto avrebbe dovuto se noi avessimo rispettato i tempi. E tu saresti...”.

...giudicata da tutta Port Royal. Will, credi che mi importi? Credi che mi importi che cosa la gente dice di me? Che dicano quello che vogliono. L'amore va oltre le convenzioni sociali, oltre tutte le convenzioni. Non ne siamo un esempio io e te?”.

Will rimase in silenzio. Lei aveva ragione, ma lui non voleva che la sua futura sposa fosse oggetto di critiche, voleva preservarla...

Sì. Ma io non voglio che tu ti senta umiliata da quei ricconi ipocriti.”.

Non possono ferirmi, in alcun modo. Will, tu mi ami?”.

Certo che ti amo, Elizabeth.”.

E allora, nulla potrà mai ferirmi. Ti prego... se anche tu vuoi, rendimi tua, tua per sempre.”.

Le difese di Will caddero.

Elizabeth aveva ragione, aveva ragione su tutto.

L'amore va oltre le convenzioni, le regole imposte, perchè l'amore è sopra ogni cosa.

Ed era obbedendo all'amore, che ora si chinava a baciare le labbra di Elizabeth, che la stringeva a sé, che cominciava ad accarezzarla per la prima volta.

Era obbedendo all'amore, che l'amava.




   
 
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