«Belle! Ma che stai combinando?» Rumplestiltskin si portò un braccio al volto per non respirare il fumo che riempiva la cucina.
«È tutto... perfettamente... sotto controllo!» urlò lei portando con difficoltà un catino pieno d'acqua e buttandolo sul fuoco. Subito un gran vapore si sostituì al fumo e Belle tossì in un angolo della stanza.
«Ma che starà mai combinando...» disse sottovoce Rumplestiltskin, mentre con un solo gesto faceva svanire fumo, vapore, catino e acqua.
«Oh, ehm... Rumple. Ciao.» disse un'imbarazzata Belle a pochi metri da lui.
Lui la guardò con tanto d'occhi: «Stai cercando di dare fuoco a tutto?»
«No! Volevo solo provare a... cucinare... una cosa... ma si è bruciata» disse mettendo il broncio.
«Dearie...» le si avvicinò sorridendo e passandole una mano intorno ai fianchi. «Non c'è bisogno che cucini. Cercavo di chiedertelo il meno possibile anche quando eri la mia domestica, viste le tue, ehm... doti culinarie... assolutamente impeccabili.»
«Rumple!» lo rimproverò, tirandogli uno schiaffetto affettuoso sul braccio mentre lui sghignazzava.
«Scusa, dearie.» disse, con uno scintillio divertito nello sguardo. «Avevo già pensato io alla cena.»
Le offrì il braccio e, quando lei lo prese, la accompagnò su per le scale fino alla sala da pranzo, le cui porte si aprirono rivelando una tavola perfettamente apparecchiata. Il volto di Belle si illuminò per la meraviglia mentre notava sul tavolo tutte le sue pietanze preferite.
«Non sapevo che aveste mai fatto caso ai miei gusti.»
«Posso essere sorprendente. Prego, principessa...» la invitò a sedere, scostando una sedia.
Subito dopo accese con uno schiocco di dita la candela al centro del tavolo e affievolì il resto della luce nella stanza, creando un'atmosfera intima e piacevole.
Si sedette di fronte a Belle e intrecciò le dita davanti a sé, ammirando la giovane che si guardava intorno.
«Avete davvero preparato tutto questo per me?»
«Ogni singolo piatto.» le confermò.
Lei gli sorrise, non trovando parole che esprimessero la sua gratitudine.
Ogni portata, si accorse Belle, era più buona della precedente. Quando arrivarono al dolce, non poté esimersi dal dare voce a un piccolo sospetto.
«Avete incantato questo cibo, vero?»
«Cosa, dearie?» chiese lui, serio, smettendo di mangiare.
«È tutto talmente buono! Dovreste cucinare più spesso» chiarì con un occhiolino.
L'altro sorrise, alzandosi dalla sedia e tendendole una mano: «La parte migliore non è ancora arrivata. Principessa di Avonlea, volete concedermi l'onore di una passeggiata al chiaro di luna nel parco del castello?»
Belle si alzò accettando la sua mano; non appena la prese, fu circondata da un bagliore dorato che, una volta svanito, le lasciò indosso un meraviglioso vestito anch'esso dorato.
La bocca spalancata dallo stupore, Belle spostò lo sguardo dalle loro mani intrecciate al volto sorridente di Rumplestiltskin. In un baleno, annullò la distanza tra loro e lo baciò con trasporto.
Il Signore Oscuro la guidò, tenendola ancora per mano, fuori dal castello, costeggiando le mura finché una vista mozzafiato non si aprì loro dinanzi.
Belle poteva scorgere la città vicina illuminata in contrasto con il cielo notturno, la cui luna quella sera risaltava su ogni altro astro, splendendo in un mare di stelle.
Rumplestiltskin si appoggiò al muretto di pietra che circondava i territori del Castello.
«Ti piace?»
Belle impiegò qualche secondo a ricordare come si facesse a parlare.
«È... È bellissimo, Rumple. Io... non so cosa dire.»
Lui le si avvicinò e le raccolse i capelli su una spalla, sussurrandole a pochi centimetri di distanza dal lato scoperto del collo: «Non dire nulla, devi solo guardare.»
«Cosa...?» chiese lei, un po' spaesata da quell'insolita vicinanza e inebriata dal profumo di Rumplestiltskin.
«Laggiù» indicò un punto imprecisato all'orizzonte. «Non la riconosci?»
«N-non può essere...» disse lei, rimasta a bocca aperta.
«Lo è.»
Belle si girò, dando le spalle al paesaggio e guardando Rumplestiltskin dritto negli occhi.
«Cosa significa?»
«Significa che puoi tornare ad Avonlea da tuo padre.»
«Posso...? Non... "possiamo"?» fece lei, titubante.
«Dearie, oltre queste mura, oltre te, io non sono ben accetto da nessuna altra parte.»
«Ma siete cambiato, mio padre deve saperlo, tutti devono saperlo!»
«No, dearie! È proprio questo il motivo per cui non verrò con te! Io... non posso permettere che tutti sappiano che la Bestia può... può amare qualcuno.»
«È solo perché ancora pensate che nessuno possa amarvi, ma se mio pad...»
«Questo non è uno dei tuoi libri con il lieto fine, Belle! Questa è la vita reale e io non sarò mai, mai, accettato dagli altri. Ho causato troppo male per tornare indietro e, se continuerò a tenerti qui con me, non avrò imparato proprio nulla!»
«Ma allora cosa significano la cena, il vestito... la passeggiata...» cominciò Belle, interrompendosi quando la verità la colpì con la forza di un pugno. «N-no... questo non...»
«Era il mio addio, Belle. Non c'è un'altra alternativa.»
Se ne andò e la lasciò lì, con il viso pieno di lacrime di rabbia e disperazione, sola nel parco che ora le appariva molto più buio di prima.
Eccomi con il secondo capitolo!
Tranquilli, rimedierò presto a questo ignobile tradiment- *si ripara sotto al tavolo quando le arriva un cesto di pomodori*
Ahahaha no okay per favore non picchiatemi XD
Voglio ringraziare NotEvenChip per la sua recensione e per aver inserito la storia tra le seguite; inoltre, ringrazio Emyscarano e Avareil per averla inserita tra le preferite. Dulcis in fundo, ringrazio come sempre Shimba97 per aver recensito e per aver messo la storia tra le seguite, ma soprattutto la ringrazio per l'immancabile sostegno XD
Il prossimo aggiornamento sarà il prossimo giovedì e ricordate: c'è sempre speranza! (Mi sto sentendo in colpa da morire per come ho finito il capitolo, aiut-)
Ahahaha a presto!
-abnormalsoul17