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Autore: MarriedwithJo    05/01/2017    0 recensioni
"[...], il giapponese gli afferra la nuca con la mano e fa coincidere le loro fronti insieme, sussurrando, cosicché solo loro due possano sentire: "Non ti azzardare a guardare indietro, tieni gli occhi solo su di me."
Song-fic, più o meno, ambientata durante il Banchetto di Gala della Finale del Grand Prix. Ho adorato scriverla e mi piacerebbe che possiate apprezzarla anche voi. Buona lettura!
Genere: Fluff, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Victor Nikiforov, Yakov Feltsman, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Dopo secoli sono ritornata con una one-shot che mi frullava in testa fin dal finale della decima puntata. La canzone a cui è ispirata la fanfiction è Shut Up And Dance Wth Me, dei Walk The Moon.
Mi sono permessa di cambiare leggermente l'ordine degli eventi, per cui prima Yuri balla con VIctor e poi ha la gara di ballo con Yurio e il pole dancing con Chris.
Mi sono divertita tantissimo a scriverla e spero possa piacere anche a voi!
Buona lettura!


Finale del Grand Prix, banchetto post-gara.

Yuri Katsuki, 23 anni, pattinatore professionista di figura, del Giappone, ascolta con lo sguardo a terra il proprio coach Celestino Cialdini, mentre le sue parole riguardo al cibo come consolazione per la perdita alla Finale svaniscono come bolle di sapone nella mente di Yuri. 
Lui non vorrebbe essere lì, sarebbe dovuto rimanere nella sua camera d'albergo, continua a ripetersi, o addirittura avrebbe preferito salire sul primo volo verso il Giappone, per scappare da quella vergogna e da quella delusione che sente pesare sul petto come macigni.
Fatto sta che decide di tenere duro, almeno fino alla fine del banchetto, tanto non potrà mai andare più male di così, no?
Si avvicina con molta calma al tavolo dei vini, prendendo un bicchiere di champagne e osservando la sala gremita di gente, una musica anonima di sottofondo.
Nonostante sia dall'altro lato della sala, Yuri può vedere benissimo il suo idolo Victor Nikiforov, 27 anni, russo, anch'egli pattinatore di figura, dal talento inaudito e dalla bellezza incomparabile, conversare e ridacchiare con Yurij Plisetsky e Yakov Feltsman, rispettivamente il suo collega quindicenne e il coach di entrambi. 
Lo Yuri giapponese sospira, bevendo un sorso di champagne, sapendo che mai sarà in grado di eguagliare la bravura di Victor o di averlo al suo fianco anche solo per pattinare con lui.
Finisce tutto d'un fiato il bicchiere, notando con piacere che lo champagne è davvero delizioso, mentre il gusto frizzantino del vino gli pizzica il palato. Con molta decisione, decide di versarsene ancora, e ancora, e ancora, la testa che gira e il mondo che comincia a traballare intorno a lui; quando arriva alle due bottiglie e mezo, decide che può bastare. 
"Comincia a fare caldo, qui dentro.", pensa tra sé e sé, mentre si allenta il colletto della camicia e si slaccia la cravatta, togliendosi la giacca e lanciandola su una sedia, mentre la musica, per le sue orecchie, continua a crescere nel volume. 
Con le gambe che tremano e barcollando di qua e di là, arriva davanti a Victor, ricevendo gli sguardi sconvolti di tutti i partecipanti, compreso il DJ.
Osserva Victor per qualche istante, assottigliando gli occhi, per poi ridacchiare come un idiota e avvicinarsi per prenderlo per le mani e trascinarlo al centro della pista.
Victor rimane un attimo scioccato dal gesto, ma poco dopo decide di assecondare le azioni dell'altro, facendosi trascinare dal più giovane:
"Dopotutto," pensa, "conciato in questo modo, domani non si ricorderà nulla e io mi posso divertire un po' in questa serata piena di noia."
Ancora con le mani strette tra quelle di Yuri, Victor si gira verso Yakov e Yurij per ridacchiare e scuotere la testa, ma il giapponese gli afferra la nuca con la mano e fa coincidere le loro fronti insieme, sussurrando, cosicché solo loro due possano sentire: 

«Non ti azzardare a guardare indietro, tieni gli occhi solo su di me.»
Victor resta per un momento colpito dalle parole di Yuri, ma poi sfodera uno dei suoi sorrisini beffardi e risponde alla provocazione lanciatagli con un: 
«Non ti starai trattenendo, spero. Puoi fare megli-»
Yuri si allontana, per poi riavvicinarsi al suo orecchie, e gli dice, quasi sibilando: «Sta' zitto e balla con me.»
Il DJ fa partire solo per loro una canzone pop dal ritmo coinvolgente e i due cominciano a ballare, prima separatamente per poi trovarsi assieme. 
Osservando quello strano ragazzo giapponese ballare sotto l'effetto dell'alcol, Victor sorride fra sé e sé, pensando che, se l'altro non fosse così ubriaco, sarebbe magnifico e anche terribilmente sexy a muoversi a ritmo.
Forse è la luce soffusa della sala, il suono del basso che arriva potente nelle sue orecchie o magari Yuri che balla come se fosse lui stesso la fonte della musica, con quella camicia scombinata e i capelli all'indietro, che lo rendono particolarmente attraente, ma Victor sente qualcosa dentro di sé, una sensazione strana, particolare, che non riesce bene a descrivere; è quasi come se non avesse vissuto a questo momento, come se la sua via fosse stata niente in confronto a quella che cominciava lì, ora, al centro di una pista da ballo, al banchetto di Gala della Finale del Grand Pix. 
Questa sensazione aumenta di intensità non appena, verso la fine della canzone, Yuri lo prende con una mano per il fianco e con l'altra per il braccio, facendogli fare uno strano casqué, e i loro occhi, azzurri e castani, si incontrano; Victor in quel momento riesce vedere nelle iridi dell'altro il proprio riflesso che gli sorride, azione che non faceva da tanto, troppo tempo, mentre la risata cristallina di Yuri gli pizzica la guancia e le mani del giapponese sui propri fianchi sono caldissime anche attraverso la stoffa della camicia, pensando che gli farebbe piacere se quelle mani lo accarezzassero per sempre.

In quel momento, il tempo sembra fermarsi e Victor Nikiforov capisce che non ha più scampo; il playboy che vaga di città in città in cerca di donne da conquistare è caduto nella seduzione della donna più bella che abbia mai incontrato, che aspettava solo lui e nient'altro che lui.



Bonus:

Non appena il banchetto finisce, e dopo aver assistito ad alcune delle scene più spassose della sua carriera di pattinatore, che comprendono tutte Yuri Katsuki, tra cui Yurij che si fa battere in una gara di ballo dal suo omonimo giapponese, e il suo amico Christophe e Yuri che regalano ai presenti un'esibizione di pole dancing che mai si sarebbe aspettato di vedere, Victor si ritrova di nuovo Yuri vicino, questa volta senza pantaloni e con la cravatta appesa intorno alla testa, avvinghiato ai suoi fianchi che si struscia con fare non molto innocente. Gli parla in un giapponese stretto che Victor non riesce comprendere, ma non appena Yuri gli rivolge di nuovo lo sguardo, il giapponese gli biascica in inglese: 
«Be my coaaach, Victoooor!», mentre gli salta letteralmente al collo.
Il russo trattiene il respiro per un momento e arrossisce lievemente: se diventare il suo coach significa ballare insieme a lui come hanno fatto questa sera, be'... ci potrebbe davvero pensare.

So... non so davvero cosa dire, a parte dire che questi due sono i miei bambini e li adoro tantissimo. 
LUNGA VITA ALLA VICTUURI. 

Ok, me ne vado. Spero vi sia piaciuta, ciao ciao! <3

 
  
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