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Autore: _laragazzadicarta_    05/01/2017    1 recensioni
E se la banda di Pilaf non avesse rapito Bulma e i suoi amici? La ragazza cosa avrebbe chiesto al drago Shenron una volta al suo cospetto?
Una raccolta di piccoli attimi demenziali con la nostra terrestre preferita e il suo "desiderio".
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Careful what you wish for.

Bulma aveva trascorso intere notti insonni pensando e ripensando a cosa chiedere al grande drago Shenron come premio per il lungo viaggio affrontato alla ricerca delle sfere del drago ma, ora che il suo desiderio era finalmente lì, davanti a lei, non era più così sicura di aver compiuto la giusta scelta. Avrebbe potuto scegliere qualcosa che avrebbe aiutato tutti, la cura per il cancro ad esempio. Invece ancora una volta si era dimostrata la frivola ragazza che tutti l'accusavano di essere. Egoista, meschina, superficiale. Queste erano le parole che risuonavano nella sua testa. Si accovacciò in posizione fetale e ripensò alle ultime settimane.

« Senza il mio radar non avremmo rintracciato nemmeno mezza sfera! » aveva urlato la ragazza dai vispi occhi color cielo.
« Mi stai dicendo che abbiamo rischiato la vita per una tale idiozia? » aveva risposto Oolong sconvolto.
« Ti ho già detto che non è un'"idiozia" come la chiami tu! Chiedere le mutandine di una ragazza, quella sarebbe un'idiozia. »
« Io chiederei una ciotola di riso grande quanto il monte Padella » intervenne il più piccolo del trio grattandosi lo stomaco con la sua strana coda. Bulma non aveva visto molti ragazzi in vita sua, eppure era certa che non dovessero avere una coda. La ragazza sollevò le spalle e riprese, insieme ai suoi nuovi amici, il tragitto verso l'ultima sfera.

Non c'erano stati imprevisti e con facilità i tre avevano recuperato l'ultima sfera. Perfino Yamcha, lo strano ragazzo a cui Goku aveva rotto un dente, aveva desistito dal sottrarre loro le sette sfere. Goku ed Oolong, sopraffatti dalla fame, decisero di lasciare Bulma da sola a godersi il suo momento. Finalmente la ragazza evocò il grande drago.
« Dimmi qual è il tuo desiderio ed io lo esaudirò. » aveva detto Shenron agitando impazientemente la sua grande coda di un verde particolarmente acceso.
Bulma, intimorita da quella grossa figura, pronunciò la frase tutta d'un fiato: « Voglio un ragazzo».
C'era stato un attimo di silenzio poi la giovane aveva ripreso a parlare.
« No, non voglio un semplice "ragazzo". Io voglio un principe, un principe tutto mio. Un principe come quello della storia che mi raccontava mio padre».
Quando Bulma era piccola, il professore Brief, suo padre, le raccontava ogni sera la stessa storia prima di andare a dormire.
Era la storia di un principe che era cresciuto nelle tenebre ed aveva paura della luce, ne aveva talmente paura che un giorno si chiuse in se stesso e non ne uscì più fuori.
Il professore non aveva mai terminato veramente di narrare a Bulma quella storia, aveva detto semplicemente : « Quando sarai grande anche tu incontrerai il tuo bel principe e capirai da sola come salvarlo da quelle tenebre che per lui rappresentano la normalità.»

Ed ora che il bel principe era finalmente davanti a Bulma lei non sapeva proprio cosa farci. Il principe se ne stava lì, immobile, ad osservarla da lontano, abbassando lo sguardo quando lei lo osservava.
Finalmente il ragazzo decise di avvicinarsi di qualche passo e Bulma poté osservarlo con maggiore attenzione. Aveva gli occhi più grandi e bui che Bulma avesse mai visto, lo sguardo corrucciato guastava i bei lineamenti che contorniavano il suo viso. Lo sconosciuto arrossí sentendo lo sguardo inquisitore della ragazza su di sé. Era sempre stato lui a guardare gli altri dall'alto in basso, mai il contrario. Si sentiva profondamente sottopressione e quel silenzio non migliorava la situazione già di per sè imbarazzante.
« Non ti hanno insegnato che non si osservano gli sconosciuti così insistentemente? » tuonò infine il ragazzo esasperato.
Bulma indietreggiò colta in flagrante, arrossì. Il ragazzo si accovacciò per terra di fronte a lei e prese ad osservarla con più insistenza di quanta ne avesse usata Bulma in precendenza.
« Okay, smettiamo di giocare. » sentenziò la ragazza alzandosi dal sasso su cui sedeva ed iniziando a camminare, quando notò che il ragazzo era ancora seduto, disse semplicemente con aria di sfida «... che fai? Non mi segui? »
Il moro sorrise sornione ed ubbidì seguendo la terrestre. Chiunque li avesse visti camminare l'uno dietro l'altra con quello strano sorriso dipinto sulle labbra avrebbe intuito una verità che solo i diretti interessati non avrebbero mai avuto il coraggio di osservare ad alta voce. Era come se ci fosse un filo invisibile a legarli l'uno all'altra, qualcosa di mistico e speciale. E quando la ragazza dai capelli di un'innaturale tonalità di azzurro si fermò il ragazzo si sentì mancare qualcosa, quell'incredibile sincronia che inspiegabilmente si era creata.
Bulma deglitì prima di voltarsi improvvisamente verso il ragazzo. I loro volti erano incredibilmente vicini e teneramente il ragazzo arrossí prima di distogliere lo sguardo dalle grandi iridi turchesi della ragazza.
« Qui dovrebbe andare bene » sussurrò la ragazza sentendosi mancare il fiato prima di lanciare una capsula sul terreno arido. Il ragazzo rimase in silenzio ad osservare le azioni di lei.
« Tu non parli molto vero? » sorrise la ragazza «...non importa, io parlo sempre così tanto. Farò bastare le mie parole per tutti e due. »
Il ragazzo di morse il labbro inferiore pensando a quanto fosse bella da mozzare il fiato quella giovane terrestre.
« Ci dovremmo accontentare di una tenda. Spero ti piaccia il campeggio, mi è rimasta solo una capsula. » disse la ragazza arricciando il naso quando la capsula esplose. Dissoltasi la nube di fumo una tenda color glicine ne prese il posto. La ragazza vi entro e poi sussurrò « Su non entri bel maschione? Vuoi restare lì fuori? ».
Il ragazzo sbigottito entrò. Quella che da fuori poteva sembrare una tenda celava al suo interno una comoda abitazione con tanto di frigo pieno di qualunque prelibatezza si volesse assaggiare.
« E carino qui, vero? » chiese la ragazza che si accontentò di un cenno di testa del ragazzo.
« Vuoi? » proseguì la ragazza servendosi un the caldo, il ragazzo scosse la testa e sedendosi su uno sgabello finalmente proferì parola « Forse dovremmo chiarire delle cose. »
La ragazza fece finta di ignorarlo, ma in realtà non sapeva nemmeno lei cosa chiarire... era tutto così strano, quasi paradossale. Di solito i ragazzi non si chiedono in desiderio, oppure tanto varrebbe metterli in vendita su e-bay.
« Spiegati meglio » disse semplicemente la turchina soffocando una risata.
« Cosa sarei io? Il tuo giocattolino? »
Bulma scoppiò in una fragorosa risata e il ragazzo si sentì profondamente imbarazzato.
« Non un giocattolino, qualcosa di molto più interessante » disse lei sfidandolo «...il mio quasi-ragazzo».
« Quasi-che? »
« Beh...per ora sei in prova» ammiccò la ragazza.

Angolo della psicopatica di turno:
Rileggevo il manga e pensando e ripensando a cosa sarebbe successo se Bulma fosse riuscita ad esprimere il suo desiderio, ecco cosa ne è uscito!
Spero di non aver spaventato nessuno.
A presto!
   
 
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