Long Way Home – 5
Seconds of Summer
Erano passati quattro anni dal giorno
in cui erano partiti per Londra e ora, dopo tutto quel tempo passato
on the road tra
un tour e
l'altro, per Michael era strano, quasi irreale, percorrere
di
nuovo le vie della sua città, quelle strade che lui
conosceva alla
perfezione e che si ripresentavano a lui come delle vecchie amiche,
pronte a salutarlo e ad accoglierlo, a dargli il bentornato a casa.
Michael strinse più forte la mano di
Luke, che camminava accanto a lui lungo il marciapiede, lieto che la
band avesse finalmente ottenuto un intero mese di pausa, invece dei
soliti pochi giorni che bastavano appena per riposare e passare un
po' di tempo con le loro famiglie.
-Non è bello essere tornati?- disse,
voltandosi a guardare il suo ragazzo con un sorriso sulle labbra.
Luke annuì e rispose; -Sì, finalmente
abbiamo il tempo di fare quello che ci pare. E questo significa-
aggiunse con una risata; - che Calum dormirà come minimo per
una
settimana.
-Una settimana? Secondo me per il mese
intero...
Lo sguardo di Luke si fece di colpo
serio. Erano appena passati accanto all'entrata di un parco,
circondato da un basso cancelletto nero e arrugginito.
-Ti ricordi?- mormorò, fermandosi di
botto, con gli occhi pieni di nostalgia.
Michael annuì. Come avrebbe potuto
dimenticare le giornate intere che lui e Luke avevano trascorso in
quel piccolo parco, cantando e suonando la chitarra o semplicemente
parlando, seduti all'ombra degli alberi?
Era proprio lì che si erano baciati
per la prima volta, in una tiepida sera d'estate; avevano finito di
buttare giù una bottiglia di liquore e se ne stavano distesi
sotto
gli alberi, mentre ridevano come matti per qualche battuta stupida. A
un certo punto Michael aveva pensato che Luke fosse bellissimo, con
il viso arrossato e gli occhi azzurri brillanti, lucidi di
divertimento. Grazie all'ebrezza della sbronza, il resto era venuto
naturale; si era avvicinato a lui e gli aveva poggiato un bacio sulle
labbra, un bacio semplice e leggero, che si era trasformato in
qualcosa di più nel momento in cui Luke, dopo un attimo di
silenzio
in cui lo aveva guardato con aria scioccata, gli si era avvicinato
per baciarlo a sua volta.
-Mi ricordo tutto.- disse Michael con
un sospiro, poggiando una mano sul cancelletto.
Il parco era vuoto e silenzioso in quel
momento. L'erba alta e selvaggia, leggermente scossa dal vento,
cresceva intorno al viale che si inoltrava in mezzo a una macchia di
alberi. Michael si scoprì a provare un moto di affetto verso
quel
luogo che era stato come un rifugio per lui e Luke, un posto solo
loro, il posto dove avevano imparato a conoscersi e ad amarsi. Due
ragazzini ingenui, quasi inconsapevoli dei loro sentimenti, che erano
cresciuti, avevano vissuto ed erano diventati quei giovani uomini
capaci di camminare per strada tenendosi per mano, senza curarsi
degli sguardi e dei giudizi del resto del mondo.
-Non è cambiato niente dall'ultima
volta che siamo stati qui, vero?- disse Luke, appoggiando la testa
sulla spalla di Michael e accarezzandogli lentamente il braccio.
-Sembra quasi che il tempo non sia mai passato.
-Già. E c'è anche un'altra cosa che
non è cambiata.
-Cioè?
Michael lo guardò e si chinò su di
lui, poggiando le labbra sulle sue, dolcemente e lentamente
così
come la prima volta in cui si erano baciati. Allora già lo
amava,
senza quasi rendersene conto. Adesso riusciva a sentire con totale
chiarezza e sincerità il meraviglioso sentimento che provava
verso
di lui. Un sentimento di cui non avrebbe mai più avuto
paura, che
non avrebbe mai più nascosto e trattenuto.
-L'amore che provo per te non è
cambiato di una virgola.- mormorò, scostandosi da lui.
A differenza della prima volta in cui
si erano baciati, Luke non aveva un'aria sconvolta ma sorrideva. Ma,
proprio come la prima volta, avvicinò il viso a quello di
Michael
per baciarlo di nuovo. Un bacio che aveva il sapore di casa.