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Autore: Akiko Swift    07/01/2017    0 recensioni
E se Sebastian avesse una ragazza, magari con una madre umana e un padre demone, una ragazza mezzo demone, ma dai poteri immensi e misteriosi.
Come reagirebbe Ciel a questa scoperta? Quali saranno le sue decisioni? Cosa farà Sebastian per proteggerla dalle misteriose intenzioni del padre e di Claude, demone maggiordomo di Alois Trancy? Affrontando un nuovo viaggio in un mondo stupendo assieme a voi cari lettori spero proprio che vi piaccia e che vi appassioni.
Spero di ricevere delle recensioni ( sia negative che positive) e che posso dire d'altro...buona lettura.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5°: L’arrivo di una vecchia amica e di cattive notizie.


Sono passati mesi da quando sono arrivata alla Residenza Phantomhive,
ambientandomi abbastanza velocemente e aiutando molto il Conte.

Oltre ad occuparmi della Residenza, assieme a Tanaka-san, quando il
padroncino e Sebastian escono per qualche richiesta, quest’ultimo mi sta
aiutando tantissimo con i miei poteri, insegnandomi a controllarli meglio.

Guardo fuori dalla finestra e mi stiracchio le braccia, pensando a quante
cose ci sono da fare prima del loro ritorno, previsto proprio quella mattina,
in fondo erano stati via una settimana per quella strana richiesta.

Velocemente chiamo tutti i biblioteca, in modo da assegnare i vari compiti
da svolgere con urgenza.

-Finny tu ti occuperai del giardino, mi raccomando, non combinare altri
disastri… Bard tu dovrai preparare la cena, prima però dammi il tuo lanciafiamme,
evitiamo un altro incendio questa settimana… May Rin potresti preparare la sala
da pranzo con il servizio di porcellana e sta attenta in corridoio… Tanaka-san,
sarebbe così gentile da accompagnarmi nella camera del padroncino, vorrei metterla
in ordine prima del suo arrivo-

Senza discutere ci mettiamo subito a lavoro, dirigendoci ognuno al proprio posto.

In questo modo la prima mezz’ora passò in modo tranquillo, sperando che la
cosa continuasse per il resto della mattinata, ma forse avevo parlato troppo presto.

Stavo giusto uscendo dalla camera del Conte quando sento una forte esplosione
provenire dalle cucine, così mi volto verso l’anziano maggiordomo e gli sorrido.

-Tanaka-san potrebbe aspettarmi in biblioteca… continueremo dopo la nostra conversazione-

Velocemente mi dirigo al piano di sotto, ma non appena lo raggiungo, vengo avvolta
da una nube nera di fumo.

Tossendo entro nelle cucine e mi sorprendo di vedere ancora intera la parete vicino al
forno, da cui vedo uscire il fumo.

-ma che cos’è successo qui… Bard si può sapere che cos’hai usato al posto del normale forno?-

Senza rispondermi  lo vedo girarsi nella mia direzione, ridacchiare e mostrarmi un
candelotto di dinamite.

-col forno ci avrei messo troppo tempo e con una mini bomba metà residenza sarebbe saltata
in aria, così ho pensato al candelotto-

Guardo prima il candelotto rosso, poi sposto il mio sguardo sorpreso sul possessore di quell’arma,
in fine mi poso una mano sulla fronte sconsolata.

-lasciamo perdere… per favore, occupati di rimettere in ordine la cucina, nel frattempo penso a
cosa preparare per questa sera.-

L’uomo annuisce e in un secondo si mette all’opera.

Lo guardo ancora per pochi minuti, poi me ne vado in camera mia, decisa a rilassarmi un secondo
assieme a tutti, così recupero il mio prezioso flauto traverso, dirigendomi immediatamente in
biblioteca e, con sommo piacere di Tanaka-san, socchiudo gli occhi e inizio a suonare una dolce
melodia, velata ogni tanto da qualche nota melanconica.

Poco dopo sento la porta della stanza, aprirsi, segno che anche gli altri ci hanno raggiunto,
ma di certo non mi fermo per salutarli, anzi, cambio di qualche nota la melodia.

-è così brava che starei ore ad ascoltarla-

Sorrido impercettibilmente al complimento di Finny, coscia del fatto che anche loro hanno chiuso gli occhi.

-ogni volta è un piacere rimanere ad ascoltarti suonare, mia piccola Melody-

Sgrano gli occhi e smetto di suonare al suono di quella voce così familiare, riconoscendo la
persona più vicina a Sebastian.

Guardo verso la porta della biblioteca e vedo una giovane donna, alta, con i capelli lunghi fino alle
spalle, ricci e di un magnifico rosso fuoco.

Gli occhi brillano di due colori diversi, uno di un magnifico smeraldo mentre l’altro è azzurro come il cielo.

L’abito che indossa è nero con, magnifici ricami blu scuro lungo il decolte.

Appoggiata allo stipite della porta, la vediamo osservarci con un piccolo sorriso sulle labbra.

-non ci credo… Selene… sei veramente tu?-

Senza aggiungere altro, lascio il flauto nelle mani di Tanaka-san, e mi fiondo su di lei, abbracciandola
forte, permettendo alle lacrime di scorrere sul mio viso.

-sono così contenta di rivederti… non sai quanto mi sei mancata!-

Sciolgo l’abbraccio e immergo i miei occhi nei suoi, così maturi e seri rispetto ai miei di bambina immatura.

-anche tu mi sei mancata piccola peste… dimmi, dov’è Sebastian? Ho bisogno di parlargli urgentemente-

Mi volto a guardare fuori dalla finestra, notando ormai l’inizio del pomeriggio segnato dal tramontare del
sole, poi mi rivolto sospirando sconsolata.

-in teoria dovrebbero essere già tornato assieme al Conte, eppure non sono ancora arrivati… Bard,
potresti andare a controllare se arrivano? –

Lo vedo annuire per poi inchinarsi di fronte a Selene ed uscire dalla biblioteca.

Dimenticandomi del ritardo di Sebastian e del Padroncino, prendo la giovane demone per la mano e le
presento tutti, poi, su sua richiesta, riprendo a suonare mentre lei, sorprendendoci, inizia a cantare
sulle note della mia melodia.

Senza accorgerci, passammo un’ora a suonare e divertirci, fino a quando non veniamo interrotti
bruscamente dall’entrata del cuoco.

-veloci!... Sebastian-san è ferito gravemente!-

Come una statua rimango immobile dove mi trovo, lasciando scivolare dalle mani il flauto e solo quando
sento il rumore dello strumento sul pavimento, mi metto a correre verso la porta d’ingresso della Residenza.

-Sebastian!-

La prima cosa che vedo è l’enorme ferita rossa da cui continua ad uscire sangue, macchiando la
camicia sul fianco sinistro.

Vedo il suo volto alzarsi fino a raggiungere il mio e solo in quel momento nota la mia presenza.

-M… Melody-

Senza sprecare altro tempo, mi avvicino e cerco di sorreggerlo, stando attenta a non fargli altro male,
poi mi volto verso gli altri e do ordini ben precisi.

-May Rin occupato del signorino assieme a Tanaka-san… Finny portami bende, stracci e una ciotola con
acqua calda in camera mia… Bard assicurati che nessuno li abbia seguiti-

In un secondo tutti ci occupammo dei nostri compiti, così porto Sebastian in camera mia e lo aiuto a
stendersi nel letto.

Con un po’ di nausea, inizio a togliergli la camicia, anche se spero vivamente di non svenire a causa
della ferita profonda che mi compare davanti.

Mentre termino di togliere la camicia, sento la porta aprirsi e osservo Finny che appoggia la ciotola e tutto
il resto sul piccolo comodino.

Lo ringrazio e inizio a pulire la pelle attorno alla ferita per poi passare un panno sulla ferita, stando attenta a
non premere troppo, in fine fascio tutto con le bende e cerco di stringere abbastanza in modo da fermare il sangue.

Non appena termino di bendarlo, lo lascio un secondo da solo, dirigendomi da Finny e Bard, chiedendo loro di
fare da guardia e di stare attenti a qualsiasi movimento.

Stancamente ritorno in camera, notando subito gli occhi leggermente velati di rosso, ma, dopo essermi seduta al
suo fianco, rimaniamo entrambi in silenzio, entrambi concentrati sui mille pensieri che in questo momento
affollano le nostre teste.

Solo dopo qualche minuto trovo il coraggio di infrangere il silenzio che si è creato, con una delle mille domande
che mi continua a martellare la testa, molto più di tutte le altre.

-c… chi?-

La mia voce trema mentre vedo sul suo viso disegnarsi il suo solito ghigno divertito e gli occhi che diventano
completamente rossi sangue.

-Claude… mi ha ferito con un frammento della spada demoniaca conficcata in un suo coltello-

Rimango con gli occhi spalancati e increduli, in fondo conosco molto bene Claude e la sua ossessione nei miei
confronti, ma non mi sarei mai aspettata che arrivasse a tanto per avermi.

-c… che cosa vuole da te?-

Una piccola risata mi fa sobbalzare, così mi volto verso la porta, riconoscendo la figura slanciata di Selene,
che ci osserva con il mio flauto in mano.

-mia ingenua Melody… lui non vuole nulla da Sebastian… quell’essere è qui su ordine del tuo caro paparino-

Mi alzo di scatto a quella frase, mentre cresce dentro di me la paura che possa succedere qualcosa a
Sebastian per colpa mia.

-che cosa vuole mio padre da lui?-

Questa volta a rispondermi è proprio Sebastian, in piedi e quasi completamente guarito grazie al sangue demoniaco.

-da me proprio nulla… tuo padre vede la tua fuga come un disonore e vuole rimediare uccidendo la causa
di questa decisione… infine lui pretende che tu ritorni a casa senza fiatare.-

Sgrano nuovamente gli occhi, scuotendo la testa per accentuare il fatto che non credo ad una sola parola di quello
che mi hanno appena detto, poi mi volto verso la porta e corro lontana da quelle dannate parole, da quella nuova realtà.
   
 
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