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Autore: Yuki002    08/01/2017    1 recensioni
"E, ovviamente, non è un vero gioco proposto dalle Nishigori se non c’è una penitenza alla fine per il perdente. E lui era caduto nella loro trappola, adesso non poteva fare altro che sperare di non finire chissà dove o di fare chissà che cosa"
Una semplice partita di carte contro le tre furie, ha portato Yuuri a fare una penitenza...gelata!
Buona lettura ^^
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel/Lutz/Loop Nishigori, Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pupazzo di neve



 
 
“Hai perso, hai perso!!” strepitò Axel, saltellando contro le due sorelle.

“Sì, sì: ha proprio perso!!” confermò Loop, voltandosi di rimando all’altra sorellina.

“Dai, che penitenza gli diamo?” chiese assorta Lutz, iniziando a gesticolare con il cellulare per cercare ispirazione. Le altre due gemelle parvero pensarci seriamente, non trovando comunque il pegno adatto a Yuuri. Quest’ultimo rimase a osservare i tre diavoletti confabulare tra loro, mentre l’ansia andava man mano salendo. Non avrebbe dovuto farsi coinvolgere da quel maledetto gioco di carte, che Dio solo sapeva come giocarci, vista la presenza di troppe regole da ricordare. E, ovviamente, non è un vero gioco proposto dalle Nishigori se non c’è una penitenza alla fine per il perdente. E lui era caduto nella loro trappola, adesso non poteva fare altro che sperare di non finire chissà dove o di fare chissà che cosa.

Lutz saltò dalla sedia, facendo subito vedere una foto sul cellulare alle altre, facendole immediatamente esultare.
“Sì, sì è perfetto!!” gridarono all’unisono, spostando lo sguardo dal tavolo al viso spaventato del povero e ignaro Yuuri.
“Mettiti giacca, guanti e berretto. Dovremo uscire per punirti a dovere!” gli puntarono il dito tutte e tre, con fare minaccioso.
E il malcapitato giapponese non poté fare altro che assecondare i loro capricci. Almeno sperava che qualcuno là fuori lo salvasse

***

Victor oltrepassò il cancello d’entrata al ryokan “Yu-topia” con Makkachin che gli trotterellava intorno felice.

“Buono, buono Makkachin!!” il russo cercò di calmarlo porgendogli un croccantino che il cane di certo non rifiutò. Ma, ancora prima di addentare il prelibato snack, venne attirato da un odore distante e familiare.
Senza nessun tipo di preavviso, iniziò a correre come un forsennato verso il retro del locale.

“Ehi, cos- Makkachin?!” l’uomo gli corse dietro, benché gli fosse difficile visto che man mano si accedeva al retro, la neve si alzava vista la poca cura data a quella zona.
Il barboncino corse affannato verso un punto preciso, dove vi era un piccolo spiazzo. Al centro sorgeva un simpatico pupazzo di neve, un po’ sformato ai lati. Il cane si fermò iniziando ad abbaiare e annusare tutta la neve che componeva lo strano personaggio: sembrava alla ricerca di qualcosa…o meglio di qualcuno.

“Makkachin?” Victor finalmente lo raggiunse, respirando a pieni polmoni l’aria fredda d’inverno. Osservò anche lui l’oggetto di interesse del suo cane, non capendo a cosa stesse pensando.

“Cosa c’è di così speciale, bello?” si rivolse al compagno canino, speranzoso che gli desse una risposta. Risposta che gli venne data a suon di guaiti, sempre rivolti al pupazzo. Allora Victor decise di scoprire che segreto nascondesse questo simpatico personaggio natalizio. Iniziò piano piano a toccare la neve fredda, percependo uno strano calore attraverso i guanti. Infilò ancora di più la mano all’interno del biancore candido, prima di sentire una sensazione morbida e familiare. Il corpo misterioso fremette appena venne a contatto con la mano, prima di muoversi e sfaldare il pupazzo. Ciò che si ritrovò davanti lo lasciò a bocca aperta: il povero Yuuri giaceva totalmente sommerso dalla neve, con il viso arrossato e le lenti umide.

“Yuuri?!” subito si fiondò a soccorrerlo, togliendogli velocemente tutta la neve dalla giacca “Ma cosa hai combinato?”

“Cosa hanno combinato, vorrai dire!” mormorò tremante, mentre si sollevò da terra per scaldarsi. Dalla finestra si intravedevano tre figure sghignazzare felici e Victor non poté fare altro che lasciarsi sfuggire una leggera risata sotto lo sguardo critico di Yuuri.

“È  così divertente vedermi totalmente coperto di neve?” lo provocò stizzito.

A quel punto, l’albino colse l’occasione: “Sì, è divertente…” si abbassò per prendergli il mento con l’indice “Soprattutto perché gli abiti ti stanno aderenti e ci stai molto bene”

Come risposta ottenne uno Yuuri con un’espressione talmente rossa da sembrare quasi che esplodesse. Arretrò di qualche passo notando che effettivamente gli abiti umidi aderivano perfettamente al suo corpo, mettendo in risalto qualche zona che avrebbe preferito celare. Si coprì istintivamente quelle più trasparenti, nonostante sapesse che il suo compagno aveva visto ben di più, ma la cosa lo metteva sempre in imbarazzo. Il gesto, agli occhi di Victor, parve adorabile e tutto quello che voleva fare era abbracciarlo e trascinarlo da qualche parte dove bruciare la loro passione. Ma si trattenne dal farlo,notando il preoccupante tremolio del ragazzo che andava man mano ad aumentare. Il russo si tolse la giacca, posandola premurosamente sopra le sue spalle e le avvolse con il braccio.

“Vieni, andiamo dentro al caldo, così potrai raccontarmi per bene come ti sei cacciato in questa situazione”

Il corvino pronunciò un flebile “Sì” per poi lasciarsi alle spalle calde di Victor.

***

Un rumore improvviso di pentole e piatti lo svegliò dal suo caldo e corto sonno.

“Shhh, va tutto bene…” gli sussurrò una voce altrettanto calda, mentre una mano scorreva lungo i suoi capelli neri “Hai fame?” gli chiese con dolcezza.

“Non particolarmente” borbottò Yuuri sulla stoffa del cuscino.

“Ti sei scaldato?” l’uomo appoggiò con calma una mano aperta sulla schiena del giapponese: sapeva che lui amava sentirne il calore attraverso la stoffa dei vestiti, anche se Victor avrebbe preferito fare a meno di quelli.

“Sì…” sospirò, quasi fosse un gemito di piacere.

A questo punto Victor non poteva di certo tirarsi indietro: alzò di scatto le coperte mettendosi sdraiato vicino al corpo bollente del compagno.

“V-Victor?!”

“Shhh, shhh…” sussurrò, spingendo il suo corpo verso quello di Yuuri, in un tenero e cocente abbraccio “Voglio scaldarmi anch’io con te” bisbigliò, spegnendo la luce della lampada accanto “Voglio sentirti” mormorò sulle sue labbra, prima di appropriarsene.
La luna, unica testimone di quella notte bruciata dalla passione, assisteva imponente all’amore che quei due giovani avevano messo al mondo.

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Note dell'autrice
E finalmente risorgo, dopo una lunga inattività da efp! Per tutto il periodo delle vacanze ho fatto l'eremita in montagna a parlare con i cervi (??) Quindi internet l'ho visto con il binocolo, ma non crediate che non abbia fatto niente!
Mi sono procurata un portatile del '98 (non scherzo), con la tastiera mezza rotta e mi sono messa a scrivere tutte le storie che non avevo ancora riportato sul computer! 
Diciam0 che ero in spirito natalizio e, soprattutto di neve ( l'ho vista solo sulle piste da sci T T), quando ho scritto questa fic.
Spero vi possa divertire un po'!
Ci tengo ad augurarvi, anche se in ritardo, buon anno e sereno 2017!!
Colgo anche l'occasione per ringraziarvi di cuore per le 600 e passa visite alla fic "Porta", davvero non ho parole. Grazie mille!!
Yuki.





 
   
 
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