Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: AquilanteMalabestia    10/01/2017    0 recensioni
Una notte, mentre portava a passeggio il cane, un ragazzo notò la custodia di un DVD che affiorava da dentro un piccolo cestino dell'immondizia.
Qualcosa di più forte di lui lo spinse a portarsela a casa. Conteneva dei fogli e un disco con una frase in latino scritta sopra.
Come ebbe letto quelle pagine, il ragazzo pensò ad uno scherzo.
Poi però ebbe la pessima idea di vedere se il DVD conteneva sul serio quanto scritto nel messaggio.
Ma questa è un'altra storia: quella che stai per leggere non c'entra nulla con il ragazzo.
Genere: Horror, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
J. ed io eravamo vecchi amici. A dir la verità, J. è sempre stato il mio unico amico. Fin da bambino ho sempre trovato grande difficoltà a socializzare: non ero mai stato particolarmente popolare, spesso passavo le mie giornate in cucina a studiare e, quando terminavo i miei compiti, rimanevo per ore alla finestra, sognando ad occhi aperti un divertimento che, tanto, il calcetto, le partite  a Street Fighter nelle sale giochi o a casa di altri, le canne o la discoteca non avrebbero saputo darmi.
J. invece era il tipico ragazzino vivace e socievole,  talmente socievole da essere stato l'unico mio compagno di classe ad aver avuto il coraggio di rivolgere parola a "quel bambino pallido e strano" che sedeva all'ultimo banco, in fondo alla fila. Oltre ad essere mio compagno di scuola, J. era anche mio vicino di casa. Dopo la laurea trovai lavoro in una casa editrice in un'altra zona della città e persi i contatti con lui per ben tre anni. Quel giorno stavo proprio pensando al mio amico quando il telefono mi fece trasalire.  Era  J. La mia felicità nel risentirlo fu enorme. Mi chiese se volevo venire a pranzo da lui, quel sabato. In mezz'ora di macchina arrivai nel mio vecchio quartiere: ricordo che lasciai l'auto nella piazzola di parcheggio a pochi metri da casa, dove fino a dieci, quindici anni fa si riunivano i tossici del circondario disseminando il terreno di siringhe. Il cielo era una sola distesa bianca, perfettamente in tono con gli alberi ormai spogli, l'asfalto solcato da crepe e buche e imbrattato da un colloso pasticcio marrone di fango e foglie morte, nonché con l'intonaco scolorito e scrostato degli edifici, tra cui il casermone dalla tonalità ormai indefinibile che un tempo chiamavo casa. Casa nostra non era cambiata di una virgola. Otto piani di finestre in due file perfettamente uguali - alcune con le serrande  visibilmente abbassate da anni - sovrastati dal tetto tempestato di nere antenne della TV collegate agli appartamenti da lunghi cavi bianchi che pendevano davanti alla facciata e s'infilavano sotto le finestre, suggerendo un tempo alla mia immaginazione di bambino che io vivessi in uno strano, immenso galeone in cui gli impianti televisivi  erano in realtà le corde e i tantissimi alberi. Trovai al primo colpo il cognome sulla targhetta del citofono  e un sussurro, appena percettibile nel ronzio dell'apparecchio, mi chiamò per nome con tono interrogativo. Alla mia risposta il portone scattò rumorosamente.

Entrato nel condominio, fui colto da una languida stretta allo stomaco, un misto di nostalgia per il passato e disagio. Soprattutto disagio.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: AquilanteMalabestia