Electric Heat

Mello era seduto a cavalcioni su di lui.

Le sue mani gli accarezzavano lentamente il torace, scendendo fino ai boxer a righe rosse e nere.

La lingua disegnava il profilo delle sue labbra, del collo, dell’ombelico.

Le lenzuola bianche frusciavano nella stanza buia, il silenzio rotto soltanto dal loro respiro veloce e dai primi gemiti soffocati.

Era tutto incredibilmente eccitante. Tutto così sensuale, tutto perfetto. O quasi.

“Mello…”

Gli sfiorò una spalla con un dito. “Mm…?”

“Ho…caldo”

Mello sollevò lo sguardo su di lui, sorridendo malizioso. “Certo che hai caldo” sillabò con tono provocante.

“No, non in quel senso. Fa davvero caldo”

Matt puntò lo sguardo sul soffitto, passandosi una mano sul volto per asciugarsi le piccole gocce di sudore che gli imperlavano la fronte. L’aria era immobile, soffocante, e il materasso sembrava scottare sotto di lui. Il ragazzo sbuffò.

Mello lo scrutò, fermo nella sua posizione, a metà tra l’incredulo e il furioso. Lo fissò con crudele contrizione e si fece cadere accanto a lui, raggiungendo la propria metà del letto. Gli scoccò un’altra occhiata truce, per poi voltargli le spalle senza dire una parola.

Solo allora Matt si rese conto di aver commesso un errore madornale. “Non fraintendermi! Volevo solo dire che…”

“Soffrirai il caldo molto di meno se ti arrangerai da solo…diciamo fino al prossimo inverno”

Matt sgranò gli occhi. “Cosa???”

Si appoggiò ad un gomito, piantandogli addosso due imploranti occhi verdi che l’altro non poteva vedere. E man mano che faceva correre lo sguardo sulla linea del corpo di Mello, il caldo si faceva sempre più intenso. La temperatura saliva al cospetto di quella pelle bianca, velata di sudore, quei capelli biondi che ricadevano scomposti sul cuscino bagnato, quella schiena liscia, appena curvata in una posizione semiraccolta. E quei boxer neri, così incredibilmente aderenti.

Matt deglutì, mentre una goccia di sudore gli attraversava la guancia.

Adesso la quiete era assoluta, come se tutta Los Angeles si fosse davvero addormentata nell’asfissiante torpore di una notte di mezza estate. Non un suono proveniva dalla strada grondante di luci appannate dall’afa.

“Mello?”

“Che ne pensi di stare zitto?”

“Pietà! Non intendevo veramente dire quello che ho detto”

“Ah no?”

“No”

“Comincia a chiedere scusa. Anzi, inizia ad implorare”

Matt sorrise. “Lo sai che l’unica cosa che fa alzare la temperatura, qui, sei tu” gli mormorò all’orecchio.

Mello si voltò lentamente, guardandolo in tralice. “Sei sulla buona strada”

L’altro si chinò su di lui, prendendogli il viso tra le mani. “Sono stato cattivo. Dovrò farmi perdonare” gli sussurrò a fior di labbra.

“Puoi dirlo forte”

Mello sogghignò, lasciando che Matt facesse correre lentamente le proprie mani sui suoi fianchi, passando poi ad accarezzargli sensualmente la schiena.

Un brivido di piacere gli attraversò le membra.

I due ragazzi si scambiarono un allusivo sorrisetto d’intesa.

Dopo tutto, sembrava avessero trovato il rimedio perfetto al caldo cocente di quella notte.

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Fa tanto caldo, talmente tanto che bisogna scrivere qualcosa al riguardo. Seconda flash fiction della mia "carriera", prima in assoluto su questa coppia che amo, adoro, venero al di sopra di ogni altro pairing yaoi. E' piccola e spontanea, nonchè per me controproducente, dal momento che scrivendo immaginavo la scena e immaginando la scena finivo per avere mooooolto più caldo di quanto non ne avessi prima XD

Probabilmente non interesserà a nessuno (e d'altro canto è un'informazione inutile), ma il carattere usato per il titolo è "Magneto"; mi rendo conto che è bruttino, ma il nome mi ricordava molto l'elettricità e quindi il titolo della ff (ma quanto sono cretina?! XD )

Beh, ringrazio tutte le persone che leggeranno e magari lasceranno un commentino, anche piccolo piccolo.

Un saluto a tutti!

*Ilaria*