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Autore: sheslikescoldcoffee    10/01/2017    1 recensioni
Stiles si è stufato di stare solo. Nella sua vita ha avuto troppe delusioni e ha deciso di rimettersi in carreggiata partecipando ad un programma, chiamato Undressed, in cui due persone si ritrovano in un appuntamento al buio e i diretti interessati dovranno stare solo con l'intimo per tutta la durata dell'esperimento. E' pronto a tutto. Tranne per qualcosa, o meglio qualcuno.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Undressed




Ispirato al programma televisivo che danno su Deejay TV.


Era in ansia. Sperava che quel giorno non arrivasse mai, anche se dentro di se non vedeva l'ora di scoprire chi gli avrebbero affibbiato.

Si fece una doccia bollente, doveva rilassare i muscoli che erano in tensione, inoltre voleva fare bella figura quindi sfregò con cura ogni singola parte del suo corpo. Il profumo del bagnoschiuma al muschio lo avvolse e dopo uno shampoo veloce uscì e si preparò per questo nuovo incontro.

I vestiti non sarebbero stati il suo punto forte quindi mise un paio di jeans, una maglia a maniche corte e la sua immancabile camicia a quadri. Chiamò Scott perché non voleva andare agli studios da solo e non appena arrivò partirono all'avventura.

Stiles tremava, anzi fremeva al pensiero di riuscire a trovare finalmente qualcuno, ma la paura stava covando in lui. E se non fosse piaciuto? Se gli affibbiavano qualche stronzo che voleva solo approfittarsene? Ne aveva già avuti abbastanza nella vita e non voleva che gli capitasse un'altra volta. "Scott... secondo te come andrà?" Chiese con voce flebile. "Bene! Chiunque esso sia andrà pazzo per te, vedrai!" Il suo migliore amico era un inguaribile ottimista e anche se a volte ciò lo faceva imbestialire, lo ringraziò e si accovacciò un altro po' sul sedile.

Non si rese nemmeno conto di essersi addormentato e sentì solo la voce di Scott che lo chiamava. "Stiles? Amico? Sveglia siamo arrivati! Stiles?" Sicuramente andava avanti da un paio di minuti e quando finalmente aprì gli occhi si ritrovò il sorriso del ragazzo a pochi centimetri dal viso. "Dai! È il tuo momento!" Continuò ad incoraggiarlo fino a quando non furono costretti a separarsi. Stiles gli lanciò uno sguardo pieno di terrore, Scott gli sorrise promettendogli di aspettarlo lì fuori. Una ragazza bionda lo stava guidando attraverso i corridoi dello studio, aveva un buon profumo, i capelli biondo miele lasciati sciolti sulle spalle e un completo molto serioso ma che la rendeva professionale e sensuale allo stesso tempo. "Signor..." "Stiles, mi chiami Stiles" il suo viso si rilassò visibilmente, forse non lavorava in quelcampo da molto tempo. "Signor Stiles adesso dovrà fare una piccola presentazione, dovrà dire il suo nome, la sua età e provenienza e cosa fa nella vita. Successivamente le mostreremo un gobbo con una domanda sul suo tipo ideale e lei dovrà rispondere come se non glielo avessimo chiesto. Successivamente la faremo andare in una stanza in cui troverà un letto, dovrà sedersi e aspettare che arrivi il suo partner. Da lì in poi sarete voi a scegliere cosa fare e cosa no. Vi daremo solo delle indicazioni. Ricordi, l'esperimento dura trenta minuti." Dopo l'ultima raccomandazione andò via lasciandolo solo davanti la telecamera. Solo relativamente, c'era il cameraman dopotutto.

"Mi chiamo Stiles, ho 21 anni e vengo da Beacon Hills in California. Vado all'università e sto studiando per diventare un archeologo." Lesse la domanda sul gobbo che recitava "come deve essere il tuo tipo ideale?" Ci pensò per un millesimo di secondo e iniziò a parlare. "Cerco una persona che sopporti il mio sarcasmo e a cui piaccia parlare e scherzare. Sono una persona solare e voglio accanto a me qualcuno che riesca a essere la mia estensione, non che mi spenga." La telecamera si spense ed ecco che un'altra ragazza altissima lo accompagnò dietro un grosso schermo colorato di azzurro. "Bene, fra poco chiameranno il tuo nome e dovrai entrare nella camera. Tutto a posto?" Annuì vigorosamente e si allargò il colletto della maglia. Stava iniziando a sudare freddo, non era una cosa positiva. Una voce metallica lo chiamò e si diresse nella camera. Era tutta nera, solo il letto bianco candido spezzava quell'oscurità. Si sedette e aspettò in silenzio che arrivasse il suo partner. Stava a testa china, si torturava il labbro con le mani perché non sapeva che fare ma non appena si rese conto che stava per entrare qualcuno alzò la testa e ciò che vide lo fece arrossire fino alla punta dei capelli. La sua pelle si stava surriscaldando visibilmente, le sue orecchie stavano per andare a fuoco e il collo era ormai incandescente, faceva il paio con la camicia rossa. Lui conosceva già il suo partner, ma non pensava che anche lui avrebbe mai partecipato a una cosa del genere.

"Derek" la sua voce uscì soffocata. "Stiles" il timbro di voce di quel ragazzo aveva sempre provocato in lui delle cose non molto caste nella sua testa, ma aveva sempre cercando di darsi un contengo in sua presenza. Si alzò e si avvicinò in maniera quasi automatica a quell'uomo che conosceva fin troppo bene. "Come mai tu qui?" Si sentì uno stupido per aver posto quella domanda, ma che altro poteva chiedergli? Erano entrambi dello stesso branco come avrebbe potuto guardarlo in faccia adesso? "Penso che sono qui per il tuo stesso motivo. Voglio incontrare una persona con cui stare per la vita, non solo per una notte." Stiles gelò. Aveva pensato che Derek avesse avuto altre storie ma non aveva pensato che ci andasse a letto. Si sentì uno stupido patetico ragazzino. Derek aveva 28 anni dopotutto, era assolutamente normale che avesse avuto altre esperienze. Sullo schermo spuntò "Spogliatevi". I brividi corsero lungo la sua colonna vertebrale, un sorrisetto nervoso spuntò sul suo viso mentre pensava che avrebbe finalmente realizzato uno dei suoi pensieri proibiti, spogliare Derek con le sue mani. "Bene, mi sa che tu devi spogliare me e io te, ci stai brontolone?" Lo guardò di sottecchi e vide il sorriso sul viso di lui, i denti bianchissimi si intravedevano e lui credeva di stare per svenire.

"Inizio io, nemmeno per farti scomodare" si avvicinò a lui lentamente, con i passi attenti, come per non fare scappare una preda. Il sorriso si allargò quando notò l'espressione scioccata di Stiles. Sicuramente immaginava che non avrebbe mai accettato le condizione dettate dal programma, ma non era cosciente del fatto che se fosse stato il caso, sarebbe arrivato fino in fondo. Iniziò togliendogli le scarpe, le solite sneakers che usava ogni giorno, poi i calzini corti rigorosamente neri. Sentiva Stiles tremare sotto di lui e pensare che non aveva fatto nulla di ciò che aveva programmato. Si, perché Derek sapeva esattamente dove Stiles stava andando e aveva fatto domanda per entrare nel programma esattamente nel suo stesso giorno. Inoltre grazie alla sua eredità era riuscito a farsi mettere in coppia con lui. Sembrava uno stalker, ma Stiles doveva essere solo ed esclusivamente suo.

Lentamente sfilò la camicia sentendo i brividi sulle braccia del ragazzo, la maglia la seguì poco dopo. Stiles questa volta prese l'iniziativa e velocemente tirò via il giubbotto di pelle nera. La maglia, sempre nera, era a maniche corte e i muscoli si notavano in maniera netta. Deglutì forte. Era imbarazzato ed eccitato, sperava soltanto che in quel momento di pausa dalla sua svestizione la sua crescente erezione smettesse di pressare sui poveri jeans. Il tutto peggiorò quando sfilò la maglia a Derek. "Questo è il paradiso" pensò. Con le mani scese fino alla cintura, la sfibbiò e la tirò via come se fosse una frusta, scoppiò a ridere e fu seguito dall'uomo di fronte a lui. La tensione iniziò a sciogliersi e con lei anche Stiles si sciolse. Si inginocchiò e abbassò la zip degli stivali di pelle nera portati da Derek, li sfilò e con esso i calzini. Toccava al bottone dei jeans. "Tranquillo Stiles, non sei sotto esame, sono dei semplici jeans" gli sussurrò con voce suadente il bastardo. I brividi sulla pelle aumentarono e la tensione era tornata. Stava per vedere Derek Hale in tutta la sua potente fisicità. Certo aveva l'intimo ma già aveva visto molto di più di quanto avesse mai immaginato possibile. Il bottone fu il più brutto ostacolo. Non riusciva a sfibbiarlo, questo lo rese ancora più nervoso ma non appena la mano sinistra di Derek si posò sulla sua spalla avvertì un senso di sicurezza che non aveva mai provato. Lui lo aiutò, e dato che il bottone era ormai un ostacolo passato... Toccava alla zip. In quel momento pensò che avrebbe voluto essere la zip dei pantaloni di Derek così da essere sempre a contatto con la meravigliosa "creatura" che si celava sotto quella sottile stoffa. Si riprese prima di mettersi a sbavare e la abbassò lentamente, fermandosi un po' di più di proposito, giusto per farlo impazzire come stava accadendo a lui. Sentì il calore che emanava e sentì quasi gli angeli cantare.

Li abbassò lentamente, senza mai alzare lo sguardo che adesso era puntato sui jeans di Derek, erano neri, come tutto il suo vestiario, non si sarebbe stupito se nella sua stanza avesse trovato tutte maglie nere uguali con tutti i jeans neri uguali. Li gettò di lato e il ghigno nel viso del più grande gli fece capire che gliela avrebbe fatta pagare. "Sei insolitamente zitto Stiles, tutto bene?" Perché doveva avere una voce così sensuale? Cercò di aggrapparsi all'ultimo briciolo di sanità mentale che gli rimaneva e risposte con calma. "Assolutamente si, mi stavo semplicemente beando della visione di te che mi spogli." Pensava che la sua arma migliore fosse la sincerità. Meglio essere schietti e sinceri, così da sembrare spavaldi e più appetibili. Una risata nacque nella gola di Derek, la trattenne ma arrivò ugualmente alle orecchie di Stiles che arrossì violentemente. Lentamente Derek avvicinò le sue mani alla cintura di Stiles, la sfilò e senza esitazione non appena aprì il bottone dei suoi jeans, appoggiò la mano sulla sua intimità ancora coperta. Stiles trasalì, sentire la sua mano sulla parte più intima di sé lo fece eccitare in maniera molto evidente. Il tutto durò giusto un millesimo di secondo, le telecamere non erano riuscite a vedere quel gesto, Derek era in una posizione in cui copriva il povero Stiles che ancora doveva riprendersi da quel tocco così intimo e così dannatamente passionale. Riprese ad abbassare la zip ed i suoi jeans che finalmente furono gettati insieme alla pila di abiti che avevano creato.

"Accomodatevi sul letto" recitava lo schermo. I due si guardarono negli occhi e si accomodarono sul letto senza interrompere il contatto. Studiavano i movimenti, i loro corpi, le reazioni e le emozioni.

"Bene, siamo stesi su questo letto, in intimo. Che situazione piacevole eh?" Stiles continuava a ironizzare, non sapeva che diamine fare in una situazione così intima e così imbarazzante. "Sento il tuo cuore, fra poco scoppia. Parliamo come se fossimo nella tua cucina." Era ragionevole. Doveva far finta di non essere disteso su un letto con solo dell'intimo addosso con un uomo meraviglioso su cui aveva fantasticato durante gli ultimi tre anni della sua vita. Inoltre aveva anche immaginato di farsi lui sul marmo della sua cucina ma... Dettagli.

"Come stai Derek?" Il suo viso si rilassò e rispose con molta nonchalance. "Non posso lamentarmi, certo preferirei un'altra situazione ma va bene e tu Stiles?" Il suo tono di voce era pieno di sottointesi. Aveva notato il gonfiore nei suoi boxer grigi. "Sto benissimo, mai stato meglio." Si sorrisero complici e senza nemmeno accorgersene si avvicinarono. L'uno sentiva il calore dell'altro ma senza il contatto. "Come mai non ti sei fatto più vedere in giro? Sei sparito per troppo tempo." I suoi occhi si incupirono, il viso cambiò espressione e Stiles si maledisse mentalmente. "Volevo solo cambiare aria, pensando forse di riuscire a cambiare vita. Ma solo adesso ho capito quanto mi sono sbagliato." I suoi occhi da cupi diventarono pieni di passione, di lussuria. Stiles si fece più piccolo nel letto, tirandosi il lenzuolo bianco sopra le gambe strette al corpo. La sua reazione forse era data dal fatto che quegli occhi avevano risvegliato in lui troppi ricordi, troppi pensieri e desideri.

"Quali sono i vostri desideri proibiti?" La domanda scritta nello schermo era molto schietta. Ognuno di noi cova dentro di se dei desideri un po' strani, proibiti perché nessuno riuscirebbe o vorrebbe mai realmente realizzarli. "Penso che il mio desiderio proibito sia stare con un uomo. Sono gay ma ammetto di essere ancora vergine in quel senso." Stiles aveva parlato senza nemmeno rendersene conto. Il suo cervello aveva prodotto il pensiero e l'aveva espulso senza passare dal pulsante "passa". Arrossì nuovamente e Derek scoppiò a ridere. "Io ti dico che sono vergine e tu ridi?"si imbronciò. Si girò di schiena cercando di non voltarsi per guardare quel corpo definito, quel viso meraviglioso e diamine quanto era difficile tenere a bada gli ormoni! "Ti dirò il mio desiderio proibito. Così siamo pari, ok?" Annuì vigorosamente. "Vorrei solo una cosa, un segno da una persona con cui ho condiviso tanto e poco nello stesso tempo. Vorrei avere la possibilità di mostrargli tutto ciò che nella vita ho imparato e potergli dare tutto il piacere del mondo." L'affermazione di Derek non fece altro che aumentare la pulsione sessuale su quel letto. Stiles si accorse che la sua erezione stava crescendo nuovamente, questa volta sarebbe stata un'impresa fermare il suo corso. "Guardatevi negli occhi per 1 minuto in silenzio" Stiles non se lo fece ripetere due volte e incrociò lo sguardo divertito di Derek. Si perse in quegli occhi verdi che non erano dei banalissimi occhi verdi. Avevano delle pagliuzze dorate vicino alla pupilla, inoltre trasmettevano sicurezza, casa. Il tempo scorreva sullo schermo ma i due nemmeno si accorsero che era scaduto. Continuarono a guardarsi negli occhi e lentamente si avvicinarono l'uno all'altro. Iniziarono ad accarezzarsi il viso dolcemente, mentre Derek segnava con delicatezza gli zigomi di Stiles, lui faceva correre le mani sul suo corpo, le braccia, le spalle, il torace. Ad ogni tocco Derek fremeva. "Credo che potrei benissimo rimanere così per sempre. Tu?" Derek esitò. A lui sarebbe bastato? Oppure avrebbe preferito sentirlo intorno a lui, le sue gambe allacciate al bacino e le labbra attaccate alle sue? Decisamente la seconda. Non rispose, si avvicinò al più piccolo, gli prese il viso fra le mani e iniziò una lenta tortura. Dei leggeri morsi venivano lasciati sulle labbra di Stiles senza mai poggiarsi su quelle del più grande. Il suo fiato lo travolgeva in pieno, ma voleva sentire sulla lingua il sapore di quelle labbra piene. Ogni tanto tentava di ricambiare i morsi ma Derek era molto più veloce. Stavolta Stiles prese il controllo, distese sul letto la sua gamba destra, accarezzò lentamente quella sinistra e fece lo stesso. Si mise a cavalcioni su di lui e le sue labbra questa volta travolsero quelle di Derek. Labbra calde, fiati che si incrociano, lingue che si cercano. Era un bacio carico di passione, attesa, voglia di continuare per sempre. Stiles leccò le labbra del più grande, gli diede un morso leggero e giurò di aver sentito dal profondo della gola di Derek, una cosa molto simile ad un ruggito, ma di piacere. Tornò a far combaciare le loro labbra e credette di essere in paradiso. La lingua calda di lui cercava la sua, era un continuo rincorrersi e scappare, come preda e cacciatore. Si lasciarono andare in gemiti di piacere appena sussurrati, sentendo entrambi le erezioni pressanti nei boxer. Nemmeno a farlo apposta nello schermo spuntarono diversi video di ragazze e ragazzi che si baciavano. "Mi sa che li abbiamo battuti sul tempo Der" disse ridendo e Derek lo seguì a ruota. Fu una risata di cuore, proprio per quello riuscirono a liberarsi degli ultimi rimasugli di imbarazzo. Adesso si guardavano con occhi nuovi, occhi di chi conosce la verità e sa che farà di tutto pur di raggiungerla.

"L'esperimento sta per terminare." Un timer di 30 secondi partì e ne approfittarono per sdraiarsi l'uno fra le braccia dell'altro. "Sei comodo, penso che potresti proprio diventare il mio cuscino." Appoggiato al petto di Derek sentì la risata risuonare nella cassa toracica. "Lo sono già anche se non lo sai."

"Fate la vostra scelta" toccava a loro decidere cosa avrebbero dovuto fare.

La stanza si oscurò, vennero illuminati solo due piccoli schermi ai lati del letto con scritto un Si e un No. La loro scelta non avrebbe solo determinato la fine del l'esperimento, bensì anche la loro vita. Stiles e Derek erano fatti per stare insieme? Oppure tutto ciò che avevano provato sarebbe rimasto fra quelle lenzuola? La mente di Stiles correva veloce, voleva continuare a stare con lui senza dover più scappare dai suoi sentimenti, voleva conoscere ogni singola parte di quell'uomo che aveva sempre avuto troppa paura di mostrarsi al mondo, forse per non essere giudicato, forse per la scarsa fiducia che riponeva nel prossimo. E se la sua scelta non combaciava con quella di Der? Se lui voleva andare via perchè aveva capito di essersi scoperto troppo? I dubbi assillavano la sua mente e il tempo stava per terminare. Cliccò sullo schermo la prima cosa che vide, sperando che la sua scelta fosse quella corretta.

Si appoggiò alla testiera del letto, quello era il momento della verità. Amore o morte? Poteva dileguarsi da Becon Hills per sempre oppure il loft di Derek sarebbe diventata la sua nuova casa? Sullo schermo ruotavano un Si bianco e un No nero. Ruotavano come i simboli delle slot machine, creando un senso di nervosismo nello stomaco del piccolo che avrebbe voluto urlare per la frustrazione. Il primo verdetto che si fermò fu il suo: Si. Sorrise alla sua scelta, ormai aveva deciso e avrebbe abbracciato tutto ciò che Derek aveva scelto, almeno aveva fatto chiarezza sui suoi sentimenti. Passarono circa 10 secondi, forse i più lunghi della sua vita, in cui rivedeva il loro bacio, il loro momento della svestizione. Rivedeva quello sguardo di fuoco che la sua mente aveva registrato come "perfetto". Si. Anche Derek aveva deciso di provarci, anche Derek voleva passare il suo tempo con lui.

Sul viso di Stiles si fece strada un sorriso luminoso, si avvicinò al suo uomo e lo baciò con vigore. "Allora possiamo goderci ancora n po' queste lenzuola?" Lo schermo recitò "Vi lasciamo da soli allora" e le luci si spensero.

Nel buio si intravedevano due sorrisi e si sentivano dei gemiti di piacere soffocati.

E fuori, Scott ancora aspettava Stiles.

 

 

 

 

 


Buonasera, questa è la prima volta che scrivo Sterek ache se ne leggo un sacco. Scusate per eventuali errori, lo so, non dovrebbero esserci ma sono tornata alla scrittura da poco e avrò bisogno di un po' di tempo prima di riabituarmi e di migliorarmi. Scusate ancora e spero vivamente che a qualcuno piaccia.

Fatemi sapere cosa ne pensate, anche se vi fa schifo!

Goodnight,

Alex
   
 
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